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Alice Conan Boyle e i misteri di Querciamondo
Alice Conan Boyle e i misteri di Querciamondo
Alice Conan Boyle e i misteri di Querciamondo
Ebook148 pages1 hour

Alice Conan Boyle e i misteri di Querciamondo

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About this ebook

Le piccole protagoniste di “Aurora Conan Boyle e il Grande Segreto di Babbo Natale” tornano con una nuova avventura, che inizia in una delle contee più settentrionali del mondo conosciuto, lo Strudelshire.
Chi sono i due loschi figuri che pedinano le due piccole, durante le passeggiate in montagna, con mamma e papà?
Perchè Edarid, la malvagia regina delle fate di Querciamondo, sta organizzando il rapimento delle bambine?
Com’è possibile far spalancare ‘bocca di roccia’, la magica creatura che sorveglia l’accesso al cuore della terra?
Questi e altri misteri verrano svelati nell’emozionante secondo capitolo della saga, in cui non mancheranno oscuri cunicoli da attraversare, terribili creature da affrontare in duello, difficili prove da superare e avvincenti battaglie.
La ferrea logica di Aurora e il dolcissimo umorismo involontario della piccola Alice riusciranno, ancora una volta, a frapporsi al male imperante e a portare la pace nel Sottomondo, seppur al caro prezzo di un’inattesa perdita.
LanguageItaliano
Release dateJul 22, 2018
ISBN9788831938129
Alice Conan Boyle e i misteri di Querciamondo

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    Book preview

    Alice Conan Boyle e i misteri di Querciamondo - Wladimiro Borchi

    INDEPENDENT, FREE and HUNGRY PUBLISHING

    Wladimiro Borchi

    ALICE CONAN BOYLE

    E

    I MISTERI DI QUERCIAMONDO

    Edizioni Jolly Roger

    Firenze

    ©2018 Fabio Gimignani

    Edizione elettronica luglio 2018

    ISBN 9788831938129

    La versione cartacea di questo volumeè stata stampata per i tipi di Jolly Roger da Fotlito73Grafic – Borghetto Lodigiano (LO) - Stampato in Italia - Printed in Italy

    Questo libro è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell'inventiva dell'autore e vengono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o defunte, fatti o luoghi è assolutamente casuale.

    Progetto grafico: ©Fabio Gimignani

    www.edizionijollyroger.it

    info@edizionijollyroger.it

    ALICE CONAN BOYLE

    E I MISTERI DI QUERCIAMONDO

    a tutti quelli che guardano un po' più in là...

    Prefazione

    di Yara Serafini

    Un giorno ho letto l'inizio di una storia sul profilo Facebook di Wladimiro. Credo di aver commentato con un ancora! Voglio sapere come va a finire! Da quel momento ho ripetuto questo mantra ogni volta che ho incontrato Wladimiro in tribunale (per chi non lo sapesse, siamo colleghi oltre che amici). Qualunque altra persona sensata mi avrebbe evitata, cancellata dagli amici di Facebook e forse anche segnalata al consiglio dell'ordine degli avvocati, perché se voglio - e voglio spesso - so essere veramente petulante. Non Wladimiro, che fortunatamente si dimentica, a volte, di essere un adulto sensato per pensare come un bambino, quello che è stato o quello che hanno evocato le sue figlie (che poi, forse, sono la stessa persona).

    Indossa, insomma, una mente bambina e con quella partorisce cose bellissime.

    Come un vecchio, grigio, avvocato che torna a casa la sera stanco e stressato dal lavoro e pian piano, giocando con le sue figlie, ritrova colore e giovane età.

    Come un linguaggio infantile creato appositamente per convincere degli adulti genitori ad accudire i propri figli.

    Come una Puglia che, chiamata Auricleshire, diventa ancora più magica da immaginare.

    Come una M/M, mitica mamma - maestra, che ha occhi anche sulle scapole e sui polpacci e a cui non sfugge proprio niente.

