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Come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi
Come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi
Come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi
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Come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi

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About this ebook

L'incapacità di controllare la rabbia è uno dei principali meccanismi che impediscono di tenere a debita distanza i manipolatori affettivi.

La provocazione è l'arma preferita da un manipolatore professionista. Egli si nutre della frustrazione altrui e si diletta in quest'arte.

In questo eBook la Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, esperta nel campo della dipendenza affettiva e del trauma da narcisismo, spiega come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi (partner, genitori, amici, colleghi di lavoro) e trasformarla in un utile mezzo per liberarsi dalla manipolazione in corso. Il testo, corredato di tecniche ed esercizi pratici, allena il lettore all'espressione funzionale ed assertiva della rabbia al fine di non cadere più nella trappola di manipolatori affettivi, destabilizzarli e tutelare il proprio benessere psicofisico.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJan 11, 2019
ISBN9788827863602
Come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi

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    Efficace, delicato e chiaro, ricco di consigli davvero utili e pratici.
  • Rating: 4 out of 5 stars
    4/5
    Un ottimo libro che fornisce dritte importanti nella gestione della rabbia...scritto in maniera chiara e molto leggera, senza troppi tecnicismi fornisce punti di vista importanti. Grazie!

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Come gestire la rabbia tossica indotta da manipolatori affettivi - Francesca Saccà

633/1941.

Introduzione

Una delle reazioni più comuni che un manipolatore può suscitare in noi è una forte emozione di rabbia.

Piuttosto che lasciarvi trascinare in uno scontro diretto, i vostri sforzi saranno più proficui se cercherete di contattare la rabbia e capire come trasformarla in un utile mezzo per liberarvi dalla manipolazione in corso.

Prima di analizzare le strategie più utili per la gestione della rabbia dobbiamo capire che quest’emozione ha un senso e dunque è fondamentale comprendere perché la stiamo provando e soprattutto individuare se la esprimiamo nel modo più corretto.

La rabbia non è sempre negativa, piuttosto può avere uno scopo sano proteggendoci da abusi o vessazioni continue. Se si ha l’impressione che qualcuno ci stia nuocendo, probabilmente proveremo rabbia e questa ci spingerà ad affrontare la persona o la situazione.

Ad alcune persone (soprattutto donne) viene insegnato che non è educato provare o esprimere rabbia. Ma sopprimere i naturali sentimenti di rabbia può avere un effetto negativo sulle nostre emozioni e sulla nostra capacità di relazionarci con gli altri.

Quando siamo coinvolti in una relazione malata riuscire a sentire la rabbia è un passo importante che ci permette di tutelarci dall’abuso psicologico poiché ci permette di capire che qualcuno ha superato il confine e ha violato i nostri diritti.

Quando finalmente smettiamo di scappare dalla verità e prendiamo il coraggio di guardare in faccia la dolorosa realtà del legame che ci troviamo a vivere, è inevitabile provare l’emozione della rabbia.

Fondamentale però imparare a gestire quest’emozione in modo costruttivo e sano.

Troppo spesso la rabbia viene utilizzata in modo distruttivo e può assumere sfumature di carattere vendicativo. Pensare ossessivamente alla vendetta, magari pianificandola nel concreto, non è risolutivo in quanto non fa altro che rafforzare la nostra dipendenza da un manipolatore. Non dimentichiamo che l’odio è un sentimento che può tenerci incastrati dentro una relazione patologica.

Siamo convinti che la vendetta ‘pareggerà il conto’ ma in realtà non ci permette di andare oltre e ci allontana da una visione lucida di una situazione che non può più cambiare o essere riparata.

Se poi ci troviamo coinvolti in una relazione con un individuo dalla personalità disturbata esercitare vendette o ripicche può metterci in situazioni di grave pericolo, anche fisico.

Dobbiamo comprendere che la vendetta non riporta indietro in nessun modo ciò che abbiamo perso, bensì incatena al passato senza permetterci di andare avanti.

C’è dunque una profonda differenza tra sentire la propria rabbia e distruggere o autodistruggersi con la rabbia.

Molte volte la rabbia non viene affatto espressa. La repressione della rabbia genera malessere e disagi psicologi di varia natura. Per cui non è sano logorarci reprimendo questo vissuto.

Bisogna comprendere che la rabbia che si prova di fronte a un manipolatore

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