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Seaside Haven
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Seaside Haven

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About this ebook

Dopo essere rimasto vittima di un incidente automobilistico, il playboy Phoenix Chamberlain ritorna al resort, che un tempo era di proprietà di suo nonno, per recuperare le forze. Lì, incontra il manager del resort, Sierra Ramstad, abituata ad essere il capo e che non ha intenzione di prendere ordini dagli altri, specialmente da Phoenix.

L'incidente, non solo ha cambiato Phoenix fisicamente, ma ha anche spezzato il suo spirito. il suo atteggiamento insoddisfatto è un riflesso del dolore insopportabile che prova ogni giorno, ma con l'aiuto di Sierra e del suo fisioterapista, decide di sconfiggere le prognosi spietate dei dottori e di imparare a godersi di nuovo la vita. Però, con sorpresa di Sierra, fa redigere al suo avvocato una buonauscita per lei, così potrà prendere le redini del resort.

Sierra capisce che la liquidazione è stata elaborata prima che lei e Phoenix s'innamorassero. Dunque, riesce a perdonarlo e, finalmente, i due si trovano d'accordo su qualcosa: non saranno felici né separati né lontani dalla vita che si sono creati al Seaside Haven.

LanguageItaliano
Release dateJan 16, 2019
ISBN9781547564569
Seaside Haven
Author

Sandra W. Burch

Sandra Widner Burch is a short story author, and award-winning poet. She has work appearing or forthcoming in over a dozen venues, including Piker Press, Torrid Literature Journal, 8149, Best New Poems, and Room magazine. She is a member of Tallahassee Writer’s Association and Austin Poets International. Seaside Haven is Book 1, Away From the Sun is Book 2 and Remember Me is Book 3 in the Seaside Series. You can visit her at www.sandrawburch.yolasite.com.

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    Book preview

    Seaside Haven - Sandra W. Burch

    Indice

    Capitolo Uno

    Capitolo Due

    Capitolo Tre

    Capitolo Quattro

    Capitolo Cinque

    Capitolo Sei

    Capitolo Sette

    Capitolo Otto

    Capitolo Nove

    Capitolo Dieci

    Capitolo Undici

    Capitolo Dodici

    Geremia 29:11 Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l'Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.

    Capitolo Uno

    Un tuono rimbombò nel cielo mentre la pioggia si riversava come proiettili sul lungomare sabbioso di Seaside. La furia di Madre Natura, tuttavia, era niente in confronto alle emozioni che si agitavano in Sierra Ramstad. Ignorando la bufera, continuò a camminare. Nella tasca dell'impermeabile rosso che indossava, strinse la mano sottile attorno a un foglio di carta stropicciato e ne rievocò il contenuto.

    "Signorina Ramstad,

    arriverò a casa domani per un soggiorno prolungato.

    Faccia preparare la mia stanza,

    Phoenix Chamberlain."

    Due brevi frasi che le facevano ribollire il sangue.

    Phoenix Chamberlain III, erede del patrimonio dei Chamberlain, stava tornando a casa, così scriveva lui, per riprendersi dopo essere stato vittima, tre mesi prima, di un incidente automobilistico.

    Se le notizie che aveva letto sul suo incidente erano corrette, probabilmente Sierra avrebbe dovuto provare compassione per lui. Oltre alla commozione cerebrale e alla spalla lussata, aveva rotto una caviglia e frantumato il femore della gamba sinistra. Dopo tre mesi, l'uomo era nel bel mezzo di un lungo e doloroso recupero. Tuttavia, lei non lo voleva qui a gironzolare, e, soprattutto, ad interferire con le attività giornaliere del Seaside Haven Resort.

    La famiglia di Phoenix possedeva un'enorme casa in Atlanta, Georgia, insieme a una serie di immobili di lusso disseminati per l'Europa. Perché non aveva scelto uno di quei luoghi per rimettersi in sesto? Di sicuro, sarebbero stati più adatti al suo entourage, che rendeva possibile la sua esistenza più che agiata.

    Perché scegliere il Seaside Haven? Questa era la sua casa, non di Phoenix! Mentre lui aveva speso gli ultimi anni a girovagare per l’Europa, vivendo di un ragguardevole fondo fiduciario e godendosi la vita dei ricchi e famosi, Sierra aveva sgobbato per trasformare una vecchia e quasi dimenticata locanda in un resort che offriva alloggi cinque stelle, viste panoramiche, e soprattutto, un servizio eccellente.

    Ora Phoenix stava tornando e voleva la sua stanza pronta. Le sembrava di aver capito che non veniva al resort da quando era bambino. Così, lei aveva occupato la stanza privata del proprietario al piano terra, e trasformato l’appartamento adiacente in una lussuosa suite che esigeva una gran somma di denaro per essere occupata.

