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Ori Miradha (Verso l'Ignoto)
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Ori Miradha (Verso l'Ignoto)
Ebook314 pages4 hours

Ori Miradha (Verso l'Ignoto)

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About this ebook

Dopo varie peripezie Francesca e Michele s'incontrano per portare a termine il progetto. Cacode viene controllato e reso inefficace. Eltaraku e Giansar liberati aiuteranno la realizzazione del piano. Un gruppo scelto partirà insieme a loro per andare sul nuovo pianeta e fondare una nuova umanità.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateDec 24, 2018
ISBN9788827862834
Ori Miradha (Verso l'Ignoto)

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    Ori Miradha (Verso l'Ignoto) - Anna Salvati

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    ORI MIRADHA

    Riassunto dei primi due libri

    La Pura Luce Primeva cantando la Sua armonica trasse da Sé due Semi di Vita che inviò verso Sirio. Nascono così Mirzam e Adhara che crearono l’Avatar in grado di salvare un Mondo: Ori Mirhada. Mira, il capo del Consiglio Intergalattico, istituisce un gruppo di Guerrieri della Luce e li accompagna nel sito extraplanetario posto all’interno del Pianeta. A capo del Consiglio lascia un suo sostituto: Aurias. Dopo aver mostrato al gruppo il luogo conosce il Re del Mondo di Sotto: Atros e sua figlia Atradha, Avatar del Mondo Interno. Ori arrivata sul Pianeta, usando in sequenza le vasche di cristallo liquido, si modella il corpo materiale per vivere nella terza dimensione che le creerà molti problemi di adattamento. Athrada, aiutata dai guardiani delle sei direzioni, guarisce le persone che hanno problemi o che subiscono danni per il cattivo uso dei prodotti chimici, le guerre e altro. Atros, dopo l’incontro con Mira pensa alla moglie, che è in contemplazione dalla nascita della figlia, per dare un centro al Pianeta in continuo squilibrio. La nostalgia lo fa disperare e così lo trova la figlia, con la quale, ha una forte discussione rimproverandola di non capirlo perché non si è mai permessa di amare. Lei scappa piangendo fino a cadere per terra sfinita dalle lacrime. Travt, che l’ama da sempre la cerca e la prende in braccio portandola a casa sua mettendola nella stanza degli ospiti. Quando si sveglia racconta quello che le è successo, si lascia andare e avviene l’unione sacra. Al momento in cui esce dall’estasi il suo tatuaggio vivente s’ingrandisce e si completa. Chiede ai genitori cosa stia succedendo e viene a sapere che Travt era destinato a lei e, convinta di essere stata manipolata, si toglie l’anello sacro e lo scaglia ai piedi della madre rifiutando il suo destino di Avatar. Il gesto crea un disastro di risonanza cosmica sul quale lo Spirito del Mondo, Mira, Ori, il Gruppo dei Guerrieri della Luce, i Maestri, i Sistemi, le Galassie insieme al Consiglio Intergalattico lavorano giorni e giorni per ripristinare la normalità. La catastrofe, mette in allarme un gruppo che ha interesse a mantenere il comando sull’umanità e il vice capo, viene inviato a controllare sul posto per scoprire cosa stia succedendo. Mira con l’aiuto di Aurias si trasloca al Consiglio Intergalattico per sedare una situazione critica. Athrada invece di stare meglio comincia ad avere problemi fisici, emozionali e mentali: si ritrova a essere una semplice umana con quello che ne consegue. Disperata, va dallo Spirito del Mondo a chiedere di tornare come prima. Lui le spiega che deve ricominciare da capo le iniziazioni avute, avere pazienza, coraggio perché sarà molto dura ma lei con cede. Dopo il lungo periodo di lavoro spirituale, al momento del rinnovato collegamento con se stessa il Mondo canta la Sua armonica e l’equilibrio si ristabilisce. Atros lavorò giorni e giorni per sistemare il disastro della sua città. Si stava riposando quando Mira lo raggiunge per parlargli della figlia. Tra i due si crea un incontro magico dal quale nasce Galasvive che avrà, come compito, la creazione di una Galassia di dimensioni enormi che ospiterà Esseri molti evoluti, in quanto avrà mondi che saranno di altissima dimensione. Mira triste deve tornare sul suo mondo e saluta Atros. Antares, uno dei Guerrieri di Luce, diventa suo amico, col quale gareggia nuotando nel grande lago sotterraneo, formato dalla cascata d’acqua situata nel sito extraplanetario. Seirjios trova la guardia del corpo per Ori, per seguirla e aiutarla nel suo compito sul mondo esterno. Ori incontra Gavi, col quale ha un approccio duro e antipatico che mette a dura prova il suo stato emotivo. Escono dal rifugio e si dirigono da Serafino che li sta aspettando. Il Maestro ha provveduto alla loro sistemazione con l’aiuto di Maria una collaboratrice spirituale. Travt viene convocato per ricevere l’ultima iniziazione, durante la quale, conosce se stesso, i suoi doni e le precedenti esperienze. Ori, dopo aver lavorato intensamente tutto il giorno per sistemare la nuova casa, ha un blocco muscolare e non riesce a muoversi. Dopo un primo intervento di Gavi con un elisir e una crema preparata da Maria, viene curata da Atrhada che la guarisce. Gabriele Ceruleo il comandante degli Aresini aveva già percepito lo sconvolgimento cosmico come una cosa innaturale e fa una ricognizione dall’alto per capirne l’origine. Dalla direzione cinque entra una donna, Anna, che avverte il passaggio di Gabriele come una sensazione agghiacciante che conosceva, avendola percepita da bambina quando il comandante aveva distrutto un intero villaggio. Chiede ad Atradha del Maestro che la accoglie e la istruisce. Gavi nel curare Ori s’innamora e la bacia, lei non sapendo gestire il sentimento che prova gli chiede d’insegnarle a baciare e fanno l’amore. Michele, il vice di Gabriele, durante il viaggio viene controllato dagli agenti del Maestro sparsi nel territorio. Quando arriva all’inizio del posto dove era cominciato lo spostamento quantico prende in affitto un appartamento per approfondire le ricerche. Mira scopre che Michele è un Aresino che si finge un maestro bianco e avvisa Serafino. Antares e Atros, durante una nuotata, vengono accompagnati dagli extraplanetari che abitano il grande lago, dal loro Re: conoscono Asir e la figlia Freja. Il Re ha addestrato tre dei suoi per mandarli in aiuto al gruppo, coadiuvati dall’astronave situata al di fuori dell’atmosfera del Pianeta, Logis, Onio ed Edir, che hanno la facoltà di annullare qualsiasi manifestazione quantica anomala e possono diventare invisibili. Atros rimane nel fondo del lago mentre Antares con i tre torna al rifugio. Mira e Aurias vanno a cavalcare nella valle della grande cascata e trovano un gruppo di Fraios, uccelli magici tra i quali c’è Ghinash salvata e cresciuta da lei, che si avvicina e fa conoscenza anche con Aurias. Il gruppo si riunisce e inserisce tutte le informazioni raccolte sul computer centrale che crea una mappa olografica la quale prende tutta la sala dove, con colori diversi, sono messi in evidenza posti, persone e problemi.

