L'anello rosa
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Book preview
L'anello rosa - Claudio Giacomini
SCRIVE
P E R S O N A G G I P R I N C I P A L I
ALESSANDRO XENO impiegato ufficio regionale
ANGELICA compagna di Alessandro, commessa negozio di scarpe
GIORGIO giornalista amico di Alessandro
GIULIANI commissario di P.S.
PAUL ROLAND di Ginevra amico del commissario- investigatore internazionale
NOEMI BORSETTI la ragazza dall’anello rosa
KURT HAMMLER agente dello spionaggio tedesco - alias CARLOS MADERA addetto culturale presso il consolato spagnolo - alias ALFONSO THULER commerciante di diamanti
EVA THULER moglie di CARLOS-KURT-ALFONSO
GIACOMO figlio di CARLOS-KURT-ALFONSO e di EVA
SERGIO CAVALLI studente italiano a Ginevra
GUSTAV TONER direttore della compagnia mineraria ove lavorava EVA
GRETA TONER figlia di GUSTAV e madre di NOEMI BORSETTI
BRUNO CORELLI magistrato in Aosta
GIOVANNI BENNI giudice amico di CORELLI
ERIC STRONG alias ALFRED van DALE finanziere di Città del Capo e di Ginevra
ISAAC VOLTER uomo ombra
alias Van Bering
GEORGE VAN DALE figlio di Alfred
PERSONAGGI MINORI
Antoine commesso negozio di sigari di Ginevra
Franco e Cristina ristoratori
Thomas agente investigativo di Città del Capo
Meg giovane cameriera di colore
Romani ex poliziotto
Albert Mura ex presidente di società mineraria
Victor Ber associato all’organizzazione
Joe Cataldi giudice sudafricano
Marta Jones amante di Cataldi
Karl Lomè amico di George
Mark Stoner amico di George
Arthur Mac Lou nuovo direttore organizzazione
Lorna donna di George e madre di suo figlio Samuel
Sam ispettore di polizia a Pretoria
C A P I T O L O 1
Tutto iniziò per caso in una notte della calda primavera del 2000, Alessandro si svegliò per aprire la finestra della camera da letto e guardando fuori vide un uomo che correva con nelle braccia il corpo di una donna.
Il corpo della donna sembrava inanimato ma guardandolo meglio si accorse che muoveva una mano, come se volesse attirare la sua attenzione ma l'uomo girò l'angolo e lui non lo vide più.
In pigiama scese velocemente in strada, cercò nei dintorni qualche traccia di quell'uomo e del suo misterioso carico umano ma era troppo tardi, era sparito nella oscurità .
Rientrò' in casa bevve un bicchiere d'acqua e si rimise a letto , pensava a quanto aveva visto e fece fatica a riaddormentarsi .
Pensò alla fine che il giorno dopo, magari i giornali avrebbero parlato di qualche incidente avvenuto durante la notte, non era il caso di fare strane illazioni. Lui si chiamava Alessandro Xeno, era laureato in economia e commercio, viveva in una città del nord/est dove era impiegato presso un ufficio della regione, conduceva una vita normale, una routine quotidiana che avrebbe subito un radicale cambiamento proprio dopo quella notte.
In quella città, che sorge poco distante dal fiume Piave, con le sue vecchie mura ed i suoi bastioni cinquecenteschi, le vie strette e tortuose fiancheggiate da case medioevali dalle facciate affrescate ed i numerosi ponti che attraversano una fitta rete di canali sarebbe nata di lì' a poco una storia quasi incredibile.
Alessandro in quella città era nato ed in quella città aveva sempre vissuto, si era solamente allontanato per frequentare l’Università, per qualche vacanza con gli amici di sempre o ultimamente per ragioni di lavoro.
In quella città aveva i ricordi più tragici e più lieti della sua vita ,la morte dei suoi genitori avvenuta in un incidente stradale anni prima , i suoi primi amori e le sue prime passioni.
Andando in ufficio il giorno dopo cercò sul giornale, nella cronaca locale ,una notizia che potesse quanto meno essere collegata con quanto da lui visto la notte passata , non c'era nulla e nulla disse alla sera il TG locale.
Dopo cena si recò come spesso faceva , al circolo del tennis dove incontrò il suo amico Giorgio , giornalista del quotidiano locale, gli raccontò' quanto aveva visto la notte precedente e lui gli disse di non saperne nulla ma gli promise comunque che si sarebbe interessato parlandone con i colleghi in redazione.
Alessandro nel raccontargli il fatto cercò' di ricordare più particolari possibili delle due persone che aveva visto, non aveva un ricordo preciso dei due ma pensandoci un po' disse :
se l'uomo teneva in braccio una donna e per di più correva, certamente doveva avere una corporatura robusta
Sforzandosi di ricordare quella scena poteva ipotizzare che l'uomo avrebbe potuto avere una età tra i 25 ed i 30 anni, portava dei jeans ed una maglietta chiara ,forse una polo, ai piedi aveva delle scarpe da footing, la ragazza che portava in braccio portava dei jeans, una camicetta chiara ed era senza scarpe, forse, ma non né era sicuro, aveva i capelli rosso-castani, tutto si era svolto in pochi attimi.
