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Deep Web - Libro 5: La Saga di Crush
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Deep Web - Libro 5: La Saga di Crush

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About this ebook

La prima notte di luna piena dell'anno nuovo è finalmente arrivata. Riuscirà Taylor a sopravvivere quando il male minaccia di distruggere la sua vita per sempre?

Taylor torna a  Big Bear Lake, ma non si fida delle persone con cui ha firmato un accordo che dovrebbe proteggerla. Stare con la sua famiglia e gli amici è bellissimo, ma sapere che i suoi nemici vogliono sacrificarla è inquietante. Stanca della gente che cerca di controllare il suo destino, Taylor prova a riprendersi le redini della sua vita.

Tabby e i suoi amici stanno cercando un modo per impedire che la cerimonia abbia luogo. Contemporaneamente, stanno indagando su delle misteriosi morti avvenute a Big Bear Lake. I rapporti tra le specie sono sul filo di un rasoio e, quando vengono a galla segreti e tradimenti, Taylor si ritrova intrappolata in una profonda ragnatela. 




 

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateNov 8, 2018
ISBN9781547557202
Deep Web - Libro 5: La Saga di Crush

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    Deep Web - Libro 5 - Chrissy Peebles

    Capitolo 1

    È come trovarsi nell’occhio del ciclone, sto perdendo il controllo mentre la magia comincia a scorrermi nelle vene. So che i miei nemici vogliono ancora distruggermi e, a questo punto, non mi fido di nessun, ma almeno adesso sono a casa, di nuovo a Big Bear Lake. Una parte di me è sollevata ma l’altra è terrorizzata. So che le streghe non si fermeranno davanti a  nulla pur di riappropriarsi dei loro poteri e questo mi spaventa. Sono un petalo della decima generazione ma non sono venuta al mondo per morire. Sì, mi era stato riservato un destino macabro e oscuro, ma combatterò fino alla fine per impedire che si avveri. Questa è la mia vita e la trascorrerò come preferisco, con Jesse al mio fianco...

    * * *

    Erano stati presi dei provvedimenti per tutti noi. Jesse tornò da sua madre e dai suoi fratelli, Julie da sua madre, Grant riprese a parlare con il suo clan nella speranza che lo perdonassero e  Cynthia andò con Tabby. Sfortunatamente, il nostro brillante piano per Fred andò in fumo, poiché suo fratello gemello era vivo e viveva con sua madre, fingendosi lui. Adesso era il petalo di supporto di Fred.

    «Non riesco ancora a credere di avere un fratello gemello,» disse Fred. 

    «Già,» risposi. «Continuavamo a sentire dei pettegolezzi. Alcuni dicevano che fosse morto e altri che fosse vivo. Non volevamo dirti niente fin quando non avremmo avuto qualche informazione in più.»

    «Sa di me?»

    Jesse annuì. «Tua madre gli ha detto tutto. Avrebbe voluto incontrarti prima che morissi.»

    Fred si passò una mano tra i capelli. «Mi sento in colpa. Ha preso il mio posto. Lo hanno riportato a mia madre soltanto per i loro sinistri obiettivi. È per questo che è tornato a Big Bear Lake.»

    Julie si morse il labbro prima di continuare con le cattive notizie. «Odio dovertelo dire ma... beh, hanno anche ucciso la sua famiglia adottiva per spingerlo a cercare la sua vera madre.»

    Fred prese un respiro profondo. «Sono dei bastardi senza cuore.» 

    Gli sfiorai un braccio. «Nessuno meglio di noi può capirti.»

    Cercammo tutti di confortare Fred ma rifiutò il nostro aiuto e finì con l’andare via con Tabby, proprio come Cynthia.

    Avevamo pensato a tutto ma non ci sentivamo al sciuro ad avere Fred in giro per la città. Sì, per il momento Drake non lo stava cercando ma tutti pensavano che fosse morto. Ci chiedemmo che cosa sarebbe successo se sua madre o qualcuno dei suoi amici lo avesse incontrato. Tuttavia, Fred promise che avrebbe mantenuto un profilo basso.

    Jesse arrivò nella mia stanza con dei film, un enorme cestino di popcorn, una scatola di

    Sno-Caps, e due lattine di soda. «Sorpresa. Serata film!» disse con un sorriso.

    «Serata film? Ma ho firmato il trattato proprio oggi e domani abbiamo il grande incontro, quindi ho bisogno di...»

    «Rallenta,» disse. «Guarderemo un film mentre mangiamo popcorn e caramelle, perché è quello che fa la gente normale di venerdì sera. Si godono le risate, due chiacchiere, tanti baci e...»

