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L'Acqua che Cura: Idroterapia Yoga
L'Acqua che Cura: Idroterapia Yoga
L'Acqua che Cura: Idroterapia Yoga
Ebook94 pages1 hour

L'Acqua che Cura: Idroterapia Yoga

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About this ebook

“In questo volume esponiamo le particolarità della idroterapia yoga
in risposta alle numerose richieste di coloro
che si interessano allo studio generale dell'Hatha Yoga.
Offriamo con piacere i benefici
di una così efficace cura all’attenzione
di molti lettori occidentali”  Y.R.
 I benefici dell’acqua sono conosciuti anche nella tradizione occidentale, ma nella idroterapia yoga  attraverso l’acqua si assimila e rivitalizza il prana elemento essenziale per la salute e la longevità.
 Il testo contiene numerosi e facili utilizzi dell’acqua che ognuno può inserire nella propria quotidianità ottenendo importanti risultati
LanguageItaliano
Release dateJun 21, 2018
ISBN9788869373428
L'Acqua che Cura: Idroterapia Yoga
Author

Yogi Ramacharaka

Yogi Ramacharaka is a pseudonym of William Walker Atkinson (1862 – 1932), who was a noted occultist and pioneer of the New Thought Movement. He wrote extensively throughout his lifetime, often using various pseudonyms. He is widely credited with writing The Kybalion and was the founder of the Yogi Publication Society.

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    L'Acqua che Cura - Yogi Ramacharaka

    ​CONCLUSIONE

    Idroterapia yoga

    Le leggi che regolano il benessere fisico sono raccolte nel sistema che ogni vero yogi dell’India ben conosce; l'Hatha Yoga.

    O meglio, migliaia di indiani per conservare la salute, per accrescere il vigore del corpo non conoscono altro sistema di cultura fisica e di igiene.

    Strettamente legato alla terapeutica mentale, l'Hatha Yoga costituisce la Medicina Naturista de­gli indiani.

    Abbiamo descritti questo sistema in generale ed anche in alcune particolarità nella nostra opera « Hatha Yoga o l’arte di star bene » .

    Coloro che desiderano mantenersi in buono stato di salute fisica è necessario che conoscano, comprendano, pratichino la parte più importante di questo sistema.

    Questa sezione dell’Hatha Yoga è l'idroterapia yoga: la sua importanza è così determinante nella Medicina Naturista da meritare senz'altro un trat­tamento a parte.

    In questo volume esponiamo le particolarità della idroterapia yoga in risposta alle numerose richieste di coloro che si interessano allo studio generale dell'Hatha Yoga.

    Offriamo con piacere i benefici di una così efficace cura all’attenzione di molti lettori occi­dentali.

    Dobbiamo però fare una premessa importante: per il mondo occidentale, l'idroterapia non è un sistema nuovo.

    Dopo che in molti modi, illustri medici ne hanno dimostrato i vantaggi, migliaia di persone lo hanno adottato con ottimi risultati.

    L’idroterapia occidentale ha indubbiamente molti punti in contatto ed alcune analogie con la idroterapia orientale; ma vi è una grande diffe­renza, enorme, insormontabile per gli occidentali; gli indiani spiegano i risultati terapeutici con la teoria del prana.

    A questo punto, non si può comprendere «idro­terapia yoga», senza chiarire il concetto di «prana».

    Prana è il nome che i filosofi indiani hanno dato all’energia universale che penetra in tutte le cose; si manifesta attraverso l'energia vitale che anima l'organismo di ogni essere vivente.

    Il prana è quindi in ogni cosa, nel cibo, nell’acqua, nell'aria di cui gli esseri viventi si alimen­tano.

    Nella nostra opera sull’Hatha Yoga abbiamo esposto come si possa ottenere il prana dal cibo e trasformarlo in energia vitale.

    Nell'altra opera « La respirazione e la salute », abbiamo dimostrato come si converta in energia vitale il prana assimilato dall'aria. In questa opera cercheremo di dimostrare la possibilità di assimi­lare il prana dall'acqua e trasformarlo in energia vitale per eliminare i disturbi fisiologici e favorire la salute, la forza ed il vigore fisico.