Ma mentre raccontava l’avvenimento ebbe chiaro un interessante particolare, la ragazza aveva ad un dito della mano destra un anello che alla luce dei lampioni emetteva un strano riflesso di color rosa intenso.
Per giorni aveva acquistato il quotidiano locale con la speranza di trovarvi delle notizie ma ogni volta restava deluso. Così' cominciò' a pensare che forse era una coppia di innamorati che correva così' per gioco. Gli innamorati fanno spesso cose che alla gente comune sembrano strane, forse era una di quelle.
I giorni passavano ed anche il suo amico giornalista che a sua volta ne aveva parlato ad un amico Commissario di Polizia non ottenne nessuna notizia valida .
Alessandro continuava a vivere la sua vita normale , andava in ufficio e quando usciva passava davanti al negozio di scarpe dove lavorava la sua ragazza Angelica, andavano a mangiare qualcosa poi o al cinema o andavano a casa sua e passavano la serata insieme, poi lui l'accompagnava a casa dove Angelica viveva con i genitori. Spesso ricordava con emozione come l’aveva conosciuta.
Una sera di alcuni mesi prima passeggiando per le strade del centro si era fermato a guardare la vetrina di un negozio di scarpe ed aveva notato all’interno una giovane e bella commessa, in seguito era passato più volte davanti quel negozio e ogni volta si era fermato più a lungo e non era interessato alle scarpe esposte , voleva conoscere quella ragazza. Aveva avuto l’impressione che anche lei si fosse accorta di lui che tanto spesso si fermava e più che guardare le scarpe in esposizione guardava lei. Era una bella ragazza bionda con i capelli lunghi cadenti sulle spalle ed aveva due grandi occhi neri che davano al suo sguardo un senso di tranquillità e nello stesso tempo di decisione.
Finalmente una sera si decise, entrò per acquistare un paio di scarpe ma soprattutto per poterle parlare, alla fine Alessandro dopo alcune indecisioni ne scelse ed acquistò' un paio, pagò con la carta di credito e ma prima di uscire si rivolse alla ragazza che lo aveva aiutato nella scelta :
non vorrei essere male interpretato ma posso sperare che lei accetti un invito ad incontrarci magari per prendere un caffè insieme
lei gli sorrise , nei giorni precedenti lo aveva notato mentre fingeva di ammirare la vetrina ma in realtà guardava soprattutto lei , e gli rispose di si lo avrebbe rivisto volentieri.
Così' cominciò' la loro semplice storia di innamorati . Erano tutti due liberi da impegni sentimentali, ognuno veniva da storie senza importanza che non avevano lasciato nessun rimpianto.
Il primo appuntamento fu la sera di due giorni dopo Alessandro attese Angelica fuori del negozio, passeggiarono lungo i canali che attraversavano la città e le davano un aspetto quasi fiabesco, parlarono del loro lavoro , di come trascorrevano i fine settimana e qui scoprirono che tutti e due giocavano a tennis , ma non si erano mai incontrati perché frequentavano due circoli diversi, e dopo aver ognuno simpaticamente decantato la propria bravura ,decisero di sfidarsi in un prossimo fine settimana.
Si sedettero ad un tavolino fuori di uno dei numerosi bar del centro storico , e guardandosi negli occhi capirono che forse per loro era giunto un momento importante.
Alessandro accompagnò Angelica sino al portone del condominio, poco fuori il centro città ,dove lei abitava. Si diedero appuntamento per il sabato sera , sarebbero andati a cena in un locale sulle colline del Collio che circondavano a nord la città , noto per le specialità del luogo e per il buon vino prosecco di propria produzione . Fu un’ottima cena ,continuarono a raccontarsi tutto di loro era come se si fossero sempre conosciuti. Dopo cena rientrati in città passeggiarono tenendosi per mano e raccontandosi numerosi fatti della loro giovinezza e dei periodi scolastici , anche qui scoprirono di aver frequentato, seppure in anni diversi, le medesime scuole medie e di aver avuto anche in alcune materie i medesimi professori , il destino stava giocando a loro favore!
Verso mezzanotte rientrarono in città e quella sera si diedero, sul portone di casa, il loro primo bacio che ,avrebbero ricordato per tutta la vita per la sua dolcezza e nello stesso tempo per la sua passionalità. L’appuntamento successivo era per l’indomani mattina per la sfida al circolo del tennis. Fu una sfida degna di due tennisti che si vedevano per la prima volta ,nessuno dei due voleva dimostrarsi inferiore all’altro ,ma alla fine decisero molto seriamente che dopo aver vinto un set ognuno avrebbero lasciato la partita decisiva per un altro momento, non lo fecero mai!
Dopo alcune settimane di appuntamenti giornalieri, di passeggiate e di cene romantiche decisero di trascorrere il loro primo fine settimana insieme al mare, non molto lontano dalla città, dove Angelica aveva un mini appartamento che i genitori le avevano regalato il giorno del suo diciottesimo compleanno.
Era un grazioso mini affacciato sulla spiaggia e diviso da essa da una siepe ,si poteva comunque accedere direttamente al mare da un passaggio a lato del fabbricato.
