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Saving Forever Parte 8 - Amore in Camice: Saving Forever - Amore In Camice
Saving Forever Parte 8 - Amore in Camice: Saving Forever - Amore In Camice
Saving Forever Parte 8 - Amore in Camice: Saving Forever - Amore In Camice
Ebook105 pages1 hour

Saving Forever Parte 8 - Amore in Camice: Saving Forever - Amore In Camice

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About this ebook


Come ti comporti quando un amore destinato a durare per sempre è messo alla prova dal dolore e dalla mancanza di fiducia?

Julie e Simon saranno costretti a affrontare molti ostacoli dopo gli errori commessi. Tutto prima era così semplice, ma adesso la vita è diventata complicata. Simon riuscirà a riconquistare Julie, oppure è troppo tardi?

Quanto sei disposto a rischiare per amore?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateFeb 21, 2019
ISBN9781547573509
Saving Forever Parte 8 - Amore in Camice: Saving Forever - Amore In Camice
Author

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Saving Forever Parte 8 - Amore in Camice - Lexy Timms

    Capitolo 1

    Julie rimase immobile, non riuscendo a liberare le urla che sentiva nella sua testa. Il pavimento freddo della sua cucina, che aveva appena condiviso con suo marito, cominciò a darle fastidio.

    «Voglio te. Soltanto te.»

    Ripensò a quello che le aveva detto. Allora perché andare da un’altra donna proprio dopo aver fatto sesso con lei? Non riusciva a capirlo. In qualche modo, il dolore era più grande di quello che aveva provato la prima volta in cui aveva scoperto che suo marito le fosse stato infedele. Il cuore di Julie Paulk stava soffrendo come mai prima d’ora.

    Sbuffò pensando al suo cognome e cominciò a singhiozzare. Dottoressa Julie Paulk, presto ex moglie del dottor Simon Paulk. Aveva gli occhi gonfi ma non riusciva a piangere.

    Era rimasta per terra da quando Cade l’aveva chiamata per darle la terribile notizia.

    Cade... l’affascinante internista di Harvard che era diventato la sua ombra allo Scott Thompson. Prese un respiro profondo e, per un secondo, si sentì meglio. Era un uomo premuroso e giovane... forse troppo. Tuttavia, era comunque un uomo e anche bellissimo.

    No, sei una persona orribile. Proprio come tuo marito, pensò.

    Che cosa stava pensando? Julie non meritava di essere felice, corteggiata, desiderata da un qualsiasi brav’uomo. Si alzò dal pavimento e vide che si erano formati dei lividi nei punti in cui si era appoggiata all’armadietto. Non che le importasse. Niente aveva più importanza ormai.

    E se non fosse stato vero? E se si fosse trattato soltanto di una bugia o un fraintendimento?

    «Devo chiamarlo.» Julie cercò il cellulare fin quando non lo trovò sul pavimento della cucina, dove lo aveva lasciato cadere. Fu difficile sbloccarlo e comporre il numero di Simon.

    Perché stava chiamando quel bastardo? Ogni squillo le risuonava nell’orecchio. Stava tremando così forte da sentire il bisogno di vomitare.

    Alla fine partì la segreteria. La segreteria?! Era troppo impegnato a farselo succhiare da Pam di Plastica? Con la sua enorme bocca finta attorno al suo uccello perfetto? Julie immaginò la scena. Il modo in cui il volto di Simon si sarebbe illuminato per una donna che  non era sua moglie. Le venne voglia di fare qualcosa di orribile, che le avrebbe fatto perdere il rispetto per se stessa.

    Era ovvio che lei non fosse più abbastanza per suo marito. Se non avrebbe potuto avere Simon... qualcun altro avrebbe preso il suo posto. Jules cominciò a fare avanti e indietro per la cucina, cercando un oggetto da rompere e su cui sfogare la sua rabbia e il suo dolore.

    La prima cosa cui pensò fu il suo cellulare. Lo prese e lo lanciò contro la televisione, frantumandole lo schermo. Non ancora soddisfatta, si avvicinò e la spinse per terra.  

    ***

    Quando sentì qualcuno suonare alla porta, Julie aveva ormai distrutto tutti gli oggetti cari a Simon.

