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L'Alfa Romeo in Formula 1
L'Alfa Romeo in Formula 1
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Ebook125 pages1 hour

L'Alfa Romeo in Formula 1

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About this ebook

Alfa Romeo e la Formula 1: un binomio denso di storia e suggestioni. Dai trionfi dei primi anni nella massima serie all’avventura di Carlo Chiti a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80, fino al ritorno con la Sauber nel 2018. In questo libro vi raccontiamo uomini, macchine e motori che hanno contribuito a costruire il mito del Biscione: dai primi trionfi con Nino Farina e Juan Manuel Fangio, alla sfida dell’Autodelta che ha fatto sognare tanti appassionati, con piloti rimasti nella memoria e nel cuore come Bruno Giacomelli, Patrick Depailler e Andrea De Cesaris. Piloti, monoposto leggendarie, motori boxer, a V e turbocompressi, con tutto il meglio che la tecnica italiana ha saputo sfornare, non solo in Formula 1 ma anche con le ruote coperte, dove l’Alfa ha dominato per tante stagioni.
Un racconto scritto a più mani dalla redazione di F1sport.it che si dipana lungo un arco temporale importante che potrete rivivere nella lettura di queste pagine. Ed anche un omaggio ad un altro mito, Michael Schumacher, nel giorno in cui ha provato una Alfa Romeo in pista. All’interno troverete anche disegni inediti, per rendere ancora più speciale una lettura da veri appassionati.
LanguageItaliano
Release dateOct 31, 2018
ISBN9788829541195
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    L'Alfa Romeo in Formula 1 - Antonio Granato

    F1Sport.it

    L’Alfa Romeo in Formula 1

    UUID: 26e7740a-dd0b-11e8-abb6-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Indice

    Prefazione

    Introduzione

    ​Il marchio del biscione nella grande storia della Formula 1

    ​Gli inizi gloriosi e la nascita del mito Ferrari

    Quadrifoglio verde, da una credenza popolare il simbolo della leggenda

    ​Autodelta, l'anima da competizione dell'Alfa Romeo

    ​Carlo Chiti, motorista e aerodinamico rivoluzionario

    ​Lo scontro tra Euroracing ed Autodelta e l’abbandono della F1

    ​Boxer, turbo, in linea e a V: tutti i motori Alfa in Formula 1

    ​Il cuore pulsante: croce e delizia negli anni 80

    ​Bruno Giacomelli un emigrato di lusso

    ​Quando arrivi a Monza, ricordati di Vittorio Brambilla

    ​Patrick Depailler, l’uomo senza paura

    Mario Andretti, l’eroe dei due mondi

    Andrea De Cesaris, un pilota oltre le statistiche

    Alfa Romeo 158. Alfetta. La leggenda ha il quadrifoglio

    Alfa 177-179: la sfida della Casa di Arese all'effetto suolo

    Alfa 182, bella, impossibile ed avara

    ​Alfa Tipo 33, lo sbarco negli sport prototipi

    ​Il V10 misterioso e la 164ProCar

    ​Alfa 155 e 156, le regine delle piste

    ​Il test di Michael Schumacher su una 156 GTA

    L'Alfa Romeo e il ritorno del marchio nel 2018

    L’Alfa Romeo in Formula 1

    A cura di

    Antonio Granato e Giulio Scaccia

    Prefazione di

    Renato Ronco

    Disegni di

    Antonio Granato

    Tutti i diritti sono riservati

    E' vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.