Angelica non era mai stata con un uomo in quella casa e l’essersi decisa ora con Alessandro dimostrava che era un sentimento importante quello che cominciava a sentire per lui.
Arrivarono di sera e prima di passare per casa si recarono a cena in un ristorante sulla spiaggia ,parlarono di loro e di come vedevano il loro futuro ma tutti due capivano però che quel pensato futuro stava subendo un cambiamento, poi senza imbarazzo quasi naturalmente si avviarono verso casa.
Trascorsero così la loro prima notte insieme, per nessuno dei due era la prima volta ma la dolcezza di Angelica e la sensibilità di Alessandro fecero sì che per loro lo fosse.
Passava il tempo e tutto procedeva apparentemente come prima di quella notte di primavera ,ma Alessandro ogni tanto si come estraniava dalla realtà e si accorgeva di pensare a quanto aveva visto quella notte, a quella strana coppia ed a quella mano con al dito quel meraviglioso anello rosa.
Incontrò' il suo amico giornalista al circolo del tennis e come sempre e chiedendo se avesse sentito qualche notizia su quella notte gli disse:
-sai Giorgio comincio a pensarci sempre più spesso, sta quasi diventando una fissazione, anche Angelica si è accorta che qualcosa non va
.
Giorgio rispose che non c'erano novità , dal Commissario aveva saputo che nessuno aveva denunciato la scomparsa di una ragazza ma che comunque sarebbe stato attento ad ogni avvenimento che potesse collegarsi a quella notte.
Alessandro non aveva mai accennato ad Angelica quanto aveva visto quella notte non voleva annoiarla con una storia che forse non avrebbe mai avuto un seguito, ma i suoi momenti di distrazione non erano sfuggiti alla ragazza.
Giorgio, buon amico di tutti e due, gli consigliò di parlarne per fugare ogni dubbio , non aveva nulla da rimproverarsi in fin dei conti aveva solamente visto un giovane che correva con in braccio una ragazza. Alessandro decise di raccontarle tutto durante il fine settimana che avrebbero trascorso al mare.
Partirono come al solito sabato sera dopo la chiusura del negozio di Angelica in poco più di un'ora furono a destinazione, portarono le borse in casa e subito uscirono per andare a cena in un piccolo ristorante a conduzione famigliare, affacciato sul mare, che avevano scoperto qualche tempo prima.
Era una splendida e calda serata estiva e dalla terrazza del locale si vedeva la distesa del mare Adriatico su cui splendeva una magnifica luna d’argento ed in lontananza si vedevano le tenui luci delle barche dei pescatori, per loro quel locale era come un’oasi di pace lo sentivano come fosse loro.
Salutarono i gestori Franco e Cristina ormai diventati dei buoni amici e si accomodarono al loro solito tavolo ,ma era evidente che qualcosa non andava come al solito, tanto che in cucina Cristina disse al marito:
Franco non ti sembra che l'umore di Alessandro ed Angelica non sia come al solito, sembrano preoccupati e tesi
Cristina - rispose Franco - avranno i loro problemi , sai oggi la situazione del commercio è un po' critica e magari il negozio dove lavora Angelica non va più come prima, ma può anche essere che nell'amministrazione regionale, dove lavora Alessandro, con i risultati delle ultime elezioni siano cambiati gli equilibri interni e questo potrebbe avergli procurato qualche problema, sappiamo tutti che lui aveva collaborato attivamente prima delle elezioni con l’attuale minoranza e questo può avergli procurato qualche noia, in quei posti chi vince non dimentica mai chi ha lottato contro
In effetti qualche problema di lavoro esisteva ma in quel momento Alessandro pensava a come raccontare quel piccolo segreto che lo tormentava da qualche mese senza farlo apparire più importante di quanto in realtà fosse, nello stesso tempo anche Angelica, aveva deciso che quella sera avrebbe chiesto ad Alessandro il perché del suo strano atteggiamento negli ultimi tempi.
Cristina si avvicinò' alla coppia con due bicchieri di prosecco fresco e sorridendo come faceva sempre con i clienti, disse loro che non c'era bisogno di ordinare, quella sera aveva preparato un menù unico ed eguale per tutti.
Angelica ed Alessandro accettarono sapendo bene come la cucina di Franco e Cristina fosse sempre all'altezza della situazione.
Mentre parlavano di come avevano trascorso la giornata , arrivò' Cristina con due meravigliosi piatti di pesce arrosto ed una insalatiera piena di verdure fresche, i pensieri che li preoccupavano passarono per il momento in seconda linea e si misero a mangiare con buon appetito.
Dopo il dessert, mentre attendevano il caffè , Alessandro prese la mano di Angelica e tenendola nella sua cominciò' a raccontarle quello che aveva visto quella notte, cercando di essere il più preciso possibile, nell'ascoltare quel racconto Angelica trasse un respiro di sollievo , non erano problemi fra loro ,si era preoccupata per niente.
Gli sorrise e disse:
Alessandro non è poi una cosa così grave non avermi raccontato subito il fatto di quella notte ero preoccupata alcune volte ti vedevo assente e pensavo a cose più gravi e più direttamente coinvolgenti noi due.
