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La prossima vita: Puoi programmare consapevolmente la tua prossima incarnazione
La prossima vita: Puoi programmare consapevolmente la tua prossima incarnazione
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La prossima vita: Puoi programmare consapevolmente la tua prossima incarnazione

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About this ebook

Questo libro è una guida spirituale molto utile per conoscere meglio se stessi e programmare le prossime incarnazioni. Se ci mettiamo, già adesso, nella giusta condizione per poter scegliere la nostra condizione post-mortem faciliteremo il nostro viaggio futuro.
Il passaggio evolutivo consapevole si divide in tre fasi: conoscersi, deprogrammare e riprogrammare se stessi. Essere onesti e sinceri con se stessi è la qualità che ci da il potere di conoscerci, la voglia di migliorare attiverà il coraggio necessario per deprogrammarci dalle negatività racchiuse nella mente subconscia, il desiderio di essere felici rappresenta l'essenza della nuova fase vitale.
Se dopo la morte non c'è niente, dimenticherete tutto (anche questo libro). Se, invece, la vita continua la conoscenza esposta in queste pagine vi darà pace, guida e sicurezza, illuminando il vostro cammino fuori dal corpo.
Ricorda in ogni momento: siamo eterni! La morte non distrugge la vita, ma semplicemente ci separa da un corpo fisico. I corpi passano ma noi continuiamo a vivere. Il viaggio continua!
LanguageItaliano
Release dateNov 14, 2018
ISBN9788894975697
La prossima vita: Puoi programmare consapevolmente la tua prossima incarnazione

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    La prossima vita - Giorgio Cerquetti

    personale

    © Copyright 2008

    OM EDIZIONI

    Giorgio Cerquetti

    Tutti i diritti letterari ed artistici sono riservati.

    È vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest’opera.

    Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costituisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla legge 11 marzo 1957 dei diritti d’Autore.

    Tutte le immagini sono di proprietà dell’Autore.

    Coordinamento editoriale:

    Annamaria Barilari

    Iª Edizione - Marzo 2008

    Iª Ristampa - Aprile 2011

    ISBN 978-88-9568-708-7

    ISBN ePub 978-88-9497-569-7

    © 2008 Marzo - OM EDIZIONI

    Via Badini, 17 - 40050 Quarto Inferiore (BO) - Italy

    Tel. (+39) 051 768165 - (+39) 051 6061167

    Fax (+39) 051 6058752

    info@omedizioni.it

    www.omedizioni.it

    SAGGI

    Giorgio Cerquetti

    LA PROSSIMA VITA

    Puoi programmare

    consapevolmente

    la tua prossima vita

    "Caro spirito eterno, fortunatamente incarnato nella forma umana sul pianeta Terra, rimani sempre libero e indipendente, non credere a ciò che leggerai in questo libro fino a quando non l’avrai sperimentato personalmente.

    Con il corpo e con la mente.

    A quel punto decidi se vuoi tenerti l’esperienza solo per te o la vuoi condividere, gentilmente, con gli altri."

    Giorgio Cerquetti

    PRIMO CAPITOLO

    Eternità, felicità e conoscenza

    La recita

    Come un uomo, interpretando il ruolo di una donna, non diventa una donna, così l’anima interpretando sia l’uomo sia la donna non ha sesso.

    Da Autobiografia di uno Yoghi di Paramahansa Yogananda

    La buona coscienza

    Grazie alla coscienza divina ottenuta nella sua vita precedente, lo spirito reincarnato è spontaneamente attratto dai principi spirituali dello Yoga, anche senza volerlo. Questo spiritualista che desidera raggiungere la perfezione dello Yoga, ha già superato, in passato tutti i riti esposti dalle Antiche Scritture.

    Bhagavad-gita Verso 44

    La saggezza

    "Coloro che conoscono il Sé supremo come senza forma,

    senza ombra, senza impurità,

    sanno tutto, o gentile amico, e vivono nel tutto."

    Prashna Upanishad

    Quando abbiamo raggiunto il Sé universale che è dentro di noi perché mai dovremmo temere od ossequiare qualcosa?

    Upanisad

    Il messaggio

    Dopo aver realizzato il potere della divinità totale, il maestro spirituale indiano Baba Lokenath proclamò arditamente il suo l’amore infinito per le generazioni future:

    "Per più di cento anni ho viaggiato attraverso le colline ammassando una quantità sufficiente di tesori spirituali.

    Voi resterete seduti a casa vostra a godere dei frutti delle mie austerità."

    Tutta la gioia

    Tutta la gioia di questo mondo deriva dal desiderare la felicità degli altri: tutta la sofferenza di questo mondo deriva dal desiderare la felicità di me stesso.