    Alice Conan Boyle e i misteri del Querciamondo inizia raccontandoci la storia di un amore che genera l'amore. E allora preparate i lacrimoni, perché l'unione tra il buon Waldo (all'epoca di arancio colorato) e la M/M (ora come allora, la donna più bella del mondo) è romantica come una pizza surgelata riscaldata su un fornetto elettrico e mangiata sul letto, con le mani, prima di dormire abbracciati e appallottolati. Dopo aver lacrimato un po', stropicciatevi gli occhi e drizzate le orecchie perché - attenzione attenzione - potrete assistere alla genesi di un'Alice (e di un'Aurora), scoprendo che, per fare un bambino, la cosa più importante è essere colorati, possibilmente brillanti, perché Vedetta non abbia dubbi nel dare indicazioni al proprio Principale (sarebbe invero spiacevole se, per colpa di un improvviso cambio d'umore, il prodotto risultasse di un colore sbagliato).

    Fortunatamente, Aurora e Alice sono venute del colore giusto e anche belle toste: conosciamo già le gesta dell'incredibile Aurora alle prese con i puzzosi egozoidi, alimentati dalle lacrime delle bizze. Adesso, è Alice a guidarci nel Querciamondo, dove le fate non sono così buone come le si dipingono, bensì sanno essere tanto malvagie da lanciare l'incanto del vuoto davanti alla bocca di un povero bimbo spaventato nel cuore della notte che tenti, invano, di chiamare la mamma.

    Del resto, è uno dei meriti dei libri di Wladimiro quello di saper ben parlare del male, come qualcosa che si combatte, sì, ma non col gesto eroico di un solo individuo, bensì con l'impegno di tanti (se avete letto Aurora Conan Boyle e il grande segreto di Babbo Natale, sapete esattamente a cosa mi riferisco. Se non lo avete letto, fatelo subito, sciocchini!).

    Il percorso delle sorelle all'interno del buio cunicolo verso le ignote profondità del castagneto ricorda vagamente la caduta dell'omonima Alice di Carrol, ma stavolta le bimbe sono due e solo unite, mischiando le caratteristiche delle loro diverse età, potranno portare a termine la missione nel sottomondo.

    Wladimiro è un genio bambino e io, che ho avuto l'onore di mettere un'antipatica penna rossa sulla prima stesura del suo primo libro (solo per rompergli un po' le scatole e non perché ne avesse reale bisogno), sono orgogliosa di far parte della sua vita.

    Concludo con un'immagine che mi porterò sempre nel cuore: io e mio marito, una sera, a letto (non pensate male!) che leggiamo, a voce alta, Aurora Conan Boyle e il grande segreto di Babbo Natale. Fino all'ultima parola, dimenticando il sonno e la stanchezza di una giornata di lavoro (anch'io spesso torno a casa più grigia e più vecchia). Leggiamo dimenticando la nostra età anagrafica e ricordando i bambini che siamo stati e che sempre ci porteremo dentro.

    Grazie, Wladimiro!

    Yara Serafini

    Capitolo I

    Come nasce un'Alice

    Questa volta ho intenzione di raccontarvi una storia straordinariamente banale, vecchia quanto il mondo: la storia di un amore che genera l'amore.

    È vero, la maggior parte di voi avrà già iniziato a fare boccacce e a pensare che non ha la benché minima intenzione di stare ad ascoltare una storiaccia sdolcinata fatta di baci appassionati, scambiati tra innamorati, in pomeriggi assolati o dalla luce dei lampioni illuminati.

    Ebbene: in questa storia non c'è niente di tutto questo!

    In questo libro si racconta di come Alice Conan Boyle, all'età di soli quattro anni, grazie alle sue doti straordinarie, riuscì a scovare, conoscere e salvare le fate del più grande castagneto dello Steakshire.  

    Ma occorre procedere con ordine e introdurre i protagonisti del nostro incredibile racconto.

    Orbene, c'era una volta un vecchietto tutto grigio, di nome Waldo Conan Boyle, miracolosamente sposato con la donna più bella del mondo, Giovanna Arthur in Conan Boyle.

    Il buon Waldo, come dovreste sapere se avete già letto altre avventure della strampalata famiglia Conan Boyle, non era sempre stato vecchio e grigio, anzi, prima di iniziare a fare l'avvocato, il brav'uomo era uno splendido trentenne colorato di un vivissimo arancione.