Ma mentre diceva queste cose improvvisamente impallidì' ,Alessandro se ne accorse subito si alzò' dalla sedia , gli si avvicinò' ed accarezzandole dolcemente il viso le chiese cosa era successo, se si sentisse male .Angelica si riprese e disse:
non ricordo precisamente quando, credo qualche giorno prima dello scorso Natale, prima della chiusura serale entrò' nel negozio una ragazza con i capelli castano- rossi con ad un dito un anello che a seconda della esposizione alla luce emetteva strani riflessi rosa , lo notai mentre le facevo provare delle scarpe, ne provò molte ed alla fine acquistò' un paio di stivali neri , pagò' con carta di credito , mi ricordo anche di averle fatto un complimento per la bellezza dell’anello che portava al dito della mano destra, mi ringraziò sorridendo e se ne andò, il giorno dopo ricevetti una telefonata era lei che mi chiedeva se per caso avessi trovato la sua carta di credito le risposi di si infatti quella mattina nel passare l'aspirapolvere mi accorsi della carta a terra sotto la cassa, mi ringraziò' e mi disse che sarebbe passata nel pomeriggio a ritirarla, non venne mai, tanto che dopo alcuni giorni avvisai la banca che presso il nostro negozio giaceva una carta di credito intestata a Noemi Borsetti. Ora tu mi dici di quel fatto, potrebbe essere la stessa persona che hai visto in braccio a quell'uomo oppure no ma sicuramente l'anello era molto simile a quello che mi hai descritto, noi donne abbiamo un debole per i diamanti e poi quel particolare dei riflessi rosa non è certamente una cosa comune.
Angelica ed Alessandro discussero di quel fatto scambiandosi ipotesi più o meno realistiche ,salutarono i ristoratori e si incamminarono verso il loro appartamentino tenendosi per mano come due ragazzini innamorati, non erano ragazzini ma erano certamente innamorati. Nel salire le scale di casa si fermarono sul pianerottolo e si baciarono ,entrarono in casa ed il loro primo pensiero fu quello di fare l'amore, lo fecero come sempre con trasporto e con passione.
Trascorsero la domenica in spiaggia e fra una nuotata e l’altra mentre prendevano il sole parlarono ancora di quel strano fatto, pranzarono in un casotto di pescatori
sulla stessa spiaggia, con una meravigliosa frittura di pesce, nel pomeriggio fecero ancora il bagno e poi dopo una ristoratrice doccia rientrarono in città ,in un giorno si erano liberati di un pensiero diverso per ognuno di loro ed avevano capito che si amavano veramente.
Tutto riprese come al solito : Angelica andava in negozio ,Alessandro in ufficio.
Il lunedì mattina Alessandro telefonò a Giorgio e fissò' con lui un appuntamento per incontrarsi al bar del circolo del tennis durante la pausa pranzo, gli chiese anche di avvisare l'amico Commissario, aveva novità circa quel famoso fatto di cui gli aveva parlato tempo prima.
Alessandro raccontò loro quanto aveva saputo da Angelica.
Il Commissario Giuliani si appuntò' il nome della ragazza e chiese ad Alessandro l'indirizzo del negozio di Angelica per poter andare a prendere visione della carta di credito, con il nome e la banca di emissione della carta si poteva risalire ad un indirizzo.
Dopo due giorni il Commissario telefonò' ad Alessandro dicendogli che a suo tempo la banca aveva più volte telefonato e scritto alla signorina Noemi Borsetti avvisandola che la sua carta di credito era al negozio di scarpe, non aveva mai ricevuto risposta.
Il conto corrente era in attivo e quella carta era stata usata saltuariamente nei due anni dalla data di emissione.
Il direttore della banca disse che non si era preoccupato più del fatto perché la carta non era stata più usata dal giorno dell'ultimo acquisto al negozio di scarpe , e non essendo venuto nessuno a denunciarne la perdita o il furto per sicurezza la carta era stata bloccata.
Il Commissario chiese ed ottenne in via confidenziale da un suo amico funzionario nella stessa banca, una copia di tutte le transazioni effettuate in entrata ed in uscita dalla signorina Noemi dal giorno dell'apertura del conto corrente.
Rientrato in Commissariato si recò dal capo a riferirgli il fatto ,concordarono di andare a fare un sopralluogo all'abitazione della signorina in questione e nell’occasione cercare di avere notizie dai vicini ,intanto controllarono se la signorina Noemi aveva qualche conto in sospeso con la giustizia, non risultò nulla, tranne una contravvenzione per divieto di sosta mai pagata.
Da una indagine presso l’ufficio anagrafico comunale risultava che Noemi Borsetti era nata nel 1973 in città da una coppia di giovani non sposati , la madre Greta Toner nata in Sud Africa e proveniente dalla Svizzera, risultava tuttora residente in città, mentre padre Franco Borsetti , nato anche lui in città, dopo averla legalmente riconosciuta era sparito e nessuna aveva avuto più sue notizie, all’ufficio anagrafe non risultava avesse mai chiesto alcun certificato dopo la sparizione.
