Tu sei la mia promessa!
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About this ebook
Chanel ha fatto la sua scelta prediligendo Colin, lui il suo decimo uomo. Sarà stato un caso scegliere lui per la promessa fatta tanti anni prima con sua sorella o ha deciso di sceglierlo per amore? La storia di Chanel e Colin è all'apice, si amano alla follia, si desiderano come fossero due amanti ma, quando sei felice in un attimo tutto può cambiare. Una notte, una maledetta notte la loro storia si sgretola ed il loro legame saldo come l'acciaio diventa un ghiacciolo al sole. Chanel e Colin si lasciano, lei diventa vulnerabile, debole senza aver affianco lui e l'amicizia con Steve diventa un'amicizia più complice. Steve riuscirà a far rinascere il loro vecchio amore e Colin resterà a guardare mentre Steve cercherà in ogni modo di portare Chanel all'altare?
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Tu sei la mia promessa! - Melissa Bellomarino
questo❤."
~ PROLOGO ~
Dieci anni prima Chanel ancora bambina fece una stupida promessa con sua sorella Jacklyn. All'epoca lei aveva solo quindici anni e Jacklyn appena diciotto anni, due semplici ragazze che non sapevano anc ora niente della vita e dell'amore.
Per quanto non ci credeva Chanel sprecava le sue occasioni con uomini banali, che risultavano un fiasco totale perché le sue relazioni non durano più di una notte. Non ha mai dato peso a quella promessa sprecando sempre le sue chance e più i suoi numeri aumentavano più lei non credeva nell'anima gemella.
L'anima gemella non è quella persona perfetta che non sbaglia mai e simile a te ma, una persona che riesci in un secondo a cambiare il tuo umore con un semplice messaggio, a ridere con una semplice parole e far uscire lacrime amare. È la stessa persona che dopo anni ed anni le tue mani continuano a sudare, le gambe non riescono a stare ferme per quanto tremano, lo stomaco si aggroviglia e balbetti parole incomprensibili senza senso perché il tuo cervello è andato nel pallone più totale per un suo semplice sguardo. Ti senti sempre sbagliata e forse anche fuori luogo, con quella maglietta che non dovevi mettere, quel colore che stona con la tua carnagione, ma basta sfiorare le sue dita per essere unica. I suoi occhi, il suo sguardo mescolato dentro il tuo riesce a farti sentire in paradiso. Insieme a lui sei completa e combaci perfettamente con la sua pelle come dei piccoli pezzi di un puzzle. Dentro il tuo corpo si plasma tanta di quella adrenalina che riesce a farti mangiare il mondo con un solo morso. Nasce una chimica speciale che si prova solo con una persona e solo con lui riesci a scambiare sguardi che ti leggono dentro.
In tutta la sua vita, le sue storie erano solo fumo che svaniva in breve tempo. Si era ostinata così tanto alla ricerca dei suoi ex con il suo vicino di casa, non rendendosi conto che aveva il paradiso davanti ai suoi occhi. Grazie alla conoscenza di Steve per la prima volta in venticinque anni Chanel riuscì a provare l'amore adolescenziale, perché lei da ragazzina non aveva mai provato questo amore. Il primo vero amore, la voglia di conoscere i dolci piaceri, di crescere insieme e sentirti grande, i baci sotto la pioggia, le corse, il cuore in gola e le lacrime che ti spezzano il cuore. Con il tempo nella loro storia mancava sempre quel qualcosa, quel pizzico per unirli completamente.
Per lei Baltimora era tabù mettendo in un angolo tutti gli uomini che entravano ed uscivano dalla caserma perché il lavoro non può essere mescolato con l'amore.
Determinati paletti programmati nella vita alcune volte si sgretolano con il cammino ed è bastata una carezza sulla spalla da Colin per mandare in crisi Chanel e destabilizzare tutte le sue opposizioni e le sue certezze. Colin forse era l'unico che poteva completarla, pazzi allo stesso modo, stessa passione per gli aerei, due anime gemelle legate già prima del loro incontro.