    Francesca si trasferisce nel paese dove abita Michele Solare con la scusa di andare a trovare un’amica che abita di fronte a lui. Mentre l’aspetta, perché non era in casa, per avvicinarlo, gli chiede un bicchiere d’acqua. Quando Gilda vede che sta parlando con la persona che da tempo cercava di conoscere, non la fa entrare nemmeno in casa e le sbatte la porta in faccia. Chiede informazioni a Michele su una pensione e lui l’accompagna. La invita a cena e nasce così una storia d’amore. Mentre stanno insieme il suo macchinario vibra alla presenza dell’energia di Francesca e lui la bombarda di domande. Alla fine gli racconta chi è, lui non crede che sia innamorata ma fa solo finta e la tratta male. Gli confessa anche di sapere chi è lui e d’accordo col Sole, suo Padre, lo convince ad andare a Belfiore da Serafino, per ottenere protezione e tagliare il legame creato da Gabriele per asservirlo, ma lui scappa lasciandola distrutta. Fermato dal padre che lo maltratta spegne la macchina e disperato, non sa che cosa fare. La sorella Annamaria lo avvicina convincendolo a lasciarsi aiutare,lo accompagna dal maestro dove tutti si prodigano per revocare il legame e poi insieme a Regulus lo porta dal Sole. Roberto allievo di Caspol, va a Gereba per incontrare e controllare Gabriele e protetto dal maestro, riesce a ingannarlo e a non farsi fidelizzare. Per aiutare Cristina che invece sta malissimo, le confessa chi è e perché si trova li: impaurita lei lo lascia. Annamaria va da lei per aiutarla a capire e finalmente dopo tanti dubbi ritorna da Roberto. Quando vede che tutto è a posto tra loro si preoccupa di trovare Francesca che è sparita. Seguendo la sua traccia energetica, la trova in una casetta in mezzo al bosco e con pazienza la riporta alla vita. Atros, Freya e Asir conoscono lo Spirito del Fuoco che, a ognuno di loro, dà l’iniziazione. Atros diventa il Sacerdote del Fuoco Sacro, Freja la sua Vestale e Asir riceve il retaggio del suo popolo diventando un potente re a tutti gli effetti. Ghinash porta sua figlia a Mira dicendole che la proteggerà perché magica. Lei e Aurias durante una gita a cavallo mentre erano seduti e rilassati, conoscono un piccolo animaletto sacro, Cor, che li segue a casa e rimane con lei perché in seguito, l’assicura, avrà bisogno del suo aiuto. Cacode per togliere di mezzo la famiglia reale e prendere il potere va in cerca di alleati perché da solo non è all’altezza di farlo. Per primo visita Serafino al quale prospetta un’alleanza poi va da Raffaele per proporgli di sconfiggere insieme gli Herpos. Il Maestro dubbioso che Amaru abbia mandato il suo consigliere a parlargli del progetto, lo chiama e così il re scopre il tradimento. Rimangono d’accordo di restare in contatto per vedere lo svolgersi degli eventi. Amaru attraverso Ori ha la visione del pianeta e degli abitanti della casa tra le stelle. Filippo con l’aiuto di Mareca, la moglie, fa il viaggio interstellare e conosce Carena una ragazza che aspettava il ritorno degli avi partiti eoni prima e le parla telepaticamente. Filippo e Mareca durante un successivo viaggio interstellare hanno un contrattempo che non gli permette di rientrare rimanendo in un limbo tenebroso. Ori per un diverbio con Amaru, non aiuta i due a tornare e allora Athrada e Annamaria dopo immemore tempo, riescono a riportarli nei loro corpi fisici. Amaru e Uzeca dopo qualche contatto con i loro antenati rimasti nel mondo interstellare, si accorgono che non è possibile ritornare in quel pianeta. Capiscono che le persone non li accetterebbero, potrebbe nascere una guerra fratricida e quindi rinunciano al loro sogno, cioè tornare alla casa tra le stelle. Decidono alla fine a malincuore, di dedicarsi a eliminare i traditori che vorrebbero il potere.