Nel conto corrente aperto in banca nel settembre del 1990 appariva una sola entrata di 25000 euro, versamento fatto proprio in occasione della apertura del conto tramite un bonifico proveniente da una banca svizzera, poi solo addebiti di bollette di luce ,gas, acqua, spese condominiali ed abbonamenti a giornali, poche spese con carta di credito ,non c'era accenno ad un acquisto fatto in una gioielleria che potesse giustificare il possesso di un anello.
Giuliani, accompagnato da un collega, si recò all'abitazione della ragazza ,situata nel centro storico al secondo piano di una palazzina ristrutturata anni prima, suonarono più volte alla porta ma non rispose nessuno ed non essendoci nessun tipo di denuncia non potevano forzare la porta per entrare e così si limitarono a parlare con i condomini, tutti la conoscevano come una ragazza molto bella , educata e gentile e non si erano meravigliati del fatto che era da qualche mese che non la vedevano perché spesso si assentava anche per lunghi periodi, diceva di andare in Svizzera da amici.
La cassetta delle lettere conteneva oltre la solita pubblicità poche buste provenienti da una banca , da un ente benefico ed una con la bolletta del gas. Ad una precisa domanda del Commissario tutti risposero che non avevano mai visto nessuna donna che potesse essere la madre.
Il Commissario chiese se frequentasse dei giovani del luogo e venne a sapere che erano quasi tre anni che con lei viveva un giovane molto riservato, nessun condomino si era mai lamentato di loro.
Stavano andando via quando una signora che abitava al piano terra li chiamò' per dire che prima della partenza
dei due giovani aveva notato spesso un uomo che seduto in macchina dall'altro lato della strada sembrava li osservasse ma che lei non vide mai avvicinarsi ai due.
Giuliani pensò che forse questa era una notizia che poteva collegarsi con quanto Alessandro aveva veduto quella notte. Cercarono l'agenzia immobiliare che aveva venduto l'appartamento e seppero che l'acquisto era stato fatto nell'agosto di cinque anni prima, il pagamento era avvenuto con bonifico bancario da una banca svizzera ed il mandante del bonifico era una società finanziaria con sede a Ginevra.
Il notaio che sottintese l’atto di compravendita ricordava bene la signorina molto bella ed elegante a cui fu intestato lo appartamento. Le spese di registrazione del contratto e le spese notarili furono pagate in contanti. Né l'agenzia né il notaio ebbero più occasione di vederla.
Anche l’amministratore del condominio non fu di nessun aiuto, aveva visto la signorina Noemi una sola volta ,il giorno dopo che aveva preso possesso dell’appartamento, poi tutti i loro rapporti erano avvenuti telefonicamente, non aveva conti in sospeso e non aveva mai creato problemi all’amministrazione ne agli altri condomini ,se avesse un compagno non lo sapeva.
Il commissario decise di sentire nuovamente Alessandro ed il giornalista per cercare di chiarire quel piccolo mistero e magari avere qualche altro particolare .
La vita di Alessandro e di Angelica procedeva normalmente, si stava avvicinando il periodo delle ferie e stavano progettando le vacanze erano indecisi se andare in montagna o al lago ,al mare no, ci andavano già ogni fine settimana! Scelsero di combinare le due cose e decisero di andare in Francia , nell’Alta Savoia dove potevano alternare gite in montagna con relax in riva ai numerosi laghi della zona.
L'invito del Commissario per un colloquio sul caso di quella notte arrivò' mentre stavano facendo, via internet, la prenotazione dell' albergo che avevano scelto per le vacanze. Si incontrarono in un ufficio della Questura il Commissario Giuliani, , il giornalista Giorgio , Alessandro ed Angelica.
Giuliani raccontò' le ricerche fatte, quello che avevano detto i vicini di casa, mettendo in evidenza il fatto che era stato notato nelle vicinanze dell'abitazione di Noemi un uomo che apparentemente ma senza certezza li stava controllando , nei pochi negozi della città ove era stata usata la carta di credito avevano avuto la stessa descrizione della ragazza, rosso castana bella ed elegante che alcune volte portava ad un dito uno splendido anello che secondo la luce emetteva riflessi rosa .
Due commesse dei negozi dove era stata usata la carta di credito si ricordavano anche di un giovanotto che l’accompagnava lo avevano notato perché era un bel ragazzo ma non era mai entrato.
Mostrò loro l' identikit del giovane eseguito in base alle descrizioni di alcuni inquilini che abitavano nella palazzina di Noemi , erano quasi certe che fosse la stessa persona.
Alessandro lo aveva visto di notte e per un attimo solamente lo aveva scorto in viso, non poteva affermare fosse lui.
Ma strana coincidenza aveva destato l’attenzione del Commissario, anche la madre di Noemi era sparita dalla città circa dieci anni prima ed al momento nessuno sapeva dove fosse.
Cosa stava accadendo a quella famiglia?
Prima la scomparsa della madre ed adesso quella della figlia,
potevano le due sparizioni essere collegate?
Il Commissario disse che parlando con il Questore aveva come avuto l'impressione che questi conoscesse qualche particolare che non voleva svelare, avevano comunque deciso di tenere in evidenza quello strano fatto per verificare qualsiasi novità.
Si salutarono e si augurarono buone vacanze riservandosi di tenersi in contatto.
