La politica e i sentimenti
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About this ebook
Dovrebbe essere utile per l’eventuale lettore. Soprattutto per i giovani. Anche, tuttavia, per quelli che non lo sono più.
Le riflessioni su La Politica (la Res publica) e quelle su I Sentimenti (la Res privata) sono accompagnate da due Appendici.
La prima Appendice contiene i tre documenti fondamentali, che hanno aperto una epoca di libertà nel mondo e in Italia negli scorsi duecento anni.
La seconda Appendice contiene esempi di autori, che hanno esaltato l’amore: quello profano e quello spirituale.
Achille Albonetti è stato Esperto presso la Delegazione Tecnica dell’Ambasciata d’Italia a Washington. Poi, Consigliere economico della Rappresentanza Italiana presso l’OECE a Parigi.
Direttore di Gabinetto del Vice Presidente della Commissione Europea a Bruxelles. Per venti anni Direttore per gli Affari Internazionali e gli Studi Economici del Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare.
Governatore permanente per l’Italia dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) delle Nazioni Unite a Vienna.
Presidente della Total Italiana e dell’Unione Petrolifera.
Da anni, è Direttore della più prestigiosa rivista italiana di problemi internazionali, il trimestrale “Affari Esteri”.
Ha pubblicato numerosi libri e saggi su problemi politici ed economici.
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La politica e i sentimenti - Achille Albonetti
© 2018 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma
info@gruppoalbatros.com
ISBN 978-88-567-9437-3
I edizione maggio 2018
www.gruppoalbatros.com
Libri in uscita, interviste, reading ed eventi.
La Politica e i Sentimenti
Ai giovani e ai non più giovani
perché ricordino che la Politica e i Sentimenti
debbono essere le massime priorità nella vita
Presentazione
Fin dalla giovinezza, ho scritto dozzine di libri sui problemi politici e sui sentimenti.
Mi sono reso conto, tuttavia – discutendo con amici ed, in particolare, con Edoardo Almagià – che, spesso, alcuni princìpi fondamentali non sono chiari.
Ho, pertanto, preparato questo saggio, che riassume alcuni miei pensieri. Una specie di invito a riflettere, un pro-memoria, ed una testimonianza.
Mi auguro sia utile per l’eventuale lettore. Soprattutto per i giovani. Anche, tuttavia, per quelli che non lo sono più.
Mi scuso per le frequenti ripetizioni. Mi sembrano, tuttavia, opportune, se inserite in contesti diversi. Chiedo venia anche per le imprecisioni eventuali e per gli errori.
Le riflessioni su La Politica (la Res publica) e quelle su I Sentimenti (la Res privata) sono accompagnate da due Appendici.
La prima Appendice contiene tre documenti fondamentali, quelli che hanno aperto una epoca di libertà nel mondo e in Italia negli scorsi duecento anni.
La seconda Appendice contiene esempi di autori, che hanno esaltato l’amore: quello profano e quello spirituale.
La Politica (la Res Publica)
1. Per vivere saggiamente è essenziale individuare le priorità.
2. Il titolo di questo libro le indica: la Politica, cioè la Res publica; e i Sentimenti, cioè la Res privata.
3. Una politica economica errata può portare alla disoccupazione e alla miseria di un Paese.
4. Una politica interna dissennata può preludere a disordini, all’autoritarismo e alla dittatura.
5. Una scelta errata in politica estera e nelle alleanze può portare, addirittura, alla scomparsa di uno Stato.
Un esempio: la fine dell’Impero millenario dell’Austria-Ungheria – il Sacro Romano Impero – per la scelta sbagliata nelle alleanze durante la Prima guerra mondiale.
6. Per questo motivo la politica estera è prioritaria nella Res publica, cioè nella Politica.
È, inoltre, prioritaria rispetto ai Sentimenti, cioè alla Res privata, ai rapporti con il prossimo: madre, padre, moglie, marito, figlie, figli, fratelli, sorelle, nipoti, amici, amiche. Se si erra in questi rapporti si rischia l’infelicità con sé stessi e con gli altri. Ne scriveremo poi.
La libertà e la democrazia
7. La libertà è la condizione irrinunciabile per la verità.
8. Dove non c’è la libertà, trionfa la menzogna, la persecuzione, l’autoritarismo, la dittatura.
9. La libertà politica e la libertà economica sono indissolubili.
È essenziale, però, coniugare libertà e autorità. Se non si coniugano, prima o poi si rischiano disordini, autoritarismo e ritorno alla dittatura.
10. Uno Stato, una comunità, infatti, possono vivere anche senza libertà, ma non senza autorità.
Alcuni secoli di monarchie assolute in Europa e altrove lo testimoniano.
11. Per giustificare il regime assoluto, il Monarca è di diritto divino e di sangue.
La sua autorità incontrastata, cioè, deriva da Dio.
12. Per assicurare la continuità della Monarchia, la derivazione divina si estende ai figli e ai discendenti.
13. In Gran Bretagna, il Monarca – Re o Regina – è capo della Chiesa anglicana, anche se da decenni il suo regno è simbolico e condiviso con un assemblea eletta: la Camera dei Comuni.
14. La democrazia ha visto la luce negli Stati Uniti con la Rivoluzione americana nel 1776 e in Europa con la Rivoluzione francese nel 1789.
La democrazia non è in crisi, come spesso si afferma. È infante.
