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Quell'incredibile colpo di Fulmine
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Ebook152 pages2 hours

Quell'incredibile colpo di Fulmine

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About this ebook

A volte l'universo si diverte a farci lo sgambetto, e a mettere sulla nostra strada imprevisti imprevedibili... Che non sempre poi si rivelano negativi, anche se all'inizio potrebbero sembrare quasi catastrofici... Ma col tempo poi, ci si accorge che non è stato così male lo scoprire che, fra le altre cose, ha messo sulla nostra strada una persona che in altre occasioni non avremmo mai e poi mai potuto incontrare. Intrecciando così in maniera indelebile i rispettivi destini. Questo potrebbe essere successo anche ai nostri protagonisti: Lui; Tommaso, bibliotecario universitario. Lei; Stefania, un affascinante Capitano dei Carabinieri. Appartengono a mondi e realtà totalmente diversi ma... loro malgrado saranno destinati ad incontrarsi. E grazie proprio a quell'incontro si ritroveranno a risolvere crimini, che in altre circostanze sarebbero stati destinati ad una diversa conclusione, lontanissima dal lieto fine purtroppo. Con il passare dei giorni, e crimine dopo crimine... come per magia o un ennesimo scherzo del destino, si innamoreranno perdutamente l'uno dell'altra... amandosi follemente in ogni momento e luogo con passione incontrollata e incontrollabile... Ma il destino, o il fato... o semplicemente l'universo che persevera con i famosi bastoni fra le ruote, mettendoli spesso in difficoltà. Si troveranno loro malgrado a superare prove durissime, soprattutto per il loro amore. Ce la faranno?.. Cosa accadrà?.. Come finirà?.. Solo il tempo può dirlo... o farlo accadere.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateNov 5, 2018
ISBN9788827855515
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    Quell'incredibile colpo di Fulmine - Rogo Spanderai

    rogo.spanderai@gmail.com

    RINGRAZIAMENTI

    Caro lettore, cara lettrice: Tante parole non sempre rendono interessante lo scritto… ma a volte una sola parola racchiude un profondo significato: Grazie!

    DEDICA

    A te Stefania… perché la tua presenza è fondamentale nella mia vita… perché sei riuscita a cambiarne la trama!

    INTRODUZIONE

        A volte l'universo si diverte a farci lo sgambetto e a mettere sulla nostra strada imprevisti imprevedibili, che non sempre poi si rivelano negativi, anche se all'inizio potrebbero sembrare quasi catastrofici.

    Ma col tempo poi, ci si accorge che non è stato così male lo scoprire che, fra le altre cose, ha messo sulla nostra strada una persona che in altre occasioni non avremmo mai e poi mai potuto incontrare. Intrecciando così in maniera indelebile i rispettivi destini.

    Questo potrebbe essere successo anche ai nostri protagonisti:

    Lui; Tommaso, bibliotecario universitario.

    Lei; Stefania, un affascinante Capitano dei Carabinieri.

    Appartengono a mondi e realtà totalmente diversi ma... loro malgrado saranno destinati ad incontrarsi. E grazie proprio a quell'incontro si ritroveranno a risolvere crimini, che in altre circostanze sarebbero stati destinati ad una diversa conclusione, lontanissima dal lieto fine purtroppo.

    Con il passare dei giorni, e crimine dopo crimine... come per magia o un ennesimo scherzo del destino, si innamoreranno perdutamente l'uno dell'altra... amandosi follemente in ogni momento e luogo con passione incontrollata e incontrollabile...

    Ma il destino, o il fato... o semplicemente l'universo che persevera con i famosi bastoni fra le ruote, mettendoli spesso in difficoltà.

    Si troveranno loro malgrado a superare prove durissime, soprattutto per il loro amore.

    Ce la faranno?..

    Cosa accadrà?..

    Come finirà?..

    Solo il tempo può dirlo... o farlo accadere.

    CAPITOLO UNO

    Era una di quelle notti da incubo per Tommaso, che tentava di rientrare a casa dopo un’altra giornata di lavoro, e la causa era un brutto temporale che imperversava da ore sulla capitale. Tommaso Rigoni; 38 anni, laureato con lode in lettere moderne. L'unico lavoro che era riuscito a trovare, e che lo soddisfacesse, fu quello di archivista nella biblioteca universitaria di Roma, dove preferisce lavorare la sera tardi dopo l'orario di chiusura agli utenti. Diceva che era il momento migliore, senza colleghi, docenti e studenti fra i piedi. Lavora in quel contesto da circa due anni, e quell'ambiente non gli dispiace affatto, anzi. Non è un tipo particolarmente atletico, anche se snello di corporatura, alla palestra preferisce di gran lunga un buon libro. Alto circa un metro e ottanta per quasi ottanta chili, comunque non sfigura... anche se passa quasi inosservato al genere femminile, ma anche questa cosa non è che gli dispiacesse. Non è mai stato un dongiovanni. Più che altro è il tipo che se le cose devono succedere, succedono e basta, senza forzature. Non è un corteggiatore o collezionista di donne, proprio per niente, non fa per lui. Insomma in amore si affida totalmente al fato.