C A P I T O L O 2
Dopo due giorni Alessandro ed Angelica partirono per le vacanze e non pensarono più a quella vicenda che si stava presentando un po' più complicata di quanto avessero immaginato all'inizio. Erano contenti di ,come si dice, staccare
per un po' e pensare solo a loro due. Partirono una domenica mattina e dopo un viaggio di circa settecento chilometri nel tardo pomeriggio arrivarono nella città savoiarda sull'omonimo lago, dove avevano prenotato lo albergo per la vacanza. Arrivati in città si diressero verso l’ albergo, lasciati i documenti e dopo aver scaricata l’attrezzatura per la montagna ed i bagagli , salirono subito in camera con il solo desiderio di fare una doccia rinfrescante e riposarsi. La vettura fu consegnata ad un inserviente dell’albergo che la parcheggiò nel grande garage sotto la piazza del municipio. Avevano scelto per soggiornare quel piccolo e grazioso albergo in centro città che permetteva loro di raggiungere il garage, dove era parcheggiata la vettura in pochi minuti e nello stesso tempo erano in una situazione logisticamente perfetta per visitare la città avendo un riferimento all’interno della stessa. Si fecero indicare un buon ristorante dove cenare ed il direttore consigliò un locale con tavoli all’esterno lungo uno dei tanti canali d’acqua che attraversavano il centro storico, avevano un buon appetito e fecero onore alla tavola. Poi prima di rientrare in albergo approfittando della bella serata fecero una passeggiata nel centro storico della città molto grazioso e molto animato anche in tarda serata e pur essendo domenica molti negozi erano aperti . Quei canali che attraversavano il centro storico ricordavano molto la loro città.
La città savoiarda è situata in una zona di transizione fra delle montagne e delle medie colline e si affaccia su un grande lago le guide turistiche lo definiscono il lago meno inquinato di tutta la Francia, all’interno del centro scorrono diversi canali attraversati da piccoli ponti su le cui balaustre sono posti dei contenitori pieni di fiori colorati, affacciandosi da quelle balaustre si aveva l’impressione di essere su un qualunque balcone fiorito. Su una sponda del lago c’è un vastissimo prato dove si può fare attività sportiva, far giocare i bambini o semplicemente distendersi al sole magari con un buon libro, osservando questa città si ha come l'impressione che tutti in quel luogo siano sempre in vacanza. Città con tradizione industriale non ha mai trascurato la sua vocazione turistica favorita dalla posizione geografica e dalle bellezze della natura che la circondavano. Fu la base della vacanza di Alessandro ed Angelica, felici di stare insieme facevano le loro quotidiane escursioni in montagna, la Tournette con oltre duemila metri di altezza ed il Dent du Cruete appena più basso furono le loro mete principali ,rientravano nel tardo pomeriggio, facevano una doccia prima di andare a cena in uno dei tanti locali caratteristici che giornalmente segnalava loro il direttore dell’albergo, furono anche consigliati di recarsi appena fuori città in un locale sul lago dove si poteva gustare il Ferà , pesce caratteristico del lago, cotto in padella con il burro, dovettero ammettere che quello fu veramente un ottimo consiglio.
Nei giorni in cui non facevano escursioni visitavano i tanti monumenti del centro storico come le vecchie prigioni , monumento simbolo della città ed ora ottimo museo, la cattedrale con all’interno molte opere barocche ed un organo del IXX secolo ed il Castello che ospita oggi il Conservatorio d’arte e storia della città. Fecero una visita anche al castello di Menthon costruito nell’ XI secolo e da sempre abitato dalla medesima famiglia, posto a pochi chilometri dal capoluogo, dove erano conservate armature e vestiti dell’epoca e dove tutti i fine settimana esisteva una animazione in costumi dell’epoca con dimostrazioni della vita nel castello nei secoli passati. Visitarono anche il monastero della Visitazione dove son conservate le spoglie mortali di San Francesco Di Sales e qui Alessandro raccontò ad Angelica degli anni trascorsi andando a giocare nell’oratorio salesiano della loro città ,dove aveva imparato a giocare a ping-pong ed a pallone e dove aveva conosciuto la prima ragazza a cui diede il suo primo bacio ma ricordò anche sopra tutto con quanta umanità ed affetto un sacerdote gli fu vicino al momento della morte dei suoi genitori ,ed aggiunse rivolto ad Angelica:
Vorrei tanto che se un giorno avrò un figlio trovasse un ambiente come quello per crescere
Angelica sorrise e pensò , chissà, forse quel figlio potrei dartelo io. Non persero l’occasione sempre su consiglio del direttore dell’albergo di recarsi, poco meno di 20 chilometri dal centro, a visitare le Jardin Secret
un universo insolito da visitare fatto di legno lavorato, d’acqua e di vetro, una meraviglia che non si poteva certo non vedere recandosi in Alta Savoia. Costruito pezzo per pezzo in anni di costante lavoro da una famiglia di artigiani di origine marocchina che ancora ne detenevano e gestivano l’attività , visitandolo era difficile immaginare come avessero potuto creare una simile meraviglia ma lo avevano fatto. Si recarono anche a vedere il ponte dove con degli elastici i giovani si gettavano in spericolate cadute , questi elastici regolati perfettamente non permettevano a quelli che si gettavano di toccare il suolo sottostante, era uno spettacolo veramente emozionante, Alessandro voleva provare ma lo sguardo terrorizzato che gli rivolse Angelica lo dissuase immediatamente. In città semplicemente passeggiando nei giardini dietro il municipio si poteva ammirare il lago e la cura con cui venivano mantenuti i prati e le aiole sempre fornite di fiori e che davano un senso di ordine e di serenità. Sul lago oltre le barche ed i motoscafi privati navigavano dei grandi battelli attrezzati con ristorante che permettevano ai turisti di cenare mentre si attraversava il lago, era una vista molto bella e romantica. Anche Alessandro ed Angelica approfittarono di quella opportunità e fecero il giro del lago con un battello che dal porto della città arrivava sino al punto più a sud del lago e durante il tragitto veniva servita una ottima cena. Spesso di sera dopo cena passeggiavano sul lungo lago sino a raggiungere il Ponte degli amori all’interno del parco, poi ritornavano in albergo e facevano l'amore con la dolcezza di chi si ama veramente.