    La virtù dell'acqua però è a disposizione di tutti sia fiduciosi che increduli; non è necessario quindi credere all'esistenza del prana per ottenerne benefici.

    Ma l'esperienza ci insegna che quando la men­te sa che il prana è nel cibo, nell'acqua e nell'aria, è come se l'individuo possedesse una particolare ricettività; assimila cioè il prana molto più facil­mente di colui che ne nega l'esistenza.

    Non è il caso che ci soffermiamo in questa sede ad esporre questa differenza; dovremmo rife­rirci allo studio delle cause, e non è certo lo scopo di questa opera.

    Ci limiteremo ad affermare l’esistenza del pra­na, ne riferiremo gli effetti, una volta accertata la esistenza, desiderando che ognuno lo provi perso­nalmente.

    A seconda delle condizioni fisiche del liqui­do, l'acqua contiene una certa quantità di prana.

    L'acqua corrente ne contiene una quantità senz'altro superiore a quella dell'acqua morta e sta­gnante.

    Così l’acqua delle cisterne, delle lagune, ecc. perde, con. il riposo, gran parie del suo prana.

    Una quantità enorme di prana perde l’acqua, se bollita.

    Si può restituire all'acqua la perdita di prana travasandola, dandole così il prana dell’aria.

    Questo spiega perché quando si beve acqua distillata o molto bollita, il che avviene a volte per non infettarsi in periodo di epidemie, si nota nel liquido qualcosa di strano, come se l'acqua non avesse vita, con un sapore aspro, spiacevole, leg­germente astringente. Non si rimedia forse trava­sando ripetutamente l'acqua per darle aria?

    La scienza occidentale non ci spiega questi fe­nomeni, si limita a dire che l'acqua potabile deve contenere aria disciolta.

    Gli yogi dell'india sanno invece che questi fe­nomeni provengono dalla presenza o dalla man­canza di prana nell’acqua.

    A tavola difatti, prima di bere acqua, convie­ne travasarla ripetutamente da un recipiente all'al­tro; soltanto così, per mezzo dell'aereazione deri­vante dal travasamento, si restituirà il prana per­duto nella permanenza nel vaso, nella brocca o nella bottiglia.

    Fate la prova; noterete certamente la diffe­renza esistente tra acqua travasata ed acqua non travasata.

    L'acqua pranizzata produce nell'organismo un effetto rinvigorente e stimolante senz'altro superiore a quello dell'acqua ordinaria.

    Il bere l'acqua pranizzata, ed un certo sforzo di volontà, aiuterà ad astenersi dalle bibite alcoliche.

    Anche l'acqua che si beve in città, analizzata non ha sufficiente quantità di prana, conviene quin­di pranizzarla per mezzo dell'aereazione.

    Per convincere gli scettici di tale efficacia, ba­sta farne una prova.

    E’ utile anche pranizzare l'acqua, prima di prendere un bagno caldo o bere un'infusione o ap­plicare fomenti.

    Nel caso del bagno non è necessario travasarla, basta muovere l'acqua con un qualsiasi oggetto.

    In questa esposizione cercheremo di adopera­re la terminologia occidentale, adattandola il più possibile ai principi fondamentali dell'idroterapia orientale.

    Se esponessimo questo semplice e pratico si­stema con termini esotici, il lettore, che non ha familiarità con le lingue orientali, si confondereb­be senz'altro.

    Per convalidare le nostre idee ci serviremo dell’'aiuto di autori europei ed americani.

    Eviteremo di citare le molte idee degli stu­diosi indiani a tale proposito perché troppo lonta­ne, strane, stravaganti, fantastiche per la menta­lità occidentale.

    Il nostro desiderio è il richiamare l'attenzione del lettore sulla pratica del sistema idroterapico degli yogi dell'India, senza trascinarlo in pericolo­si ragionamenti puramente teoretici.

    Un’opera di questo genere, probabilmente, ca­drà in mano di molti che non conoscono il pen­siero orientale, forse addirittura non amano tali teorie per essi troppo esotiche; ma dal momento che il loro desiderio è avere delle informazioni, il nostro dovere è procedere nel modo più semplice possibile.

    Per tutti

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