    Indice

    Indice

    Prefazione di Renato Ronco

    Introduzione

    Il percorso Alfa Romeo nella massima formula

    - Il marchio del biscione nella grande storia della Formula 1

    - Gli inizi gloriosi e la nascita del mito Ferrari

    - Quadrifoglio verde, da una credenza popolare il simbolo della leggenda

    - Autodelta, l'anima da competizione

    - Carlo Chiti, motorista e aerodinamico rivoluzionario

    - Lo scontro Euroracing-Autodelta e l’abbandono della massima Formula

    - Boxer, turbo, in linea e a V: tutti i motori Alfa in Formula 1

    - Il cuore pulsante: croce e delizia negli anni 80

    I piloti degli anni 80

    - Bruno Giacomelli un emigrato di lusso

    - Quando arrivi a Monza, ricordati di Vittorio Brambilla

    - Patrick Depailler: l’uomo senza paura

    - Mario Andretti, l’eroe dei due mondi

    - Andrea De Cesaris, un pilota oltre le statistiche

    I modelli che hanno lasciato il segno

    - Alfa Romeo 158. Alfetta. La leggenda ha il quadrifoglio

    - Alfa 177-179: la sfida della Casa di Arese all'effetto suolo

    - Alfa 182, bella, impossibile ed avara

    Le ruote coperte

    - Alfa Tipo 33, lo sbarco nelle ruote coperte

    - Il V10 misterioso e la 164ProCar

    - Alfa 155 e 156, le regine delle piste

    I miti si incontrano

    - Il test di Michael Schumacher su una 156 GTA

    Testi a cura di Cristian Buttazzoni, Federico Sandoli, Luca Sarpero, Francesco Svelto e Giulio Scaccia

    Disegni di Antonio Granato

    Prefazione

    di Renato Ronco

    Settembre 1925. Pochi sanno che un primo Campionato Mondiale di automobilismo venne disputato in prova unica a Monza. E la vittoria la conquistò proprio un’Alfa Romeo, guidata da Briili Peri. Tanto basterebbe per promuovere la lettura di questo libro.

    Maggio 1950. Un salto di 25 anni e l’Alfa Romeo è ancora al vertice dell’automobilismo mondiale.

    Inizia il Campionato del Mondo di Formula 1 e l’Alfa Romeo domina la classifica del primo campionato con tre piloti: Farina, Fangio e Fagioli. Ai primi tre posti.

    Gli annali fanno ripartire l’impresa dell‘Alfa Romeo dalla vittoria di Nino Farina al Gran Premio di Sliverstone, gara di apertura del Campionato.

    In realtà la seconda epopea dell’Alfa Romeo parte da un’altra vittoria. Quella di Manuel Fangio al Gran Premio di Sanremo, sul circuito di Ospedaletti nell’aprile 1950. Ed io ero lì a vedere e godere.

    Ecco perché mi sento legittimato ad aprire con la prefazione la lettura di questa pubblicazione, realizzata da quel gruppo di appassionati che fa capo a F1Sport.it.

    Quella rinnovata Alfetta 158 era accreditata di 350 cavalli ed il collaudo probante di Sanremo doveva verificarne il vero potenziale in vista del nuovo Campionato. Approvata e vincente.

    Oggi, sessantotto anni dopo, l’Alfa Romeo è tornata in F1 per fornire emozioni ai tanti appassionati che hanno il cuore legato alla Casa del Biscione. E per giunta il prossimo anno porterà in pista, al volante dell’Alfa Romeo-Sauber , un pilota italiano: Antonio Giovinazzi. Il ritorno di un italiano in Formula 1 dopo tanti, troppi, anni di assenza.

    Tra quel titolo del 1950, bissato nel 1951 con Manuel Fangio, ed il 2018 l’Alfa Romeo ha attraversato momenti agonistici altalenanti: dal titolo mondiale marche Sport-Prototipi con la mitica 33, alle tante vittorie nei campionati Turismo con le leggendarie Giulia GTA ed Alfetta GTV. Ma anche con diverse apparizioni in Formula 1 alla ricerca di rinnovare quel blasone. In prima persona o come fornitrice di motori, perché un motore Alfa Romeo è sempre un gioiello tecnico.

    Fino alla decisione di Sergio Marchionne di far tornare in F1 il simbolo del Biscione. Grandi storie di macchine e di uomini, che si possono gustare leggendo questo libro.

