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Quando si giocava col vento
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Quando si giocava col vento
Ebook193 pages48 minutes

Quando si giocava col vento

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About this ebook

Ci sono giorni in cui si assaporano le ciliegie/si ama perfino il vento/respirandone la leggerezza/altri in cui è meglio raccontarli/una spirale di parole verso quel rosso pulsante.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMar 13, 2019
ISBN9788831609449
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    Quando si giocava col vento - Stefano Sirocchi

    pulsante

    **Anno 2010 **

    Adolescente

    Leggera come aria marzolina

    silenziosa come l’acqua del ruscello di campagna

    misteriosa come il fruscio tra l’erba

    sei libera con malizia velata

    instancabile nei pensieri di quiete

    sorridi ancora con occhi veri

    lasci tempo all’amore

    intanto, inconsapevole, sfuggente

    non t’accorgi che stai ingannando anche me.

    Dove ho sbagliato?

    Ora, che disteso all’ombra della tua leggiadria

    son costretto a rivedere le parole di ieri

    rincorro congetture sempre sbagliate, già stabilite

    …e il mio pensiero prende il volo…

    Carpire il tuo sguardo sincero

    e le mani pulite

    seguire il percorso del vento tra piante

    odorare con più intensità il nostro essere diversi

    tracciare un confine tra il mio impeto

    e il tuo dolce segreto

    sorgente nascosta

    sorriderti, adorabile nel fiorire.

    Da quassù capisco finalmente!

    Con saggia lentezza, tremante

    di un rosso pallido e consunto…

    …s’adagia il sole

    scende con sguardo basso e occhi stanchi

    ma togliendosi il cappello come un signore

    saluta con un anelito di gioia la sua aria marzolina

    l’acqua del ruscello di campagna

    il fruscio tra l’erba e…

    …ritorna alla terra dalla quale stamattina si è levato

    ciclo

    Incontro notturno

    da Strada Garibaldi

    Come consueto, ti incontravo per strada

    mentre vagavi, notturno, con aria di abbandono

    la tua custodia era piena di sogni strani

    quel violino era velleità

    e unica donna sincera.

    Solingo personaggio, smarrito come pochi

    la città era cornice di sogni verdiani

    teatrale e protettiva

    accompagnatrice con soffi leggeri

    nella quiete estiva.

    Vivevi d’alibi e bugie

    ricche di storie non vissute

    folle pensiero nel tuo essere vitale

    giocare all’artista con pochi soldi

    entusiasmo profuso nella notte...senza giorno dopo

    sfuggire alla tua ombra ingannando pur essa

    il lavoro era solo nelle note da strada.

    Un giorno scomparisti

    tutto si disanimò

    anche tu ti perdesti

    la città ti chiamava

    ma ormai eri lontano

    la follia ti raggiunse

    e ti prese per mano

    con sguardo spento

    senza più suono

    deponesti il violino

    e ritornasti nell’oblio

    senza il tuo adagio

    personaggio notturno

    uomo delle prime note.

    Primavera

    Accarezzarti il viso con un dito

    cercare sorrisi per riempire le giornate

    cogliere un gesto di ammirazione

    immaginarti distesa accanto a me

    assorbire insieme il piacere dei ciliegi in fiore.

    Mentre rincorro congetture, frasi, idee nascoste

    il tuo contorno si fa vacuo

    mi scruti come dinnanzi uno specchio rotto

    il tuo riflesso è solo mia illusione

    poi guardiamo in alto e…

    …scopriamo che la pioggia

    è già scesa su questi fiori bianchi.

    La tua figura trascolora

    trasudando ipotesi mancate

    storie da me inventate

    la tristezza mi pervade

    non riesco a starti dietro

    ora ti percepisco appena

    vorrei stringerti

    affrontando questo rifiorire

    con sicurezza e pienezza

    ma sei troppo repentina

    esplodi all'improvviso, ridondante

    solo per chi è molto giovane.

    Con veemenza e stile però t'inganno

    anche se mi degni di poca nota e fai la superba

    ti rinchiudo ancora una volta nei ricordi e...

    …ne faccio poesia.

    La nostra casa

    Il primo anno fu speciale

    la nostra casa

    lo zufolo di un merlo che ci svegliava

    la gente ci sorrideva

    il balcone di sera

    la quiete

    e noi.

    Ogni vicino diventava un personaggio

    - poi Giuchi -

    il tempo pareva non essere tempo

    i nostri fiori sembravano i più belli

    la calma ci chiamava verso una vita insieme.

    Per sempre.

    Angolo di poesia.

    Dentro un dolce pensiero scorre linfa vitale

    piccolo scrigno

    gelosia per un momento recondito

    un filo sottile che lega una manciata di polvere di stelle

    intanto d’intorno tutto correva.

    Una sera di settembre ci abbracciammo forte

    mentre l’aria ormai fredda scompigliava i capelli

    già sentimmo il leggero ma inevitabile cambiamento…

    …così stringemmo i pugni contro il periglio

    imprigionando ancora i nostri sogni

    nel ricordo per domani.

    Lamento

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