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Il ladro di sogni
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Ebook33 pages27 minutes

Il ladro di sogni

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Il ladro di sogni è un racconto visionario e a tratti grottesco che narra la storia di un personaggio senza nome, tossicodipendente, travolto dalle sue stesse paranoie.
Egli trascorre tutte le sue giornate con un’unica fissa, quella di ritornare a casa per potersi drogare. La droga è la sua passione, l’unica cosa in grado di fargli provare piacere, un piacere a cui non può e non vuole rinunciare. L’uso della droga però inibisce l’attività onirica, tanto che non ricorda più come si sogna e questo è forse il suo unico rimpianto. Finché una notte, travolto come al solito dalle sue paranoie, ha un incubo: sogna se stesso in un luogo indefinito dove incontra un ragno che dice di essere la sua coscienza e si offre di fargli un regalo ovvero la possibilità di prendere in prestito i sogni altrui.
Inizia così la sua serie incontrollata di furti di sogni e nel frattempo continua a drogarsi, sentendosi un verme, un ladruncolo qualunque, un vigliacco, perché rubare un sogno significa sconfinare nell’intimo delle persone, violarne l’identità. Il suo delirio continua fino a che ruba un sogno diverso da tutti gli altri…
LanguageItaliano
Release dateNov 1, 2018
ISBN9788832923414
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    Il ladro di sogni - Leandro Miglio

    Leonardo Miglio

    Il ladro di sogni

    760 - Spessosottile

    Giovane Holden Edizioni

    www.giovaneholden.it

    Titolo originale: Il ladro di sogni

    © 2018 Giovane Holden Edizioni Sas - Viareggio (Lu)

    I edizione cartacea ottobre 2018

    ISBN edizione cartacea: 978-88-3292-286-8

    I edizione e-book novembre 2018

    ISBN edizione e-book: 978-88-3292-341-4

    ISBN: 9788832923414

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    A Gaia.

    Tutto iniziava non appena strisciava il badge nella timbratrice. Per otto ore e mezza non ci aveva neanche lontanamente pensato, ma da quel momento diventava il suo unico pensiero.

    Dentro l’ascensore che lo riportava in superficie imprecava sbattendo i piedi e scandendo a denti stretti l’esortazione Dai, dai… ben sapendo che era soltanto all’inizio e che l’attesa lo avrebbe logorato lungo il tragitto ancora per un po’. I suoi passi svelti inghiottivano la via e lui era solito guardarsi intorno: i suoi occhi nascosti dalle lenti scure degli occhiali da sole fissavano chiunque lo incrociasse, anche dall’altra parte della strada. Prima di arrivare al minimarket dell’indiano per comprarsi una doppio malto, l’unica della sua giornata, si fumava nervosamente una sigaretta, la più brutta della giornata, nervosa come lui. Quando varcava la porta di quel buco d’un lurido minimarket, il tipo, che in realtà era del Bangladesh e non indiano, gli aveva già preparato la birra sul bancone perché l’aveva visto arrivare. Gli diceva sempre: Hello, brother… E lui rispondeva: Ciao, my friend… Anche se avrebbe voluto rispondergli senti bello, io non sono né tuo fratello né tuo amico.

    Per fortuna l’autobus era già fermo al capolinea. C’era abbastanza gente. Come per strada, anche quando saliva sull’autobus squadrava tutte le persone presenti.

    Speriamo non ci siano quei bastardi in borghese… pensava, riferendosi ai controllori dei biglietti che salivano in vettura come persone normali e poi, d’improvviso, tiravano fuori il tesserino dalla giacca e ti chiedevano il biglietto. Erano costretti a fare così perché quando se ne andavano in giro in divisa con la scritta assistenza clienti fosforescente, i portoghesi li scorgevano molto prima della fermata dove sarebbero saliti e i bus restavano vuoti.

    Come al solito si metteva in uno dei sedili

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