Ritratto di donna

Fine

La fiera

La città era in fermento nonostante il cielo grigio che sembrava avere un carico di pioggia incastrato in gola. I commercianti avevano continuato a lavorare febbrilmente per tutta la notte preparando le bancarelle per la fiera annuale, ignorando i nuvoloni che avevano lentamente ricoperto ogni spiraglio di cielo. Alcuni di loro, quando si accorsero che quella coltre omogenea incombeva minacciosa e non avrebbe tardato ad aprire le valvole sulla città sottostante, affrettarono le manovre strillando ordini agli aiutanti affinché terminassero il prima possibile.

Come ogni anno il quadrilatero che andava da Corso Nazione a via di Fiorenzano era stato chiuso alle auto private per essere preso d’assalto dai furgoncini del mercatino. Ed anche quell’anno come tutti gli altri, i mercanti della fiera si erano ritrovati a lavorare la notte prima in modo che tutto fosse pronto per le undici della mattina del giorno dopo, quando il sindaco avrebbe tenuto il solito discorso (che negli anni aveva preso una connotazione sempre più propagandistica) e dato l’inizio alla tanto attesa festa cittadina.

Il giorno dell’evento, la città pullulava di turisti che avevano riempito i pochi hotel e più numerosi Bed&Breakfast della zona, saturando le strade ed i negozi di facce sconosciute alla popolazione locale; facendo la felicità dei negozianti ed aumentando l’insofferenza degli automobilisti che si trovavano a dover allungare il percorso per raggiungere il posto di lavoro o semplicemente tornare a casa.

Era quasi tutto pronto quando le prime gocce iniziarono a cadere. Dapprima iniziò come una leggera pioggerella che non tardò ad aumentare di intensità tramutandosi in un vero e proprio acquazzone che mise alla prova la solidità dei tendoni appena montati.

Giulia guardò l’orologio ed allungò il passo cercando di farsi strada tra la gente accalcata sul marciapiede in cerca di riparo. Impacciata dall’ombrello scese velocemente il gradino per evitare un gruppo di persone che procedeva lentamente con l’andatura svogliata di chi si trascina nell’umore grigio di una giornata d’autunno, senza accorgersi della pozzanghera in cui sarebbe finita.

Merda! Ci mancava anche questa, imprecò mentalmente quando sentì l’acqua arrivare ai piedi e saltellando fuori dalla pozzanghera per limitare i danni, si strinse nell’impermeabile cercando di non perdere il passo spedito. Anche quel giorno rischiava di arrivare in ritardo ed in quel periodo non era dell’umore adatto per sopportare l’ennesima strigliata dal suo datore di lavoro.

Plin!

La campanella del Corner caffè risuonò poco dopo perdendosi tra il vociare della gente che riempiva i tavoli,