Anche se erano pochi mesi che stavano insieme avevano raggiunto una intesa sessuale invidiabile, riuscivano a soddisfarsi a vicenda senza problemi. Tutte le volte che Alessandro osservava Angelica che si spogliava provava una emozione fortissima, mai con altre ragazze gli era successo una cosa simile. Angelica aveva un corpo bellissimo e davanti a lui non nascondeva niente, lui non era particolarmente geloso, una cosa sola lo infastidiva ,Angelica in spiaggia indossava sempre dei mini costumi che poco lasciavano all’immaginazione di chi la guardava ma alla fine si consolava al pensiero che una così bella ragazza stesse con lui. Fecero anche una visitina al Casinò della città dove Angelica si dimostrò alquanto fortunata al contrario di Alessandro che riusciva a perdere qualsiasi macchina a gettoni toccasse.
Programmarono per il sabato successivo una visita a Ginevra distante poco meno di una ora di macchina.
La città di Ginevra, centro finanziario , bancario, industriale , intellettuale ed universitario si estende attorno all’omonimo lago ed è una città nota in tutto il mondo per la sua internazionalità.
Vi si svolgono manifestazioni internazionali di notevole importanza come: il Salone dell’auto ed il Salone internazionale dell’alta orologeria senza dimenticare la Fiera del libro ed il Salone internazionale delle invenzioni, solo per citare i più importanti.
Non eccessivamente grande, vi risiedono circa duecento mila persone, ha il pregio della multietnicità oltre che per la presenza di immigrati provenienti da vari paesi europei ed extraeuropei anche di una notevole quantità di funzionari ed impiegati di quasi tutti i paesi del mondo che prestano la loro opera nei vari uffici internazionali.
La sua multietnicità nasce subito dopo la prima guerra mondiale quando diventa sede della Società delle Nazioni. La parte storica della città è costituita da due quartieri formatisi negli anni su una modesta collina sulla riva sinistra del lago, vi si accede dal Pont du Mont-Blanc ed attraversandolo si ammira il celebre Jet d’eau, simbolo della città, che raggiunge i centoquaranta metri di altezza ed incanta tutti i turisti a passeggio sul lungo lago. Dal ponte si giunge alla suggestiva zona che si sviluppa attorno alla celebre cattedrale di S. Pierre, collegata con dei corridoi sotterranei ad alcuni siti storici testimoni dell’evoluzione religiosa della città. Molto interessante e continuamente frequentata dai turisti è la zona dei Musei, un vero centro culturale in un parco in cui si ergono le costruzioni della Università, del Museo d’Arte e di Storia, del Museo di Arte Moderna ed il Museo Etnografico. Mentre nella zona moderna della città, quella più internazionale, si trovano nei numerosi spazi verdi le sedi internazionali che hanno contribuito a rendere Ginevra una delle città più importanti a livello europeo e mondiale. Si incontrano il palazzo delle Nazioni Unite in cui si svolgono le riunioni europee dell’ONU, il Palazzo della Organizzazione Mondiale del Commercio , la sede della Croce rossa con il Museo internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, la sede dell’Organizzazione Mondiale della sanità, ed il CERN il Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, tutte queste organizzazioni concorrono a portare nella città una grande quantità di persone di diverse nazionalità che vi lavorano, per non parlare della moltitudine di persone che partecipano alle quasi quotidiane riunioni o conferenze.
Ginevra ha ospitato ed ospita tutt’ora numerose conferenze internazionali è qui che sono state fra le altre firmate le convenzioni di Ginevra che costituiscono ancora oggi le fondamenta del diritto internazionale umanitario e la convenzione sullo statuto dei rifugiati. Ma fra tutte queste grandi organizzazioni legali si nascondeva ,come vedremo, anche una struttura composta da persone che senza scrupoli e con varie giustificazioni pretestuose operava , spesso dimenticando il rispetto della legge, in vari settori della economia e della finanza. Questa era a grandi linee la città che si apprestavano a visitare per la prima volta Alessandro ed Angelica e dove si sarebbero svolti molti degli avvenimenti di questa storia iniziata per caso.