    «Ma...»

    «Taylor, dobbiamo affrontare problemi che nessuno alla nostra età sogna nemmeno di avere. Per favore, per una sola notte, non possiamo dimenticare tutto e comportarci come dei normai adolescenti?»

    Agitai una mano e il cestino rosso di popcorn cominciò a levitare verso di me. «Non riesco a essere normale.»

    Sorrise. «Popcorn volanti. No, non ci riesci proprio.»

    «Però hanno un odore magnifico. C’è il doppio strato di burro?»

    «Certo che sì.»

    Spostai lo sguardo sui DVD che teneva in mano. «Dimmi che non hai portato film anni ottanta o film horror. L’ultima cosa di cui ho bisogno sono gli artigli di Freddy, psicopatici con maschere da hockey e storie sulla strega di Blair.»

    Ridacchiò. «Perché dovremmo guardarli se li stiamo già vivendo nella vita vera?» Mi guardò con affetto. «Mi manca la tua risata. Pensavo a una commedia.» 

    Lo baciai e sentii il sapore dei popcorn. Doveva averne già assaggiato qualcuno. «Mmm. Burro, zucchero, risate... e te. È la migliore ricetta a cui riesca a pensare per la perfetta serata film.»

    «Giusto. Chi non adora Jim Carrey?»

    Feci volare un popcorn che arrivò dritto nella mia bocca.

    Lui lo afferrò e mi diede un altro bacio. «Ehi! Che cosa ne è stato del normale?» chiese, ridendo. «Anche se è stato fantastico.»

    Gli afferrai il volto. «Il normale è sopravvalutato.»

    «Beh, spero che questo non lo sia,» disse dandomi un altro bacio.

    «È più da blockbuster...» dissi, facendogli l’occhiolino. «E per la cronaca, Jesse, un appuntamento  con te è la cura migliore al mondo.»

    Ci accoccolammo, ridemmo, ci baciammo e ci godemmo la compagnia l’uno dell’altra, proprio come una coppia normale. Per me fu una delle sere più belle della mia vita e non l’avrei mai dimenticata.

    * * *

    Jesse e io facemmo una passaggiata per la città prima dell’incontro con strege, vampiri e licantropi.

    Parlammo del liceo e ripensai a quanto mi mancasse la scuola. Non vedevo l’ora di tornare sui libri ed ero felice che sua madre si fosse offerta di farci da tutor in casa, anche se avevo paura di starle intorno. Jesse mi aveva detto che era ancora arrabbiata con me perché gli avevo permesso di scappare mentre stava attraversando la fase della trasformazione. Non potevo biasimarla. Jesse avrebbe dovuto avere la sua famiglia accanto in quei momenti. Ero rimasta sorpresa quando i miei genitori avevano accettato di farmi studiare da casa, dato che significava passare più tempo con Jesse. Tuttavia, avevo quasi diciotto anni. Avrei festeggiato il mio compleanno a San Valentino.

    Sollevai lo sguardo sul cielo. Era nero, proprio come il mio umore. Nonostante fossimo sopravvissuti a tanti pericoli e le cose stessero migliorando, non riuscivo a scuotermi di dosso la sensazione che sarei morta Big Bear Lake prima di riuscire a spegnere le candeline sulla torta.

    ––––––––

    «Sono stanca... e nervosa,» dissi. «Gli ultimi mesi sono stati difficili. Non sono sicura di quanto ancora riuscirò a sopportare.»

    Jesse mi spostò una ciocca di capelli dagli occhi . «È comprensibile,» disse. «Voglio dire, pensa a quello che abbiamo passato. Tuttavia, non devi preoccuparti. Adesso sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico,» mi rassicurò. «Questo ci dà un bel vantaggio.»

    «Sì, ma sai quanto possono essere subdoli. Certo, mi hanno offerto un riparo per adesso, ma non so per quanto durerà.»

    Le sue labbra divennero una linea dura. «Lo so. È per questo che penso che non saremmo dovuti tornare.»

    «So come la pensi ma non avevamo altra scelta. Quei gargoyle incazzati ci stavano inseguendo. Dovevamo scappare subito da lì.»

    «Chiedendo aiuto a Drake?» chiese.

    Abbassai lo sguardo. «Non c’era altro che potessimo fare.»

    «Lo so. Suppongo tu abbia ragione.»

    Continuammo a camminare ma mi fermai quando mi accorsi che tutti mi stessero guardando.