    Shantideva

    La forza della saggezza

    Tutte le vie mistiche affermano che c’è, dentro di noi, un immenso serbatoio di forza, la forza della saggezza e della compassione, quel potere che Cristo chiamava il Regno dei Cieli. Se impariamo a farne uso, e questo è lo scopo della ricerca dell’illuminazione, ne verremo trasformati non solo noi ma il mondo intero.

    Sogyal Rimpoche

    La natura della mente

    Sebbene ciò che comunemente è chiamata mente sia tenuta in alta stima e presa ad argomento di discussione, non è compresa, o è compresa male, o è compresa unilateralmente. Poichè non viene correttamente compresa così come è in se stessa, vengono in essere innumerevoli concezioni filosofiche. Inoltre gli esseri comuni, non comprendendola, non riconoscono la propria cultura, e vagano nei sei reami della rinascita, provando così sofferenza. Ecco perchè non comprendere la tua stessa mente è un tragico errore.

    Parole del maestro tibetano Padmasambhava

    Liberazione

    La liberazione nasce quando nello stato successivo alla morte, la coscienza realizza che le proprie esperienze non sono altro che la mente stessa.

    Kalu Rimpoiche, maestro tibetano

    Il reame umano

    Se siete costretti a rinascere o lo volete intenzionalmente, per proseguire il cammino spirituale ed essere di beneficio agli altri, scegliete solo e soltanto il reame umano. Solo qui, infatti, sono presenti le condizioni favorevoli al progresso spirituale. Se state per per entrare in una situazione fortunata nel reame umano, dicono gli insegnamenti, avrete la sensazione di arrivare in una casa splendida e sontuosa, in una città, in una folla di esseri umani: oppure avrete la visione di coppie che stanno facendo l’amore.

    Sogyal Rimpoche

    Viene insegnato dall’antica filosofia indiana che gli spiriti disincarnati che desiderano un corpo umano sono innumerevoli. Ogni volta che una coppia si unisce sessualmente, si radunano folle di esseri nel Bardo, tutti sperano di possedere il giusto legame karmico che li faccia rinascere. Uno o più di uno riesce nell’impresa, gli altri, delusi, cercano, vagando, la prossima occasione.

    Una volta nati, quasi tutti dimenticano questa continua ricerca, prenatale, di un corpo fisico.

    La presenza mentale

    "Se l’elefante della mente è legato da ogni lato dalla corda della presenza mentale, tutte le paure svaniscono e sorge la totale felicità.

    Poichè dalla mente provengono tutte le paure e le innumerevoli sofferenze."

    Parole del maestro buddista del VII secolo Shantideva

    Tutto passa costantemente

    "La nostra esistenza passa come le nuvole autunnali.

    Guardare la nascita e la morte degli esseri è come vedere i movimenti di una danza. La vita è come un lampo nel cielo, precipita come un torrente da una scoscesa montagna."

    Buddha

    Stiamo morendo

    Il fatto è che tutti stiamo morendo. È solo questione di tempo. Semplicemente, alcuni muoiono prima di altri.

    Parole pronunciate dal maestro tibetano

    Dudjom Rimpoche prima di morire

    Ognuno di noi nel corso di innumerevoli incarnazioni ha avuto molti corpi. Molte nascite e molte morti. Perché non lo ricordiamo?

    In parte perché una coscienza non preparata nel difficile passaggio morte-rinascita perde facilmente i ricordi nitidi del passato, ma non le tracce e le tendenze, in parte perché viviamo in una cultura che nega e ha combattuto, ferocemente nei secoli, la reincarnazione.

    Conviene imparare a parlare esplicitamente della morte e della rinascita, penso sia meglio aver conoscenza della possibilità di affrontare la morte e la vita dal punto di vista della coscienza che sopravvive alla morte dei corpi.

    La morte c’è e c’era dappertutto, da sempre, ma storicamente, in occidente, era diventata il simbolo della sfortuna, il lato oscuro della vita, andava evitata nei discorsi e nella quotidianità. La morte agiva da ombra negativa della vita e non come suo fenomeno naturale. Illuminare la morte, la rende più accettabile e direi anche più controllabile.

    Il ciclo conseguenziale è: nascita-esistenza-morte-rinascita…

    Riprendiamoci la vita e l’eternità, liberiamoci da paure nascoste e superstizioni deleterie, parlare intelligentemente di morte non porta sfortuna ma conoscenza. La morte non nega la vita, non la distrugge, semplicemente la trasforma in una nuova vita a cui dobbiamo essere sempre pronti ad entrare.

    Penso che la chiave giusta per aprire la mente sia la corretta conoscenza della reincarnazione, ogni istante di ignoranza è veleno e può produrre ansia, paura e sgomento.

