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Concorso DSGA Prova Teorico Pratica: Guida alla risoluzione di casi concreti attraverso la redazione di un atto
Concorso DSGA Prova Teorico Pratica: Guida alla risoluzione di casi concreti attraverso la redazione di un atto
Concorso DSGA Prova Teorico Pratica: Guida alla risoluzione di casi concreti attraverso la redazione di un atto
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Concorso DSGA Prova Teorico Pratica: Guida alla risoluzione di casi concreti attraverso la redazione di un atto

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Guida alla risoluzione di casi concreti attraverso la redazione di un atto. La seconda parte della prova scritta del concorso per 2004 DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi) è una prova teorico-pratica che consiste nella risoluzione di un caso concreto attraverso la redazione di un atto. Il testo, dopo una una Introduzione in cui si forniscono indicazioni sulla redazione di un atto amministrativo, raccoglie diversi esempi di determine e atti, tutti aventi ad oggetto l'attività amministrativa e contabile di una istituzione scolastica.

Indice

Guida alla redazione di un atto amministrativo
1. La struttura tipica dell’atto amministrativo
1.1 L’intestazione
1.2 La parte centrale
1.3 La parte conclusiva
1.4 Redazione degli allegati
1.5 Citazione di testi normativi o amministrativi
Atto n. 1 - Esempio di “Determina di nomina della Commissione giudicatrice”
Atto n. 2 - Esempio di “Dichiarazione di accettazione dell’incarico e dichiarazione di inesistenza di cause di incompatibilità e di astensione”
Atto n. 3 - Esempio di “Determina di acquisto (affidamento diretto mediante richiesta di preventivi)”
Atto n. 4 - Esempio di “Determina di acquisto (affidamento diretto mediante pubblicazione di avviso)”
Atto n. 5 - Esempio di “Determina di acquisto (affidamento diretto mediante ordine diretto MEPA)”
Atto n. 6 – Esempio di “Determina di acquisto (affidamento diretto mediante trattativa diretta MEPA)”
Atto n. 7 – Esempio di “Determina di indizione (affidamento mediante RDO su MEPA)”
Atto n. 8 - Esempio di “Determina di aggiudicazione (affidamento mediante RDO su MEPA)”
Atto n. 9 – Esempio di “Determina di indizione (affidamento mediante procedura negoziata sotto soglia con previo avviso)”
Atto n. 10 - Esempio di “Determina di indizione (affidamento mediante procedura negoziata sotto soglia senza previo avviso)”
Atto n. 11 – Esempio di “Determina di aggiudicazione (affidamento mediante procedura negoziata sotto soglia)”
Atto n. 12 – Esempio di “Determina di indizione (affidamento mediante procedura aperta)”
Atto n. 13 – Esempio di “Determina di aggiudicazione (affidamento mediante procedura aperta)”

 
LanguageItaliano
Release dateJun 3, 2019
ISBN9788834131220
Concorso DSGA Prova Teorico Pratica: Guida alla risoluzione di casi concreti attraverso la redazione di un atto

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    Concorso DSGA Prova Teorico Pratica - A. Andrei

    Andrei

    Concorso DSGA

    La prova teorico-pratica

    Copyright 2019

    Indice

    Concorso DSGA  La prova teorico-pratica

    Guida alla redazione di un atto amministrativo

    1. La struttura tipica dell’atto amministrativo

    1.1 L’intestazione

    1.2 La parte centrale

    1.3 La parte conclusiva

    1.4 Redazione degli allegati

    1.5 Citazione di testi normativi o amministrativi

    Atto n. 1 - Esempio di Determina di nomina della Commissione giudicatrice

    Atto n. 2 - Esempio di Dichiarazione di accettazione dell’incarico e dichiarazione di inesistenza di cause di incompatibilità e di astensione

    Atto n. 3 - Esempio di Determina di acquisto (affidamento diretto mediante richiesta di preventivi)

    Atto n. 4 - Esempio di Determina di acquisto (affidamento diretto mediante pubblicazione di avviso)

    Atto n. 5 - Esempio di Determina di acquisto (affidamento diretto mediante ordine diretto MEPA)

    Atto n. 6 – Esempio di Determina di acquisto (affidamento diretto mediante trattativa diretta MEPA)

