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Prima di mezzanotte
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Prima di mezzanotte
Ebook122 pages1 hour

Prima di mezzanotte

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About this ebook

Angosciata perchè il suo visto in Olanda sta per scadere, Lauren Wade inizia una corsa contro il tempo durante le festività natalizie per cercare di ottenere un impiego che le permetta di rimanere ad Ámsterdam. Farebbe di tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Per questo, quando un'anziana, completamente indifesa, le offre un lavoro purchè riesca a convincere un suo ottuso nipote a partecipare ad una festa di famiglia, Lauren non ci pensa due volte. La vera sfida inizia quando conosce Caleb Bescott, e si rende conto non solo del fatto che è un uomo attraente, ma anche un formidabile nemico quando scopre che cercano di manipolarlo o di prendersi gioco di lui.

Quello che piace maggiormente a Caleb Bescott del suo successo a New York, è poterlo condividere con la sua famiglia. Purtroppo vive lontano dalla persona che ama di più: sua nonna Sylvinna. Ma lei riesce sempre ad ottenere che lui, ovunque si trovi, riorganizzi la sua agenda e vada a farle visita in Olanda. Lui trasferisce la sua squadra di lavoro da New York ad Ámsterdam per poter trascorrere il Natale con i suoi. Tuttavia, andare alla tradizionale festa familiare sapendo che Sylvinna vuole che esca con la figlia della sua migliore amica è l'ultima cosa che pensa di fare. Caleb ha pochi giorni liberi prima di tornare a New York e vuole goderseli senza pressioni. Le relazioni passeggere lo intrattengono, ma quando la frizzante e loquace Lauren Wade entra nella sua vita lui crede di aver incontrato qualcuno di speciale e diverso. O almeno è quello che pensa fino a quando scopre che lei è solo un'opportunista.

LanguageItaliano
Release dateApr 1, 2019
ISBN9781540155726
Prima di mezzanotte

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    Prima di mezzanotte - Kristel Ralston

    Kristel Ralston

    Prima di mezzanotte.

    ©Kristel Ralston 2017.

    Tutti i diritti riservati.

    Titolo originale: Antes de medianoche (2016).

    Tutte le opere dell’autrice sono coperte dai diritti d’autore, e registrate sulla piattaforma SafeCreative. La piratería è un reato ed è punibile dalla legge.

    Disegno di copertina: Karolina García Rojo / Imágenes @Shutterstock

    Traduzione: Marcella Martelli.

    Traduzione 2: Elisa Dobruna.

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, memorizzata in un sistema o transmessa in qualunque forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro, senza previa ed espressa autorizzazione del proprietario dell copyright.

    Tutti i personaggi e le circostanze di questo romanzo sono fittizi, qualunque somiglianza con la realtà è una coincidenza.

    INDICE

    ––––––––

    CAPITOLO 1

    CAPITOLO 2

    CAPITOLO 3

    CAPITOLO 4

    CAPITOLO 5

    CAPITOLO 6

    CAPITOLO 7

    CAPITOLO 8

    EPILOGO

    SULL’AUTRICE

    CAPITOLO 1

    ––––––––

    —Si è rotto di nuovo il riscaldamento? —chiese Lauren controvoglia al silenzio della notte mentre chiudeva la porta del suo appartamento. Si tolse la sciarpa per lasciarla sul sofà marrone. I suoi stivali a punta fecero rumore sul pavimento di parquet scuro fino a quando i suoi passi si fermarono in cucina.

    Mise a riscaldare una teiera.

    Sistemandosi sulla sedia al tavolo della prima colazione, inviò un messaggio di testo al suo padrone di casa. Ellias Groen era un settantenne taccagno. E in questa taccagneria era inclusa la poca voglia di sostituire il sistema di riscaldamento dell’edificio a sei piani che affittava a diversi inquilini.

    Lauren voleva cambiare casa, e solo i costi bassi dell’affitto glielo impedivano. Duecento euro al mese. Un affare per un posto così ben situato. Viveva in Schaepmanstraat, Westerpark, a circa quaranta minuti dalla Stazione Centrale di Ámsterdam, e a dieci minuti a piedi dai posti che i turisti erano soliti visitare in tutti i periodi dell’anno. Aveva tutto molto vicino. Altro motivo per sopportare il signor Groen e la sua riluttanza a realizzare un sistema di riscaldamento che funzionasse in modo adeguato.

    Durante l’inverno, Lauren aveva deciso di mettere da parte la bicicletta e di prendere il bus. Congelarsi le gambe pedalando non era una cosa gradevole. Comprare un’auto non era nemmeno lontanamente un obiettivo raggiungibile in tempi brevi. Era ad Amsterdam da appena cinque mesi, ma sentiva quella città come sua. L’arrivo imminente del Natale affollava le strade, e sorridere non veniva affatto difficile.

    Lauren era nordamericana, abituata al fatto che ogni persona stesse al suo posto, e quando le sue tre settimane pianificate in Olanda stavano per finire, Lauren aveva chiamato sua madre per dirle che voleva rimanere per trovare lavoro e mettere in regola i suoi documenti. Essendo figlia unica in casa Wade, i suoi genitori si erano dimostrati riluttanti. Infatti, le avevano dato una scadenza di quattro mesi per trovare lavoro e desiderare di tornare ad Omaha, il suo paese natale nello Stato del Nebraska. Lauren aveva superato la scadenza.

    Purtroppo il suo permesso era in pericolo, perchè una settimana prima aveva perso il suo lavoro da receptionist in un Bed & Breakfast, e con questo il sogno di aprire una sua attività. Non era colpa dei Voseen il fatto che fosse rimasta disoccupata nel mese più movimentato dell’anno.  Volevano vendere la loro attività, ereditata da diverse generazioni, sin da quando Lauren aveva iniziato a lavorare per loro. Con la crisi mondiale, non era difficile capire perchè i Voseen avessero deciso di cedere la loro attività al miglior offerente.