Lui entrò dentro la sua anima, si infilò dentro le sue ossa fino ad arrivare in ogni singola sua vena del corpo fino ad impossessarsi di tutta se stessa. La loro chimica era unica due magneti che si cercano con gli occhi, con il corpo e se fai di tutto per separarli entrambi rimarranno uniti anche a distanza.
Chanel non voleva ammettere a se stessa tutto questo sentimento che provava per lui, così ostinata nella sua ossessione per trovare l'uomo giusto quando invece è sempre stato davanti ai suoi occhi. Entrambi si sono rinnegati così tante volte per la paura di un qualcosa inesistente fino a farsi del male, ma hanno vinto le loro anime che anche quando loro erano distanti e in eterna lotta le anime si tenevano per mano nell'attesa che loro due si ritrovavano di nuovo. Colin era il suo decimo e forse così tanto stupida quella promessa non era!
Da quella notte che tutti e tre erano coricati nel letto a ridere ed abbracciarsi non si staccarono più. Steve, Chanel e Colin erano diventati migliori amici, niente più gelosie o manipolazioni, amici veri, un'amicizia speciale, che andava oltre a tutto quello che era successo prima. Steve posò le sue armi per Chanel perché lei aveva scelto Colin e quindi decise di lasciare spazio a loro due. Da quella notte non si erano più persi di vista, Colin era tornato nella loro casa a vivere con lei e anche se la casa era stata comprata da Steve per lei, Colin da gran signore alla fine pagò la casa dove abitava con Steve e la regalò a lui ricambiando il favore.
~ SI PARTE DA QUI ~
Eccomi qui nel luogo dove aveva iniziato la mia corsa verso l'amore e per la prima volta era entrato nel mio corpo. Quel sentimento così strano che al solo pensiero lo potevo provare proprio io mi si accaponnava la pelle. Quell'amore che non sapevo nemmeno l'esistenza.
La mia vita stava iniziando di nuovo nel migliori dei modi, il meglio del meglio dentro una chiesa.
La chiesa era diventata un elemento importante della mia vita, la consideravo quasi un'amica che mi tiene per mano facendo parte della mia vita ed accompagnadomi nella direzione giusta da percorrere tenendomi stretta e protetta.
Apro la grande porta e mi blocco all'inizio della navate, non lo so cosa mi succede, ma il suo odore che entra nelle mie narici mi fa venire i brividi di paura. Abbasso gli occhi e vedo le mie gambe che tremano. Qualche gocciolina di sudore si forma nella mia fronte.
Erano quasi passati due anni da quel giorno che avevo sbattuto quella grande porta per scappare via da quella situazione che era diventata più grande di me ed io non riuscivo più a tenere a freno.
La chiesa è bellissima, gli affresci sono stati così restaurati perfettamente che sembrano essere pitturati un mese fa, invece sono passati due o tre secoli. C'è ancora quel profumo di tempera, pittura e questo profumo mi piace, estasia la mia mente ed ammalia i miei occhi. Rimango lì affascinata a guardare ogni minimo dettaglio e colore. Quelle donne raffigurate sono così pure, gli uomini così forti, le loro braccia sono protettive. I bambini così angelici ed i loro viso così ingenui e genuini.
Fisso quelle opere stregata, i suoi colori sono così delicati e realistici.
Il bagliore dei raggi del sole entra dalle vetrate colorate, quei giochi di colore formano un arcobaleno. Il calore, la luce sfiorano e illuminano il mio viso percorre tutto il corpo per riscaldare la mia pelle in questo giorno così importante. Chi l'avrebbe mai detto che avrei accettato. Eppure eccomi qui.
La mia mente vaga nei ricordi, flash si formano nella mia mente di tutto quello che è successo e non sono stata capace di farmi mancare nulla. Ogni immagine, sensazione, emozioni provate sono rimaste nitide e impresse nella mia mente e custodite nel mio cuore dove nessuno potrà mai rubare, mai togliere sono solo mie.