        Aveva strisciato il suo badge e aveva temporeggiato ancora qualche minuto prima di uscire, sperando che il tempo si placasse un attimo, cosa che non successe. Prese coraggio e fece una breve corsetta verso la sua auto, tentando di proteggersi con una cartellina di plastica rimediata al volo da uno schedario, sperando ottimisticamente che bastasse a ripararlo dal nubifragio. Zuppo come uno strofinaccio appena immerso in una bacinella, salì in auto; una vecchia Alfa 33 quadrifoglio oro, predisposta a gas GPL, e si incammina verso casa, situata a pochi chilometri nella prima periferia di Roma Eur sulla via Pontina. Viaggiava con andatura più che moderata. Il temporale, iniziato fin dalla mattinata, non aveva nessuna intenzione di calmarsi, anzi per meglio dire in quei momenti pareva si fosse trasformato addirittura in tempesta. I lampi illuminavano a giorno i lunghi vialoni della Cristoforo Colombo, e i boati dei tuoni erano così forti e potenti da sembrare esplosioni. Ma si sa come funziona la sfortuna, è sempre a lunga scadenza, e non si limita mai ad esaurirsi in breve tempo, accanendosi addirittura con nuove disavventure senza preoccuparsene. Tommaso è da sempre un guidatore prudente e attento, tanto che non ha mai preso nemmeno una multa in tutta la sua vita, figuriamoci poi per eccesso di velocità, ancor meno poi correre con quel tempaccio, mai nella vita.

        Ma contro le avversità poteva ben poco anche lui. Fu così che d'improvviso sentì uno scoppio sordo, attenuato dal forte rumore della pioggia battente. L'auto iniziò a zigzagare e a scivolare ovunque, fortunatamente fermandosi di lì a breve contro il bordo del marciapiede, dopo aver scavallato i cordoli della via preferenziale dei taxi e bus, spegnendosi, e per fortuna non arrivava nessuno. Superato un breve attimo di shock, non capiva sul momento cosa potesse essere successo, men che meno un’idea sul cosa fare. Tenta di rimettere in moto, ma non va. Scendere dall'auto per controllare? Con quel tempaccio? Non ci pensava minimamente, oltre tutto era pure senza un misero ombrello, e la cartellina di prima non è che lo ispirasse nuovamente. Prese il telefonino dalla tasca interna della giacca e si mise a scorrere i numeri, nell'ardua impresa di trovarne uno che corresse in suo soccorso ma... niente, nessuno a cui poteva chiedere un favore del genere era in quella rubrica di contatti. A dire il vero non esisteva nessuno a cui poteva chiedere aiuto. D'altronde è da sempre un tipo introverso e un solitario, fin da bambino. Non aveva amici. Era costretto a sbrigarsela da solo. Si ripromise comunque di memorizzare nel cellulare almeno un numero del soccorso stradale per il futuro, o acquistare uno smartphone con collegamento alla rete, da essere in grado eventualmente di cercarne uno all'occorrenza. Decise in quel preciso istante che il suo vecchio telefonino; un Nokia 3310, che anche se indistruttibile era diventato obsoleto, ed era arrivata l'ora di rottamarlo.

        Radunò le forze e le idee, prese coraggio ed uscì dalla macchina per capire cosa fosse successo, e se ci fossero eventuali danni. La totale assenza di un ombrello faceva sembrare una cosa così banale in una tragedia. Veniva giù il diluvio universale, ma doveva capire cos'era quel botto e se provenisse davvero dall'auto. Aspettò qualche minuto nella speranza di una breve schiarita, che non arrivava, anzi, addirittura la pioggia sembrava aumentare. Sconfortato prese il coraggio a quattro mani e scese, cercando di coprirsi almeno la testa alla meglio, con la giacca questa volta. Fece il giro intorno all'auto e vide quasi subito che era scoppiata una gomma; quella anteriore destra. Nella testa gli si accavallarono mille pensieri: ma come sarà successo, sono quasi nuove, si ricordava di averle cambiate da non molto... l'estate scorsa, forse. Oppure poteva anche essere che aveva preso una buca inondata e mimetizzata dall'acqua, e con il colpo preso la gomma avesse ceduto. Comunque sia, zuppo come un pulcino suo malgrado aprì il bagagliaio per estrarre la ruota di scorta e il cric. I lampi e i tuoni sembravano averlo notato, e si stavano accanendo con più violenza proprio attorno a lui. Tommaso zuppo fino al midollo si armò di santa pazienza e si inginocchiò per iniziare ad operare, quando una di quelle saette lo sfiorò quasi, scaricando tutta la sua potenza abbattendosi su uno degli alberi del viale a una trentina di metri di distanza. Facendolo rimanere paralizzato dallo spavento.

