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L'Isola delle Nebbie: Le Cronache di Akarthia
L'Isola delle Nebbie: Le Cronache di Akarthia
L'Isola delle Nebbie: Le Cronache di Akarthia
Ebook40 pages29 minutes

L'Isola delle Nebbie: Le Cronache di Akarthia

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About this ebook

Il giovane Nadir Zepharim fin da bambino sogna una grande avventura. L'occasione si presenta il giorno in cui si imbatte in una misteriosa mappa che lo condurrà nella lontana Celadria, “L’isola delle nebbie”, sulle tracce di un tesoro proveniente dal passato di Akarthia. Attraverso pericoli, prove mortali e insidie, Nadir affronterà un viaggio che cambierà radicalmente la sua vita.
LanguageItaliano
Release dateFeb 8, 2019
ISBN9788832512229
L'Isola delle Nebbie: Le Cronache di Akarthia

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    L'Isola delle Nebbie - Franco Giacoia

    Franco Giacoia

    L'Isola delle Nebbie

    Le cronache di Akarthia

    UUID: 4f6f916a-2bb1-11e9-aee0-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Ascalorn

    Porto Franco

    In viaggio

    Celadria

    Altri titoli dell'autore

    L'Isola delle Nebbie © Franco Giacoia, 2019 su licenza Scriptorama Agenzia Letteraria

    Illustrazione e grafica di copertina: Riccardo Amabili

    Ascalorn

    La mappa è autentica. Dev’esserlo per forza! Se è vero che tutti hanno un’occasione unica nella vita, allora questa deve essere la mia!

    La sua parte pragmatica nutriva diverse riserve: a dispetto della dovizia di particolari, la mappa poteva benissimo essere opera di una mente in vena di burle; il Nadir sognatore, d’altro canto, continuava a ripetersi che vera o falsa che fosse non era importante: si sarebbe accontentato della romantica illusione di quell’avventura rincorsa fin da bambino, quando conquistare i cieli di Akarthia era il sogno che riempiva i suoi giorni nei sobborghi di Nogareth. Niente e nessuno poteva dargli la certezza che ci fosse davvero un tesoro sepolto su Celadria, tuttavia valeva la pena correre il rischio.

    Di leggende su favolose fortune dimenticate ne aveva udite a bizzeffe, quasi sempre infarcite di moniti su mortali pericoli in agguato. Si trattava per lo più di racconti di taverna, dicerie prive di fondamento; tuttavia Nadir era dell’opinione che dietro ogni storia, per quanto pittoresca, si nascondesse sempre un fondo di verità.

    Si distese sulla branda, le mani intrecciate dietro la nuca a fissare il soffitto. Imbattersi in quella pergamena incartapecorita era stato un colpo di fortuna, dopo l’incedere incolore dei giorni su quell’ammasso di rocce che era Ascalorn, lo sfuggente covo della Fratellanza.

    Non poteva certo lamentarsi del trattamento di favore che il governatore, Yathro Eddarik, gli aveva riservato in virtù dell’antica amicizia che lo legava a suo padre. Tuttavia il soggiorno sull’isola errante era stato tutt’altro che eccitante: nessun abbordaggio né epica battaglia a colpi di cannone e sciabola. Troppa calma piatta per i suoi gusti.

    Per questo quando il vulcanico Bregan, il rigattiere orbo di Ascalorn, gli aveva proposto l’articolo pescato chissà dove dal suo interminabile cumulo di ciarpame spacciato per mercanzia, il suo interesse si era riacceso come tizzoni al soffio del vento. Soffocò una risata al ricordo della reazione di Bregan quando aveva avuto la peggio nella contrattazione.

    All’inizio le richieste del rigattiere erano state esose, ma alla fine, dopo

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