    Atto n. 7 – Esempio di Determina di indizione (affidamento mediante RDO su MEPA)

    Atto n. 8 - Esempio di Determina di aggiudicazione (affidamento mediante RDO su MEPA)

    Atto n. 9 – Esempio di Determina di indizione (affidamento mediante procedura negoziata sotto soglia con previo avviso)

    Atto n. 10 - Esempio di Determina di indizione (affidamento mediante procedura negoziata sotto soglia senza previo avviso)

    Atto n. 11 – Esempio di Determina di aggiudicazione (affidamento mediante procedura negoziata sotto soglia)

    Atto n. 12 – Esempio di Determina di indizione (affidamento mediante procedura aperta)

    Atto n. 13 – Esempio di Determina di aggiudicazione (affidamento mediante procedura aperta)

    Guida alla redazione di un atto amministrativo

    1. La struttura tipica dell’atto amministrativo

    A differenza degli atti normativi (leggi, decreti …) gli atti amministrativi sono caratterizzati da una forte disomogeneità. Non risulta facile dunque fornire principi univoci che valgano per tutti i testi. Volendo comunque generalizzare, proviamo di seguito ad individuare quegli elementi che ciascun atto amministrativo dovrebbe sempre presentare prendendo in considerazione quattro diversi aspetti:

    - l’aspetto strutturale: le parti dell’atto amministrativo (es. preambolo, motivazione)

    - l’aspetto contenutistico o sostanziale: i contenuti

    - l’aspetto formale: tecniche redazionali e stilistiche

    - l’aspetto logico sistematico: iter e concatenazione logica dei contenuti

    La forma e la funzione dell’atto amministrativo richiedono la presenza di alcuni elementi che servono alla sua identificazione e di altri che ne garantiscono l’efficacia giuridica.

    Tali elementi possono essere descritti suddividendo idealmente l’atto amministrativo in tre parti distinte:

    La struttura tipica dell’atto amministrativo

    1.1 L’intestazione

    La parte iniziale, detta anche intestazione, contiene:

    - la denominazione dell’atto. In linea generale, se l’organo che adotta l’atto è monocratico, si parla di determina o determinazione; quando invece l’organo è un collegio o un’assemblea di deliberazione;

    Esempio: decreto, deliberazione, ordinanza, parere, determinazione

    - l’autorità emanante.

    Qualora si tratti di organo monocratico (individuale) indica le denominazione dell'organo che ha adottato l'atto. Quando si tratta di un organo collegiale, l’intestazione, oltre la denominazione dell'organo deliberante precisa anche le persone che hanno partecipato alla seduta (presenti ed assenti) al fine di evidenziare l'esistenza del quorum necessario per la validità dell'adunanza, denominato quorum costitutivo. Generalmente l'elenco dei soggetti che compongono l'organo collegiale è già stampato nel frontespizio (prima pagina) dello schema del verbale, utilizzato per formalizzare le singole deliberazioni adottate;

    Esempio:

    (organo monocratico) Il responsabile dell'Ufficio/ Il Dirigente del Settore / del Servizio.

    (organo collegiale) Commissione regionale, Consiglio

    L’individuazione del soggetto competente ad emettere il provvedimento deve essere effettuata tenuto conto di quanto dispongono, per ciascun procedimento, le leggi, lo statuto ed i regolamenti.

    La competenza del soggetto che emana il provvedimento costituisce elemento essenziale per la validità dell’atto.

    Si tenga inoltre presente che la L. 241/1990 obbliga le amministrazioni di determinare, ove non già direttamente stabilito per legge o regolamento, l’unità organizzativa responsabile degli adempimenti procedimentali e dell’adozione del provvedimento finale.

    - l’oggetto, che indica la funzione del provvedimento nel caso concreto;

    Esempio:

    Autorizzazione ad alienare l’immobile …. Ai sensi dell’art. 55, comma 1 del Decreto legislativo 42/2004

    Dichiarazione di notevole interesse pubblico

    - gli estremi che comprendono l’eventuale data e il numero che esprime il codice di protocollo per l’identificazione univoca del provvedimento o comunque il numero assegnato al provvedimento dall’ente emanante.