    Ori Miradha

    Verso l’ignoto

    Il luogo alieno dove vagava da lunghissimo tempo come una foglia portata dal vento, era caotico. Ogni cosa sfumava in colori forti e caldi. Immense colline si trasformavano in nuvole, in fiumi, in laghi, muovendosi in continuazione senza tregua. Nell’aria c’era un’ansia che comprimeva il cuore, la fronte e non dava modo di capire o fare luce su chi era e dove fosse.

    Atros si svegliò tutto pesto: aveva dormito a tratti e male. Immagini, emozioni, suoni, visioni e colori lo invadevano. Fece mente locale riprendendo coscienza del posto e del proprio corpo. Sembrava passato un millennio e invece erano passati solo pochi giorni dall’iniziazione. Cercava con tutto se stesso di ritrovare l’equilibrio.

    Troppe erano le informazioni e l’energia accumulata. Decise allora di tornare al suo lago, chiamare Antares e fare una lunga nuotata con lui.

    Atros, che piacere vederti. Mi sembri stranito. Disse il Guerriero di Luce.

    Ciao Antares. Ebbene sì, sono frastornato e troppo carico. Ho pensato che una bella nuotata delle nostre mi avrebbe rimesso al mondo.

    Sono la panacea di tutti i mali! Ha … ha … ha … Ribatté ridendo.

    Non ti montare la testa. Sono fuori allenamento ma ti batterò lo stesso, vedrai.

    Si, si, come no?Andiamo che ho voglia di gareggiare. Mi sei mancato sai. D'altronde ormai sei un personaggio importante!

    Senti ragazzo non fare lo spiritoso. Andiamo va, che è meglio. Sottolineò scocciato.

    Che cosa c’è, non accetti più nemmeno uno scherzo? Disse spogliandosi ed entrando nel lago.