    «Che succede?» chiese Jesse.

    «Mi stanno fissando.»

    Sorrise. «Beh, puoi biasimarli? Sei bellissima oggi. Nemmeno io sono riuscito a staccarti gli occhi di dosso.»

    «Grazie, ma non è quello che intendevo. Mi stanno fissando come se fossi un... mostro.»

    «Ci sono molti mostri da queste parti, proprio come me. Vampiri, streghe, lupi... più di quanto tu possa immaginare.»

    «Sì, adesso lo vedo. Parlano alle mie spalle.»

    «Ignorali.»

    «Ha dei poteri pericolosi che non riesce a controllare,» sussurrò una donna. «Deve essere rinchiusa.»

    «Sono sulla bocca di tutto il mondo paranormale,» dissi, «di questa città.»

    «Hai la loro magia, è normale che parlino di te.»

    «Beh, se possono riprendersela senza uccidermi, gliela cedo volentieri.»

    «È di questo che si parlerà durante l’incontro. Vogliono arrivare a un accordo, qualcosa che renda tutti felici.» Guardò l’orologio. «A proposito, è ora.»

    Ebbi un tuffo al cuore. «Di già?»

    «Sì. Faremo meglio ad andare.»

    «Umm, possiamo prendere la strada lunga? Così proverò a calmarmi.»

    Mi strinse tra le braccia. «Certo.»

    «Inoltre, non sono mai stato un tipo puntuale.»

    «Fa bene arrivare in elegante ritardo,» disse facendomi l’occhiolino. «L’importante è essere sempre pronti a difendere chi ha bisogno di aiuto. È per questo che ti stai battendo per la vita di quei petali... ed è una delle cose che più amo di te.»

    «Awww. Grazie, piccolo.»

    Arrivammo al tribunale e percorremmo una lunga rampa di scale fino ad arrivare a una stanza con un enorme e lungo tavolo. Non appena mi videro, cominciarono tutti a sussurrare. Capii subito chi fossero i vampiri, perché indossavano un anello al dito, proprio come quello di Fred e Drake.

    «Ah, eccola,» disse Drake. «Grazie per esserti unita a noi, Taylor. Siediti.»

    Guardai Drake e tutti gli altri. Mi tremavano le mani ma mi sforzai di sorridere. Non appena mi accomodai, puntarono tutti gli occhi su di me.

    Jesse si sedette accanto a me e Kierra e Sam ci salutarono. Ricambiammo il saluto.

    «Sono qui per rappresentare i Leyna,» disse Jesse.

    «E anche io,» disse un uomo in piedi accanto a me.

    «Salve,» lo salutai.

    «Sono Anthony, leader dei Leyna.»

    Aveva un abbigliamento casual, capelli mossi e castani e gli stessi magnifici occhi di Jesse.

    «Volevo soltanto salutarti e conoscerti di persona.»

    Gli strinsi la mano. «È un piacere.»

    «Il piacere è mio.»

    Jesse si rivolse all’uomo. «Jeanie verrà?»

    «No, ha un appuntamento con un fey per parlare di alcuni attacchi recenti al re degli immortali.»

    Poi ritornò al suo posto. Mi domandai se Jeanie fosse una fey e se avesse appena scoperto della sua vera natura. Speravo di avere l’opportunità di incontrarla.

    «Oh, ehi, tua mamma ci sarà?» chiesi a Jesse.

    «No. Odia questi incontrti. Dice che sono troppo drammatici.»

    «La capisco. Mi chiedo dove sia Julie.»

    «È contaminata,» mi disse la donna accanto a me. «E non appartiene a un branco. Julie non parteciperà a questi incontri ma ti assicuro che le è stato offerto asilo proprio come a te. Nessuno le farà del male a Big Bear Lake, almeno fin quando il Tala sarà in corso.»

    Guardai Jesse. «Tala?»

    «L’accordo temporaneo che i leader hanno firmato,» rispose.

    «Vuoi dire i vampiri, i licantropi e le streghe?»

    «Sì. Nessuno potrà toccarci fin quando il Tala sarà valido.»

    «Okay. È un bene. Quando... scadrà?» domandai.

    «Non è ancora stato deciso. Per adesso abbiamo un mese.»

    «Trenta giorni? Suppongo sia già qualcosa.»

    Una donna con uno chignon si alzò in piedi. «Poiché Taylor non fa parte della commissione, deve essere rappresentata da un membro fidato. Nessuno è stato nominato ufficialmente e non possiamo continuare a ignorare le procedure.»