    Racconti di tecnici, personaggi, piloti tutti prestigiosi, che hanno segnato la storia di un marchio che, pur nelle traversie aziendali, è rimasto simbolo di sportività, di agonismo, di successo.

    Lo testimoniano due grandi piloti del passato, due campioni del mondo di Formula 1, che hanno avuto l’occasione di accostarsi all’Alfa Romeo: Mario Andretti e Jochen Rindt.

    Rindt ebbe un’unico contatto con l’Alfa Romeo, a fine1967 a Zeltweg in Austria. Si correva ancora sulla pista dell’aeroporto e partecipò ad una sessione di prove con un’Alfa GTA. Arrivato un giorno dopo gli altri piloti del team, in pochi giri abbassò il tempo di due secondi: incredibile! Lui stesso era sorpreso delle qualità della GTA - così mi raccontò Leo Cella appena approdato in Alfa Romeo - ed espresse il desiderio di poterci gareggiare, compatibilmente con i suoi impegni in Formula1. Tragico destino: Cella morì nel 1968 a Balocco e Rindt morì nel 1970 a Monza con la Lotus. Mario Andretti invece, nel 1981, disputò tutta la stagione di F1 con l’Alfa Romeo. Pur non avendo ottenuto risultati appaganti ( solo un quarto posto nel GP di Long Beach ) era orgoglioso di aver portato in giro per il mondo quel marchio. Lui, che l’Italia l’ha sempre avuta nel cuore. Mi disse che spesso sui circuiti tanti appassionati erano più interessati all’Alfa Romeo che al suo personaggio. Ne era sorpreso. Ma capì il prestigio di quel marchio che ora ha 108 anni ma è vivacissimo nell’immaginario di chi ama lo sport dell’automobile.

    Introduzione

    di Giulio Scaccia

    Il ritorno del marchio Alfa Romeo in Formula 1 è una notizia che ha emozionato appassionati vecchi e nuovi della casa del Biscione e del motorsport. Il compianto Sergio Marchionne ha rispettato una delle sue promesse e confermato con i fatti un suo auspicio: il ritorno dell' Alfa Romeo nella massima formula, ritorno che è avvenuto con il team Sauber , da anni nell'orbita di Maranello, attraverso la fornitura di propulsori, componentistiche un travaso di tecnici.

    Questa è stata la grande novità del mondiale 2018: per la scuderia elvetica, un consolidamento tecnico e quasi sicuramente finanziario ed un cambio di nome, Alfa Romeo Sauber F1 Team, ma per il motorsport italiano sicuramente molto di più. La mossa di Sergio Marchionne ha una valenza molto ampia i cui vantaggi e sviluppi possono essere in prima battuta valutati da diverse angolazioni. Dal punto di vista sportivo, un pilota della Ferrari Drivers Academy, Charles Leclerc, ha guidato stabilmente in F1 per la stagione 2018 con ottimi risultati e si è fatto le ossa per il suo passaggio alla scuderia di Maranello nel 2019 al fianco di Sebastian Vettel. L’operazione poi è anche e soprattutto di natura tecnica, in quanto le PU saranno di Maranello rimarchiate Alfa Romeo: bisognerà poi capire come si evolverà la partnership con la scuderia elvetica. Certo è che la Ferrari avrà due squadre (anche la Haas) per poter sviluppare e testare parti delle proprie unità motrici. Non ultima, una operazione di natura pubblicitaria e finanziaria. L'Alfa Romeo è parte del gruppo FCA, Fiat Chrysler Automobiles, che ha un ampio respiro internazionale ed il mercato americano, considerando anche i nuovi proprietari della Formula 1, è di primaria importanza. La stessa gamma Alfa Romeo negli ultimi anni ha avuto una impennata qualitativa che, per chiare scelte strategiche del gruppo, l'ha portata a rappresentare la punta di diamante sportiva del gruppo FCA nelle vetture di produzione.

    La mossa è stata quella di cercare anche un ulteriore traino pubblicitario, che va a rinforzare il quadrifoglio verde presente già sulle Ferrari

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