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L'eredità dei tre autori
L'eredità dei tre autori
L'eredità dei tre autori
Ebook368 pages2 hours

L'eredità dei tre autori

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About this ebook

Il libro racconta le vicissitudini, i sentimenti profondi, l'appartenenza alle proprie origini, l'amore, la passione e la fede, vissute dai tre autori.

Questi sono soltanto alcuni temi presenti nel libro. Tutto questo lavoro viene descritto nella poesia e nelle immagini presenti che accompagnano la stessa; dove si colgono i versi d'amore e la sensibilità degli autori.

Lo stile molto personale è caratterizzato da un linguaggio semplice che riporta con la poesia la delicatezza dello scritto.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 11, 2016
ISBN9788866182207
L'eredità dei tre autori

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    L'eredità dei tre autori - Luca Torcasio

    INDICE

    LA RAGAZZA DELL'ISOLA

    SARDEGNA AMATA

    CASA MIA

    GRILLETTO CANTERINO

    STRADA LUNGA

    1957 Racconto accaduto realmente

    UN SALUTO ALLA GIOVENTU’

    PER LA MIA MAMMA

    IL PADRE SEVERO

    FATTO VERO

    IL DESTINO

    IL SORRISO DEGLI ANGELI

    LA SERENITA’ PURA

    L’INCONTRO

    UNA PREGHIERA A MARIA

    LA MIA CITTA’ SUL MARE

    AMICA LUCE

    IL PAESE MAGNETICO

    LA RAGAZZA DEL SORRISO

    IL VENTO

    DIO CREATORE

    IL SOGNO CHE LASCIO' IL SEGNO

    LA STORIA DELLE BAMBOLE

    UNA MAMMA CHE PIANGE LA

    IL PRIMO DIPLOMATO

    MEMORIA PER UNA CUGINA CHE E' MORTA

    IL SOGNO DI UN BAMBINO 1-12-96

    MILANO COMANDANTE

    RICORDO DA LECCO

    SPECCHIO MAGICO

    L’UOMO ROBOT

    L’EREDITA’

    L’ANGELO VESTITO IN BIANCO

    SOGNO - LA MADONNA

    IO LA SIRENA - TU LA STELLA

    LA ZINGARA

    MONDO NERO

    C’ERA UN RAGAZZO COME TE

    CONSIGLI DELLA MAMMA

    EPISODIO ACCADUTO

    LA FACCIA FOTOCOPIATA

    SONO LA MORTE

    LA MIA MAMMA

    L'UOMO INVISIBILE

    DECISIONE CHE NON VA

    IL MAGICO PITTORE

    LA FORTUNA

    LA CIVETTA AZZURRA

    IL PRINCIPE E LA STELLA

    L’ANGELO

    Al mio Nipotino

    Alle mie Nipotine

    L’ANTICO ANTENATO

    IL PIANETA GELATO

    X CONSIGLI DELLA MAMMA

    Poesie e Racconti

    DICIOTTO ANNI

    SARDEGNA MIA

    MIA MAMMA

    GIOIA AL NEONATO

    AI MORTI

    LA TERRA

    PENSIERO

    -Quaranta-

    RACCONTO BIOGRAFICO

    Racconti

    APOCALISSE

    LA PACE ETERNA

    RACCONTO

    PERCHE’

    Io e Mio Papà

    IL MIO PAPA’

    Io e la mia Mamma

    LA MIA MAMMA

    Silvia Abis

    SILVIA

    TIGER

    NATALE

    ASSO

    PREGHIERA A GESU’

    NONNO ANGELO TORCASIO

    NONNA ROSA GALLO

    NONNO UGO ZANDA

    NONNA EMMA PILLONI

    A ZIA ANTONELLA ZANDA

    RACCONTO DEDICATO A THOR

    LA LUNA

    INTER PER SEMPRE

    IL MIO PIANOFORTE

    AVARIZIA

    SUPERBIA

    IRA

    IL MONDO

    LA RAGNATELA

    PREGHIERA

    SIMBA

    PLUTO

    LA SOLITUDINE

    IL TEMPO

    Luca Torcasio

    L'Eredità

    Dei Tre Autori

    Poesie e Racconti

    Copertina realizzata

    da Torcasio Luca

    Realizzazione di questo libro

    Torcasio Luca

    Copyright © 2014 Luca Torcasio

    ISBN: 978-88-66182-20-7

    L'Eredità

    Dei Tre Autori

    da

    Luca Torcasio

    L'Eredità

    Dei Tre Autori

    Poesie e Racconti

    La Ragazza Dell’Isola

    Ida Zanda

    Il Piccolo Libro

    Antonella Zanda

    -Quaranta-

    Nessuna Destinazione

    Luca Torcasio

    Testi e contenuti

    corretti e revisionati da Torcasio Luca

    LA RAGAZZA DELL’ISOLA

    Ida Zanda

    LA RAGAZZA

    DELL’ISOLA

    Poesie e racconti scritti da

    Ida Zanda

    A cura di Torcasio Luca

    Ringrazio mio figlio Luca

    per la realizzazione di questo libro

    da tanti anni sognato.

