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La vita che vuoi davvero. Strategie di Sport Coaching 2018
La vita che vuoi davvero. Strategie di Sport Coaching 2018
La vita che vuoi davvero. Strategie di Sport Coaching 2018
Ebook147 pages1 hour

La vita che vuoi davvero. Strategie di Sport Coaching 2018

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About this ebook

Questo manuale nasce dall'esperienza nel coaching di Alessandro Garau, Vincenzo Cosenza e Antonella Iannò, che grazie alla passione e al lavoro hanno strutturato un blog che porta il titolo del libro: La Vita che Vuoi Davvero.

Ogni spunto serve per la vita sportiva;ogni aspetto della nostra passione sportiva, in particolare se agonistica, può essere contemplato e migliorato attraverso l'applicazione delle tecniche di coaching, con un linguaggio più propositivo e motivante. Ecco che questo manuale può venire incontro a queste esigenze, e leggendo quotidianamente un piccolo spunto di riflessione sarà possibile accendere quella scintilla che ci farà capire come sarà possibile migliorare la nostra tecnica e il nostro approccio mentale allo sport con il coaching.

La Vita che Vuoi Davvero è prima di tutto un insieme di persone, di menti, di idee: con questo manuale sarà possibile "accendere" la mente per esplorare il nostro "Io" interiore, conoscere zone prima celate, potenzialità nascoste, il tutto volto al raggiungimento del benessere personale e alla crescita sportiva. La Vita che Vuoi Davvero nasce da un blog: ogni articolo conterrà gli hashtag della categoria di appartenenza, per mantenerne la natura e per dare un input immediato riguardo ciò che si andrà a leggere. Il contenuto di questo libro può veramente comportare un'enorme differenza nello sport! E voi, quale Vita sportiva volete davvero?
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 3, 2019
ISBN9788831610988
La vita che vuoi davvero. Strategie di Sport Coaching 2018

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    La vita che vuoi davvero. Strategie di Sport Coaching 2018 - Alessandro Garau

    Sportiva

    Il coaching per lo sport, per un allenamento completo!

    Ormai è risaputo: qualunque sportivo, a tutti i livelli, a maggior ragione se di tipo agonistico, oltre ad essere seguito da un allenatore o istruttore per la pratica dello sport, deve essere seguito da un coach per alimentare la propria predisposizione mentale al gioco.

    È sicuramente importante conoscere e saper applicare le regole della pratica sportiva, ma la predisposizione mentale sia durante l'allenamento che nello svolgimento della gara può davvero fare la differenza! Perché? Il motivo è semplice: il giusto approccio mentale può massimizzare la performance, per dare ottime prestazioni e ottimizzare i risultati in tutte le condizioni. Provate a pensare ad una gara contro un avversario particolarmente forte: la prima cosa che lo sportivo è portato a pensare, è che probabilmente si tratterà di una partita molto difficile, e potrebbe essere demotivato.

    Il coaching serve proprio a questo: attraverso l'utilizzo delle tecniche adatte, come ad esempio la visualizzazione, di cui parleremo in seguito, sarà possibile aumentare la sicurezza in se stessi, credere nelle proprie capacità, e non lasciarsi abbattere in alcun caso, anche quando l'avversario è notoriamente forte!

    Il coaching nello sport è particolarmente importante anche per un altro motivo, ovvero la concentrazione. Durante la gara, la concentrazione è tutto! Si può avere un'ottima tecnica, e si possono conoscere e applicare perfettamente le regole, ma se non si affronta la gara con la dovuta concentrazione, con la testa altrove, i risultati senza dubbio saranno compromessi.

    Il coaching nello sport serve a massimizzare l'efficacia delle prestazioni, volte al raggiungimento del miglior risultato, il nostro obiettivo. Le tecniche di coaching applicate in tutti gli ambiti della vita, dallo sport, al lavoro, alla vita privata, vedono l'obiettivo al vertice. Sapere chiaramente cosa si vuole raggiungere è la prima regola per massimizzare l'efficacia delle nostre prestazioni!

