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La Casa Sotto il Ponte
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La Casa Sotto il Ponte

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About this ebook

"Dall’autore di bestseller horror Iain Rob Wright arriva il suo romanzo più spaventoso."

È possibile che è un luogo sia infettato dal male? Alcune atrocità sono così tremende da contaminare la terra stessa? E che cosa succederebbe se ti trovassi intrappolato in un luogo simile?

Quello che inizia con un incidente stradale su un vecchio ponte finisce con il sacrificio definitivo. Segui i sopravvissuti di un terribile incidente mentre tentano di comprendere il loro destino e di trovare aiuto.

Tom e Sophie Sumner sono sposati da dieci anni. Non arriveranno a undici. L’infedeltà e il disinteresse hanno fatto a pezzi la loro relazione e le loro strade si separano oggi. Sophie sta per tornare a casa nel villaggio in cui è cresciuta. Cottontree. Se esiste una possibilità per Tom di persuaderla a concedere un’ultima possibilità al loro matrimonio, deve agire ora.

Ma Cottontree è un luogo dal passato molto più oscuro di quanto chiunque sappia e i Sumner stanno per avere dei problemi molto più gravi del loro matrimonio.

"Un terrificante viaggio nella natura della vita, della morte e del rimpianto."

"Iain Rob Wright mi spaventa a morte." - J.A. Konrath, autore di bestseller.

"Iain Rob Wright è malato e perverso." - David Moody, autore dell’acclamata serie 'Autumn'.

LanguageItaliano
PublisherIain
Release dateSep 6, 2018
ISBN9781547545704
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    La Casa Sotto il Ponte - Iain Rob Wright

    Parte I: Atto 1

    Capitolo Uno

    Scena Iniziale/Aggancio Narrativo

    Padre Cotton si strinse al petto la Bibbia e sputò parole rabbiose sotto il suo cappuccio svolazzante. Il vento si alzò portando con sé una sottile nebbia attraverso il fiume, ma ciò non avrebbe influito sulla sua concentrazione. Il Signore vede il tuo peccato, creatura, e ti vieta l'accesso al Paradiso. Cos'hai da dire? Parla ora, o taci per sempre.

    Sono innocente, lo giuro, gridò il demonio, Emily Tanner, lottando contro le funi dell'Assia che la legavano al largo tronco della quercia. Soltanto una settimana fa, l'antico albero era stato sano e forte, ma ora era avvizzito e precariamente inclinato sul fiume. Non ho fatto niente! Dov'è mio marito? Jonathan, dove sei, amore mio?

    Il sarto del villaggio emerse dalla folla, con lo sguardo appannato e stringendo tra le braccia Martha Hamleigh. La madre in lutto singhiozzò ed emise un suono simile a quello di un agnello ferito. I suoi lunghi capelli castani si mescolavano con quelli di Jonathan e formavano un nido selvaggio. Sono qui, Emily, disse. Per quanto vorrei che non fosse così.

    Il volto di Emily si illuminò alla vista del suo sposo, ma padre Cotton lo vide per ciò che era davvero - una perversa imitazione di un'emozione umana - e ne fu disgustato. La voce di Emily era pregna di falsa innocenza mentre parlava. Amore mio, aiutami! supplicò. I suoi capelli dorati incorniciavano il suo volto, creando un ritratto di ingenua innocenza. Di' loro che io non sono ciò che credono. Non farei mai del male a un bambino. Ma-

    Ora basta, Emily! Jonathan stava accarezzando la schiena di Martha, ma i suoi singhiozzi continuavano ad aumentare d’intensità. Sei mia moglie e io ti amo—che Dio mi perdoni per quanto ti amo—ma non posso negare ciò che ho visto. Sei tornata a casa a un’ora assurda, come una sirena sperduta, nuda e sporca di fango del fiume. Ci sono troppe prove dei tuoi crimini per poterli negare. I nostri voti sono infranti, e con essi i miei obblighi nei tuoi confronti. È Martha la vittima qui, Emily. Le hai portato via entrambi i figli. Buon Dio, li hai massacrati. Si coprì la bocca per evitare che la sua cena ne fuoriuscisse. Chi poteva biasimare il pover’uomo per il suo disgusto?

