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Adele e il Regno della Saggezza: Racconto interattivo per il benessere olistico di bambini e ragazzi
Adele e il Regno della Saggezza: Racconto interattivo per il benessere olistico di bambini e ragazzi
Adele e il Regno della Saggezza: Racconto interattivo per il benessere olistico di bambini e ragazzi
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Adele e il Regno della Saggezza: Racconto interattivo per il benessere olistico di bambini e ragazzi

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About this ebook

Esercizi Divertenti e pratici di Yoga, Rilassamento
e Respirazione per Bambini
Nella società di oggi i bambini e i ragazzi sono bersagliati da continui stimoli e sollecitazioni, accumulando ansie e frustrazioni. In questo racconto interattivo troverai esercizi, giochi e attività divertenti basati sul rilassamento, sulla respirazione, sullo yoga e la meditazione, sui Chakra, sulla cristalloterapia e sulle proprietà di alcuni oli essenziali.
 La meditazione abbinata alla respirazione ed il rilassamento consentono di sperimentare una spazio interiore in cui entrare in contatto con se stessi e liberarsi dall’ansia, dalla  frenesia e dall’agitazione, imparando a gestire pensieri ed emozioni. Al termine del libro troverai un mandala da colorare: questa attività rilassa, calma la mente e stimola a radicarsi nel presente, educa a mettersi in contatto con il centro di sé, fatto di pensieri, sentimenti, emozioni. Un racconto interattivo per ritrovare il proprio benessere in una chiave olistica. Da otto anni in su.
 
LanguageItaliano
Release dateApr 12, 2019
ISBN9788869374258
Adele e il Regno della Saggezza: Racconto interattivo per il benessere olistico di bambini e ragazzi

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    Book preview

    Adele e il Regno della Saggezza - Andrea Pietro Cattaneo

    ​Bibliografia

    Dedica

    A lla piccola Adele perché possa fare sbocciare dentro di sé i sette meravigliosi fiori Ckakra, ricchi di doni e virtù, in armonia e consa-pevolezza.

    Cara Adele a te con tutto il cuore auguro che l’entusiasmo, la gioia, la spontaneità, la semplicità, la spensieratezza e la positività ti portino a vedere la bellezza in ogni cosa; che salde radici possano renderti forte, resistente e stabile nella vita; che l’ingegno, la creatività e la capacità di liberare le emozioni, la curiosità e la dolcezza ti siano alleate e colorino la tua vita di tante sfumature; che armonia e originalità siano la tua impronta per manifestare la tua unicità e ricchezza personale; che grinta, forza interiore, tenacia, volontà, impegno, determinazione, possano essere le tue armi per sorridere alla vita e realizzare i tuoi sogni con ardore e coraggio; che l’amore, l’arte di ascoltare gli altri, di accoglierli, l’empatia e la capacità di perdonare ti rendano una persona sensibile, spontanea e capace di arrivare al cuore della gente; che l’arte ti educhi al bello, al ritmo e all’armonia della vita e che la capacità di comunicare ti renda socievole e spontanea; che l’amore per la conoscenza tenga viva la tua mente e ti permetta di scoprire il mondo con intuito, viva curiosità e stupore; che la sapienza ti possa rendere riflessiva permettendoti di essere guidata dalla luce della conoscenza e della consapevolezza; ed infine che la saggezza maturi in te attraverso le gioie e le delusioni della vita, portandoti a vivere con equilibrio e giudizio, correttezza, saggezza, rettitudine, imparzialità.

    Con tanto affetto

    Andrea

    Capitolo primo Adele

    Adele

    Viveva, in una terra molto, molto lontana, una bambina di nome Adele, aveva nove anni, ed era una bambina carina, vivace, sensibile e curiosa. Abitava in una casetta graziosa immersa nel verde con la nonna Fiordaliso e con il nonno Anselmo, perché la mamma e il papà lavoravano molto. Adele amava gli animali e la natura: correva e danzava nei prati a piedi nudi, si divertiva ad ascoltare gli uccellini cinguettare tra le fronde dei rami e sorrideva ascoltando i cani abbaiare.

    Le piaceva soffermarsi ad udire il suono del vento soffiare tra le foglie, spesso si distendeva sul prato e si divertiva ad osservare le nuvole cambiare forma. Ogni volta era uno spettacolo diverso: poteva vedere una nuvola prendere le sembianze di un grande cavallo bianco su cui galoppare, oppure riconoscere un drago sputare fuoco, proprio come nelle fiabe. Era così divertente osservare il cielo che le raccontava storie sempre diverse! Dopo la scuola, Adele trascorreva interi pomeriggi in mezzo alla natura a giocare con i suoi amici ed in compagnia del cagnolino Balù e l’uccellino Cippy. Le piaceva divertirsi con la palla, fare le capriole, bagnarsi i piedi nell’acqua fresca del ruscello che scorreva lì vicino. Amava anche molto disegnare, colorare e giocare distesa sull’erba con la sua bambola Baba, un regalo che la nonna le aveva fatto quando era appena nata. Alcune volte la nonna Fiordaliso la accompagnava nei verdi prati per raccogliere fiori ed erbe che usava per preparare delle tisane e dei dolci squisiti, ad Adele piaceva aiutarla nella raccolta e ascoltarla mentre canticchiava. In una calda giornata di sole estivo Adele andò a passeggio in campagna, aveva portato con sé la bambola, con lei c’erano sempre Balù e Cippy che le facevano tanta compagnia. Adele era felice: voleva raccogliere i fiori che crescevano sulle rive del fiume e nei prati, per intrecciare una bella corona per la nonna Fiordaliso. Cammina cammina, canticchiando, ad un tratto Adele si fermò attratta da un grande albero in lontananza, era davvero enorme e rigoglioso. Balù, Cippy… guardate quanti fiori colorati, laggiù vicino a quel grande albero!, esclamò entusiasta la bambina. In men che non si dica Adele e i due fidi amici corsero verso quel grande albero: era una meravigliosa quercia secolare. Cominciò a raccogliere alcune margherite con le quali intrecciava lentamente la corona, sorridendo tra sé e sè: La nonna sarà contenta quando le metterò questa corona, si sentirà proprio come una regina!. Era passato ormai diverso tempo, stanca Adele si addormentò all’ombra del grande albero, mentre le fronde le cantavano la ninna nanna e il sole giocava a nascondino tra le foglie.