    L'obiettivo è un fine ma anche un mezzo; può essere il risultato finale della gara, oppure il miglioramento del proprio gioco, e normalmente viene suddiviso in tappe (o micro obiettivi) che serviranno a raggiungere l'obiettivo finale (considerato come macro obiettivo).

    Per un tennista, ad esempio, vincere un set è un micro obiettivo che servirà a vincere la partita, e allo stesso tempo vincere la partita è un altro micro obiettivo per vincere il torneo. Allo stesso modo, migliorare il servizio è un micro obiettivo, serve a rendere più efficace il nostro gioco. Anche imparare a contenersi nel caso di un colpo sbagliato, può essere un micro obiettivo. I giudici non apprezzano i giocatori troppo focosi (vedi John McEnroe)!

    Migliorare il vostro approccio mentale al gioco può veramente fare la differenza!

    #CoachingperloSport #Obiettivi #PrestazioniSportive

    Definizione di obiettivo e le applicazioni nello sport

    Definiamo quindi l'approccio migliore da tenere per ottimizzare i risultati nella propria carriera da sportivi, e anche nella vita! Infatti, tutti abbiamo uno scopo, un obiettivo. Ne abbiamo parlato tante volte, ma in fondo, cos'è un obiettivo? Si tratta di un risultato che ci siamo preposti di raggiungere.

    Normalmente, l'obiettivo viene posto su vari livelli, ovvero delle tappe: ciascuna di esse viene definita come micro-obiettivo, e serve al raggiungimento del macro-obiettivo, ovvero l'obiettivo finale. Un grande obiettivo infatti è composto di steps, di azioni, di livelli da portare a termine per arrivare al macro-obiettivo. Un po' come se steste giocando ad un videogame!

    Prendiamo come esempio un tennista professionista. Il suo macro-obiettivo potrebbe essere l'upgrade della sua posizione nella classifica generale professionisti ATP, e per poter raggiungere questo obiettivo sarà necessario vincere i tornei. Nell'ambito dei tornei, il tennista dovrà vincere i singoli turni, e per farlo dovrà allenare il suo gioco migliorando i suoi punti deboli, studiando ogni volta i propri avversari e conoscendo volta per volta i loro punti deboli, e così via. Ecco che si forma la nostra piramide di micro-obiettivi volta al culmine, l'obiettivo finale. E una volta raggiunto l'obiettivo finale, bisogna averne cura e mantenerlo: lo testimonia l'eterna battaglia per la prima posizione in classifica ATP tra Roger Federer e Rafael Nadal!

    Ma come devono essere gli obiettivi? Grandi sportivi a parte, gli obiettivi devono avere necessariamente alcune caratteristiche. Notate: lo stesso discorso vale nella vita, non solo nello sport!

    Prima di tutto, gli obiettivi devono essere raggiungibili: bisogna essere concreti, sinceri con noi stessi, non vivere nell'illusione. Premesso che niente sia impossibile, se esistono le condizioni, un neofita non potrà certo prefiggersi l'obiettivo di diventare il numero uno al mondo in un solo anno di attività! Anche qui, è questione di steps, di passaggi, e di impegno. Lavorate con dedizione, e potrete raggiungere anche i traguardi che sembrano più lontani!

    Per stabilire il vostro obiettivo, dovrete anche darvi una scadenza temporale, ovvero un lasso di tempo entro cui raggiungere l'obiettivo. Nel caso in cui non doveste riuscirci, fate una revisione del vostro piano d'azioneRivedere gli scostamenti è un punto molto importante nel coaching, perché il risultato negativo non deve essere considerato il momento in cui l'impresa debba essere abbandonata.

    Il fallimento è solo un momento di stop che serve a farci capire di dover revisionare qualcosa nel nostro modo di agireper effettuare le correzioni necessarie. Ecco perché bisogna sempre monitorare le nostre performance, avere un feedback per migliorare la tecnica e considerare anche le variabili esterne, ovvero gli eventi che non possiamo controllare. A seguito del controllo, verranno intraprese le dovute azioni correttive.