    1.2 La parte centrale

    Nella parte centrale sono ricompresi:

    - il preambolo con l’illustrazione del procedimento che ha portato all’emanazione dell’atto e di quanto ne è emerso. Quindi, dopo una descrizione dei fatti e delle situazioni all’origine dell’atto, in questa parte si indicano in modo analitico i vari passaggi (istanza di parte, conferenza dei servizi, accertamenti tecnici etc.) che hanno caratterizzato il procedimento e si elencano le norme giuridiche rilevanti per l’adozione dell’atto. In genere ciascuno degli elementi che costituisce il preambolo costituisce un paragrafo, introdotto dal termine Visto oppure dalle seguenti formule (differenziate in base all’elemento di volta in volta introdotto):

    Premesso che … (richiamo degli elementi di fatto e di diritto)

    Dato atto che, Preso atto che … ( attestazione degli elementi obiettivi)

    Accertato che, Verificato che, Constatato che … (elementi obiettivi come risultati di indagini tecniche)

    Rilevato che …(valutazioni dell’organo su dati noti)

    Visto …, Richiamato … (norme giuridiche, circolari etc. richiamate)

    Esempio: (nel caso di autorizzazione ad alienare un immobile)

    PREMESSO che con decreto dirigenziale …….. il Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Regione ….. ha dichiarato, ai sensi dell’art. 10 comma 1 del Decreto legislativo n. 42 del 2004 l’interesse culturale dell’immobile ……;

    VISTA la nota n. ……. del …..  con cui il proprietario del suddetto immobile ha chiesto al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il rilascio dell’autorizzazione all’alienazione ai sensi dell’art. 55, comma 1 del Decreto legislativo n. 42 del 2004;

    VISTO il parere istruttorio espresso in data …… dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di ….. ;

    - la motivazione contiene i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche alla base della decisione. Tutti i  provvedimenti amministrativi devono essere motivati ad eccezione degli atti a contenuto generale come i bilanci e gli strumenti urbanistici. La motivazione deve indicare le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione in relazione alle risultanze dell’istruttoria, richiamando espressamente le norme che motivano il provvedimento amministrativo. Anche la motivazione è suddivisa in paragrafi (uno per ciascuno degli elementi ora elencati) introdotti al termine Considerato;

    - il dispositivo racchiude la parte propriamente prescrittiva dell’atto amministrativo e, a seconda delle varie tipologie dell’atto interessato, comprende una manifestazione di scienza-conoscenza (es. certificazione, attestazione, verbale di accertamento, ecc.), o di valutazione (es. parere, proposta, valutazione tecnica, ecc.). Le ragioni giuridiche coincidono con le argomentazioni giuridiche che sono di supporto al provvedimento amministrativo e si riportano secondo la seguente sequenza:

    - disposizioni normative (rispettare la gerarchia fra le norme e, se si citano norme di pari grado, citare prima quelle di principio);

    - eventuali orientamenti giurisprudenziali (riportare per primi quelli delle magistrature superiori);

    - eventuali indirizzi dottrinari.

    Il dispositivo è introdotto da verbi quali: delibera, decreta, ordina, determina, dispone a seconda del tipo di provvedimento e dell’autorità emanante. Se il provvedimento comporta una spesa, nel dispositivo occorre esplicitare il mezzo e il modo per la sua copertura.

    Anche il dispositivo si suddivide in paragrafi, ciascuno introdotto dal termine Considerato.

    Il dispositivo è seguito da indicazioni relative:

    a)      all’autorità cui è possibile ricorrere contro quanto disposto dal provvedimento;

    b)      ai termini entro i quali ricorrere.

    Possono seguire il dispositivo alcune formule che dichiarano modalità e termini del provvedimento quali:

    a)      l’esecutività del provvedimento;

    b)      i soggetti cui il provvedimento va comunicato, notificato, trasmesso;

    c)      i soggetti ai quali compete provvedere all’esecuzione o che devono controllare che essa avvenga.

    1.3 La parte conclusiva

    La parte conclusiva indica necessariamente il luogo in cui l’atto amministrativo è stato adottato, la data di adozione dello stesso e la sua sottoscrizione. Per gli atti di organi individuali, la sottoscrizione consiste nella firma apposta dall’autorità (persona fisica) che adotta il provvedimento. Per gli atti di organi collegiali, la sottoscrizione del verbale di deliberazione consiste nella firma apposta da chi rappresenta l’organo (es. il Presidente del Collegio) e da chi ne verbalizza la volontà (es. il Segretario).