    Era stato bello ma adesso era agitata. Aprì la porta e vide Cade. Sembrava preoccupato e virile e...

    «Che cosa è successo?» le chiese, entrando in casa.

    Julie lo baciò e fece scivolare le mani fino ad afferrare la generosa erezione che si nascondeva sotto i suoi boxer.

    «Ehi, aspetta un attimo,» Cade la fermò proprio quando aveva cominciato a indurirsi.

    Julie si infastidì e sbottò: «Che c’è? Nemmeno tu mi vuoi? Che cosa ho di sbagliato?» Lo spinse e fece un passo indietro, rischiando di cadere.

    Cade la afferrò prima che potesse succedere. «Non hai niente di sbagliato, Jules! Te lo assicuro.» Adesso la stava tenendo stretta tra le braccia.

    «Allora perché non mi vuoi?» chiese disperata. Gli occhi di Cade erano stupendi e la sensazione delle sue braccia forti attorno al suo corpo era fantastica.

    «Ti desidero da impazzire. Sei la donna più sexy che abbia mai conosciuto. E anche la più talentuosa. Non hai idea di quanto diventi duro ogni volta che penso a come...» si interruppe e digrignò i denti. «Ascolta, possiamo sederci e parlarne? Magari davanti a un caffè?»

    Cade finì per versare a entrambi un bicchiere di scotch, senza fare domande sul caos che Julie aveva creato in casa. In pochi minuti, Julie cominciò a rilassarsi. Rimasero in silenzio. Non voleva pensare al suo comportamento di qualche momento prima. Era imbarazzata. Un medico che si gettava tra le braccia di un internista soltanto perché era arrabbiata con suo marito? Quanto poteva essere professionale?

    «Sono una dottoressa e una donna sposata,» disse all’improvviso. Prese velocemente un sorso di scotch e si affogò, sputandolo di nuovo nel bicchiere.

    Cade le diede una pacca sulla schiena. «Attenta. Non permettere a un liquore costoso di porre fine alla tua brillante carriera.» Cade ridacchiò.

    «Smettila,» disse, cercando di contenere il desiderio che stava provando. Spostò la sua mano dalla schiena e poggiò il bicchiere sul ripiano della cucina. «Avresti potuto prendermi prima. In qualsiasi stanza della casa, ma non lo hai fatto. Quindi non toccarmi in questo modo.»

    «Ma pensavo che fossi una donna sposata.» Inarcò un sopracciglio. «Quale delle due scegli?»

    «Non fare lo stronzo. Sei stato tu a inviarmi la foto del mio cosiddetto marito con quella puttana.»

    «E ci sono stato male. Non avrei voluto essere io a dirtelo.»

    All’inizio, aveva pensato che Cade volesse soltanto rovinare il suo matrimonio. Era stato un pensiero stupido, coma la maggior parte di quelli che faceva ultimamente... «Mi sento uno schifo, Cade,» mormorò

    «Non hai un brutto aspetto. Sei bellissima, come sempre.»

    Finse di ignorare il complimento, anche se la fece sorridere. «Beh, non si può dire lo stesso di casa mia. Sembra che sia passato un ciclone.»

    Cade si spostò in salone e si accomodò sul divano. «Già, ho  provato a non dire niente. È chiaro che avessi bisogno di sfogarti. Magari la prossima volta potrai usare me.»

    Sorrise di nuovo e arrossì. Tuttavia, non poteva farlo. Doveva prima scoprire che cosa stesse succedendo, invece di andare al letto con il primo ragazzo disponibile e il più sexy. «Devo parlare con Simon e scoprire la verità. Forse la situazione non è così grave.»

    Cade sospirò. «Ti ho inviato la foto, Jules.» Si fermò, probabilmente perché si aspettava che lei lo rimproverasse per il soprannome. Quando non lo fece, andò avanti. «Devi pensare a che cosa farebbe quella stronza se dovessi affrontarla un’altra volta.» Aveva un tono professionale.

    Doveva averci pensato a lungo e aveva ragione. «Non ci avevo pensato. Cazzo

    Si sedette accanto a lui. Julie non voleva parlare e sembrava che Cade stesse cercando di non farle pressioni. Forse gli importava davvero di lei. Avrebbe voluto invitarlo nel suo letto o chiedergli di

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