Autobiografia di Sunyogi
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About this ebook
Un libro ricco di sviluppi spirituali ed intuizioni sui mali del mondo e le possibili cure da applicare alla nostra società ego-centrica, accompagnato da riflessioni consapevoli sullo yoga, la tecnica del Sunyoga e la sua missione di pace universale nel mondo.
Leggendo questo libro ti immergerai completamente nella vita di Sunyogi: sarai al suo fianco mentre percorre le strade dell'India in un cammino durato sei anni, sarai con lui durante il suo eremitaggio sulle cime innevate dell'Himalaya, e sarai ancora con lui mentre affronta la brutalità della polizia iraniana in una prigione sotterranea. Sempre lo yogi, sempre il santo pacifico.
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Book preview
Autobiografia di Sunyogi - Sunyogi Umasankar
Autobiografia di Sunyogi, di Sunyogi Umasankar
Originalmente scritta in Bengali (Jeebon Darpon)
Universal Peace Centre
Lachhipur Village, Paschim Medinipur, Lachhipur,
West Bengal, Post Code 721232, INDIA
Direttore di redazione: Jason R. Forbus
Curatore editoriale: Noemi Cianciaruso
Progetto grafico e impaginazione: Sara Calmosi
ISBN 978-88-33463-58-2
Pubblicato da Ali Ribelli Edizioni, 2019©
Saggistica – Memorie
www.aliribelli.com – redazione@aliribelli.com
È severamente vietata la riproduzione, anche parziale del testo, effettuata con qualsiasi mezzo, senza l’espressa autorizzazione dell’Editore.
SUNYOGI UMASANKAR
AUTOBIOGRAFIA DI
SUNYOGI
Edizioni
Informazioni sull’edizione inglese
Questo libro è stato originariamente scritto e pubblicato in lingua bengalese, con il titolo Jeebon Darpon. Molti potenziali lettori hanno richiesto una traduzione in inglese. Ho parlato del mio desiderio al mio buon amico Shri Laxmikanth e a un suo fratello, che ha tradotto il testo dal bengalese. Auguro a tutti loro pace e buona salute e li ringrazio a nome di tutti noi dell’Universal Peace Centre.
Ringrazio Keshab Chandra Mandal, Thoutam Srinivasji, Gudur Daniel Sunder, Shantha Ramji, Axel Johansson, Milica Kovačević, Krzysztof Stec, Kevin Greene, Arthur Allan, e ringrazio di cuore Vishwanath, che si è assunto la responsabilità di completare la prima versione della traduzione inglese. Tutti quelli citati – insieme al sig. Jason R. Forbus e alla casa editrice Ali Ribelli Edizioni – che hanno accettato la sfida di presentare questo libro al mondo intero, hanno lavorato molto duramente e hanno reso questo manoscritto un successo. Auguro a tutti loro una vita molto pacifica, un amore incondizionato e una luce divina.
Per sempre il vostro,
Sunyogi Umasankar
Sommario
PARTE I
Aneddoto pre-nascita
Infanzia
Adolescenza
Età adulta
La vita a Pondicherry
PARTE II
Esplorando l’India a piedi
Tamil Nadu
Kerala
Karnataka
Andhra Pradesh
Goa
Maharashtra
Gujarat
Madhya Pradesh
Orissa
Bihar
Uttar Pradesh
Rajasthan
Haryana
Punjab
Jammu e Kashmir
Himachal Pradesh
Nepal
India nord-orientale
PART III
Isole Andamane e Nicobare
Meditazione sull’Himalaya 2007
Trekking sull’Himalaya
Meditazione sull’Himalaya 2008
Fuga dalla prigionia in Iran
Una raccolta di esperienze misteriose
Incidenti d’auto
Epilogo
Meditazione sunyoga
Prefazione
Vi saluto con calore e rispetto, sono grato a Dio che mi ha dato la possibilità di parlare a tutti voi. Inizio questo libro con una confessione: non l’ho scritto per affermarmi come scrittore realizzato – anche perché ho poca esperienza in merito – bensì ho deciso di avventurarmi nella stesura solo dopo aver ricevuto le innumerevoli e umili richieste dei miei sostenitori in India e nel mondo. La mia unica intenzione è quella di ispirare le persone, portandole a compiere cambiamenti che abbiano un impatto positivo sulle loro vite. Tutto questo, rivelando l’onesta e vera storia della mia vita.