    Questa quiete fu interrotta dal ringhio improvviso di Balù. Lentamente e stancamente Adele aprì gli occhi e vide di fronte a sé Michele e Ivan, due compagni di scuola terribilmente dispettosi. La guardavano con aria di sfida e sarcastica, era risaputo che i due erano sempre in cerca di attaccare briga e fare dispetti.

    Cosa volete da me?, chiese Adele.

    Guarda guarda Ivan, quanti bei fiorellini ha intrecciato…, provocò Michele con aria di sfida. Già!, rispose l’amico beffardo e complice.Hai fatto una coroncina per il tuo principe? riprese Michele. Ah, ah, ah!, risero i due. Balù iniziò ad abbaiare sonoramente avvicinandosi a Michele, mentre Cippy svolazzava attorno ad Ivan per allontanarlo. Ehi, tu cagnaccio! Se non stai zitto ti facciamo fare un bel bagnetto fresco nel fiume!, minacciò Michele, strappando dalla mani di Adele la coroncina di fiori e calpestandola assieme all’amico, divertito per questa ingiustizia.

    I due girarono le spalle ridacchiando per allontanarsi ma Balù, prendendo la rincorsa, azzannò un piede a Michele. Cagnaccio, ti faccio vedere io ora!, tuonò il ragazzo.

    Lascialo stare! interruppe Adele, arrabbiata e spaventata.

    Guarda…guarda… sogghignò Ivan indicando con lo sguardo la bambola Baba.

    Neppure il tempo per Adele di rendersi conto di quanto stava per accadere, che i due monelli avevano già afferrato la bambola.

    Visto che il tuo cane non lo ha fatto…Cosa ne dici se la tua bambola ora si fa un bel bagnetto nel fiume?, provocò Michele.

    Lascia stare la mia bambola! Ridammela!, si difese Adele.

    Nulla da fare, nonostante gli sforzi, Michele e Ivan corsero con la bambola alle sponde del fiume. Adele li inseguì: Ridatemi la bambola!.

    E perché dovremmo? Anzi…ah ah ah…, i due ragazzini iniziarono a lanciarsi la bambola e a strattonarla, finchè Michele sogghignando le staccò improvvisamente la testa e le braccia.

    La vuoi? Prendila! Ah, ah ah!, con un gesto impulsivo e veloce i due ragazzini lanciarono i pezzi della bambola nel fiume, correndo via velocemente e ridacchiando sonoramente.

    La corrente del fiume era forte in quella giornata e la bambola iniziò ad allontanarsi velocemente, immersa nelle vorticose acque. Adele in lacrime corse con tutte le forze che aveva seguita dai fidi amici Balù e Cippy, vedeva la sua bambola allontanarsi velocemente.

    Le lacrime sgorgavano sempre più copiose, la bambina correva e correva ma la corrente del fiume era troppo forte. Improvvisamente cadde a terra inciampando in un grosso sasso e perse i sensi.

    ​Capitolo secondo Il Giardino Fatato

    Capitolo secondo

    Il Giardino Fatato

    Lentamente Adele aprì gli occhi. Una luce intensa la abbagliò. Si alzò e strofinò gli occhi, finalmente mise a fuoco ciò che le era attorno: si trovava in un giardino meraviglioso. Per un momento pensò che stesse sognando, c’era una laghetto con dei cigni che si facevano cullare dalle acque cristalline, i rigogliosi salici piangenti, tutt’intorno, sembravano inchinarsi alla loro bellezza. Sui prati l’erba era verde smeraldo, c’erano fiori dai colori intensi che emanavano profumi inebrianti, erano così lucenti da poter essere scambiati per preziose gemme. Ovunque si trovavano delle pietre e dei cristalli splendenti di ogni forma e colore, emanavano dei bagliori colorati, Adele ne restò affascinata. Tutto attorno il paesaggio era proprio come quello di un giardino delle fiabe: alberi rigogliosi e con foglie colorate di verde, giallo, violetto e rosso, arancione, blu, indaco; farfalle coloratissime svolazzavano allegre, uccelli variopinti cinguettavano saltellando tra un ramo e l’altro. Ma…dove mi trovo?, si chiese alquanto perplessa Adele. Questo pensiero fu subito interrotto da una piacevole sorpresa: poco distante Balù stava giocando a rincorrersi con una bellissima cagnolina dal pelo argenteo, mentre sulla loro testa Cippy e un altro uccellino dalla lunga coda colorata, scherzavano sulle loro teste.

    A quella scena Adele sorrise, anche se ancora un po’ confusa. Sto sognando, certamente questo è un sogno! Chissà cosa accadrà, pensò con aria trasognante, tra sé e sé. La sua attenzione andò velocemente al grazioso angolo del giardino in cui si intravedeva un gazebo di marmo bianco, avvolto da una folta cascata di glicine viola, Adele si avvicinò lentamente, in quella zona sentiva un gradevole odore di gelsomino. La bambina salì i tre gradini del gazebo e notò subito che il pavimento, nella parte centrale, era decorato con meravigliose terracotte che rappresentavano un mandala circolare, composto da sette gradi fiori. Al centro c’era un

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