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Ashlynne e il principe Gruffydd
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Ebook75 pages51 minutes

Ashlynne e il principe Gruffydd

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About this ebook

In un regno immaginario e lontano, Ashlynne, una fanciulla di umili origini, è convinta che un giorno diventerà Regina. Fin da bambina coltiva il suo sogno, ritenuto da tutti irrealizzabile, quindi decide di affrontare prove assai difficili pur di raggiungere il suo obiettivo. Incoraggiata dalla madre, si mette in viaggio e con l’aiuto della Fiaccola della Speranza e dello Scudo della Fede, affronta il Lago delle Illusioni, la Montagna della Paura, il Mostro dell’Inganno, il Mare dell’Angoscia, sua Maestà la Maldicenza e lo spaventoso Drago delle Tenebre. Alla fine, corona il suo sogno. Sposa il suo Principe e poco dopo diventa Regina. La Regina Ashlynne.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateNov 28, 2018
ISBN9788827860434
Ashlynne e il principe Gruffydd

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    Ashlynne e il principe Gruffydd - Giorgia Whistler

    casuale.

    1

    C’era una volta una fanciulla di nome Ashlynne.

    Il padre, un onesto falegname e la madre, un’abile ricamatrice, l’avevano chiamata così in onore delle nonne, Asheé e Lynne, morte poco dopo la sua nascita in seguito a una terribile carestia.

    Ashlynne viveva con i genitori, tre sorelle e un fratello in un villaggio di montagna, lontano dai clamori del Palazzo Reale che dalla loro casetta si scorgeva su una collina più a valle nelle giornate più limpide.

    Un giorno, Ashlynne propose a Kathleen, la sua amichetta del cuore, di andare in soffitta a rovistare tra le vecchie cose, come spesso facevano quando pioveva o c’era troppo freddo. Ormai, conoscevano entrambe ogni singolo oggetto riposto nelle casse di legno, sugli scaffali, nei vecchi armadi o semplicemente raccolti qua e là in piccoli mucchi. Eppure, ogni volta era una grande emozione, soprattutto quando indossavano i vestiti, le calzature o gli ornamenti che la mamma di Ashlynne aveva confezionato e indossato per le sue nozze.

    «Adesso giochiamo alle Grandi Dame» propose Ashlynne alla piccola amica. «Io faccio la Principessa e tu la mia Dama di Compagnia.»

    «Oh no!» protestò Kathleen. «Facciamo il contrario: io faccio la Principessa e tu la mia Dama di Compagnia.»

    «Impossibile.»

    «Perché?»

    «Perché solo io posso fare la Principessa.»

    «Ma la fai sempre tu! Voglio farla anch’io qualche volta!» piagnucolò la bimba.

    «Non si può, Kathleen» spiegò Ashlynne in tono comprensivo, ma serio. «Vedi, io sola posso fare la Principessa perché io sono una Principessa.»

    «Non è vero!» protestò la piccola amica gesticolando animatamente. «Per essere Principesse bisogna essere figlie del Re, invece tuo padre è solo un falegname!»

    «È vero» ammise Ashlynne puntando i suoi occhi verdi in quelli azzurri della piccola amica. «Ma ci sono delle eccezioni. Io sono nata Principessa, Kathleen. E morirò Regina.»

    «Regina? E come farai?»

    «Semplice: sposerò un Principe, il quale, alla morte del padre, diventerà Re. E io diventerò Regina.»

    «Ma come puoi sposare un Principe se tuo padre non è un Re?»

    «Te l’ho detto: ci sono delle eccezioni.»

    «Non è vero niente! Ti stai inventando tutto per fare sempre come vuoi tu!»

    «No, cara mia, è tutto vero: io diventerò Regina. Sul serio.»

    «Va bene, ho capito» sospirò la bimba rassegnata. «Tu fai la Principessa e io la Dama di Compagnia.»

    «Tu credi che stia scherzando, vero?»

    Ashlynne si diresse verso la finestrella della soffitta che dominava la vallata.

    «Lo vedi?» disse la fanciulla indicando in lontananza il maestoso Palazzo Reale. «Un giorno io andrò su quella collina ed entrerò nel Palazzo del Re.»

    «Io invece penso che non ti faranno nemmeno avvicinare al portone d’ingresso.»

    «E invece sì!»

    Il tono di Ashlynne divenne talmente serio, che Kathleen cambiò umore e tono di voce.

    «Dici davvero?»

    «Certo.»

    «Allora, dimmi come si fa. Anch’io voglio diventare Regina.»

    «E’ semplice: basta che tu lo voglia.»

    «Tutto qui?»

    «Tutto qui.»

    «Ma ne sei sicura?»

    «Certo che sono sicura: se vuoi diventare Regina, devi solo volerlo con tutte le tue forze.»

    «Va bene» concluse la bimba un po’ scettica. «Ma adesso giochiamo: tua madre potrebbe venire da un momento all’altro. E tu sai cosa significa, no?»

    «Una ripassata sulla schiena e a letto senza cena!»

    Kathleen scoppiò in una fragorosa risata.

    Non immaginava che la sua piccola amica, un giorno, sarebbe davvero diventata Regina.

    La Regina Ashlynne.

    2

    Passarono gli anni.

    Ashlynne andò in sposa a un bravo giovine che, dopo aver imparato dal padre il mestiere del fabbro, ne aveva continuato l’attività quando questi si ritirò a causa di una grave malattia.

    Dal matrimonio nacque un figlio a cui diedero il nome di Alîphien.

    Disgraziatamente, il giovane sposo morì poco dopo schiacciato da un carro mentre era intento a cambiare il perno di una ruota.

    Ashlynne, in un primo momento, rimase col suo bambino nella casa coniugale. Ma poi, non riuscendo più a provvedere per sé e per il piccolo, decise di tornare nella casa paterna, dove fu accolta a braccia aperte.

    Un giorno, il padre della fanciulla fu convocato dal Re.

    «La vostra bravura è arrivata alle mie orecchie» disse il sovrano. «Siete il migliore.»

    «Voi mi confondete, Maestà. Vi sono altri artigiani nel Reame più bravi di me.»

    «La modestia è una gran dote e vi fa onore. Ma non nascondiamoci la verità: siete il più bravo. Lo dicono tutti. E

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