    Oggi, a quarant'anni, il lavoro lo rendeva perennemente grigio e raggrinzito: non sorrideva mai! Poteva passare ore e ore nel proprio studio legale a scrivere inutili memorie sui più disparati, tristi e noiosi argomenti, senza che la sua bocca si inarcasse mai verso l'alto.

    C'era solo un modo in cui il vecchietto potesse ritornare alla sua vera età e riprendere il suo originario colore arancione: il caloroso affetto delle propria famiglia.

    Orbene, la nostra storia comincia qualche anno prima dell'ingrigimento di Waldo, quando ancora l'uomo non lavorava tutto il giorno in mezzo a noiose scartoffie.

    All'epoca era un valente praticante avvocato che passava le sue giornate a prepararsi per la futura carriera.

    Era ancora di un vivido arancione e, grazie a questa prodigiosa dote, era riuscito a irretire e far innamorare di sé Giovanna Arthur, la donna più bella del mondo.

    Il matrimonio tra la splendida fanciulla e il mediocre Waldo era stato un evento straordinario, di cui ancora parlano le cronache dell'Auricleshire.

    Occorre, infatti, precisare che, mentre Waldo Conan Boyle era nato e abitava nello Steakshire, contea centrale, nota al mondo per le sue colline profumate di uva asprigna e ricoperte di piante di ulivo basse e impilate le une dietro le altre, Giovanna Arthur era originaria dell'Auricleshire, contea meridionale, famosa per le sue interminabili pianure argillose, profumate di uva dolce e tutte tempestate di ulivi secolari, gettati a caso e lasciati crescere rigogliosi e frondosi, d'estate e d'inverno, sotto il sole più luminoso e caldo che sia possibile immaginare.

    Atteso che la futura famiglia Conan Boyle, sulla base degli accordi prematrimoniali, si sarebbe dovuta stanziare nello Steakshire, i futuri sposi decisero di far celebrare il loro matrimonio nella terra natale di Giovanna.

    Un matrimonio in stile Auricleshire era, però, un evento strepitoso e gigantesco.

    I preparativi durarono mesi e mesi e furono seguiti prevalentemente dall'instancabile famiglia Arthur: redazione del libretto per la messa, stampa dello stesso con colori e caratteri eleganti nella più fornita tipografia di tutta la contea, accurata scelta dei fiori per l'addobbo della chiesa (bellissimi bouquet di girasoli di un arancione e un giallo luminoso), scelta delle bomboniere (set composto da paletta da dolci e dodici forchettine, per ciascuna delle famiglie invitate) scelta del ristorante (sul mare, con bellissima scogliera a fare da panorama), trattativa all'ultimo gamberone con il proprietario del ristorante, affinché tutti i duecento invitati potessero mangiare ininterrottamente dalle 13:00 alle 22:00, come voleva la tradizione delle contee meridionali.

    Inutile dire che fu un evento fantasmagorico.

    Tutti gli invitanti provenienti dallo Steakshire, abituati a matrimoni meno spettacolari e pomposi, rimasero quasi abbagliati da cotanto sfarzo.   

    In entrambe le contee ancora si narrano leggende e storie di fatti straordinari che si sarebbero verificati durante lo strepitoso evento mondano.

    Si dice, ad esempio, che Fabrice Conan Boyle, cugino di primo grado del vecchio Waldo, dopo aver stemperato, per tutto il pranzo, il vino corposo e robusto della contea meridionale nel succo di arancia, nell'errata convinzione di ridurne gli effetti stordenti, sia stato rinvenuto a fine serata adagiato sulla scogliera, con le ginocchia sbucciate, intento a chiacchierare con una bellissima Sirena dei mari del Sud, che nessuno, a parte lui, era in grado di vedere e sentire.

    V'è poi qualche maligno che si è permesso di raccontare in giro una gigantesca fandonia.

    Secondo tali millantatori, allorquando il buon Waldo si sarebbe presentato al ristorante, accompagnato dal più giovane e aitante fratello, Alexander Conan Boyle, e dalla bellissima moglie, un cameriere avrebbe indicato al minore il tavolo degli sposi ed allo sposo il tavolo del fotografo. Occorre evidenziare che tutto ciò, secondo tale riprovevole e vergognosa menzogna, sarebbe avvenuto in quanto non era credibile che una donna così

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