Arrivati a metà mattinata di una splendida giornata di agosto passeggiarono sul lungo lago ammirando oltre il famoso getto d’acqua anche i bellissimi palazzi che si affacciavano sulla via Wilson e sulla via del Mont-Blanc , si inoltrarono poi nel centro storico e dopo aver visitato la celebre Cattedrale ed il vicino Museo internazionale della Riforma, non persero l’occasione per vedere l’Orologio fiorito nel Jardin Anglais ed il monumento Brunswick. Alessandro ricordandosi che ogni tanto fumava un buon sigaro volle recarsi in un negozio in centro famoso nel mondo per i suoi sigari pregiati. Entrarono nel negozio e mentre curiosava fra gli scaffali pieni di sigari delle migliori marche, Angelica sentì parlare italiano, erano due giovani che stavano parlando di una ragazza molto bella che era uscita da poco dal negozio e che avevano notato oltre che per la bellezza per uno strano anello che portava al dito della mano destra e che a secondo della esposizione alla luce emetteva uno strano riflesso rosa!.
Rimase come bloccata tanto che i due giovani le chiesero se si sentisse bene, lei li rassicurò che era tutto a posto si scusò con i due ,cercò subito Alessandro che era intento a pagare al banco l’acquisto dei sigari e con voce emozionata gli raccontò quanto aveva sentito.
I due giovani intanto erano usciti dal negozio ,Alessandro ed Angelica si precipitarono fuori per cercarli ma nel via-vai continuo di gente del sabato pomeriggio non era pensabile trovare due persone che si erano appena notate nel negozio. Ritornarono all'interno del negozio e chiesero ,Alessandro parlava un po' il francese, notizie di quella misteriosa donna , un commesso la ricordava molto bene ,negli ultimi tempi si era vista tre o quattro volte per acquistare ogni volta un scatola di sigari pregiati , la ricordava per due particolari: non pagava mai con la carta di credito come di solito avveniva, ma sempre in contanti e portava alcune volte ad un dito della mano destra un’ anello che emetteva meravigliosi riflessi rosa. Angelica ed Alessandro si guardarono , ricordarono quanto loro aveva detto Giuliani, che ogni tanto Noemi si assentava dalla città dicendo che si recava in Svizzera da degli amici, erano sicuri, era la stessa persona appena uscita dal negozio.
Ma come pensare di rintracciarla in una città sconosciuta a loro come era Ginevra. Oltre ai residenti vi vivevano migliaia di stranieri ed era visitata giornalmente da una infinità di turisti e di uomini d'affari di tutto il mondo.
Prima di rientrare in Francia passeggiarono ancora un po' per le vie del centro della città osservando, più che i negozi, le persone che incontravano con la segreta speranza di vedere la giovane dall'anello rosa
come ormai la chiamavano nei loro discorsi, comparire fra la gente!
Rientrati in albergo Alessandro telefonò subito in Italia a Giorgio il suo amico giornalista per raccontargli quanto era accaduto a Ginevra , ascoltato con attenzione tutto il racconto , Giorgio gli disse che ne avrebbe subito parlato con il Commissario e poi lo avrebbe richiamato.
Durante il viaggio di ritorno al loro albergo avevano fatto diverse ipotesi su quanto accaduto ma sopra tutto si domandavano se era veramente quella la ragazza che lui aveva visto quella notte in braccio ad un uomo che correva e che Angelica aveva servito nel suo negozio? Anche Angelica ormai voleva risolvere quel mistero che nel suo inconscio le faceva temere un allontanarsi di Alessandro da lei.
Ritornarono ancora due volte a Ginevra, parcheggiavano la macchina nel grande parcheggio sotterraneo a più piani ,percorrevano sempre strade diverse per andare al negozio di sigari, sperando di incrociare la misteriosa ragazza, ma niente, neanche i commessi l'avevano più vista , uno di loro si ricordò però di aver notato alcune volte , fuori dal negozio un giovane sui 25/30 anni che la aspettava, e che non era mai entrato. Poteva essere lo stesso che la portava in braccio in quella calda notte di primavera? Probabilmente era il ragazzo con cui viveva da quasi tre anni a quanto avevano detto i vicini di casa al Commissario, magari erano la stessa persona . Erano arrivati alla sera del loro ultimo giorno di vacanza e mentre si preparavano per recarsi a cena in un tipico ristorante del centro per gustare la rinomata fonduta al formaggio, squillò il telefono ,era Giorgio che telefonava dall'Italia per metterli al corrente di una novità. Aveva appreso dal Commissario Giuliani che un anello simile a quello visto da Alessandro aveva una storia molto particolare, pareva fosse stato visto per la prima volta negli anni quaranta, e fosse appartenuto, all'epoca, al direttore e maggior azionista di una compagnia svizzera di estrazione di diamanti in Sudafrica.
L'anello in seguito, ma al momento non si conoscevano particolari sul come le fosse arrivato fu sempre custodito da una signora svizzera che viveva in Aosta con il marito Alfonso Thuler ex diplomatico spagnolo ed anche loro provenivano dal Sud Africa.