Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Il popolo misterioso
Il popolo misterioso
Il popolo misterioso
Ebook77 pages1 hour

Il popolo misterioso

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

La seconda avventura di Paolo Tummino, il giovane archeo investigatore è alle prese con la storia di Segesta una città fondata nel IX secolo a.c. dal misterioso popolo degli Elimi nella Sicilia occidentale. La ricerca di un percorso misterioso fra stupendi panorami e gustosi piatti tradizionali.
LanguageItaliano
PublisherCesco Mosca
Release dateOct 23, 2018
ISBN9788829529889
Il popolo misterioso

Read more from Cesco Mosca

Related to Il popolo misterioso

Titles in the series (4)

View More

Related ebooks

Fantasy For You

View More

Related articles

Reviews for Il popolo misterioso

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Il popolo misterioso - Cesco Mosca

    UNDICESIMO

    INTRODUZIONE

    IL POPOLO MISTERIOSO

    La seconda avventura di Paolo Tummino, il giovane archeo investigatore è alle prese con la storia di Segesta una città fondata nel IX secolo a.c. dal misterioso popolo degli Elimi nella Sicilia occidentale.

    Il racconto è un opera di fantasia, l’ambientazione è in luoghi reali adattati alla creatività, ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale.

    CESCO MOSCA

    CAPITOLO PRIMO

    L’estate non voleva lasciare entrare l’autunno, era un fenomeno frequente in Sicilia, ma quell’anno aveva esagerato, era il 15 ottobre e la temperatura era di 32 gradi. Il cielo era autunnale, alte nubi sottili attenuavano i raggi del sole, sospinte da caldo vento africano.

    Paolo Tummino aveva voglia di fare un bagno di mare, quella mattina doveva recarsi, insieme con Maria, a Castellammare del Golfo. Salvo Mazzeo un ricco possidente, suo cliente, voleva una consulenza sul valore di un quadro e per il restauro. Non era facile far uscire Maria dal suo laboratorio, aveva dovuto prometterle di portarla a mare, una cosa a cui non sapeva resistere. Aveva indossato un vestito corto, a pieghe con un delicato decoro floreale e pettorina in pizzo, che lasciava appena intravedere il seno. Lui la guardava innamorato, lei capì il suo sguardo e gli sorrise compiaciuta. Dall’autostrada si ammirava il paesaggio dei golfi di Carini e di Castellammare, superato l’aeroporto il percorso diventava pieno di curve, salite e discese, come aveva detto Peppino Impastato, avevano allungato il percorso volutamente, per risparmiare i terreni dei mafiosi. All’uscita dello svincolo di Castellammare del golfo, come faceva di solito, si fermò al famoso bar che produceva le cassatelle fritte, farcite di crema di ricotta, aspettarono quelle calde appena fatte e ne mangiarono una ciascuno.

    Mazzeo abitava in corso Giuseppe Garibaldi, come tutti i benestanti aveva anche una villa a mare nella zona di Scopello. La casa in paese era una palazzina autonoma con un portone non molto grande, ma finemente decorato da intarsi, suonarono il campanello.

    Aprì una ragazza con i capelli ricci e gli occhi azzurri risaltati da un trucco di colore nero sfumato, disse:

    Lei è il signor Paolo?

    Si, mi aspet...

    Non gli fece finire la frase.

    Si accomodi, il signor Mazzeo l’aspetta, mi segua

    Salì le scale, erano di marmo nero con venature naturali che riprendevano il colore del passamano di metallo dorato, ai lati erano ricavate delle piccole nicchie con delle statuette di marmo di fattura settecentesca. Paolo non sapeva se ammirare le statue o la ragazza che ancheggiava in maniera esorbitante. Entrarono nel salotto, Salvo Mazzeo gli venne incontro e li salutò calorosamente, poi si rivolse alla cameriera e le disse di preparare il caffè. Si sedettero sul divano stile barocco, tappezzato di tessuto con i bordi laccati color burro e applicazioni in foglia d’oro. Era un tipo corpulento, non molto alto ma con un’aria distinta, discendeva da una ricca famiglia di proprietari terrieri con interessi anche nelle tonnare.

    Era un collezionista d’arte, gli piaceva scovare le opere nei mercati, dagli antiquari, in paese conoscevano la sua passione,spesso gli proponevano di acquistare quadri e oggetti antichi, ma lui era esperto difficilmente si faceva imbrogliare. Chiese a Paolo e Maria di seguirlo nel suo studio. La stanza era un museo, quadri, statue, vasi, disposti in ordine alle pareti e sugli scaffali di un enorme libreria di legno massello. Si avvicinarono alla scrivania, Mazzeo alzò un morbido panno bianco che copriva un foglio molto vecchio, un disegno a carboncino su carta, posato su di una lastra di vetro. Paolo l’osservò attentamente per qualche minuto, il disegno rappresentava un bambino a terra che piangeva, forse era caduto, la madre cercava di consolarlo, ebbe un sussulto. Lo stile, il tratto ricordavano il Fanciullo morso da un granchio della pittrice Sofonisba Anguissola del 1600. La carta era ingiallita aveva i bordi consumati, in alcuni punti aveva dei fori e crepe. Il tratto era deciso e ben visibile nonostante le cattive condizioni della carta, in basso apparivano alcune lettere o cifre di una scritta sbiadita. Maria prese dalla borsa una lampadina, alzò il vetro e la mise dietro, apparve nel foglio una filigrana, disse:

    E’ un disegno molto antico, la filigrana è di un simbolo usato intorno al diciassettesimo secolo. Bisogna consolidare la carta, chiudendo le fessure, i fori, i tagli e rifare i bordi. Il disegno è in buono stato ma và ripulito.

    Paolo ebbe la conferma che la sua supposizione fosse giusta, disse a Mazzeo.

    Il tratto mi ricorda una pittrice vissuta a Palermo intorno al 1600, devo verificare alcune cose, ma ritengo che possa valere circa centomila euro, penso che valga la pena restaurarlo.

    Paolo non lo sapeva, ma era la seconda volta che s’imbatteva con la storia di quella pittrice, durante le ricerche del tesoro Inca e adesso con un suo disegno, estrasse dal fodero la fotocamera reflex, disattivò il flash e scattò alcune foto..

    Mazzeo sorrise, quando l’ho acquistato da un antiquario di Paternò, avevo capito che era qualcosa d’importante, non appena me lo restaurerà, farò pubblicare la notizia del ritrovamento. Maria gli disse che avrebbe dovuto aspettare un po’, adesso era impegnata con il restauro di un vecchio papiro.

    Mazzeo le disse:

    " Non ho premura, quando sarà il momento lo porterò io stesso al suo laboratorio, nel mentre Paolo approfondirà le sue

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1