    Borbottando qualcosa che venne attutito dal vento, si fermò e guardò indietro, nella direzione da cui era venuta. Il resort rivestito di cedro si ergeva su quattro piani, le palafitte che lo innalzavano sopra il livello del mare, lo proteggevano dalle inondazioni. Il suo sguardo si posò sui balconi che si estendevano fuori da ogni stanza e massimizzavano la vista; sebbene fosse primo pomeriggio, le luci risplendevano luminose attraverso le finestre degli ospiti che aspettavano che la tempesta passasse.

    Casa.

    Phoenix poteva anche definirla tale, ma per Sierra lo era davvero. Era venuta qui subito dopo il suo terribile divorzio. La calda luce del sole e il fatto di avere uno scopo, l’avevano salvata dal precipitare nel vortice della disperazione.

    Con un sospiro di riluttanza, s’incamminò sulla via del ritorno. Presto sarebbero arrivati molti ospiti e ciò significava che aveva un lavoro da svolgere. In questo momento, la sua priorità era accertarsi che tutti i nuovi arrivati fossero sistemati nelle rispettive camere; una volta completata quella mansione, avrebbe pensato ad una sistemazione per sé per la durata della permanenza di Phoenix.

    Quando raggiunse il resort, ogni parte del suo corpo che non era riparata dall’impermeabile, era bagnata fradicia. Sperava di aver abbastanza tempo per indossare dei vestiti asciutti e sistemarsi i capelli prima che gli ospiti arrivassero, ma una Cadillac Escalade color perla con i finestrini oscurati stava arrivando dall’entrata principale quando lei sbucò dalla duna di sabbia.

    L’autista balzò fuori, e così fece un altro uomo che spuntò dalla parte del passeggero. Entrambi erano enormi e robusti. Non era una sorpresa vedere delle guardie del corpo dal momento che molti degli ospiti del resort erano delle celebrità di Hollywood o dei magnati. Prima che uno dei due riuscisse ad afferrare la  maniglia, lo sportello posteriore dalla parte del guidatore si aprì.

    Sierra coprì la bocca con il palmo della mano, ma uscì comunque un rantolo.

    Phoenix Chamberlain III.

    Non lo aveva mai incontrato di persona, si erano scambiati delle email un paio di volte al mese, e occasionalmente qualche telefonata. Ma non era mai venuto per una visita. Adesso, eccolo qui. E non era affatto come Sierra lo aveva immaginato.

    Ogni fotografia che aveva visto sui social media mostrava un giovane uomo affascinante, con capelli scuri e mossi, due profondi occhi neri, un sorriso sbarazzino e un corpo tonificato alla perfezione sotto la competente tutela di un allenatore professionista ben pagato.

    Invece, l’uomo che cercava di uscire dal sedile posteriore del SUV era magro e fragile. Le ombre scure sotto i suoi occhi indicavano chiaramente che non dormiva molto nonostante le molte ore che passava a letto. E la sua postura rigida e i suoi lineamenti tirati davano l’idea che fosse parecchio lontano dall’essere spensierato.

    Prendo la sedia a rotelle, signor Chamberlain, disse l’uomo sceso dalla parte del passeggero.

    No! Posso camminare, sbottò con una voce roca trasportata dal vento.

    Ma, signor Chamberlain... cominciò l’autista, per poi venire zittito.

    Ho detto che posso camminare, Tommy! Non sono invalido!

    Phoenix dovette usare le mani per portare la gamba sinistra al limitare della portiera, e senza troppa difficoltà, spinse fuori quella destra. Poi, chinandosi sul montatoio, appoggiò con cautela i piedi a terra. In una mano stringeva un bastone, e con l’altra si aggrappò al telaio. Sfortunatamente, nessuno dei due supporti fu sufficiente. Appena un secondo dopo che i suoi piedi avevano toccato il suolo, il suo ginocchio sinistro cedette. L’uomo che aveva chiamato Tommy, lo afferrò sotto le braccia prima che cadesse. Seguirono delle imprecazioni. L’altro uomo corse verso di lui, e lo stesso fece Sierra, determinata ad aiutare.

    Chi è lei? ringhiò Phoenix, scrollandosi di dosso la mano che lei aveva appoggiato sul suo braccio.

    Sierra sfilò il cappuccio dell’impermeabile e offrì quello che sperò fosse un sorriso gradevole e professionale. Nonostante il cappuccio, i suoi capelli dorati erano umidi e la frangia era incollata

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