    Atros rimase fermo a rimuginare sull’irritazione che sentiva affiorare in continuazione ma poi, si denudò e si tuffò in acqua per sentirla accarezzargli la pelle, scorrerle sul viso, lavargli via la stanchezza e il nervosismo innaturale di cui si sentiva preda.

    Mentre le bracciate si susseguivano lente e dolci, diventava sempre più leggero, pulito, rigenerato e una gioia infinita gli riempì il cuore. La mente era lucida e niente gli pressava le tempie. Nuotò a lungo senza pensare, badare al tempo, con movimenti sciolti e calmi. L’acqua brontolava sommessamente vibrando sul suo corpo con mille bollicine frizzanti, creando una nenia dolce e favolosa. La fluidità del liquido era entrata a far parte dei suoi tessuti, i muscoli e i nervi si distendevano e si accorciavano massaggiando e dissolvendo tutte le tensioni, i blocchi.

    Era talmente concentrato a nuotare che ebbe una visione e si ritrovò a guardare la città lacustre: Freja molto irritata per la sua partenza e il padre che cercava di calmarla.

    Dopo qualche minuto si rese conto di non essere presente e aver dimenticato Antares che, sollevando un attimo la testa, vide sdraiato sulla riva. Rallentò il ritmo e si preparò a uscire dall’acqua.

    Atros, ti ho chiamato ma non hai risposto. Ci sono problemi?

    Scusami ma ero proprio da un’altra parte.

    Me ne sono accorto.

    Sono entrato in meditazione mentre nuotavo e ho avuto un flash. Non era mai successo.

    Quando sei veramente concentrato riesci a meditare facendo qualsiasi cosa. Infatti è passato molto tempo. Io sono qui da un bel po’ e ti assicuro, che ho nuotato parecchio. Comunicò sorridente.

    Veramente? È incredibile. Disse mentre si sdraiava a riprendere fiato.

    Sai, io adoro nuotare, gareggiare e quando entro in acqua è come se mi trovassi in un’altra dimensione. Mi piace così tanto che lo faccio tutti i giorni quando posso, competizione o no. È un’esigenza interiore non so come spiegarti. Forse è il mio segno zodiacale che fa amare questo elemento. Raccontò Antares.

    Devo stare attento allora. Disse ridendo. Sei pericoloso, sembri gentile e poi … zac! Replicò mimando la puntura dello scorpione mentre rideva a squarciagola.

    Sentilo un po’, ma falla finita! Ancora con queste favole, non se ne può più. Sbottò irritato.

    E dai, ora sei tu che non stai allo scherzo! Sono rilassato e mi sento a posto finalmente dopo tanti giorni di tensione. Ti ringrazio dell’amicizia e di essere qui a farmi compagnia. Ci tengo credimi. Non ho molti amici e con te sto proprio bene, non ho bisogno di stare attento a come parlo, mi capisci al volo e mi diverto. Meglio di così! Rispose Atros.

    Si, scusa hai ragione. Sono felice anch’io. Era tanto che non mi rilassavo. Tornerai nella città in fondo al lago?

    Rimango qualche giorno e poi andrò. Farò il pendolare tra giù e su. Almeno per ora poi vedremo. Promettimi però che verrai a nuotare anche quando non ci sarò. Non perderti questa meravigliosa opportunità. Capisco che senza di me sei perso e non è la stessa cosa! Disse scherzando dandogli una gomitata.

    Guarda un po’ che devo sentire!.

    Andiamo a prendere una bibita rigenerante, ne ho proprio bisogno. Poi dormirò finalmente, fino a quando il mio fisico lo riterrà opportuno. Invitò mentre si alzava.

    Certo, volentieri. È sempre un piacere bere quel tuo intruglio! Disse il Guerriero dandogli una pacca sulla spalla mentre si avviava verso la casa di Atros.

    Asir aveva le tempie che premevano pulsando e non riusciva più a sopportarlo. Si distolse dal ritiro spirituale e tornò al suo corpo fisico. Le informazioni ricevute dallo Spirito del Fuoco erano un fiume in piena che straripava nella mente e creava emozioni a non finire. Spesso si era commosso e una volta, aveva addirittura pianto disperatamente come un bambino, singhiozzando a più non posso. Stremato ma felice di sentirsi finalmente vivo, doveva fare però uno stop. Sentiva il bisogno di muoversi per scaricarsi e riportare tonicità ai muscoli. Si alzò e andò a camminare nella piazza dell’obelisco per inalare quell’aria tersa e sottile.