        Era terrorizzato, e doveva trovarsi immediatamente un riparo. In quel momento era molto poco sicuro stare all'aperto. Tentò di girare nuovamente intorno all'auto per risalirci in fretta. Quando un altro fulmine si scagliò al suolo con uno scoppio e una potenza impressionante, investendolo in pieno e sbalzandolo lontano, facendogli perdere i sensi... o peggio.

    CAPITOLO DUE

        Per tutti gli esseri umani, appena ci si sveglia avere una lampada accecante puntata negli occhi è un trauma inaudito. Ma per Tommaso è ancora più allucinante quel risveglio... "cos'è questa luce? dove sono? …mentre farfugliava questa frase si sentiva anche fortemente indolenzito, tanto da riuscire a stento a sollevare un braccio, per tentare di frapporre una mono fra sé e quella luce fastidiosissima. Si sentiva stordito e confuso, e dolorante dappertutto. Si guarda intorno e vede un sacco di gente vestita di bianco che lo fissa. Intuisce subito che probabilmente si trova in una qualche struttura ospedaliera, a giudicare dall'abbigliamento dei presenti e dalla stanza. Si avvicina al suo letto un signore con un camice bianco: Buongiorno... come si sente... come si chiama se lo ricorda? Quella voce gli rimbomba nella testa come un martello pneumatico... mi chiamo Tommaso Rigoni rispose mentre li fissa con lo sguardo interrogativo, fra l'incredulo e lo smarrito pure... lei chi è, dove mi trovo?... Sono il professor Rossi, lei si trova in ospedale, al San Giovanni per la precisione, nel reparto traumatologico. Ricorda qualcosa di quello che le è successo? ...a quella domanda si mette a cercare nei cassetti della memoria cercando di ricordare ma, niente... non ci riesce proprio. Cosa mi è accaduto... perché sono qui... cosa mi è successo? Uno dei medici dello staff intanto proseguiva ad ascoltare, con il fonendoscopio, il suo torace all'altezza del cuore e polmoni, mentre teneva sotto controllo l'orologio da polso. Poi passa alle pupille con una penna a pile, sparandogli altra luce accecante proprio al centro dell'iride, spostandola di tanto in tanto di lato... Lei è stato investito in pieno da un fulmine... davvero non ricorda nulla? È stato trovato da una pattuglia della Polizia Municipale sdraiato sull'asfalto, poco distante dalla sua automobile. Nonostante fosse sotto l'acquazzone aveva tutti i vestiti quasi interamente carbonizzati, e le scarpe completamente distrutte. La sua incolumità per noi ha dell'incredibile e inspiegabile... senza riportare neppure un graffio, verrebbe addirittura da dire miracolosa. Anche se ha dormito per quasi due giorni, dalle analisi fatte e dalla TAC non sembra abbia riportato neppure nessun tipo di danno interno".

        Dopo una breve pausa; "Se la sente di rispondere a qualche domanda?"

        Fulmine?... di quale fulmine parla?... due giorni?... "bè ricordo che andavo a casa in una serata con un temporale pauroso, per questo non vedevo l'ora di arrivare, ma ho bucato, per meglio dire è scoppiata una gomma, sono sceso dall'auto per sostituirla, e poi... poi non ricordo più niente... cosa è successo dopo? Il professore un po’ rinfrancato dal quel ricordo scuote un po’ la testa in segno di approvazione: molto bene, ricorda perfettamente gli ultimi momenti prima di essere investito dal fulmine... questo è un buon indizio... segno che anche neurologicamente non ha riportato danni. Bene, vedrà che la dimetteremo presto, in bocca al lupo.... crepi il cacciatore" gli risponde Tommaso di riflesso, da animalista convinto qual è. A quel punto il professore gli stringe la mano e si congeda con l'équipe al seguito lasciando la stanza. L'unica persona rimasta è un'infermiera, che avvicinandosi gli sistema i cuscini tirandolo un po’ su... "se la sente di mangiare qualcosa oggi?" Fa solo un cenno affermativo con il capo, e anche lei subito dopo lascia la stanza.

        Rimasto solo per tutto il tempo dopo, rimase immerso nei suoi pensieri cercando di capirci qualcosa. Il pensiero fisso che lo preoccupava maggiormente era sapere della sua auto. Chissà che fine avrà fatto. Sicuramente l'avranno rimorchiata in un qualche deposito della municipale, non potendo lasciarla per ovvi motivi incustodita e abbandonata sul ciglio di una strada parecchio battuta nelle ore di punta. Avrebbe chiesto in seguito al comando dei Vigili Urbani la sua sorte,

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