    Emily lottò di nuovo contro i suoi vincoli. Martha mente! Sono innocente. Dieci anni di matrimonio non hanno alcun significato per te, caro marito?

    Padre Cotton aveva sentito abbastanza e spinse in avanti la sua Bibbia come uno scudo, con le pagine che svolazzavano al vento. Hai la possibilità di pentirti, creatura, ma cerchi invece di distorcere i fatti e di manipolare. Chiedere a Jonathan di intervenire ora significa condannare la sua anima insieme alla tua. Sei stata vista sulla scena del crimine, Emily Tanner, con le mani ancora macchiate del sangue dei bambini. La Chiesa ti giudica colpevole di stregoneria!

    Intende dire che LEI mi giudica colpevole di stregoneria, padre Cotton. Che voi e la vostra cieca rettitudine siate dannati! Guardò in cagnesco ogni uomo, donna e bambino radunato in riva al fiume e rivolse la sua sentenza a tutti loro. Che siate condannati all’inferno più oscuro. Non sono una strega. Non sono un’assassina di bambini. Siete voi, tutti voi, a essere colpevoli. VOI che giudicate con paura e odio, rinnegando amore e compassione. Per anni ho vissuto tra voi. La vostra vicina, la vostra amica... guardò Jonathan. Tua moglie!

    E non hai dato alcun figlio a tuo marito, urlò qualcuno. Gli empi non possono avere figli. Sono maledetti dalla sterilità. Meretrice!

    Strega!

    Puttana!

    Sirena!

    Emily notò uno dei suoi accusatori—Thompson, l’allevatore di pecore vedovo—e gli lanciò un’occhiata così feroce che egli si ritrasse nella folla come un vitello sanguinante. Persino padre Cotton rabbrividì all’assoluta malvagità negli occhi della creatura. E pensare che per tutti quegli anni aveva creduto che fosse una semplice donna. In questo, aveva davvero fallito.

    Sarete voi a essere maledetti se fate questo! promise Emily alla folla, le sue parole sempre più avvelenate. Le vostre anime bruceranno nell’Abisso. Vi nutrirete di fango e carne putrefatta come vermi della farina.

    Thompson, il vedovo, riemerse dalla folla e puntò un dito tremante verso di lei. Lo ammette! Sta lanciando un malocchio su di noi! Una strega!

    Menzogne! urlò Emily. Tutte menzogne. Dov’è l’abate? Sa che lei intende uccidere stanotte? La Chiesa non si è ancora stufata delle sue incessanti condanne, padre? Non è forse la sua natura che dovrebbe essere giudicata? Padre Cotton strinse i denti e cercò di non perdere la calma. Erano questi i metodi dell’oscurità—individuare la luce e cercare di estinguerla. Quella strega non avrebbe contaminato la sua fiducia in sé stesso. Non glielo avrebbe permesso. L’abate è indisposto a causa di un malocchio, che probabilmente è stato lanciato sulla sua anima da te! Si alzò una raffica di vento ululante che sferzò la sua tonaca di lana, irritando le ferite doloranti sotto di essa. Abbiamo trovato Sua Santità che giaceva nella sua sagrestia, rovente come una fornace e delirante.

    Di certo si tratta di una semplice febbre? gridò Emily.

    Silenzio, bestia! La tua corruzione è giunta al termine. Stanotte il villaggio piangerà la donna che eri e celebrerà la sconfitta del male che sei diventata. Possano le tue vittime massacrate riposare in una pace che tu non conoscerai mai.

    Emily si agitò come un animale selvatico cercando di divincolarsi dai legami, facendo sanguinare i suoi esili polsi. Scalciò con i piedi nudi tra le foglie e le lanciò verso la folla—un gesto ribelle, ma inefficace. Spero con tutto il cuore che possiate patire un’agonia eterna, strillò, con le lacrime che le bagnavano il volto. Farò in modo che sia così!