15. Il principio un uomo un voto, base della democrazia, è sacrosanto.
16. Sovrano non è il Monarca. Il popolo è sovrano. Un uomo un voto. Cittadini non sudditi.
17. L’eguaglianza tra gli uomini era stata già proclamata dal Cristo e dal Budda.
18. Poi, per secoli, anche in Europa, ha regnato il Monarca.
19. La democrazia rappresentativa è l’unica vera democrazia.
20. La democrazia diretta non può funzionare nelle attuali democrazie con milioni di elettori.
21. La democrazia è il peggiore dei sistemi, ad eccezione di tutti quelli provati (Winston Churchill).
22. Gli Stati Uniti sono la più importante ed antica democrazia del mondo.
Si vota ogni due anni per eleggere la Camera dei Rappresentanti e la metà del Senato. Ogni quattro anni per eleggere il Presidente della Repubblica, che può essere rieletto una sola volta.
23. La Costituzione americana, frutto della rivoluzione democratica del 1776, non è stata mai cambiata. Ha subìto unicamente alcuni emendamenti.
24. Malgrado le affermazioni liberali e democratiche in essa contenute, fu necessaria una sanguinosa guerra intestina per l’abolizione della schiavitù nel 1861.
25. Trascorsero, inoltre, altri cento anni, affinché i cittadini di colore potessero esercitare il loro diritto di voto.
26. Un nero, Barack Obama, fu addirittura eletto per due legislature Presidente degli Stati Uniti nel 2008.
27. Francia. La Rivoluzione del 1789 abolì la Monarchia e diffuse i princìpi e i valori democratici e liberali in tutti i Paesi europei. Fu l’inizio di una nuova epoca in Europa e nel mondo.
28. Dopo pochi anni, tuttavia, Napoleone Bonaparte non soltanto restaurò il regime assolutista monarchico, ma si proclamò Imperatore alla presenza del Pontefice.
29. Si ebbe, poi, un altro Imperatore. Soltanto con la sconfitta di Sedan, una rivoluzione e la caduta della Comune nel 1871 fu reintrodotto un regime democratico con una Costituzione liberale e repubblicana.
30. Nel 1940 si ebbe, poi, la parentesi antidemocratica del Governo di Vichy.
31. Nell’arco di un secolo, la Francia ha cambiato la Costituzione cinque volte. L’ultima nel 1958 su iniziativa del Generale Charles de Gaulle, dopo la rivolta dei quattro Generali di Stato Maggiore in Algeria.
32. La Gran Bretagna ritiene di essere la più antica democrazia europea.
La Magna Charta – insieme di leggi che limitano il potere assoluto della Monarchia – è del 1215.
33. Malgrado questa affermazione, la libertà e la democrazia in Gran Bretagna hanno avuto un percorso simile a quello degli Stati Uniti e della Francia, cioè delle rivoluzioni liberali e democratiche del 1776 e del 1789.
34. Ricordiamo che la Gran Bretagna fu vicina ad accordarsi con Hitler e il Nazifascismo nel Maggio 1940.
35. Winston Churchill, l’intervento del Re e una serie di episodi fortunati dell’ultima ora evitarono questa tragedia.
36. Germania. La storia della democrazia è recente.
37. L’avvento del Nazifascismo e della dittatura di Hitler nel 1933 hanno condotto alla Seconda guerra mondiale con circa 50 milioni di vittime. Sei milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio. Distruzioni delle più importanti città europee.
38. È lecito domandarsi come la patria di Kant, di Schiller, di Bach e di tanti altri geni dell’umanità, abbia potuto generare e tollerare tale mostro.
39. È sufficiente guardare un film di un discorso di Hitler.
40. La sconfitta, Adenauer, Kohl, la Merkel, Brandt, Schimdt, la riunificazione tedesca, lo sviluppo democratico ed economico hanno in parte fatto dimenticare la tragica esperienza del Nazifascismo.
41. Italia. La democrazia nasce nel 1848 con lo Statuto concesso dal Re Carlo Alberto, a seguito di moti rivoluzionari.
42. Il Fascismo e Mussolini, malgrado l’introduzione progressiva, a partire dal 1922, di un regime antidemocratico, non ebbero il coraggio di abolirlo.
43. Soltanto dopo cento anni, nel 1948, la Costituzione italiana e la Repubblica sostituirono lo Statuto albertino.
44. Un forte Partito Comunista dal 1945 fino al 1989, poi Forza Italia di Berlusconi, la Lega Nord e il Movimento Cinque Stelle hanno, tutt’oggi, caratteristiche antidemocratiche, nazionaliste e autocratiche.
45. Nelle elezioni politiche del Marzo 2018 si sono presentati più di cento Partiti.
46. Russia. Non ha mai conosciuto un autentico regime liberale e democratico.
47. La Monarchia assoluta degli Czar è stata sostituita per settanta anni, dal 1919 al 1989, da un regime dittatoriale: il Comunismo.
48. Controllo della politica e dell’economia, i noti Piani economici quinquennali. Milioni di morti nei gulag e per fame.
49. È sufficiente leggere il famoso Rapporto Kruscev del 1956 per rendersene conto.
50. Dopo il crollo della dittatura comunista, a seguito degli eventi del 1989-91, l’attuale regime di Putin, pur non avendo le caratteristiche repressive del comunismo sovietico, non può essere considerato una democrazia liberale e democratica.
51. La Cina, come la Russia, non ha una tradizione di libertà e democrazia.
52. L’attuale regime comunista, pur non avendo le caratteristiche repressive della Russia sovietica, è un sistema politico autoritario, senza libertà di parola, di stampa, di associazione, di culto.
53. Negli scorsi quaranta anni, il regime ha introdotto progressivamente una relativa liberalizzazione economica, rinunciando al sistema di rigida pianificazione degli anni precedenti.
Il risultato è stato clamoroso. Una espansione economica impressionante, un forte aumento del reddito nazionale e individuale.
54. Nelle attuali democrazie, caratterizzate da milioni di elettori, è essenziale l’esistenza di partiti politici. Essi, tuttavia, debbono essere democratici all’interno e con Statuti garantiti dalla Legge.
55. L’unica vera democrazia è la