Ho scritto la maggior parte di questo libro a 4.700 metri di altitudine, a rigide temperature che oscillano tra i -50 e i -55° Celsius. Questo mi ha messo a dura prova, ma è stata anche una sfida alle nostre convinzioni comuni su ciò che un essere umano può sopportare. È stata la forza spirituale e meditativa ad aiutarmi a scrivere e a completare questo libro con successo, ad un’altitudine così elevata e a temperature così basse.
È impossibile per chiunque spiegare il gusto dell’acqua o la soddisfazione nel berla. Ho l’abitudine, o meglio la tendenza naturale della mia infanzia, di apprendere e acquisire conoscenza tramite l’esperienza, non attraverso le teorie. Sono fermamente convinto che un po’ di pratica sia di gran lunga migliore rispetto a un fascio di teorie. I magnifici poteri della natura vengono vissuti al meglio direttamente: questo è un modo assai migliore di imparare rispetto al cercare di capire attraverso le spiegazioni teoriche.
Tutto ciò che ho realizzato è interamente dovuto al grande supporto che ho avuto nella mia vita. La mia ammirazione preminente va ai miei genitori, che mi hanno dato alla luce, che mi hanno donato il loro amore, ispirandomi a vivere una vita spirituale. I miei più sentiti ringraziamenti vanno a Shri Mahavatar Babaji, che mi ha spianato la via guidandomi direttamente e indirettamente nella mia crescita spirituale. La mia sincera e devota dedica va ad Amrita Devi, Dibyendu Bhattachariji e Mallika Devi, i miei maestri, i miei angeli della conoscenza, in grado di illuminare il mio sentiero nella maniera più dolce, facile e rapida. Prostrandomi ai loro piedi e con le mani giunte, esprimo loro la mia massima gratitudine.
Inoltre, ci tengo a ringraziare con amore e affetto tutte quelle persone che hanno fatto parte della mia vita e con il cui sostegno ho scalato le montagne più alte: Ashok Mohanty e Ashok Patra, che mi hanno fornito alloggi confortevoli con tutti i servizi, nel luogo di Sri Aurobindo Ashram a Pondicherry; Shri Ranganath-Da, che abbiamo chiamato Ranga Da alla Aurobindo Ashram Press, che si è preso cura di me come se fossi suo figlio e mi ha aiutato per l’operazione agli occhi di mia madre; grazie a Madhava-Da, Srish-Da, Rasa-Da, Mahindra-Da, Shri Rajaiah Shishu Bholanath, al Tamil Teacher Tiruballanji e a molti altri.
Ringrazio molto Shri Acharya Raja Desigal, che mi ha conferito i titoli di Surya Yoga e Surya Yogi, e sono grato a Shri Veda Rathanam, Decano del Gurukulam¹, che ha introdotto e incluso Sunyoga nel curriculum del Gurukulam.
Ringrazio Shri Anna-Kedilliappan, Namasivaya-Anna, e Janakiram-Anna.
I miei ringraziamenti vanno anche al proprietario di Tripura Handicraft di Kanyakumari, che è riuscito a vincere la sua radicata dipendenza dall’alcool entro una settimana dalla pratica di Sunyoga. Sono grato al padre cristiano della chiesa del Kerala. Mostro la mia gratitudine a tutti i ricercatori e a Swamiji del Kaivalyadhama Yoga Research Center di Lonavala, che hanno condotto ricerche scientifiche su Sunyoga e ne hanno dimostrato il valore scientifico.
Ringrazio l’avvocato Shyam Sundar Bhatti della piccola città di Nakur nel Saharanpur District, che mi ha invitato a fondare un centro Sunyoga e che mi ha presentato Shri Krishna Chandra Paul, malato di cancro da sei anni. Anche lui ha praticato Sunyoga, disciplina che l’ha curato da quella malattia mortale che gli aveva fatto perdere tutta la sua forza fisica. Sunyoga lo ha aiutato a ritrovare una vita sana, contrariamente alla prognosi del suo medico. Una sfida contro la scienza: una nuova direzione per trovare un rapido rimedio a questa grave malattia e salvare le persone dalle loro sofferenze e dalla morte prematura.
Sono anche grato a Sarva Shri Sayamsundar Rana, Chandra Shekar Mittal, Dr. Rajbir Sing, Karan Sing, Indresh Tyagi e Dr. Rakesh Sharma, K.P. Panwar di Nakur, e a molti altri della città che hanno dato a Sunyoga una grande importanza. Esprimo i miei rispetti e ringraziamenti a Shri Sharmaji, ufficiale di comando locale (LCO) del 259 Transit Camp di Jammu e Kashmir, al magistrato Ali Shaheb di Drass, sezione Kargil, e a Moulana Shekil Raza Noori, che ha preso Sunyoga e il mio Parivahan, il mio trasporto stradale per camminare a piedi nudi per tutto il paese, con grande serietà.