    Altri ringraziamenti

    a tutti quelli che mi hanno ispirata

    e che hanno collaborato.

    La Ragazza Dell’Isola

    Composizione, fotografie e immagini

    Torcasio Luca

    La Ragazza Dell’Isola

    NONNO GIUSEPPE PILLONI

    LA RAGAZZA DELL'ISOLA

    Il mio nome è Ida Zanda, sono nata il 31-7-1942 a Campidano di Terralba, un Paese agricolo della Sardegna. Venni al mondo a casa dei miei nonni materni, in quanto mio padre Ugo Zanda non aveva ancora sposato mia madre Emma Pilloni. Sono la seconda genita di cinque figli, il più grande dei quali si chiama Gianfranco, seguo io, poi mia sorella Antonella, mio fratello Giorgio e l'ultimo mio fratello Mario Carmelo.

    La mia infanzia non era stata facile, essendo subito dopo il secondo conflitto mondiale; ma i miei nonni e mia madre pur essendo gente povera avevano sempre provveduto a non farci mancare nulla. La casa dei miei nonni era situata in via Roma a Terralba, allora provincia di Cagliari ed era piccola ma molto confortevole.

    Infatti aveva: due stanze, un ingresso, una cucina e un solaio; dove io e mia sorella Antonella dormivamo.

    Inoltre aveva due piccoli giardini, uno d'avanti, dove c'era una pianta di Nespole, dei fiori e una vasca che serviva per lavare i panni. Nel secondo giardino che si trovava sul retro c'erano: una pianta di melograno, una pianta di mandorle, una casetta per il maiale e un recinto chiuso per i servizi.

    Mio nonno Giuseppe Pilloni lo ricordo come una persona molto buona e volenterosa; lui dopo aver lavorato tanti anni in miniera, pur pensionato andava a lavorare nei campi.

    A tempo perso coltivava il suo vigneto, dove vi piantava un po’ di tutto. Inoltre fabbricava stuoie e cesti di canna per venderli. Oltre a essere un ottimo infermiere; in quanto veniva chiamato da parecchie persone del paese e dei paesi vicini per guarire le slogature. Mi ricordo che usava dell'olio di oliva e il chiaro dell'uovo per fare una fasciatura rigida.

    Mia nonna Sofia Ghiani invece era una brava massaia che ci raccontava sempre delle storie e delle fiabe e prima di andare a letto ci faceva dire sempre le preghiere. Essendo io la nipote femmina più grande che viveva in casa, mia nonna mi mandava a fare compere tutti i giorni; durante il tragitto alcune  volte bevevo un po’ di latte dalla bottiglia e quando arrivavo a casa facevo finta di niente. Purtroppo un giorno mia nonna si accorse che dalla bottiglia mancava del latte e pur ammettendo che ero stata io a berlo, lei lo disse a mio padre; il quale mi picchiò. Mio nonno Giuseppe si arrabbiò con mia nonna, perché quel giorno mio padre aveva bevuto e lei non avrebbe dovuto dirglielo. Dei miei nonni quello che stimavo di più era nonno Giuseppe, il quale aveva un animo buono e gentile. Anche mia mamma Emma Pilloni in quel periodo per aiutare a mandare avanti la famiglia, faceva cestini d'artigianato Sardo; io aiutavo e infilavo gli aghi con la rafia.  Alcune volte lavorava fino a notte inoltrata per poter così vendere i cesti il giorno dopo. Mi ricordo che quando finivano le candele di cera, accendeva il lumino di petrolio che purtroppo non illuminava bene la stanza e lei faceva fatica a cucire. Durante il giorno mia Mamma era impegnata nelle faccende di casa. Alcune volte per poter guadagnare qualche soldo in più andava a imbiancare nelle case delle persone. Conoscenti e amici di famiglia Io andavo con lei a tenerle compagnia e aiutarla per quel che potevo. Erano tempi duri, tanto che pur essendo una donna molto allegra, alcune volte la vedevo piangere in silenzio. Io stavo con lei a farle compagnia e ad aiutarla, ma alcune volte non resistevo e mi addormentavo. Mio padre Ugo Zanda era di famiglia benestante e non si era ancora deciso a sposare mia madre.