    Padre Cotton non rispose. Riavvicinò la Bibbia al petto e tese una mano aperta, chiamando a sé Jonathan, che gli passò una torcia accesa. Emily gemette al tradimento di suo marito e lui tornò tra la folla, imbarazzato. Padre Cotton provò compassione per il sarto addolorato, poiché questa era la più autentica delle torture a cui un uomo retto potesse assistere—la condanna di una persona amata. Il ripudio di una moglie era forse al culmine tra i sacrifici dettati dalla rettitudine. La sua ricompensa sarebbe giunta nella sua prossima vita.

    Padre Cotton marciò verso la pira, con la torcia sollevata sopra la testa. Emily Tanner? Mentre la tua carne brucia e l’agonia ti purifica, il Paradiso non ti attenderà. Rifletti sui tuoi crimini, ma sappi che non ci sarà alcuna possibilità di espiazione. L’eternità sarà un’arida distesa di solitudine, per te.

    Non ho ucciso i gemelli Hamleigh! State condannando una donna innocente stanotte, e ne soffrirete le conseguenze.

    Padre Cotton fece cadere la torcia tra le foglie secche e avvizzite. La conflagrazione fu immediata. Le fiamme si levarono in un cerchio intorno ai piedi di Emily e lei urlò, ma soltanto dalla paura per il momento, perché il dolore doveva ancora iniziare. Il tramonto divenne arancione e i membri della folla si guardarono in faccia l’un l’altro. Nessuno di loro mostrava segni di rimpianto. Avevano fatto il lavoro del Signore—ponendo fine alla vita di un’assassina di bambini.

    Le urla di Emily si interruppero quando si morse la lingua. Seguirono altre lacrime, insieme al sangue che usciva dalla sua bocca. Lo sguardo che rivolse alla folla non era più di condanna, ma di supplica. Ogni male tremava davanti alla gloria di Dio e padre Cotton era come un faro che faceva risplendere questa gloria su ogni zona d’ombra. Stanotte avrebbe pensato all’immagine divina della volontà spezzata di Emily, flagellandosi davanti alla statua di sant’Adolfo, il martire. Non c’era modo migliore di lavare via la miseria dalla propria anima. Domani, ci sarebbe stata altra gloria da far risplendere.

    Le grida di Emily si fecero più acute. Il cerchio di fiamme iniziò a restringersi, divorando le foglie secche ammucchiate ai piedi di Emily. La sua pelle pallida diventò rosa e ricoperta di vesciche, mentre l’odore di carne di maiale fece coprire il naso alla folla. Erano persone devote, e guardar bruciare della carne umana era un’azione terribile. Tuttavia, era necessaria. Tutti dovevano vedere che, quella notte, giustizia era stata fatta. Il villaggio doveva spogliarsi del proprio peccato insieme a Emily Tanner.

    Perdonaci, Signore, per i nostri peccati.

    La camicia da notte di lana di Emily prese fuoco e le sue grida acute si fecero basse e bovine. All’unisono e di loro iniziativa, gli abitanti iniziarono a cantilenare la preghiera del Signore.

    Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

    La carne delle gambe di Emily si ridusse al solo grasso, che gocciolava dalle ossa mentre il suo corpo si scioglieva. Il sangue divenne nero e si coagulò. La sua camicia da notte si raggrinzì e scomparve, esponendo la sua nudità. Le punte dei suoi seni esplosero come pustole generando dei rivoli sul suo petto. I setosi capelli dorati si arricciarono su sé stessi e iniziarono a fumare prima di cadere dal suo scalpo luccicante. Poi i suoi occhi le ruotarono nelle orbite e i suoi muggiti si trasformarono in lamenti. Ancora una preghiera ed Emily Tanner non era che un cranio carbonizzato, che fissava di rimando la folla.

    Poi le fiamme si alzarono ancora più in alto nel cielo notturno e lei le abbandonò per sempre.

    Ma la quercia annerita rimase lì. Persino in mezzo all’inferno di fiamme continuava ad aggrapparsi alla terra annerita. Padre Cotton avrebbe ordinato ai monaci dell’abbazia di abbattere quell’empia cosa all’alba, ma prima si voltò verso la folla. Abbiamo fatto il lavoro del Signore oggi, figli miei. Non siate turbati, poiché l’atto virtuoso non è mai quello facile. Tornate a casa dai vostri cari e pregate, perché domani è un altro giorno.

