1800-1910 I Savoia alla reggia di Racconigi. Un secolo di interazioni tra la monarchia e il paese.: Il Trattato di Racconigi
()
About this ebook
Cossari osserva che la fine della monarchia segnerà anche la fine dei rapporti dei Savoia con Racconigi: Umberto II sarà l'ultimo a far visita alla Reggia nel maggio del 1946.
Nella conclusione della sua ricerca l'autore sottolinea come il trattato di Racconigi si sia rivelato, alla luce delle sue indagini, contraddittorio e fragile nelle relazioni internazionali in cui era maturato. Essendo segreto, il testo dell'accordo non venne mai rivelato ma, quattro giorni prima, era stato stipulato un altro patto segreto con l'Austria, all'insaputa della Triplice Alleanza, cosa che dimostra la diffidenza e l'insicurezza dell'Italia in questi frangenti.
Related to 1800-1910 I Savoia alla reggia di Racconigi. Un secolo di interazioni tra la monarchia e il paese.
Related ebooks
1915-1918. Notizie dal fronte: La Prima Guerra Mondiale nei comunicati ufficiali tra propaganda e censura Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPerfida Albione!: Come l’Inghilterra ci derubò della sovranità nazionale (1934-45 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDiscorso alla Camera. 16 dicembre 1939 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPolitica estera: memorie e documenti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLoreto nella Grande Guerra Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Chiesa e la Guerra d'Etiopia (1935-1936) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl dossier segreto dei crimini francesi. Dove tutto ebbe inizio. Le «marocchinate». Vol. 2 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTerra contro Mare: Le Pan-regioni 1919-1949. I - L'architettura geopolitica Rating: 0 out of 5 stars0 ratings1943 - 1945 2 Storie di una guerra nascosta: Lo strano viaggio di Churchill Il terrore viene dal cielo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFronte del cuore. L’amore ai tempi delle trincee Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe conseguenze economiche della pace (tradotto) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGiuseppe Mazzini nel Risorgimento italiano. Pensiero/azione/educazione/politica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa vita Italiana nel Cinquecento: Conferenze tenute a Firenze nel 1893 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAndreotti, Gheddafi e le relazioni italo-libiche Rating: 5 out of 5 stars5/5Exit Strategy. L'Unione Europea: com'è nata, come funziona e perché bisogna combatterla Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'incredibile storia della seconda guerra mondiale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'Italia fascista nella organizzazione sanitaria della guerra civile spagnola Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa lotta politica in Italia. Volume III Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa grande storia della prima guerra mondiale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFascismo, comunismo e Guerra Fredda: Attenzione dell'Italia e diplomazia vaticana in Albania, Romania, Ungheria (1947-1954) Rating: 0 out of 5 stars0 ratings“Come siamo andati in Libia”. La Guerra Italo-Turca tra politica e cronaca (1911-12) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsE se... Il Regno delle due Sicilie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Prima guerra mondiale (Volume 1): 1914, lo scoppio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStudi sabaudi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL’Ungheria tra l’Ammiraglio Horthy e Protocolli di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLibia: Da colonia italiana a colonia globale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUomini e problemi del Mezzogiorno d’Italia nell’Ottocento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Risorgimento nella storia d'Italia Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Essays, Study, and Teaching For You
“Come siamo andati in Libia”. La Guerra Italo-Turca tra politica e cronaca (1911-12) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa guerra d'Etiopia. La fotografia strumento dell'imperialismo fascista Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria della Figa Rating: 4 out of 5 stars4/5L'altra Europa: Miti, congiure ed enigmi all'ombra dell'unificazione europea Rating: 2 out of 5 stars2/5Alitalia Top Secret Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria di Cosa Nostra in Sicilia: Dalle sue origini alla fine della Prima Repubblica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDiario 1937-1943: Edizione integrale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDonne africane Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 misteri di Roma che non saranno mai risolti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLezioni sul fascismo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMein Kampf - La mia battaglia: Edizione con note e illustrazioni Rating: 3 out of 5 stars3/5L'esoterismo nella cultura di destra, l'esoterismo nella cultura di sinistra Rating: 5 out of 5 stars5/5Storia di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'ultimo secolo di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsItalia: un paese 1000 Maschere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLife. La mia storia nella Storia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa peste del Trecento: come la “morte nera” sconvolse e cambiò l’Europa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAlla ricerca di Nibiru. Forze occulte del papato nell'epoca del contatto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNotovitch e la vita segreta di Gesù Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNel segno di Nibiru. Dalla Mesopotamia ai segreti vaticani. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNapolitano, il Capo della Banda Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSiracusa: Dizionario sentimentale di una città Rating: 5 out of 5 stars5/5Torri costiere: La difesa costiera nel Salento dal XVI secolo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria dell’Inclusione scolastica in Italia: Lettura pedagogica della normativa Rating: 5 out of 5 stars5/5Incenso: magie e rituali Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI grandi condottieri che hanno cambiato la storia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBreve racconto del Risorgimento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa nostra vera storia... secondo me Rating: 5 out of 5 stars5/5L’origine di arlecchino e altri saggi Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for 1800-1910 I Savoia alla reggia di Racconigi. Un secolo di interazioni tra la monarchia e il paese.
