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Mesopotamici sul monte luogo
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Mesopotamici sul monte luogo
Ebook162 pages41 minutes

Mesopotamici sul monte luogo

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Mesopotamici sul Monte Luogo?

Un'ipotesi suggestiva? Eppure... Eppure… da tanti anni sto lavorando per trovare qualche traccia relativa alla presenza dei primi Neolitici arrivati nell'area della Pianura Padana dal Medio Oriente, attraverso il percorso della costa Adriatica Balcanica. Non solo pianura però. Tracce di un passato misterioso si trovano anche qui nel Monte Luogo, a Montarsolo, in Alta Valtrebbia (Corte Brugnatella-Piacenza-Italy). Un passato misterioso che cercherò di ricostruire: chi era questa gente e da dove arrivava?
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJun 27, 2019
ISBN9788831627832
Mesopotamici sul monte luogo

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    Book preview

    Mesopotamici sul monte luogo - Lug Del Piede

    Introduzione

    Quelli che fra poco illustrerò sono gli appunti di una ricerca svolta con pazienza e con la speranza di potere trovare finalmente qualche prova concreta relativa a chi, anticamente, ha popolato la strana zona che ci apprestiamo a descrivere.

    Partendo dal presupposto che tale area, per secoli e fino al 14 a.C., è stata dominata dai Liguri e forse ha rappresentato anche un rifugio per qualche gruppo di Galli Boi in fuga durante l’avanzata dei Romani, si è poi proseguito cercando di utilizzare le tracce lasciate dalla stregoneria locale. Si è dato infatti ascolto alle storie paesane di streghe e stregoni, la cui origine arriva da molto lontano, nella speranza di poter localizzare i luoghi delle cerimonie.

    Ed è stato proprio grazie a questa pista che si è potuto sia trovare l’ubicazione sia rinvenire incisioni e piccole pietre scalfite.

    Concludo questa sintetica descrizione della ricerca, precisando che quella che seguirà vuole essere semplicemente un’esposizione di ciò che ho visto. Ovviamente per poter avanzare delle ipotesi ho preso in considerazione anche i riferimenti storici di importanti studiosi, ma a questi e a tutti coloro che hanno una specifica preparazione nel campo lascio tutta la parte dei riscontri. Da parte mia, dopo tanti anni di ricerca, mi limiterò a raccontarvi quelle che sono le mie convinzioni riguardo all’origine, all’identità e alla particolarità di questo posto misterioso.

    PARTE PRIMA

    Misteriose tracce in Alta Valtrebbia

    " Sembrerebbe strano pensare che, in una zona quasi dimenticata, si possano nascondere dei misteri,

    e invece !……"

    Ecco i titoli che troviamo sul quotidiano di Piacenza

    Libertà,

    articolo di Michele Borghi

    del 03/11/2007:

    < RITI MAGICI NEI BOSCHI DELLA VALTREBBIA, SPUNTANO PIETRE E GRAFFITI FORSE LEGATI AI CELTI E AI LIGURI >

    e del 05/01/2008

    < CONTINUA LA RICERCA DI CHIAPPAROLI, SPUNTA UNA ROCCIA CON IL VOLTO DI UNA DIVINITA’ >.

    1

    Zona del mistero

    Monte ‘Il Luogo’ detto ‘Il Logo’

    (741 metri)

    Tutto ebbe inizio molto tempo fa, con l’acquisto di un cerca mine. Da subito mi appassionai a questo tipo di ricerca, anche se, a dire il vero, l’interesse era maturato già ai tempi del servizio militare, quando, in veste di aiuto artificiere, ogni tanto, avevo avuto occasione di usare il cerca mine. Ma ho dovuto aspettare più di dieci anni per averne uno personale.

    Lo scopo di questo acquisto così particolare si legava alla possibilità di disporre di uno strumento in grado di individuare con precisione, nei luoghi ove si erano svolti combattimenti, le postazioni e i tipi di armamenti utilizzati. Nonostante l’entusiasmo iniziale, il più delle volte trovavo chiodi e fili di ferro; ogni tanto veniva alla luce un bossolo qua, una piastrina là, qualche frammento di bomba, ma niente di più.

    Questa situazione durò per diverso tempo, fino all’arrivo di una nevicata. E quella fu un’occasione fortunata, perché la neve lascia il sottobosco pressato, preparando un terreno ideale per questo tipo di ricerca. Mi trovavo in una zona teatro di scontri tra partigiani e tedeschi avvenuti nel corso della seconda guerra mondiale.

    Dopo molti tentativi andati a vuoto, spuntò una freccia (f 4), poi una moneta medioevale (f 5) e una dei ‘Farnese’ (f 6).

    Quello fu il ‘bottino’, oltre a qualche altro ritrovamento insignificante.

    Ma intanto avevo avuto modo di notare un fenomeno curioso ed interessante. Il terreno sembrava diviso da linee precise: in un’area il cerca mine funzionava perfettamente, ma a poca distanza diveniva decisamente ingovernabile. All’inizio pensai alla presenza di qualche consistente quantità di materiale nascosto, tant’è che esclamai ad alta voce: Vuoi vedere che abbiamo trovato il tesoro!. Ma il sogno durò poco ed allora ipotizzai che

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