Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Grafia suicidaria. Studi
Grafia suicidaria. Studi
Grafia suicidaria. Studi
Ebook75 pages38 minutes

Grafia suicidaria. Studi

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Suicidi. Segnali.
Quando qualcosa di inaspettato (o temuto), capita nella vita di qualcuno, come, ad esempio, il suicidio di un amico, di un familiare, di un conoscente, viene fatto di chiedersi se, in qualche modo, quella tragedia si sarebbe potuta evitare.
Se la persona che si è tolta la vita aveva dato cenni della sua intenzione, se, in qualche modo, si sarebbe potuto scongiurare che mettesse in pratica la sua decisione.
Non parliamo di eutanasia (anche se, per qualcuno, il gesto suicida assomiglia a questo), parliamo di un gesto compiuto contro se stesso, con i mezzi e le azioni premeditate, oppure in quello che potrebbe sembrare un atto d’impulso, dovuto alla disperazione.
Anche la grafologia si è occupata di questa ipotesi, ossia della possibilità di scoprire nella grafia di un suicida, se vi fosse un (o più), segnale preciso, che accomunasse la scrittura (biglietto di addio o scritti precedenti al gesto) di coloro che si sono tolti volontariamente la vita.
Vale la pena di comprendere come qualcosa sia venuto fuori dagli studi dei ricercatori. (...)
Copertina di Valentina D'Aiuto (Medico).
LanguageItaliano
Release dateJan 15, 2019
ISBN9788829596683
Grafia suicidaria. Studi

Read more from Bianca Fasano

Related to Grafia suicidaria. Studi

Related ebooks

Social Science For You

View More

Related articles

Reviews for Grafia suicidaria. Studi

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Grafia suicidaria. Studi - Bianca Fasano

    studio.

    GRAFIA SUICIDARIA

    Studi

    Nel corso del mio lavoro per creare La grafia dell'amore e dell'odio ed altri mezzi di conoscenza dell'essere umano, mi sono trovata coinvolta in personaggi che mi hanno spinto ad elaborare delle Spin off. [1] E' molto probabile che queste elaborazioni figlie [2], verranno poi inglobate nel lavoro principale che mi sta prendendo tempo.

    Scriveva il Moretti: [3]

    -"Binet, scortato da Crépieux Jamin, definisce la grafologia un'arte. Oggi la grafologia ha il diritto di essere chiamata scienza, ed io la definisco : Scienza sperimentale che dal solo gesto grafico d'uno scritto umano rileva le tendenze sortite da natura o innate."-

    In realtà questo studioso ha gettato le basi della grafologia, studiando per anni grafie differenti e imponendo segni e nomi alle caratteristiche da lui riscontrate.

    Gettando le basi, potremmo dire "con metodo scientifico .

    Dopo di lui i tanti (me compresa), che hanno voluto studiare la grafia degli esseri umani,da una parte (potrei dire), si sono potuti avvalere del tanto lavoro ben fatto dal Moretti, dall’altra, però, hanno dovuto stare ben attenti a non confondere come segni nuovi, quelli che il grande studioso di grafologia aveva già trovato, cui aveva dato un ben preciso nome, per cui aveva stilato un ben preciso carattere, fornendo, anche, la necessità ed il modo per associarli ad altri segni, allo scopo (necessario), di far comprendere come i segni, da soli, potessero indurre in inganno.

    Malgrado ciò (avere un grande che illumina tanto da dare ombra ai successivi tentativi di studio), da quando ho memoria, ho studiato il Moretti e la grafologia e raccolto (ogni occasione è stata buona), centinaia, se non migliaia, di esempi grafici, allo scopo di comprendere cosa l’autore vi avesse impresso dentro. Studiando.

    Ho studiato anche i segni delle così dette scritture indirette (che qualcuno confonde con le scritture dirette), ossia di quelle che un operatore medianico scrive "sotto dettatura di una entità extracorporea). Nel mio lavoro principale tratterò anche queste.

    E’ un fatto che:

    "Ogni anno nel mondo muore per suicidio circa un milione di persone ed i relativi costi, stimati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono nell’ordine di milioni di euro. [4]"

    "In Italia, negli ultimi venti anni, i soggetti residenti che si sono suicidati risultano essere circa 4.000 l’anno. [5]"

    "L’analisi dei metodi di suicidio più frequenti per gli uomini mostra una prevalenza delle impiccagioni, seguita dall’utilizzo di armi da fuoco, il lanciarsi da un luogo elevato (precipitazione), utilizzato soprattutto dai soggetti oltre i 65 anni, e l’asfissia da monossido di carbonio. Metodi meno utilizzati sono risultati essere l’avvelenamento ed il lanciarsi contro oggetti in movimento (investimento), metodo che, seppur raro, è risultato essere più frequente tra i giovani che presentano anche una bassa frequenza di suicidi per annegamento. [6]"

    Per le donne il metodo più comune utilizzato per suicidarsi consiste nel lanciarsi da un luogo elevato (precipitazione). Seguono l’impiccagione, l’annegamento e l’avvelenamento. Il metodo meno frequente è l’utilizzo di armi da taglio" [7]

    Per intanto pubblico questa estrapolazione dall’opera principale, allo scopo di evidenziare alcuni dati che potrebbero essere importanti, a mio parere, innanzi tutto per quanti (psicanalisti, psichiatri, psicologi), trattano difficili casi di ammalati (definizione larga), che sono a rischio suicidio. Sempre a mio parere (che, ovviamente, non è soltanto il mio), occorre che questi studiosi della mente umana

    a) si

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1