    Molti filosofi e ricercatori occidentali, privati della conoscenza delle rinascite, sono rimasti intrappolati nelle solite enigmatiche domande.

    Chi sono io?

    Da dove vengo?

    Dove sto andando?

    A queste domande alcuni hanno risposto con dogmi di fede ed altri con nichilismo e scetticismo, il risultato è una società divisa in estremi, ansiosa e senza pace, irritabile ed aggressiva.

    Non a caso, da secoli l’Occidente si lamenta dell’inquietudine dei giovani, i giovani fanno domande e gli adulti non rispondono, li hanno sempre mandati in guerra o a studiare e poi a lavorare; i giovani delusi diventano adulti aggressivi che si contrapporranno in modo sbagliato alle prossime nuove generazioni. Le nuove generazioni se non ricevono le giuste informazioni si sentono defraudate, incomplete e tristi, scaricheranno la loro rabbia e ribellione frustrata sulle generazioni successive su cui eserciteranno, per mantenere il controllo, repressione e censura.

    Molti giovani crescono male, perdono, anno dopo anno, la speranza di capire e si inseriscono nel modo peggiore nella società stessa che, in un momento di gioioso entusiasmo hanno tentato di respingere e cambiare.

    A chi nasce va spiegata la reincarnazione, l’eternità dello spirito e l’impermanenza di questa vita materiale.

    Non ci sono giovani e vecchi, siamo tutti eternamente contemporanei, con corpi e storie diverse. Attaccarsi ai coetanei e ai parenti stretti impedisce all’anima di manifestare la sua principale qualità. L’AMORE! La nostra vera natura è eternità, felicità e conoscenza.

    In questo libro, che continua il precedente, LA SCIENZA ETERNA DELLA REINCARNAZIONE, offrirò oltre alla mia esperienza personale anche le testimonianze di molti autorevoli soggetti che, in varie parti del mondo, hanno vissuto esperienze che io chiamo ormai normali ma, qui da noi, sono ancora chiamate assurde o al meglio paranormali.

    Mi riferisco a viaggi astrali, esperienze di premorte, visioni a distanza, ricordi di vite precedenti ed uscite improvvise fuori dal corpo.

    In un altro mio libro INCONTRO CON LA CHIARA LUCE, il cui sottotitolo è IL GRANDE VIAGGIO DI ANDATA E RITORNO DALL’ALDILÀ, parlo più dettagliatamente della mia personale esperienza di coma, viaggio fuori dal corpo e successivo ritorno.

    Ho chiamato questo libro presente LA PROSSIMA VITA perché essa è un fatto reale, ci sarà sicuramente così come c’è stata quella precedente. Siamo noi che contuiniamo ad essere, cambiamo nome e forma ma la nostra identità essenziale rimane. Possiamo uscire dal nostro corpo come anime liberate o coma anime confuse e disorientate. Consapevolezza vuol dire direzione, un’anima consapevole non perde mai di vista se stessa e il suo cammino eterno.

    Sono certo che le vite si possono programmare esattamente come si fa con un viaggio.

    I Lama, maestri spirituali tibetani, prima di lasciare il corpo danno segnali precisi che permetteranno il loro ritrovamento nella loro successiva incarnazione.

    Il presente Dalai Lama viene chiamato quattordicesimo perché sono 14 volte che nasce–vive-muore-rinasce, viene poi puntualmente ritrovato e reinstallato nella sua posizione di capo spirituale.

    Io l’ho incontrato più volte e vi posso dire che trasmette la sicurezza di chi effettivamente ha attraversato, con successo, l’invisibile passaggio da un corpo all’altro.

    Mrita

    La parola più dura del vocabolario è morte, questo termine, a cui auguro di perdere al più presto il suo artificiale senso terrificante, viene dal latino ‘mori’ che a sua volta deriva dal sanscrito Mrita. Il sanscrito è la lingua originale dell’antica filosofia indiana chiamata anche filosofia vedica, da Veda che vuol dire conoscenza.

    La differenza di significato è netta, per Mrita si intende morte, non come fine della vita, ma come passaggio naturale da una condizione ad un’altra. In India ancora oggi dicono di un defunto: ‘è morto, ha lasciato il corpo’!

    La Vita è Amore. Non a caso la parola amore etimologicamente si scompone in a (non) mors (morte), amore vuol dire vita che non finisce. La vita eterna è amore che non finisce mai.

    Noi siamo eterni, viviamo eternamente, senza inizio, interruzione e fine. Adesso esistiamo. Vediamo quale è la differenza. Etimologicamente esistere viene dal latino exsistere che comunemente vuol dire levarsi fuori. C’è chi lo fa riferire più specificatamente ad ‘ex usteros’ fuori dall’utero. L’idea è che la nascita è un vero e proprio ‘levarsi fuori dall’utero’. Non a caso fino a pochi anni fa l’ostetrica era anche chiamata levatrice.