    Aria di un'altra dimensione. Passeggiò respirando a pieni polmoni e si rigenerò.

    – Forse è proprio il potere di questo posto – Pensò continuando a percorrere lentamente il sito.

    Consapevole che il suo pensiero diventava sempre più lucido, il cuore più gioioso e lo spirito più collegato, stava rinascendo lentamente. L’energia colmava ogni parte del suo essere, le idee erano più calme e silenti.

    Non c’erano più i pensieri che, come cavalli impazziti, correvano nella sua mente e il caos, il rumore che lo frastornava, era sparito.

    Tornò alla Sala del Trono per parlare con i consiglieri ed essere messo al corrente di ciò che era successo durante la sua assenza.

    Freja troppo sconvolta dall’incalzante pressione che riceveva, non riusciva a gestirla facilmente. Sentiva il corpo trasformarsi senza capire bene che cosa stesse succedendo. Percepiva una maggiore pesantezza e una minore trasparenza, non si muoveva più con scioltezza e velocità come fosse impedita nei movimenti.

    Decise allora di andare a trovare Atros. Forse con lui poteva parlare dei suoi problemi e cercare di risolverli insieme, però arrivata alla sua stanza, la trovò vuota.

    Padre hai visto Atros?

    Non è qui. Mi ha salutato poco fa. Andava a casa. Rispose tranquillo Asir.

    Andava a casa, e perché? Non è giusto! Dovevi fermarlo, impedirglielo! Fare qualcosa! Urlò furiosa.

    Freja calmati, stai sragionando! Non è un bambino al quale dire dove recarsi e cosa fare! Replicò il padre.

    "Bene, ha preso la sua iniziazione e ci ha mollato qui da soli, bravo! Non gliene importa nulla di come mi sento o come ti senti. Sto impazzendo, perdendo la testa!

    Tu non so come stai, ma non credo meglio di me. Come farò ad andare avanti? Speravo che mi aiutasse in qualche modo." Confessò la figlia con gli occhi umidi.

    Ascolta cara.

    Quale cara, non parlarmi come a una bambina! Sono grande anche se non so come gestire questa cosa enorme che mi è capitata! Gridò Freja.

    Non prendertela con me. Volevo solo dirti che intanto, ne possiamo parlare per cercare di risolverli insieme. Anch’io sono stato iniziato e ho i miei disturbi. Vuoi?

    Scusa padre, sono veramente esausta. Come contenere tutto quello che ho dentro? Se puoi aiutarmi te ne sarò grata ma lui, non tornerà più? Chiese triste.

    Mi ha detto a presto. Cosa significhi per lui ‘a presto’ non lo so, ma tornerà. Ti piace vero? È uno Spirito bellissimo però ricambierà il tuo sentimento?

    Ho paura di non piacergli e anche di essermene innamorata. O padre, eppure non sono brutta e sciocca! Replicò imbronciata guardandolo negli occhi.

    Tesoro sei bellissima, intelligente e ora anche un’iniziata. Non so che dirti. Aspetta che torni e poi si vedrà. Parlami dei tuoi problemi. Lo Spirito del Fuoco ha detto che possiamo aiutarci a vicenda.

    Certo Padre, è meglio. Rispose calma. Gli sedette vicino, cominciando a raccontare le difficoltà che stava incontrando.

    Gavi infreddolito per la lunga permanenza al fresco nella veranda, aprì gli occhi, si stiracchiò per sciogliere il corpo indolenzito, si alzò e andò in cucina dove c’era già del cibo invitante sulla tavola. Ori seduta, guardava fuori dalla finestra, il cielo scolorire alla fine del giorno. Il viso era serio e preoccupato, concentrato su chissà quale pensiero.

    Cara come stai? Chiese.

    O, fisicamente sto bene, ma psicologicamente sono a terra. Ne ho combinata una grossa, molto grossa. Come farò a perdonarmi e a farmi assolvere?

    Succede a tutti di sbagliare. Anch’io non mi sono controllato schiaffeggiandoti. Ricordò abbassando la voce.

