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Due cuori
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Due cuori

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Racconto breve tratto dalla raccolta "Il fiore dell'amore"

Dopo un'operazione molto delicata a Egidio compaiono strani sintomi, il medico che lo segue fin dall'infanzia studia gli indizi e scopre un fatto straordinario, inspiegabile.
LanguageItaliano
Release dateOct 12, 2018
ISBN9788829526611
Due cuori

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    Due cuori - Cosimo Vitiello

    significa

    Due cuori

    Egidio chiuse gli occhi e si ritrovò subito nel mondo dei sogni, un luogo dove i suoi guai avevano poca importanza e talvolta ne rideva. Malgrado fosse molto stanco fu costretto a svegliarsi poco dopo, la porta della camera fu spalancata con tanto impeto da urtare sul battente con violenza. La mattina l’aveva trascorsa tra analisi del sangue, TAC, elettrocardiogramma, misurazioni di temperatura, pressione e tanto altro che non riusciva nemmeno a ricordare. La sua intenzione, per il pomeriggio, era di starsene a letto a riposare, poi magari leggersi una delle tante riviste che con amore sua sorella gli aveva comprato. Più tardi, farsi un giro per i corridoi dell’ospedale, parlando con la bella infermiera senza farsi tanti problemi, perché non era detto che ne uscisse bene dall’operazione. Invece i suoi piani erano andati in fumo, ed era certo che non sarebbe più riuscito a prendere sonno.

    Ecco di nuovo i suoi cuori in agitazione, che battevano all’impazzata come non mai, accompagnati dalla sensazione di leggerezza nel petto. Doveva ringraziare l’infermiere appena entrato nella stanza per il trambusto nel petto; trasportava un letto con un’anziana signora, sveglia, e con un sorriso da primato di giovinezza.

    Subito dopo entrò Augusto, il suo cardiologo di sempre, ma il dottore dava retta alla nuova paziente. Spostava lo sguardo tra la cartella che aveva in mano e il lato della stanza dove ora stazionava il letto, senza dargli retta.

    Quando l’infermiere uscì dalla stanza finalmente Egidio rivolse uno sguardo anche a lui, e parve ricordarsene solo in quel momento.

    Negli ultimi trent’anni, e cioè da quando era nato, lo aveva sempre seguito durante tutte le fasi della crescita, a un medico non capita spesso di avere come paziente un caso unico al mondo. Egidio conosceva molto bene Augusto, tante volte se n’era rimasto seduto sulla bella sedia imbottita dello studio in attesa che lui finisse di leggere una cartella clinica, per poi vederlo alzare il capo e fissarlo chiedendosi, con molta probabilità, chi fosse quel ragazzo magro come una stecca da biliardo seduto di fronte. Quindi anche quel giorno non badò all’apparente disinteresse momentaneo di lui, quando appunto entrò nella stanza dov’era ricoverato ormai già da una settimana.

    «Allora, domani è il grande giorno» disse il dottore rivolgendosi a Egidio. Mise via la cartella della vecchia, incrociando le braccia e sorridendo, con le rughe del viso che si moltiplicavano. «Per questa notte hai compagnia Egi, la signora Carmela la dimettiamo domani. È qui solo per una sera, vero signora?»

    «Come vuole lei» rispose la signora Carmela, «per una notte...»

    «Bene. Io la saluto signora. Egi, con te ci vediamo domani, dormi sereno.»

    Fin da giovane Egidio aveva imparato a stare con chi non conosceva, non gli bastavano le dita delle mani per contare le volte che era stato ricoverato.

    Quando rimase da solo con la signora Carmela la prima cosa che fece fu di presentarsi, ma non ebbe il tempo di spiegare perché era lì in quanto lei prese a parlare della sua vita. Raccontò di come aveva conosciuto un signore grande e grosso ma dal cuore tenero, di come avesse riallacciato i rapporti con sua nipote e di come i due, infine, avevano deciso di fidanzarsi.

    «Questa è solo una visita di controllo» diceva la signora Carmela, poggiando i piedi a terra, «sono stata tanto male ma ora sto bene. Eh, la mia nipotina si è fidanzata! che gioia...» prese dalla borsa un succo di frutta. «Ne

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