    «Le farò io da rappresentate,» disse Drake con tono autoritario.

    Jesse scattò in piedi. «Non lo farai mai!»

    «Nemmeno tu sei un membro della commissione,» disse Drake lanciandogli un’occhiataccia. «Qualcuno deve farlo e io sono dalla sua parte. Proprio come te, ho a cuore soltanto gli interessi di Taylor.»

    Qualcuno nella stanza scoppiò a ridere e una donna urlò: «Drake che parteggia per un umano? Di sicuro vuole qualcosa da lei.»

    L’uomo accanto le diede una gomitata. «Pensi che si tratti del suo sangue da petalo o della magia?»

    «Ovviamente entrambi,» rispose.

    Non ero un essere soprannaturale e non avrei dovuto sentirli. Probabilmente ci riuscii grazie alla magia che scorreva dentro di me. Per un momento desiderai non essere in grado di farlo. Mi stavano rendendo nervosa.

    «Drake,» esclamò Jesse, «i tuoi servizi non sono richiesti. Grazie per la gentile offerta ma abbiamo Tabby dalla nostra parte.»

    La donna di prima parlò di nuovo e rivolse un’occhiata sospettosa a Jesse. «E lei ha accettato? Tuttavia non è qui e non è da Tabitha.»

    Jesse si voltò verso la porta. «Sì, ha accettato,» disse. 

    La donna si portò le mani ai fianchi. «Beh, allora dov’è?»

    «Sono proprio qui,» disse Tabby, entrando con un mucchio di fogli tra le mani. Indossava un completo e dei tacchi e il suo trucco e i capelli erano perfetti.

    «Sei in ritardo,» sbottò la donna.

    Tabby si voltò verso Drake. «Succede quando un misterioso gruppo di vampiri attacca la tua auto. Li ho mandati all’inferno il più in fretta possibile. Tu non ne sai niente, vero, caro Drake?» chiese.

    «Certo che no,» rispose.

    Si sistemò la gonna. «Ne sei sicuro? Voglio dire, adesso che sono qui, Taylor non ha bisogno di te. Suppongo sia un bruto colpo per il tuo ego sproporzionato.»

    Drake alzò gli occhi al cielo.

    Tabby sorrise. «Come pensavo.» Poi cominciò a mostrare i documenti alla donna di prima.

    Nel frattempo, un uomo con una lunga coda bionda e gli occhi scuri si avvicinò a me. aveva la barba incolta e il suo abbigliamento era molto più casual di quello degli altri. Camicia di flanella, jeans e stivali marroni. Ma quello che più mi piaceva era il suo bracciale di pelle.

    ––––––––

    «Sono Ivan,» disse con un sorriso amichevole.

    «Taylor,» risposi, stringendogli la mano, «ma probabilmente già lo sapevi.»

    «Sì, ma è bello conoscerti di persona,» disse.

    «Anche per me è un piacere conoscerti.»

    Tabby ci vide parlare e si avvicinò subito. «Ivan ti ha detto che adesso è il leader dei licantropi? Suo padre ha di recente rinunciato alla sua posizione,» spiegò, rivolgendogli uno sguardo di disapprovazione

    Ivan fece spallucce. «L’ha occupata per centinaia di anni e si è stancato. Tutti meritano di ritirarsi prima o poi. Si è lasciato dietro un carico non indifferente ma sono felice di mettermi...»

    «Nelle sue zampe?» chiese Tabby prendendosi gioco di lui.

    «Nei suoi panni,» la corresse Ivan, scuotendo la testa. «Drake è il leader dei vampiri ma io diventerò quello dei licantropi.»

    «È bello incontrare il boss,» dissi. «Non vi vedo spesso.»

    Mi rivolse un sorriso malizioso. «Beh, puoi vedere me più spesso, se vuoi.»

    «Ti rendi conto che sono un petalo, vero? Dovresti volermi morta.»

    Mi guardò a lungo e la sua espressione sembrava addolorata. Per un momento mi chiesi se Ivan fosse il lupo bianco che avevo visto attraverso il portale a Winterland. Avrei voluto chiederglielo, ma non lo feci.

    Il prossimo a presentarsi fu un uomo con i capelli corti.

    «Mi chiamo Maurice, il capo delle streghe e dei machi di  Big Bear Lake.»

    Gli strinsi la mano. «Piacere di conoscerti.»

    «Il piacere è tutto mio.»

    Tabby si sedette accanto a me e si rivolse a tutti i presenti. «Tutta questa ospitalità è fantastica amici, ma che ne direste di metterci al lavoro?»