    Credo che in parte era dovuto alla guerra e in parte alla sua voglia di essere libero di divertirsi. Dopo la morte degli zii di mio padre zio Federico e zio Sisigno Melis, che erano i suoi tutori. In quanto orfano di genitori sin da piccolo era affidato a loro. (Aveva inoltre due sorelle più grandi Zanda Ida, la prima e Zanda Raimonda la seconda. Essendo le due sorelle lontane da casa, prima in collegio e poi sposate; lui viveva con questi zietti cui era molto affezionato). Quindi dopo la loro morte, mio papà si decise di sposare mia mamma e ci portò tutti a vivere a casa sua, in via Cairoli a Terralba.

    Io a quel tempo avevo 15 anni! Passato qualche anno decisi di andare a lavorare a Roma, presso una famiglia, come bambinaia e cameriera. Dato che in paese potevo solo lavorare i campi di mio papà. Ma a me non piaceva quel lavoro! A Roma venne anche mia sorella Antonella, anche lei andò a lavorare presso una altra famiglia. Gli anni a Roma erano stati allegri, anche perché visitavo molti posti, come piazza Navona, fontana di Trevi, piazza di Spagna, Castel S. Angelo, chiesa di S.Pietro e quella di S.Paolo e molti altri luoghi; oltre a conoscere altre persone e nuove amicizie. Ricordo che alla Domenica quasi sempre io e mia sorella andavamo in collegio dalle suore, dove ci facevano vedere i filmini, ballare e ascoltare la messa. Là incontravamo le altre nostre amiche e cugine! Anche loro per lavoro erano a Roma. Passato qualche anno tornai a casa per un breve periodo, dove aiutai i miei a fare la vendemmia. Portando sulle mie spalle più di sessanta tine d’uva

     (Ogni tina, erano 25 cesti da 25 chili cad una).

    Passai tre mesi a Terralba, poi ripartii per Milano con delle amiche; lavorando da una famiglia come cameriera! Per 8 anni feci quel lavoro; presso varie famiglie. Fin quando  conobbi l’uomo che divenne mio marito Giovanni Torcasio. In quel periodo svolsi altri lavori, presso varie ditte e Pasticcerie ecc. Dopo sposata, quando nacque mio figlio Giancarlo, rimasi per un periodo a casa per curare mio figlio.

    Con mio marito e mia suocera Gallo Rosa prendemmo in gestione una trattoria (però solo per pochi mesi).Visto che con il bambino piccolo, sia io che mio marito preferimmo avere un lavoro meno impegnativo. Mio marito tornò a lavorare come autista. Successivamente nacquero gli altri miei figli; Tiziano, Alessandro, Luca e Andrea. Passati nove anni, quando il più piccolo aveva un anno e mezzo, feci domanda in Comune.

    Poi mi assunsero come commessa comunale, presso scuole e altri enti. In quegli anni prendemmo una casa in affitto a Milano, in via Uccelli di Nemi; qui abitammo per parecchi anni. Ogni estate nel periodo delle vacanze tornavo in Sardegna dai miei genitori. Nel 1980 iniziai a costruire con mio marito sopra un terreno datomi da mio padre in eredità una casa, che poi innalzammo piano per piano, per fare un appartamento ad ogni figlio. Ma non sono riuscita per ora a finirla del tutto, in quanto è ancora in costruzione.

    Il 6/08/1985  morì mio papà, per un tumore alla gola, un anno molto triste e cupo della mia vita.

    Con sacrificio riuscimmo comunque a far studiare i nostri figli; fino al raggiungimento del diploma. Inoltre mandai a scuola guida tutti loro per farli prendere a tutti la patente.

    "Mio figlio Giancarlo si diplomò in Perito Termo Tecnico.

    Il secondo Tiziano in  Perito Elettronico.

    Alessandro come Geometra e poi studiò anche all’Università come Ingegnere.

    Luca si diplomò in Tecnico delle industrie Grafiche e fotografiche, oltre a farlo studiare musica per imparare a suonare il pianoforte.

    Andrea prese il diploma di disegnatore Meccanico".

    Una volta andata in pensione, dopo qualche anno, dovetti andare a curare mia zia Raimonda. Ormai vecchia e malata e senza figli, aveva bisogno d'aiuto. A turno io e i miei fratelli ci occupavamo di lei. Quando era il mio turno, prendevo l’aereo e partivo. Questo per circa due anni!

    Quando i miei figli iniziarono a lavorare, comprammo una casa a Trescore Cremasco, era l'anno 1996.

    Alla morte di mia zia, ereditammo io e i miei fratelli i suoi beni. La sorte a me fece capitare la casa che era in precedenza di sua sorella Ida Zanda (della quale i miei genitori si ispirarono per la scelta del mio nome).

    Successivamente io e mio marito la ristrutturammo!  

    Nel 2000, dopo che

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