Sono molto grato al signor Ben Heron d’Inghilterra, che si è allenato con Sunyoga e nel 2002 ha costruito e gli ha dedicato un sito web, rendendolo così accessibile a persone di ogni parte del mondo.
Esprimo la mia più profonda gratitudine a Shri K.R.R. Narayananan, l’ex Presidente dell’India (1997-2002), che ha benedetto e incoraggiato la mia missione per la pace in tutto il paese. Gli sono stato presentato per la prima volta mentre ricevevo il Premio Dr. Ambedkar per il Centro Gurukulam.
Ringrazio Shri Chokkalingamji dell’Università di Annamalai, che mi ha invitato a parlare all’Università. Ringrazio tutti i membri della sua famiglia, diventati seguaci di Sunyoga. Un’altra persona degna di nota è la signora Shila Dikshit, ex primo ministro di Delhi. Mi è stata di grande aiuto nel corso degli anni.
Ringrazio il dottor Viswanadham, capo del Centro Yoga dell’Università di Annamalai, che ha espresso grande rispetto per Sunyoga e l’ha introdotto nel curriculum del Centro Yoga, e mi ha fatto conoscere Shri Dr. Karthikeyan, Ex-Chief Investigating Commissioner del Late Shri Rajeev Gandhi, ex Primo Ministro dell’India, ex Direttore del Central Bureau of Investigation, e attuale Direttore dei diritti umani (2018). Il dottor Karthikeyan a sua volta ha presentato Sunyoga a tutti i suoi burocrati, all’ex presidente dell’India e ad altri ministri del governo, ai membri dello Science Circle, a diverse università e a paesi stranieri. Così ha portato grande popolarità e risalto a Sunyoga. Quindi, porgo i miei rispetti e saluti a queste due nobili e illustri personalità.
Ringrazio Shri Pradeep Kumar di Chennai (Madras) e la sua cerchia di amici, suo padre Shri Shobhakanth Das, Shri Arunachalamji, il proprietario dell’agenzia Annamalai Travel, Shri Seshan Mahashaya, l’ex Commissario elettorale dell’India, e il Dr. Promod Prasad di Allahabad. Voglio anche ringraziare tutte le persone che sono state coinvolte e che hanno contribuito a creare la nostra Conferenza Universale di Pace annuale nel corso degli anni.
Infine, sono grato a tutti gli stranieri che sono venuti in India per praticare Sunyoga, che stanno continuando la loro pratica e sono ancora in contatto con me attraverso Internet. Ringrazio in particolare il signor Basu, che mi ha portato in Thailandia e mi ha aiutato a portare Sunyoga al popolo tailandese. Sono grato a molte persone che ho incontrato viaggiando per l’India a piedi nudi e i cui nomi non sono menzionati qui. Chiedo scusa a tutti questi amici, con il cuore e un pensiero premuroso. Con la presente esprimo la mia sincera gratitudine a tutti gli amici così vicini e cari i cui nomi non compaiono in questo libro.
Per sempre il vostro,
Sunyogi Umasankar
¹ Scuola religiosa tradizionale.
Dedicato
con infiniti saluti
ai piedi santi e al loto di mia madre
che mi ha dato alla luce
e mi ha iniziato verso la pratica spirituale come mia guru.
Shri Srikanth Mohan Bag (Padre di Sunyogi Umasankar) e Smt. Bimala Bala Bag (Madre di Sunyogi Umasankar)
Shri Shyamacharan Lahiri Mahashaya e Shri Maha Avatar Babaji
PARTE I
Aneddoto pre-nascita
Sono il figlio più piccolo di Shrimathi Bimala Bala Bag e Shri Srikanth Mohan Bag Mahashay¹, due persone molto devote, e sono stato concepito in un piccolo villaggio chiamato Lachhipur nello stato del Bengala occidentale, in India.
Bimala Bala Bag, mia madre, era la personificazione dell’amore e dell’affetto, sentimenti che poneva nella sua dedizione verso le persone povere e sofferenti, sempre con un sorriso angelico sul viso. Nacque in un piccolo villaggio vicino a Lachhipur e condusse una vita spirituale, pura e divina. Sposò mio padre quando aveva solo dieci anni.
Mio padre non ebbe una vita facile. Dopo aver perso i genitori durante l’infanzia, venne cresciuto da un lontano parente.