    #Fallimento #PrestazioniSportive #Obiettivi

    Monitoraggio del risultato e le eventuali azioni correttive nello sport!

    Abbiamo già accennato all'importanza del feedback e del controllo dei risultati. Si tratta di una fase molto delicata e richiede attenzione, obiettività e una buona dose di sangue freddo. Vi state chiedendo perché? Non è sempre facile ammettere di aver sbagliato, di dover rivedere la propria tecnica, di dover rielaborare la strategia. Ma è necessario per perfezionarsi. C'è sempre qualcosa da migliorare, e come la vita insegna, non si finisce mai di imparare!

    Monitorare il risultato significa capire la bontà dell'esito, valutare se le condizioni avrebbero reso possibile un risultato migliore, e nel caso di risultato negativo (con conseguente mancato raggiungimento dell'obiettivo o micro-obiettivo) capire quali siano le azioni correttive da apportare, e prima ancora, capire il motivo del fallimento. Abbiamo detto che i fattori possono essere molti, e bisogna analizzarli tutti, compresi i fattori esterni, su cui non è possibile avere un controllo diretto. Per quanto riguarda questi ultimi, l'unica cosa da fare è avere consapevolezza delle proprie capacità e concentrarsi su queste. Non è cosa da poco!

    Analizzare il risultato positivo è senz'altro più semplice, in quanto aver raggiunto un tale risultato significa aver applicato bene la conoscenza, la tecnica, il self control; analizzando il risultato e l'approccio al gioco, l'aver superato determinate difficoltà è come se fosse un bonus extra oltre al raggiungimento dell'obiettivo! Una ulteriore gratificazione che fissa il nostro successo, facendoci capire di essere sulla strada giusta per il raggiungimento del macro-obiettivo. Il risultato negativo invece va analizzato in modo molto più dettagliato, in quanto si rende necessario capire a che livello si trova il problema e quindi quali siano le azioni correttive da apporre affinché tale risultato non si verifichi più.

    Abbiamo già parlato delle variabili esterne, e del fatto che abbiano una certa caratteristica: sono incontrollabili. Tali fattori si riferiscono a situazioni che dobbiamo prendere così come sono, senza fissarci sulle difficoltà che potrebbero comportare, concentrandoci invece su ciò che possiamo controllare, ovvero noi stessi, le nostre capacità e il nostro gioco. Un esempio di fattori esterni incontrollabili è senza dubbio il tempo atmosferico sfavorevole, un disagio per chi gareggia all'aperto.

    Durante il gioco, queste situazioni vanno affrontate con lucidità e concentrazione, cercando di applicare la tecnica più adatta alle condizioni del tempo, alle condizioni del campo, oppure al vento. Ogni sportivo allenato ha sempre un piano di riserva in caso di gioco con tempo sfavorevole! In fase di feedback, bisognerà prendere atto della situazione, del risultato, e cercare di migliorare attraverso il training e con l'allenamento. Tutto ciò ci renderà più decisi nell'affrontare qualunque situazione futura.

    #Risultato #Monitoraggio #AzioniCorrettive

    La gestione emotiva del fallimento nello sport, e nella vita!

    La gestione emotiva del fallimento nello sport, e nella vita! Il metodo è lo stesso, oltre che nello sport vale anche per tutte le situazioni della vita, siano esse lavorative o personali. Intanto, fallimento, che brutta parola. In realtà, è solo un termine per indicare un risultato negativo.

    Il motivo è molto semplice: fallisce solo chi non ha tentato l'impresa! Detto ciò, cosa fare in caso di risultato negativo? Prima di tutto, bisogna effettuare un'analisi del risultato e riportare un feedback, per capire dove è avvenuto l'errore, dove abbiamo sbagliato e quindi intraprendere le azioni correttive dovute. Questo serve per migliorare le nostre prestazioni e trasformare il risultato negativo in positivo alla successiva occasione.

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