    Noi, in questa esperienza umana, usciamo di fatto da due corpi. Alla nascita usciamo fuori dal corpo della madre. Alla morte usciamo fuori dal nostro corpo.

    Noi occidentali viviamo immersi nella cultura dell’AVERE e del FARE.

    All’istante della morte conta soprattutto l’ESSERE.

    Ognuno deve lasciare dietro di Sé tutto quello che ha e fa ed entrerà nell’altra dimensione solo con quello che è. In un meccanismo consequenziale quello che facciamo è determinato da quello che siamo e a sua volta quello che facciamo è determinato da quello che siamo.

    Dei due, ESSERE è più importante che FARE!

    Domande

    In una cultura che dà poco spazio all’essere, quello che siamo è molto determinato da quello che facciamo, un’anima realizzata vive bene bilanciando armoniosamente il Fare con l’Essere.

    Domande che spesso possono produrre STRESS:

    Che farai da grande?

    Che fai oggi?

    Che fai stasera?

    Che fai sabato sera?

    Che fai questa estate?

    Che fai per Natale?

    Che lavoro fai?

    Che farai l’anno prossimo?

    Una lista lunghissima di domande ‘fare-fare-fare’ opprime e condiziona tutta la nostra esistenza. E alla fine di questa vita fatta di ‘fare-fare’ spunta drammatica l’ultima domanda: tu che cosa hai fatto nella vita?

    In realtà la giusta domanda è: sei pronto a lasciare tutto quello che hai fatto, ciò che hai avuto, le cose che hai considerate tue?

    Se la risposta è affermativa, la paura della morte svanisce progressivamente e il passaggio diventa piacevole e profondamente spirituale.

    Con la mente chiara e leggera può avere inizio il passaggio consapevole.

    Non pensate a quello che volete fare nella prossima incarnazione ma piuttosto a chi volete ESSERE la prossima volta. Un buon ESSERE produrrà sempre un bel FARE.

    Ricorda che ‘quello che sei’ è più importante di quello che fai. Questi due stati della mente interagiscono continuamente tra di loro, ma ESSERE è molto più importante di fare.

    Ricordiamocelo bene in ogni circostanza:

    NOI SIAMO ESSERI UMANI!

    Questo bellissimo episodio dell’eternità che, per abitudine, chiamiamo vita andrebbe definito meglio come: Esperienza Umana sul Pianeta Terra.

    Inizia con la nascita, va avanti per anni e poi termina naturalmente con la morte.

    Ma, vi rassicuro, ognuno di noi continua a vivere. Non siamo immortali, siamo di più, siamo eterni. Il nostro corpo è mortale, noi no.

    Il corpo che lasciamo all’istante della morte non è quello della nascita, lo cambiamo completamente ogni sette anni, di fatto è sempre molto nuovo, è composto di cellule che al massimo hanno pochi anni. Non esiste un corpo di 80 anni, ma un insieme di cellule che si sono succedute, l’una all’altra, in un ciclo che non supera i 7 anni. Una cellula terminata la sua vita biologica passa i suoi messaggi, buoni e cattivi, alla prossima cellula che di fatto nasce come nuova, anagraficamente, ma può partire con alcune funzioni vitali alterate.

    Le nostre cellule non hanno quindi l’età del nostro nome o della nostra data di nascita.

    Noi cambiamo cellule continuamente, ogni giorno. Le cellule si riproducono con danni e carenze ma non sono mai veramente vecchie. È importante capire questo punto.

    Abbiamo circa trenta trilioni di cellule. In un giorno possiamo cambiarne anche un miliardo.

    Mentre stai leggendo stai cambiando migliaia di cellule. La vita e la riproduzione delle cellule riflettono costantemente il nostro livello di coscienza. Ogni cellula prima di scomparire passa i suoi messaggi alla successiva. Chi vive senza questa conoscenza trattiene nelle cellule informazioni negative: paura, colpa, inibizione, rabbia, gelosia.

    Continuamente tutti cambiano, in modo non cosciente, le loro cellule, se non interrompiamo il flusso di informazioni negative contaminiamo ogni nuova cellula.

    Quello che chiamiamo ‘corpo vecchio’ è in realtà un corpo piuttosto recente composto da cellule danneggiate.

    Danneggiate da aspetti alimentari, ambientali e mentali.

    Vivere bene è un’arte naturale che si può imparare.

    Diventa artista di te stesso e dà subito tempo ed energia al tuo capolavoro.

    In questo libro troverai un elenco di libri, CD e DVD che ho fatto proprio per migliorare la qualità della vita e restituire ad ogni

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