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Ubicumque. I giorni del rischio
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Ebook163 pages49 minutes

Ubicumque. I giorni del rischio

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About this ebook

Per Gregorio Nazianzeno Dio è un Dio che parla, è la conversazione tra le persone divine. Da questa parola che gli viene rivolta l'uomo è creato. Nicolaj Berdiaev, riprendendo questa visione la spinge fino a dire che l'uomo è creato perché è chiamato, fa precedere la vocazione alla persona. In principio c'è Dio Padre che chiama, che rivolge la parola e porta all'esistenza la persona. La più profonda realtà dell'uomo, la sua vera identità è il dialogo, la conversazione. Lì si compie e si rivela, svelandosi, l'identità dell'uomo. La parola che Dio pronuncia creando l'uomo è una parola nella quale Dio comunica sé stesso e perciò contiene la realtà che di fatto appartiene solo a Dio. È nell'abisso di questo incontro che si muove la poesia di don Vanio. La sua parola si scatena, sfiora la terra, si deposita sulla pietra, racconta l'amore, si lascia bagnare dalle lacrime del deserto, pellegrinaggio solitario e silenzioso per giungere, alla fine, a dare al creato, al cosmo il suo abito di luce, vestito Dall'introduzione di P. Marko Ivan Rupnik.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateFeb 12, 2019
ISBN9788827860618
Ubicumque. I giorni del rischio

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    Ubicumque. I giorni del rischio - Vanio Garbujo

    Indice

    Introduzione

    Ubicumque

    Illustrazioni di Gianluca Bosello

    Scatenate la parola

    Nessun cuore era pronto

    Mio carissimo amico

    Come uno stormo di rondini

    Sotto la pelle

    Mistero

    Richiami notturni

    Guance rosse

    Non finzione

    Eri forte della tua notte

    Saluti – 28 settembre 2010*

    Scenda abbondante la pioggia

    Sulla pietra

    Sui passi del Vagabondo

    Ho ancora bisogno di te

    Anfora

    Straniero a me stesso

    Io non ho parole

    Attendiamo il Cielo

    Amico

    Da poco tempo

    Prematuramente

    Bussa alla Porta

    Mia poesia

    Mura

    Tra me e te

    40 giudici

    40 giudici molesti

    Visitazione

    Bussa alla porta

    Intrecci

    Fra il marmo e il fuoco

    È giunto il tempo

    Temo il non credente

    Temo il non-credente

    Uomo

    Passeggiando

    Ancora

    Ma ti comunicai la vita

    Come avrei voluto

    Silenzi

    Sei forse tu, un uomo?

    Tentazioni

    Velo e coltre

    Virtuali illusioni

    La mia poesia non fu spenta!

    Legno in questo passaggio di cielo

    Cercatore di perle

    Ne sentii tutto il peso

    Angoscia

    Occhi chiarissimi

    In questo passaggio di cielo

    Seminatore

    Affanno di luce

    È tornato il canto

    Il fuoco divampa

    Il sole è a mezzogiorno

    Se tremo, tremo per te

    Messa da parte

    Dal cielo

    Ti ha già visto

    Figlio, tu sei

    E ora urla

    Vi chiedo

    Ritornano i giorni del rischio

    Seminagione di speranza

    Ladro di fiato

    Infinito amore

    E tremerei ancora

    Osare amore

    Per non ferire la terra

    Datemi i segreti della terra

    Datemi i segreti della terra

    Rompete i sigilli

    Stretta nelle mani

    Ho dato fuoco alla pioggia

    Ma mai incontrati

    Sospirato e incontrato

    Su carta grezza

    Terra grembo del Respiro

    Non ebbi occhi che per te

    In un sol fiato

    Nel grembo di una donna

    Sorgenti di carne

    Si partorisce nel silenzio

    Lacrime

    Sodalizi

    La tua mano

    Intoccabile

    Ma io ti vedo ogni giorno

    La primavera nella carne

    Sulla brace accesa delle onde

    A un passo da te

    Vita

    Un caldo bacio

    Pronti, caldi

    Alla fermata della vita interiore

    No

    Ancora

    Ho ricomposto la vita

    Per queste stesse radici

    Ti cercai

    Non ho parole

    Vidi e non passai oltre

    A te, Francesca!

    Il tempo necessario

    Ubicumque

    Mentre

    Argento di foglie

    Nel mio abbraccio

    Sulla tua pelle

    Osserviamo un minuto di silenzio

    Le tenebre tra le mani

    Stanco mi fermai

    Nel silenzio noi grideremo

    Potessi immergermi nei tuoi laghi

    Sconfinare

    Orlo delle foglie

    Rimasta indietro

    Fammi sentire la tua voce

    Pioggia

    Colpito a morte

    Petali di Risurrezione

    Confidenze

    Quando arriva l’’amore

    Muoia per sempre sulle mie labbra

    Scendeva l’oro

    E regalai la voce all’utero

    Ho lo sguardo ferito

    Settembre 2016

    Autore: Vanio Garbujo, vaniozva@gmail.com

    Titolo: Ubicumque. I giorni del rischio

    Formato: 14,8x21 mm

    Pagine: 177

    Copertina: di Gianluca Bosello

    Illustrazioni interne: di Gianluca Bosello

    ISBN | 9788827860618

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il preventivo assenso dell’Autore.

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    Sito dell’autore: www.vaniogarbujo.com

    Pagine facebook: https://www.facebook.com/Poesie-don-Vanio-Garbujo-323384271073247/

    Ritornate giorni del rischio!

    Io sono oltre la porta aperta

    in attesa che sia forgiato

    nuovamente il metallo

    della vita.

    Vanio Garbujo

    Ubicumque

    i giorni del rischio

    Introduzione

    Ci sono giorni in cui ogni cosa che vedo

    mi sembra carica di significati, messaggi.

    Che mi sarebbe difficile comunicare ad altri, definire,

    tradurre in parole,

    ma che appunto per ciò

    mi si presentano come decisivi.

    Sono annunci o presagi

    che riguardano me e il mondo insieme e di me

    non gli avvenimenti esteriori dell’esistenza

    ma ciò che accade dentro,

    nel fondo; e del mondo non qualche fatto particolare

    ma il modo d’essere generale di tutto.

    Comprenderete dunque

    la mia difficoltà a parlarne,

    se non per accenni.

    Italo Calvino

    L’arte è esperienza di universalità. Non può essere solo oggetto o mezzo. È parola primitiva, nel senso che viene prima e sta al fondo di ogni altra

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