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Il barbiere per palloncini
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Ebook104 pages29 minutes

Il barbiere per palloncini

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Il barbiere per palloncini è il tentativo di dare voce – in versi - alla storia di un amore nato da un sorriso fatto per sbaglio, al momento giusto. Una di quelle storie d'amore di cui non esiste una sottomarca. Non esiste un "generico" e nemmeno una scadenza. I protagonisti sono un uomo e una donna sulla quarantina, che dal loro amore sono stati reinventati. L'amore ha cambiato le loro vite e ha trasformato i loro cuori in frullati alla papaya. Perché alla papaya? Perché la papaya mantiene il cuore sano, è un'alleata del cuore, e per abbandonarsi a vivere una storia d'amore così intensa bisogna avere un cuore forte. Altrimenti è meglio lasciar perdere.

Il barbiere per palloncini, da cui ha origine il titolo, è un gioco da bambini. Vince chi toglie la schiuma da barba a un palloncino senza farlo scoppiare. Come in amore. Alla fine vince chi ti toglie ogni paura dal cuore. Senza farti male.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 15, 2019
ISBN9788831609692
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    Il barbiere per palloncini - Laura Buizza

    Roosevelt

    PREFAZIONE

    «L’esser fascinato d’amore adviene, quando, con frequentissimo over, benché istantaneo, intenso sguardo, un occhio con l’altro, e reciprocamente un raggio visual con l’altro si rincontra, e lume con lume si accopula. Allora si gionge spirto a spirto; ed il lume superiore, inculcando l’inferiore, vengono a scintillar per gli occhi, correndo e penetrando al spirto interno che sta radicato al cuore; e cossì commuoveno amatorio incendio». Così Giordano Bruno descrive l’accendersi della passione attraverso il gioco degli sguardi nella sua commedia Il candelaio, stampata a Parigi nel 1582.

    Nella dedica iniziale che inaugura Il barbiere per palloncini, Laura Buizza mette in risalto «lo scintillio degli occhi al primo incontro», con il medesimo, appassionato trasporto espresso dal pensatore nolano arso vivo dall’inquisizione. Via via addentrandosi nel labirinto di immagini suscitato dal potere dello sguardo desiderante, questo coinvolge tutti gli altri sensi. Non solo la vista, ma anche l’olfatto, sentiero ipersensibile e traccia indelebile che conduce verso l’oggetto del desiderio:

    «Lo sai

    cos’è

    una nota di fondo?

    È quella che

    evapora lenta,

    ha un aroma

    avvolgente,

    profondo,

    all’inizio non l’avverti,

    ma è la più resistente, è

    l’ultima fragranza che

    si presenta.

    Sei tu,

    la mia nota di fondo.»

    Da Legni e sandali

    Il tatto, in una seducente miscellanea di contatto visivo e sollecitazione epidermica, genera una fibrillazione sensuale:

    «Il suo sguardo mi è entrato nei pori della pelle e non ne è più uscito. Chiudevo gli occhi e lei era lì, appesa alle mie ciglia. Ho scelto i suoi occhi di cielo, tra tutti gli occhi del mondo.»

    Da In attesa del barbiere-8

    Il gusto, reso concreto da sapori quotidiani, veicoli di appetiti afrodisiaci densi di spensierata voracità:

    «Come sai tu

    che io l’amore lo preferisco

    alla marmellata,

    piuttosto che al cioccolato?

    Allora sai anche che l’amore

    è una mezzaluna di pasta sfoglia?

    E che tu sei l’altra mezza, lo sai?»

    Da Take away (Take me away)

    L’udito, in cui serpeggiano echi musicali, contrapposti al mutismo generato dall’incomunicabilità:

    «Non è che ti passa sopra

    come un drone silenzioso.

    La senti, la botta che ti dà.

    Fa lo stesso rumore del cielo

    che ti cade sulla testa.

    Non importa dove sei.

    Lo riconosci subito,

    come un Beethoven.

    Bussa una volta,

    tu vai ad aprire,

    anche se sei in pigiama.

    Non gliene frega niente, all’amore.»

    Da Tana-libera-tutti (tranne me)

    Vagando nell’arcipelago dei cinque sensi, dunque, Buizza compone una suggestiva sinfonia di stimoli e

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