    Una ruggente folata di vento arrivò dal fiume, attirata dal rogo famelico. L’aria calda fece sudare la fronte delle persone più vicine, tra cui padre Cotton, e molti si allontanarono. Padre Cotton strinse la Bibbia in una mano e usò l’altra per spostarsi i capelli dal viso. Mentre lo faceva, sentì un dolore accendersi sulla palpebra sinistra. Gesù e Maria!

    Padre? disse Jonathan, separandosi dalla folla e affrettandosi ad aiutarlo. Qualcosa non va?

    Padre Cotton si premette il palmo sulla palpebra bruciante e cercò di scacciare il dolore. Non è nulla, buon Jonathan. Un tizzone dalle fiamme. Dovremmo andarcene da questo posto affinché i suoi echi non ci tormentino troppo a lungo.

    Certo, padre.

    Jonathan tentò di allontanarlo, ma il sacerdote respinse il gesto, irritato dal dolore che ancora gli pervadeva la palpebra e ostile a causa della compassione di un uomo insignificante come Jonathan. Spero che i giorni futuri non rivelino la tua complicità nelle azioni di tua moglie, Jonathan Tanner. Possa il Signore ridurti in cenere, in tal caso.

    Jonathan barcollò come se qualcuno lo avesse colpito. Lo giuro, padre. Non ne avevo idea. Se l’avessi saputo...

    Un ronzio infuriato soffocò le parole di Jonathan, anzi, sostituì ogni altro suono nell’area accanto al fiume. La folla che si stava allontanando si fermò e lanciò un’occhiata alla pira. L’inferno di fiamme si era innalzato, illuminando di rosso il cielo, ma il suo bagliore non aveva finito di diffondersi. Filamenti arancioni si dispersero nel tramonto in ogni direzione. I tizzoni si riversarono nel buio gelido come uno sciame di api.

    Uno sciame in senso letterale.

    Dei puntini infuocati fluttuarono nell’aria, quasi serenamente, ma poi discesero con ferocia sulla folla. Gli abitanti gridarono dal dolore e dalla confusione. Padre Cotton si voltò dal lato opposto, tentando di decifrare il volere del Signore in ciò che stava guardando.

    Cos’è che stava guardando?

    La sua vista si fece confusa, ora il ronzio gli riempiva le orecchie.

    Lì vicino, Jonathan si colpiva istericamente e un livido acceso risaltò presto su una guancia. Una vespa fatta di fuoco zampettava sulla sua mascella. È Emily, urlò. Ha lanciato un malocchio su di noi. Lo ha giurato. Buon Dio, quale follia abbiamo scatenato?

    Padre Cotton guardò sbalordito la pira, le cui fiamme sferzavano l’aria come spiritelli vivaci. Migliaia di altri tizzoni vendicativi seguirono il vento e discesero sugli abitanti urlanti, strappando loro grida di tormento, ma uno sciame isolato si stava ora dirigendo soltanto verso di lui, ronzando così forte nelle sue orecchie da fargli dolere il cervello. Sollevò le braccia per ripararsi, lasciando cadere la Bibbia nel fango viscido e nero. La sua bocca si aprì per urlare, ma prima che potesse emettere alcun suono, un dolore ardente gli riempì gola. Jonathan si schiantò contro di lui, schiavo del proprio panico, e li fece cadere entrambi a terra. Sdraiato sulla schiena, padre Cotton guardò tra le fiamme. Lo spettro di una donna lo guardò di rimando. Poi, un centinaio di tizzoni avvolsero il suo volto e gli punsero gli occhi fino a strappargli la vista. Incapace di vedere, incapace di parlare, pregò il Signore affinché lo aiutasse.

    Ma il Signore non era lì.

    Capitolo Due

    Impostazione & Antefatto

    Quindi mi chiamerai quando arrivi a casa di tua sorella? disse Tom mentre usciva dall’autostrada e si immetteva in una rotonda decorata da graziosi fiori rosa.