Quando mia madre compì ventun anni, non aveva ancora avuto figli. La mia famiglia era ortodossa e lei doveva vivere sotto severe norme sociali. La società era molto crudele con lei, che dovette fare tanti sforzi per avere un bambino.
Un giorno, i miei genitori si recarono al tempio per meditare e ottenere le benedizioni dalle divinità. Il prete diede dei frutti a mio padre e disse a mia madre di fare il bagno in uno stagno sacro così che, una volta uscita, avrebbe ricevuto i frutti nelle proprie mani. Ma quando mia madre fece il bagno, mio padre fu distratto da una forte luce, vi andò incontro e dimenticò di dare i frutti.
Mia madre uscì dall’acqua e non lo vide, per cui non ottenne i frutti per tempo. Cosa avrebbe potuto fare? Era preoccupata e si cambiò i vestiti. Poi si sedette accanto a un albero per rilassarsi e all’improvviso cinque raggi luminosi provenienti da diverse angolazioni apparvero nel cielo. Una palla di luce le si avvicinò, formando e rivelando la sua identità. «Non preoccuparti, arriveremo» le disse, «saremo i tuoi figli».
Ecco perché nella nostra famiglia ci sono cinque figli, tre fratelli e due sorelle. Io sono l’ultimo figlio nato da questa Dea, mia madre.
Ora lei non c’è più, ma durante la sua vita ha adottato molti bambini, anche da paesi stranieri. Tutti coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarla, che fossero persone locali o straniere, povere o ricche, hanno conosciuto il suo amore, le sue benedizioni e hanno ricevuto l’affetto più genuino che ci possa essere direttamente dal profondo del suo nobile cuore.
¹ Mahashay significa un grande uomo
.
Infanzia
Sono nato il 22 giugno 1967 secondo il calendario inglese e il settimo Ashada 1364 su Amabucha Tithi. Questa data è sacra, secondo il calendario bengalese. Essendo il più piccolo in famiglia, ho ricevuto tanto amore da tutti. Eravamo una famiglia povera e avevamo molte difficoltà anche per comprare i libri per studiare, ma la povertà non è mai stata un ostacolo sul mio cammino: tutti in famiglia mi coccolavano, ero oggetto di gioco e amore. Compravano per me dei vestiti nuovi anche se non c’erano molti soldi.
Ho avuto diversi incidenti durante la mia infanzia, i cui ricordi ancora galleggiano davanti ai miei occhi. Una volta, quando avevo un anno o poco più, caddi sulla soglia della porta, a causa di una febbre molto alta o di qualcos’altro. Non ricordo bene. Il dottore non sapeva se sarei sopravvissuto e disse ai miei genitori che avrebbero dovuto aspettare qualche giorno per vedere cosa sarebbe successo.
Quando ripresi conoscenza, ero a letto con tutta la mia famiglia intorno a me. Ero rimasto incosciente per tre giorni. Pensai di essermi addormentato, senza sapere come fossi arrivato lì. Quei tre giorni erano trascorsi come fossero un singolo momento², come fossi in un’altra dimensione, in una grande beatitudine. Dunque, sono stato molto fortunato, fin da piccolo, a provare sulla mia pelle l’esperienza della morte. Ancora oggi ricordo i punti in cui sono caduto in stato di incoscienza e quelli dove ho ripreso conoscenza.
Un altro incidente accadde quando avevo tre anni, mentre mia madre stava scavando una piccola buca per piantare semi di zucca con una piccola vanga. Ero con lei e vidi delle radici bianche che sembravano essere quelle della patata dolce, a cui ero molto affezionato e che volevo proteggere. Così, cercai di impedirle di scavare fino a quando non decisi di mettere al sicuro il tubero. Tuttavia, prima ancora di sentire la mia voce, con le mani nella buca, la vanga cadde tagliandomi l’anulare.
Era il destino. Iniziò a sanguinare tantissimo. Era ancora più doloroso per la mia famiglia di quanto non lo fosse per me, perché, come vi ho detto, ero il più piccolo e tutti si preoccupavano per me. Ci vollero molti sforzi per fermare l’emorragia. Mi resi conto che era solo colpa mia e non piansi. Se l’avessi fatto, sarei sembrato uno stupido. Ero così goloso delle patate dolci che le avrei mangiate anche di nascosto.
Avevo forse cinque anni, invece, quando un giorno mia madre stava preparando una salsa a base di sottaceti da mango crudo, Kasundi in lingua bengalese. Era consuetudine che solo nostra madre gestisse il contenitore per prevenire la contaminazione. Questo era un grosso problema per me perché volevo mangiare, senza farmi scoprire, più di quanto mi fosse dato.
Avevo bisogno