0 ratings0 reviews
Book preview
1800-1910 I Savoia alla reggia di Racconigi. Un secolo di interazioni tra la monarchia e il paese. - Gian Luca Cossari
Note
Tavole
Tabella I - La Seconda Guerra Mondiale in cifre [1]
Tabella II - La Prima Guerra Mondiale in cifre [2]
Taella III - Dettaglio perdite nella Prima Guerra Mondiale [3]
Tabella IV – Dettaglio perdite altre potenze [4]
Tabella V – Conteggio perdite Alleati e Imperi Centrali [5]
Tabella VI - Le tappe del Risorgimento: verso l'Unità d'Italia [6]
Tabella VII - L'Italia Unificata [7]
Tabella VIII - Prima e dopo l'Unificazione [8]
Prefazione
Il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole
Hegel.
Con questa affermazione, Hegel sostiene che la guerra preserva i popoli dalla fossilizzazione alla quale li ridurrebbe una pace durevole o perpetua [⁹] , quella utopisticamente ipotizzata da Kant [¹⁰] .
Tale concezione ha per protagonisti i popoli; gli individui non sono consapevoli della finalità della storia, essi sono strumenti dell'agire universale dello Spirito: Hegel definisce questa dinamica astuzia della ragione
.
Nello stato di natura la guerra è inevitabile fra le nazioni, quindi i vari Stati saranno sempre in guerra fra loro e naturalmente questo comporta Stati dominanti e altri sottomessi. Ogni Stato pensa di fare i propri interessi, ma in realtà segue soltanto lo Spirito del proprio tempo ed è giusto che gli Stati forti dominino su quelli sottomessi e soltanto la guerra può decidere i vari rapporti fra gli Stati.
Secondo Hegel, quindi, non esiste un organismo superiore in grado di regolare i rapporti interstatali e di risolvere i loro conflitti. Il solo giudice è lo Stato universale, cioè la Storia, la quale ha come suo momento strutturale, la guerra [¹¹] .
Naturalmente, sono conscio del fatto che l'idealismo tedesco e quello italiano sono molto diversi, così come le realtà reali \ imperiali che li caratterizzano. Hegel pensava che la realizzazione tedesca a lui contemporanea fosse la massima realizzazione possibile dello Spirito oggettivo e, sì, che la guerra fosse una sorta di purificazione, ma volta alla realizzazione dello Spirito, non della realtà umana. Se si crea un ponte ideale tra la concezione della storia in Hegel e gli eventi storici cui l’argomento di questa tesi fa riferimento, soprattutto, se si fa propria l’argomentazione che non rientrasse nei piani dei regnanti italiani combattere una battaglia che uscisse dai salotti della diplomazia, allora si può affermare che, malgrado gli sforzi, ai Savoia non è stato possibile evitare la guerra perché c'è un'idea superiore che persegue la propria realizzazione.
L’idea superiore secondo me parte dalla Restaurazione e dai cambiamenti che voleva l’Europa. La spinta espansionistica di tutti aveva fatto cessare gli equilibri degli stati che avevano fame di potere. Così è superfluo dire che il fatto scatenante fu l’uccisione dell’arciduca da parte di un serbo; in realtà fondamentali erano le mire espansionistiche nei Balcani (vedi accordi italo - russi e italo - austriaci), le mire dell’Italia in Africa dopo gli accordi con altre potenze. Per questo scoppiò la guerra, e nonostante i trattati che miravano alla pace, in tutta Europa si preavvertivano due avvisaglie: che la guerra fosse solo questione di tempo e che si sarebbe fatta.