    Sophie premette la fronte contro il finestrino e guardò fuori, dove il clima era umido e piovigginava. Un clima adatto a ciò che provava. Per quale motivo? disse. Stiamo per divorziare, Tom. Non serve che ci teniamo in contatto l’uno con l’altra, ormai.

    Tom strinse la presa sul volante—lei se ne accorse perché le sue nocche sbiancarono e la fede si sollevò lievemente sul suo dito. Solo perché non vuoi più essere mia moglie non vuol dire che per me sei morta, Soph! Fammi sapere che stai bene così potrò dormire tranquillo stanotte, va bene?

    Non devi più preoccuparti di me.

    Lo deciderò io quando non dovrò più preoccuparmi di te.

    Sophie allontanò la testa dal finestrino, lasciando una macchia di trucco sul vetro, e lo guardò. Era troppo stanca per discutere—quel tipo di stanchezza causata dall’essere così tanto infelice per così tanto tempo. Va bene. Ti chiamerò quando arrivo lì, ma poi basta. Abbiamo bisogno di spazio per accettare la cosa. Restare in contatto renderà solo tutto più difficile.

    Tom rimase in silenzio, respirando udibilmente dal naso. Con gli occhi ancora sulla strada, annuì appena. Lo so.

    Sophie tornò ad appoggiare la fronte al finestrino.

    Uscirono dalla rotonda e Tom prese l’uscita segnalata come 'Cottontree'.  Era il villaggio in cui lei era nata e odiava ritornarci—ma non aveva altro posto in cui andare. La sua sorella matta era l’unica parente che le era rimasta, e la triste e vecchia megera non aveva mai lasciato la casa in cui erano cresciute. Persino ora, Sophie poteva vedere che quel posto non era affatto cambiato—lo stesso posto desolato e deprimente che era sempre stato. Superarono la scuola che frequentava quando era bambina e lei chiuse gli occhi per la tristezza. È bello qui, disse Tom, guardando la cappella di San Tommaso all’angolo della sola strada principale. Non posso credere di non essere mai stato qui, con tutti gli anni che siamo stati sposati.

    Odio questo posto. Non riesco a credere di essere tornata.

    Lui sospirò. Ti ho detto che non dovevi per forza andare via di casa. Avremmo potuto trovare un modo.

    Sophie gemette. Tom era terribile quando si trattava di rimanere saldo nelle proprie decisioni, sempre così pieno di insicurezza. Tom, non riesco a sopportare di guardarti.

    Wow, grazie! Cosa diavolo ho fatto?

    Lei sospirò e allontanò nuovamente la testa dal finestrino. No, non intendo in quel senso. Intendo dire che non sopporto più il senso di colpa. Il modo in cui mi fai sentire... Basta così, va bene? Facciamola finita e basta.

    Lui tornò di nuovo silenzioso, mentre fissava la strada bagnata dalla pioggerella attraverso il parabrezza. Infine borbottò qualcosa, Mi dispiace, Soph.

    Lei tornò a guardare fuori dal finestrino. Anche a me.

    Tom rallentò dopo aver superato la chiesa, mettendo la seconda alla sua Mercedes. Dove devo andare da qui?

    Lei indicò in avanti, ricordandosi il villaggio come se l’avesse lasciato ieri anziché vent’anni prima. La prossima a sinistra, sul ponte. Così attraverserai il fiume. La casa di mia mamma è poco oltre.

    La chiami ancora la casa di tua mamma?

    Immagino di sì. Il passato è difficile da dimenticare.

    Tom annuì e svolto verso il fiume. Lo è davvero.

    ***

    Le mani di Gwen tremavano mentre stringevano il volante rosa e peloso. Passare l’esame al primo tentativo voleva dire che sapeva come si guidava, no? E allora come mai la terrorizzava essere lì fuori senza un istruttore? Dopo aver lottato così a lungo per diventare un’adulta, ora dubitava di poterlo essere. In effetti, desiderava saltare sotto il suo piumone e circondarsi di orsetti di peluche.

    Cavolo, sì, stronze! Stacey non era rimasta zitta nemmeno per un momento durante le ultime due miglia—anzi, a dire il vero da quando aveva imparato a parlare—ma ora

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