    Hai fatto bene, benissimo! Sono stata sciocca e inconsapevole, ancora non riesco a capire che cosa mi abbia preso. Come possono scordare il mio comportamento! Mi vergogno e non riuscirò più a guardare in faccia nessuno, non riesco a farlo nemmeno con te. Gavi riuscirai a dimenticare? Chiese girandosi con gli occhi colmi di lacrime.

    Amore vieni tra le braccia. Ti amo ricordi? Per me è facile farlo.

    Ma gli altri? Il Maestro? Non ho il coraggio di parlargli. Comunicò laconicamente.

    Se vuoi lo chiamo io.

    No, è mia responsabilità. Replicò ferma.

    - Serafino, aspetto che tu dica che cosa fare dopo questo pasticcio. – Chiese telepaticamente.

    - Ori, come stai? Hai capito e ragionato sull’accaduto? Seirjios mi ha detto di averti curata.-

    - Sto bene, grazie. Il corpo si è ripreso però, sono dispiaciuta della mia condotta, e ora? Ho messo in pericolo tutto il lavoro organizzato con tanta cura. Vorranno ancora collaborare con me? È opportuno che rimanga qui oppure devo, dobbiamo, andarcene?- Chiese a voce bassa.

    - Perché non glielo chiedi? Ho parlato con i reali degli Herpos spiegando la situazione nella quale ti sei trovata. L’ho detto anche ad Annamaria e Atradha. Sta a te riallacciare i rapporti di fiducia e rispetto con ognuno di loro.-

    - Grazie Maestro. Non so trovare il coraggio d’incontrarli. Se vedrò la minima esitazione ti chiamerò e deciderai altrimenti. A presto -.

    Caro dammi la forza di parlare con tutti. Ci pensi tu a riunirli affinché possa farlo? Chiese piena di speranza.

    Certo tesoro, ci penso io. Mettiti seduta, rilassati, così ti preparerai con calma all’incontro.

    Gavi parlò telepaticamente con tutti e prese appuntamento per l’indomani mattina.

    Dopo rimase a guardarla con amore perché, tradita dalla sua parte umana, si sentiva inadatta alla missione e incerta sul futuro. Pensò a come poterla assistere al meglio.

    Forse l’unico aiuto valido poteva venire dagli altri qualora l’avessero incontrata e trattata con dolcezza e comprensione.

    Ori, abbiamo appuntamento domani mattina. Cerchiamo di appianare tutto prima dell’arrivo di Cacode se vogliamo essere utili. Comunicò sereno mentre la prendeva per mano, la faceva alzare e l’abbracciava stretta, stretta.

    O caro, ho bisogno del tuo sostegno morale. Rispose seria guardandolo negli occhi prima di stringerlo a se.

    Non preoccuparti, mangiamo qualcosa. Dobbiamo sistemare ancora la casa e poi andremo a riposare. Domani sarà una giornata piena qualunque cosa accada. Propose tranquillamente.

    Va bene tesoro. Rispose mogia.

    Il mattino dopo l’aria era tersa e fredda. Un vento tagliente sibilava tra gli alberi del giardino che danzavano al suo passare. Rami e piccole piante come ballerini, si muovevano armoniosamente frusciando e cantando. Un mucchietto di foglie girava su se stesso ininterrottamente con fare accurato, come un derviscio rotante.

    Faceva freddo e il tempo stava cambiando.

    Ori aveva dormito abbastanza bene e si svegliò di buonumore. Guardò Gavi e osservò sul viso, le tracce dei giorni passati a digiuno e senza dormire. Gli erano venute le occhiaie e sulla pelle, si era aggiunta qualche ruga d’espressione.

    Inviò un bacio da lontano per lasciarlo riposare ancora un po’: si alzò e andò a preparare la colazione.

    Gavi sentiva dei movimenti ovattati nella camera e in casa ma non riusciva a essere completamente vigile. Stanchissimo, non aveva riposato bene e recuperare giorni così pesanti non era facile. Con grande fatica si mise a sedere e decise di meditare per riallinearsi. Chiese la protezione del Maestro e cominciò a recitare mentalmente il suo suono.

    Dopo qualche tempo si alzò, fece movimento fisico per distribuire l’energia in eccesso e seguendo un profumino invitante, si recò in cucina.

    Buon giorno caro, dormito bene?

    Non tanto, però mi sono aiutato con la meditazione, ora sto meglio grazie, e tu?

    "Benissimo, Seirjios ha fatto proprio un bel lavoro. Mi ha rimesso a

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