Ritorno in me sobbalzando cancellando per un istante i miei ricordi quando sento quella voce, il suo timbro è forte, ma allo stesso tempo delicato, quasi melodico <Come è possibile che dopo tutto questo tempo, i nostri litigi, le strattonate per tenerci lì fermi, i giuramenti con le lacrime agli occhi, gli implori per non dirsi addio, ci siamo odiati allo stesso modo per quanto ci siamo amati. Dopo tutte le nostre lotte per appartenerci completamente e ancora adesso riesce a spostare ogni mia moleca del mio corpo, della mia pelle, della mia anima?!
Il suo dito si avvicina al palmo della mia mano la sfiora, per poi sfiorare il mio dito. Giochiamo con le dite, prima le facciamo toccare, per poi ritirarle, ma alla fine lui afferra la mia mano e le nostre mani si uniscono in un abbraccio intrecciandole, quella unione che forse durerà per tutta la vita o fino a che il mio battito continuerà a battere.
~ LE SORPRESE NON FINISCONO MAI ~
Due anni prima ...
<
Si stacca da me, lasciandomi disorientata e sogghigno nessun uomo ha mai avuto questo potere su di me.
Continuo a prepararmi mentre il suo profumo è sopra la mia pelle. Guardo la mia figura sopra lo specchio, sistemo il mio vestito nero con lo scollo tondo, stretto sopra il mio corpo che mette in evidenza tutte le forme. Rimango lì a fissarmi quando sobbalzo trovandomi dietro le miei amiche, mi giro verso di loro e le abbraccio. Le loro braccia mi stringono il corpo, Giselle lega i miei occhi hai suoi <
Daphne si mette dietro di me, appoggia la sua testa tra i miei capelli <
Eva mi stringe con le mani i fianchi <
Scendiamo le scale, arriviamo davanti la porta di casa, quando Colin si avvicina e dalla sua tasca esce una stola nera, la piega e la mette davanti ai miei occhi ed io sussulto <
In quel momento Colin spinge Steve <
Siamo appena arrivati, il motore della macchina rallenta, la chiave girarsi e il freno a mano alzarsi. La portiera si apre, la mano di Colin mi prende ed esco dalla macchina. Camminiamo insieme mano nella mano, sotto i miei piedi sento il bracciolino che fa male alla mia pianta ed appena entriamo Colin toglie la stola nera dai miei occhi. Non riesco a vedere niente lo stesso perché la luce è spenta, non sento e non vedo nessuno. Cerco Colin con la mano, ma non c'è <
In quel momento la luce si accende e i miei occhi si spalancano. Non potevo crederci, siamo dentro una villa con le vetrate e fuori c'è un giardino con la piscina. La villa è tutta addobbata con luci colorate, i tavoli hanno delle tovaglie di seta e le sedie sono ricoperte da delle imbottiture. Sopra i tavoli ci sono calici di cristallo, posate di argento, piatti di ceramica e dei centri tavola a forma di calice grande con dentro delle pietruzze colorate e dei fiori. Al centro della villa c'è uno striscione con scritto BENTORNATA PICCOLA!
I miei occhi iniziano a pizzicare, le lacrime scendono veloci sopra le mie guancie e da una porta escono tutti i miei genitori, i miei cugini, i miei zii, mia nonna, le mie amiche, i miei cognati, mio fratello, Eva, John, Colin, Steve e mia sorella che corre verso di me e mi abbraccia.
Scoppio a ridere <
Lei mi stringe forte tra le sue braccia, scoppia in un grande singhiozzo e con voce strozzata <
Corrugo la fronte <
Lui si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte e ci uniamo in un abbraccio di gruppo io, Colin e Steve. Quando mi stacco sogghigno e dico ad entrambi <
Gli occhi di Steve si emozionano mentre sente le parole di Colin e con voce tremolante <
La serata continua in armonia, balliamo, ridiamo ed avere tutta la mia famiglia al mio fianco è la cosa più bella del mondo. Stiamo tutti festeggiando il mio risveglio da quel maledetto coma, poi non riuscivo a camminare ed ora festeggiamo la mia guarigione, la mia vita che piano piano sta tornando quella di un tempo e normale.