INTRODUZIONE
I festeggiamenti per il Centocinquantesimo dell’Unità e per Torino capitale mi hanno sollecitato a focalizzare l’argomento del mio lavoro nel periodo risorgimentale; nello specifico, ho pensato al ruolo delle residenze piemontesi per il casato regnante e per la politica internazionale che in quel momento Cavour stava intessendo. Per questo I Savoia alla Reggia di Racconigi
è il titolo che risponde agli aspetti brevemente accennati.
Quest’analisi muove dallo studio del ruolo dei Savoia in Italia e in particolare del ramo Savoia - Carignano in un secolo di interazione tra questa dinastia e Racconigi, e si sofferma in particolare sull’accordo italo - russo del 1909 stipulato a Racconigi nel tentativo di scongiurare la prima guerra mondiale. Saranno studiati soprattutto gli aspetti economici, politici e sociali del paese in quel periodo; successivamente sarà analizzato il ruolo di Vittorio Emanuele III, sino alla proclamazione della Repubblica.
La fine della Monarchia ha significato anche la fine dei rapporti con Racconigi, infatti, sarà Umberto II a compiere nel Maggio del 1946, l’ultima visita alla Reggia.
Contingenza anteguerra e sviluppo del primo conflitto mondiale
Agli inizi del Novecento assistiamo, in Europa, a una situazione di pace. Tuttavia, emergono elementi di decadenza: in primis le due crisi marocchine con la Francia a causa dell’espansionismo tedesco e, parallelamente, il crescere dei nazionalismi, cosicché tutti gli stati incrementano la produzione di materiale bellico.
Dopo Crispi (1897-1906), l'Italia risultava un paese privo di una struttura produttiva e privo di un’organizzazione militare adeguata per sostenere una politica estera aggressiva. Difatti la politica di Crispi si rivelò avventata invece che aggressiva tanto da essere definita una parentesi di megalomania
. La sconfitta di Adua spense sul nascere l’ambizione a grande potenza e fino alla Guerra di Libia la classe dirigente del Regno ritornò a una politica estera più tradizionale.
Gli obiettivi principali dei governi futuri saranno: la liquidazione del disastroso tentativo coloniale e il riavvicinamento alla Francia, tenendo saldi i rapporti di alleanza che legavano l'Italia alla Germania e all'Austria-Ungheria, insomma, una politica estera di pace e di amicizia.
L’Italia non poteva competere con le altre potenze europee nella conquista di imperi coloniali, soprattutto per mancanza di forze economiche e militari ma di questo, gli uomini politici più concreti, ne erano coscienti. Infatti, risultavamo essere ultimi fra le grandi potenze europee e una politica moderata poteva difendere i nostri interessi alla luce del modesto prestigio. I ministri degli esteri che si succedettero dopo Crispi, cioè Visconti - Venosta, Prinetti, Guicciardini adottarono dunque queste misure.
Visconti - Venosta, che era stato ministro degli esteri dal 1869 fino al 1876, quindi, fino alla caduta delle Destra, tornò agli Esteri con Rudinì e vi restò fino al febbraio 1901. Egli, a suo tempo, si era opposto all'alleanza con la Germania, ed ora era considerato l’uomo giusto per realizzare un ricongiungimento con la Francia, dopo i rapporti di contrasto nel periodo crispino. Coerentemente al nuovo indirizzo di politica estera, liquidò la politica coloniale sostenendo che:
le imprese coloniali non si possono considerare indipendentemente dalle condizioni e dai mezzi che sono loro necessari per renderle possibili e proficue. Queste condizioni e questi mezzi sono l'iniziativa ed il concorso del capitale privato, una bilancia dello Stato che conceda le spese necessarie perché le occupazioni coloniali non rimangano sterili e senza valore, e soprattutto l'appoggio del paese, perché, se vi è una politica che per essere seriamente condotta e praticata richiede il favore dell'opinione pubblica, questa è la politica coloniale
.
Visconti – Venosta offrì un forte sostegno alla politica estera con gli accordi [12] sulla questione tunisina e sul trattato commerciale; inoltre, concluse le trattative relative al problema della Tripolitania e Cirenaica per le espansioni