    La sottoscrizione può essere autografa, a stampa o digitale.

    1.4 Redazione degli allegati

    Il testo del provvedimento amministrativo cui è collegato oggettivamente l’allegato deve contenere un rinvio espresso all’allegato o agli allegati. Gli allegati contengono tabelle, elenchi, prospetti e simili, prescrizioni tecniche lunghe e dettagliate, rappresentazioni grafiche quali cartografie, disegni e altri documenti che altrimenti appesantirebbero il testo del provvedimento amministrativo.

    Bisogna evitare di inserire negli allegati elementi collocabili nel provvedimento amministrativo. È necessario inoltre intestare gli allegati con la denominazione Allegato e contraddistinguerli con una lettera maiuscola.

    1.5 Citazione di testi normativi o amministrativi

    La citazione deve essere completa per garantire la funzione comunicativa, la chiarezza e l’univocità del riferimento. La citazione completa è costituita, nell’ordine, dai seguenti elementi scritti per esteso:

    a)      denominazione formale dell’atto;

    b)      autorità emanante;

    c)      data e numero di protocollo (o il numero assegnato all’atto dall’ente emanante) separati da una virgola;

    d)      oggetto racchiuso tra parentesi.

    In caso di ripetute citazioni del medesimo atto, è ammessa, limitatamente alle citazioni dopo la prima, la citazione abbreviata. La citazione abbreviata è costituita, nell’ordine, dalla denominazione formale dell’atto, dall’autorità emanante, dal numero e dall’anno dell’atto.

    Atto n. 1 - Esempio di Determina di nomina della Commissione giudicatrice

    Prot. n. […]

    [DENOMINAZIONE ISTITUTO SCOLASTICO]

    Via […] Città […] CAP […]

    Tel […]/Fax […]

    Mail […]/Pec […]

    DETERMINA DI NOMINA DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE

    nell’ambito della procedura di gara [indicare l’oggetto della gara], da aggiudicare tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, ai sensi dell’art. 95, comma 3, D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50

    IL DIRIGENTE SCOLASTICO

    VISTO il D.I. 28 agosto 2018,n. 129;

    VISTA laL. 7 agosto 1990, n. 241;

    VISTO il D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165;

    PRESO ATTO che il criterio di aggiudicazione della predetta gara è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa determinata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, ai sensi dell’art. 95, comma 3, D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50;

    VISTO l’art. 77, comma 1 del D.Lgs. 50/2016 il quale dispone che, nelle procedure di affidamento di contratti di appalto o di concessione limitatamente ai casi di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la valutazione delle offerte dal punto di vista tecnico ed economico sia attribuita ad una Commissione giudicatrice, composta di esperti nello specifico settore cui afferisce l’oggetto del contratto;

    VISTEle norme di nomina della Commissione di aggiudicazione dettate dall’art. 77 del D.Lgs. 50/2016 ed in particolare il comma 3, il quale dispone che i commissari siano scelti: a) in caso di appalti di importo superiore alla soglia di cui all’art. 35 del D.Lgs. 50/2016, tra gli esperti iscritti all’Albo dei componenti delle commissioni giudicatrici istituito presso l’ANAC; b) in caso di appalti di importo inferiore alla soglia di cui al citato art. 35 o per quelli che non presentano particolare complessità, anche tra personale interno alla Stazione Appaltante, nel rispetto del principio di rotazione;

    VISTE le Linee Guida ANAC n. 5 recanti «Criteri di scelta dei commissari di gara e di iscrizione degli esperti nell’Albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici», approvate con delibera del Consiglio dell’ANAC n. 1190 del 16 novembre 2016, e aggiornate al D.lgs. 56/2016 con delibera del 10 gennaio 2018, n. 4;

    VISTE le «Istruzioni applicative per la nomina delle commissioni di gara, ai sensi degli artt. 77, 78 e 216, comma 12°, del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50», approvate con Determina n. […]/del […], e adottate da questo Istituto sulla base delle disposizioni introdotte dal D.Lgs. 50/2016;

    [nel caso in cui la nomina avvenga nel periodo transitorio, fino al 15 gennaio 2019] VISTO l’art. 216, comma 12, del D.Lgs. 50/2016 il quale precisa

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