Siamo appena tornati a casa, decido di distendermi sul letto, la gamba mi fa male, ma non voglio far preoccupare Colin, la massaggio con la mano, ma appena sento Colin salire le scale tolgo la mano, mi alzo prendendo il pigiama. La sua mano che mi tiene per la vita <
Sogghigno perché è così dannamente bello anche quando mi riprende?
La mia mano si appoggia sopra il suo viso <
Si avvicina con il viso vicino alla mia gamba dolorante, le sue labbra si posano sopra la mia ferita, la bacia con dolcezza, le sue labbra umide sono sopra la mia pelle e sussurra ad essa <
Colin si alza ed inizia a gesticolare per la stanza <
Mi alzo di scatto dal letto ed inzio ad urlare <
Colin sgrana i suoi occhi e si avvicina a me con voce turbata <
Scuoto la testa ed abbasso lo sguardo, forse avevo esagetato con le parole <
Si sposta e cammina verso la finestra, la sua immagine si riflette sul vetro <
Si sposta ed io sono costretta a togliere la mia mano su di lui, vedo le sue dita aprire i bottoni della sua camicia, slaccia la cinta dei pantoloni, apre il bottone e li tira giù, li appoggia sopra la sedia e si sdraia sul letto. Vedo la sua indifferenza, schiarisco la mia voce ed intimorita con un filo di voce <
Ero stata tutta la notte a rimuginare quello che era successo, io che cercavo in tutti i modi di combattere i mostri di Colin di non farli più uscire ed aiutarlo invece ero stata io la prima a sottolineare quello che era stato un tempo provocando un grande dolore dentro di lui.
Mi alzo in punta di piedi dal letto, scendo in cucina ed inzio a preparare la sua colazione preferita uova e bacon. Appena ho preparato la colazione, prendo un vassoio e metto tutto sopra, prendo un foglio di carta.
AMORE MIO GRAZIE CHE TI PRENDI CURA DI ME! TI AMO PIÙ DI OGNI ALTRA COSA AL MONDO.
Piego il figlio e lo metto tra il bicchiere del succo di frutta e il piatto, salgo le scale ed appoggio il vassoio sopra il suo comodino e mi sdraio sopra il letto. Colin inzia a muoversi ed io chiudo gli occhi quando il suo corpo si alza dal letto. Si siede e rimane immobile ed inzia a sogghignare <
Lo guardo corrugando la fronte <
Sogghigna <
Annuisco con la testa e mugugno visto che le sue mani mi bloccano la bocca, lui scoppia a ridere <
Appena arriviamo in caserma, la mia squadra viene subito verso di me correndo e mi salutano calorosamente.
La giornata passa, ma i miei occhi non rimangono innosservati, vado verso Colin e lo prendo per il braccio con gli occhi di fuori <
Colin mi guarda spaesato <
Colin in quel momento scoppia a ridere <
Lo strattono per il braccio <
Colin scuote la testa, mi prende per la vita e mi alza, io allargo le mie gambe e le incrocio nella sua vita. Colin scoppia a ridere <come potevo essere ancora arrabbiata con lui dopo quelle parole? Non potevo!
Mi avvicino e davanti a quelle ragazze infilo le mie mani tra la sua chioma dei capelli, lo spingo verso di me e lo bacio con passione, ecco beccatevi questa! Lui è mio!
Appena arriviamo a casa, trovo le luci accese, guardo Colin perplessa quasi impaurita, lui mi prende per la mano ed entriamo in casa. Appena apre la porta d'istinto mi metto dietro la sua schiena e mi aggrappo alla sua maglietta con la mano, lui sogghigna ed io gli do una pacca sulla spalla <
Colin in quel momento scoppia a ridere <Effettivamente aveva ragione e allora chi stava dentro casa nostra?
Passiamo il corridoio e ci troviamo davanti le mie amiche che urlano <
Sobbalzo alle loro urla ed ancora impaurita <
Dal salone esce anche mia sorella, Daphne e Beverly che corrono verso di me.
Le mie amiche avevano spostato i loro lavori qui a Baltimora.
Gisella aveva trovato un