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A Pezzi: Parte Quattro
A Pezzi: Parte Quattro
A Pezzi: Parte Quattro
Ebook59 pages48 minutes

A Pezzi: Parte Quattro

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About this ebook

Piper Gravatt pensava di avere una vita perfetta. Appena laureata, stava per sposare l'uomo dei suoi sogni. Poi è andato tutto al diavolo.

Circostanze oscure l'hanno portata a desideri ancora più oscuri, e c'era un solo modo per seppellire il suo dolore. Il suo nuovo motto: mai innamorarsi. Non abbandonarsi mai completamente.

La vita è desolante, tranne per quanto riguarda il piacere. E c'è un solo posto in cui Piper può andare per ottenere ciò di cui ha bisogno per sopravvivere. Il Club Fet, dove gli uomini sono eccitati e gli atti di lussuria non convenzionali.

Ma essere discreti non sempre funziona, specialmente quando i percorsi si incrociano nei posti sbagliati. Gli uomini di potere si nascondono nelle ombre, e uno di loro in particolare, è determinato a distruggere Piper.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateNov 4, 2018
ISBN9781547552382
A Pezzi: Parte Quattro

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    A Pezzi - Sky Corgan

    CAPITOLO UNO

    PIPER

    ––––––––

    Non puoi dirlo a Holden. Le parole di Ann riecheggiano nella mia mente.

    Perché pensa che parli con lui? Ci odiamo. Chissà se interagiremo di nuovo.

    Più ci penso, più inizio a sospettare che lei sappia che lui mi sta importunando. Forse la sua presenza al play party non è stata una coincidenza. Ma dubito mi pedinerebbe a quei livelli.

    Devi sapere che sto morendo.

    Nel ricordare il tono della voce di Ann mi si inumidiscono gli occhi. É stata una delle cose più tristi che abbia mai sentito. Peggio, mi fa riflettere sulla morte di mia madre.

    Avrei fatto le cose in modo diverso se avessi saputo stava per morire? Sarei stata più gentile? L'avrei chiamata più spesso? Sarei tornata a casa per passare gli ultimi giorni con lei? La risposta a tutto questo è decisamente sì. Di sicuro avrei avuto meno rimpianti.

    Ecco perché non capisco perché Ann non voglia che Holden lo sappia. Ero troppo scioccata per chiederglielo in macchina. La tensione mi ha stretto la gola. Dopo aver passato gran parte della giornata a pensare di lasciare il lavoro, e dopo aver visto Ann così solenne dopo avermi aggiornata sulla sua nuova condizione, pensavo fosse meglio far cadere l'argomento. Ora mi pento di quella scelta.

    Le ho fatto una promessa che non credo sia giusto mantenere. Holden è un bastardo, ma non gli si dovrebbe negare l’opportunità di passare con la madre il poco tempo che le resta. Ma non devo essere io a decidere, e se Ann vuole che io mantenga il segreto, allora è un mio dovere, non solo come sua dipendente, ma anche come sua amica.

    Sospiro, emotivamente prosciugata. Quando torno a casa, preparo la cena e faccio i lavori domestici come uno zombie. Riesco solo a pensare ad Ann e Holden. Non posso passare sul fatto che Ann gli stia nascondendo le sue condizioni, portandolo così ad odiarla quando sarà morta. Ci sono già troppe amarezze e rimpianti qui. Sapere che un genitore sta morendo è dura. Ma sapere che avrebbe potuto dirtelo, e che non lo ha fatto, probabilmente è peggio. Non mi sono mai trovata in questa situazione prima d’ora, quindi non ne sono sicura, ma posso solo immaginare come mi sentirei. Forse Ann pensa di proteggerlo, ma non è così. Sta facendo la scelta sbagliata, e vorrei davvero che lo capisse.

    Una volta finito di rassettare, mi siedo sul sofà a guardare la televisione con i ragazzi. È quasi divertente vedere come cambiano le cose. Pochi giorni fa, tremavo al solo pensiero di restare a casa. Lavorare o uscire erano opzioni migliori. Ora questo sta diventando il mio porto sicuro, un posto dove non devo avere a che fare con Holden o dove non devo stressarmi per il lavoro.

    Forse quest’ultima cosa non è proprio vera. Oggi mi sono di sicuro portata il lavoro a casa. Non riesco nemmeno a concentrarmi sulla televisione, il mio cervello è così ossessionato da tutto ciò che è successo di recente.

    Credo di aver bisogno di un’opinione esterna. Chiamerei Gloria, ma è pessima nel dare consigli. Per quanto strano possa sembrare, i ragazzi sono gli unici che possano avere familiarità con la situazione.

    Aspetto la pubblicità prima di introdurre l’argomento.

    Ehi, puoi spegnere un attimo la televisione? Voglio chiederti una cosa. Mi rivolgo a Earl, che è stato incollato al telecomando per tutto il tempo, per evitare che Joe metta i cartoni animati. Se lo porta persino in bagno.

    Lui sbuffa, sembrando a disagio. Non è per la festa, vero?

    No. Scuoto la testa, pensando a cosa abbia fatto per sentirsi tanto colpevole. Quando sono tornata a casa l’altra sera, la casa sembrava essere in buone condizioni. C’erano lattine vuote di soda sparse in giro, ma c’era da aspettarselo. Non sembrava che la casa fosse devastata o altro. C’è qualcosa che dovrei sapere?

    No. Evita il mio sguardo, girandosi velocemente verso la televisione.

    Quello è uno sguardo colpevole. Spero di non trovare qualcosa di spiacevole in strada più tardi. Ma se non mi dirà nulla, non

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