    Capitolo 2

    Una donna suonò una campanella e parlò, «l’incontro di oggi riguarda Taylor e la cerimonia del Millennio, che avrà luogo il quattordici gennaio, durante la prima luna piena del nuovo anno.»

    «È stato registrato,» disse una donna con dei corti capelli neri, impegnata a scrivere.

    «Allora cominciamo.»

    Cerimonia del Millennio? Hmm. Finalmente conoscevo il nome del rito che mi avrebbe tolto la vita.

    Maurice incrociò le mani sul tavolo. «Allora, Taylor, dicci... che cosa sai del tuo lignaggio unico?»

    Deglutii. «Beh, so che voi siete la mia gente,» dissi. «Tuttavia, devo ammettere di essere rimasta sconvolta dopo aver scoperto di discendere da un gruppo di... streghe malefiche.»

    «È questo che pensi della tua gente?» chiese.

    «Avrei voluto soltanto che mi aveste lasciato in pace e che foste rimasti nelle favole, il luogo a cui appartenete.»

    Maurice rise e guardò Tabby. «La tua influenza è evidente.»

    «Sarcasmo è il mio secondo nome,» rispose scrollando le spalle.

    Tornò a concentrarsi su di me. «Tu, Taylor, sei molto più speciale di una comune strega delle favole.»

    «Sì, lo so. Discendo da un gruppo di streghe di élite e voi avete selezionato alcuni di noi affinché diventassimo dei petali.»

    «Sì, ma tu sei molto di più. Sei stata scelta quando il contratto di sangue è stato scritto, centinaia di anni fa. Tu sei... una doppleganger delle streghe originali e un petalo della decima generazione delle cerimonia del Millennio.»

    «Che fortuna! Dovrei esserne felice? Volete usarmi per un sacrificio!»

    «Sei una dei pochi petali rimanenti. Basta una sola cerimonia e tutte le streghe diventeranno più potenti.»

    «E io cesserò di esistere, giusto? Sì, conosco la storia. Non v’importa della mia morte, vi servo e basta.»

    «La madre della ragazza dovrebbe essere presente,» disse una donna. «Si assicurerebbe che Taylor rispetti i suoi obblighi, proprio come hanno fatto le madri dei petali passati.»

    «La madre di Taylor non sa niente,» disse Tabby.

    «Sono sicura che si potrebbe... persuadere.»

    Tabby scosse la testa. «No! Essendo una sopravvissuta, mi rifiuto di convincere Taylor a partecipare alla cerimonia. Non vi deve niente, soprattutto non la sua vita.»

    Drake si avvicinò al tavolo. «Per favore, perdonate Tabitha. È debole e ha avuto gli stessi problemi di Taylor. Entrambe portano rancore alle streghe. Detto questo, mi sembra più che giusto permettermi di fare da avvocato a Taylor, dato che rimarrei del tutto neutrale.»

    «Bah,» esclamò uno degli uomini. «Non lo saresti per niente. Odi sia le streghe sia i licantropi. Per non parlare dei tuoi sentimenti verso gli umani.»

    «Perché siamo costretti ad avere dei vampiri nella commissione?» chiese una donna.

    «Perché tutte le specie soprannaturali meritano di essere rappresentate,» rispose una donna in rosso. «Adesso smettiamola di comportarci come i bambini e torniamo alle cose serie.»

    «Taylor deve essere rappresentata da qualcuno di imparziale,» continuò Drake. «Sappiamo tutti che Tabitha odia le streghe per aver provato a ucciderla. Francamente, non capisco perché voi streghe non siate d’accordo con me.»

    «Non parlare al mio posto, Drake!» disse Tabby, sbattendo un pugno sul tavolo. «Non odio le streghe. Le ho perdonate.»

    «E le perdonerai di nuovo quando sacrificheranno Taylor?» chiese.

    «Drake, sei fuori luogo,» disse. «Stai cercando di manipolare il consiglio. La tua scalata verso il potere non finirà mai?»

    «Dammi Taylor e non dirò un’altra parola.»

    «No,» dissi. «Voglio Tabby. Vuole solo il mio bene e mi fido di lei.»

    «La ragazza si è espressa,» disse un uomo con la barba corta.

    Tabby sorrise, lusingata.

    La donna in rosso guardò Drake. «È deciso. Tabitha sarà l’avvocato di Taylor durante questo difficile processo e non ne parleremo più.»

    Drake annuì. «Molto bene.»

    Una donna con i capelli biondi e gli occhi verdi mi guardò intensamente, poi si

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