    Era grata a questa coppia, perchè erano stati Titus e Fanny, a gestirle senza problemi il GVAA, il permesso di lavoro per stranieri in Olanda che durava fino a tre anni. Oltretutto, quello era il tempo che si era concessa Lauren per creare e mettere su la sua piccola attività. E ora tutto andava in fumo perchè non aveva nessun datore di lavoro che le facesse da sponsor per continuare a lavorare legalmente in Olanda e per sperare così di ottenere la residenza. L’ultima cosa che aveva in mente di fare era tornare a vivere negli Stati Uniti. Voleva rimanere in Europa e sfruttare tutte le opportunità che il continente poteva offrirle come impresaria.

    Tempo prima si era laureata all’università in ingegneria impresariale internazionale, e aveva urgenza di trarre un profitto dall’investimento economico che aveva fatto nei suoi studi. Aveva esperienza lavorativa nella sua città natale in Nebraska, ma a ventotto anni tornare a lavorare per altre persone non era il massimo.  Anche se dovette infrangere questa aspirazione al fine di ottenere un permesso di lavoro all’estero. Che cosa le rimaneva da fare? Gli amici che si era fatta in quei mesi di soggiorno ad Amsterdam erano affidabili, senza dubbio, ma non poteva caricarli dei suoi problemi personali visto che erano già tutti adulti.

    Nelle circostanze che stava vivendo, a Lauren andava bene qualunque lavoro. Il problema era che un impiego temporaneo non avrebbe eliminato la preoccupazione che le toglieva il sonno da quando i Voseen l’avevano licenziata vendendo il Bed & Breakfast: ricominciare il processo del GVAA con la speranza di un nuovo datore di lavoro...

    —Lauren! —gridò qualcuno mentre il campanello suonava insistentemente.

    —Arrivo, arrivo —disse prima di aprire la porta. Sapeva già a chi apparteneva quella voce: alla sua amica Emke Van deer Gaart—: Cosa ti porta qui? —le chiese con un sorriso mentre la bionda dai grandi occhi verdi entrava.

    A differenza di Emke, Lauren aveva occhi e capelli castani. Entrambe erano un contrasto sia fisico che intellettuale, ma per questo si completavano molto bene.

    —Sicuramente non il riscaldamento meraviglioso che hai —rispose l’olandese, tremando—. Mamma mia, quando pensi di poter pretendere da quel cretino che sistemi una volta per tutte la situazione? Paghi poco, ma costerà molto cara una denuncia a Groen qualora ti venisse una polmonite. Ho dei buoni amici avvocati... mi devono dei favori, e sicuramente non avranno problemi a restituirmeli citando in giudizio un cattivo padrone di casa. —Si tolse il berretto di lana e lo lanciò sul sofá.

    Con una risata, Lauren andò in cucina e prese una tazza in più. Versò il tè fumante e tornò da Emke.

    —Ecco tieni —disse porgendole una tazza di té nero—. Per scongelarti.  Com’è andata la giornata?

    —Dipende —rispose guardando Lauren da sopra il bordo di porcellana.

    —Oh, oh, questo tono porta problemi.

    Emke sorrise, ma in questo caso si trattava di un sorriso di scuse. Questo piccolo dettaglio allarmò leggermente Lauren.

    —Ti ho proposta per un lavoro. Il colloquio è domani a mezzogiorno.

    Lauren fece un sospiro.

    —Mi hai spaventata. Questa è una buona notizia...

    —Come accompagnatrice per eventi —aggiunse l’altra ragazza frettolosamente.

    —A che genere di accompagnatrice ti riferisci esattamente? —chiese lasciando la tazza sul tavolo centrale. Improvvisamente l’ultima cosa che la preoccupava era il freddo. La sua amica era imprevedibile. Quella caratteristica la rendeva una piacevole compagnia, anche se in questo caso particolare, sapendosi iscritta ad un lavoro come escort, la calda compagnia di Emke non provocava nessuna gioia a Lauren.

    —Pagano tremila euro a notte per camminare al braccio di qualche milionario, fare buona conversazione e poi tornare a casa felice e contenta con un paio di miglioramenti sul conto bancario. Solo questo, Lauren.

    —Dovrei fare la prostituta?

    —Nooo. Non si tratta di questo tipo di compagnia.

    —Bene, qualunque cosa sia, stai messa veramente male con la testa, Emke. Ho bisogno di un lavoro, ma non ho il conto in rosso. Posso sopravvivere ancora un pò di tempo...

    —Il tuo visto di lavoro in Olanda sta per finire. Hai bisogno di qualcosa di urgente. Nel mio consultorio di psicologia non ho bisogno di un’assistente, ma potrei...

    —Posso trovare altro —la interruppe— l’ultima cosa che voglio è che tu venga coinvolta in un processo che possa complicare la tua agenda già abbastanza piena. —Emke fece una risata—. E’ vero! In ogni caso, ti ringrazio. Se prima della fine dell’anno non riuscirò a trovare un lavoro che mi garantisca uno status legale nel paese, dovrò tornare in Nebraska.

    Emke la guardò fissa. Incrociò le braccia.

    —Mi sembra assurdo pensare ad arrendersi quando puoi moltiplicare quei soldi in una serata. Non devi fare sesso con loro!

    —Emke...

    —Da quello che so, il cliente firma un accordo di riservatezza e ci sono anche delle clausole nelle quali afferma di essere a conoscenza del tipo di servizio che offri. Cioè, accompagnatrice di eventi. Fine. Si tratta solo di una soluzione immediata ad un problema immediato.

    —Non ho studiato

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