L'uomo nell'ombra

Uno

Ero seduto allo Starbucks Coffee, ad angolo di St.Ermins Hill e la Broadway di Londra, come facevo quasi ogni giorno alla fine del mio turno. Con un bel caffè fumante in mano guardavo una sfilza di ragazzini che dall’altro tavolo facevano un gran chiasso. Da quando ero entrato all’accademia di polizia ero diventato piuttosto dipendente dalla caffeina, e i miei colleghi mi riempirono subito di appellativi come Mister Coffee, Joy-Espresso,e altri. Gli lasciavo fare anche se non mi divertivano ovviamente.

Sono arrivato qui da una cittadina completamente diversa. Weymouth solitamente è molto tranquilla, tutti si fanno gli affari propri, le persone amano pescare e fare lunghe passeggiate. Mentre Londra è Londra la conosciamo. E’ una città bellissima ma sicuramente caotica per chi non è abituato. Perciò ritrovarmi qui e farmi una nuova vita senza avere nessuno al mio fianco non è stato facile. Però per inseguire un proprio sogno a volte bisogna fare dei sacrifici.

Uscii dallo Starbucks Coffee verso le 19.00, e tornai a casa allo Strutton Ground. Un collega, un candidato come me, mi aveva aiutato a trovare un appartamento in affitto, e da due anni mi trovo abbastanza bene. L’appartamento non è grandissimo, è tra i più piccoli del quartiere e ha solo una cucina, un bagno, e una stanza da letto. Ma per me che sono da solo va più che bene. L’unica nota negativa è che in questa via quasi ogni giorno si svolge un grande mercato del quartiere, dove vendono svariate cose che vanno dal cibo, ai fiori, ai libri, e altro. Quindi il silenzio non la fa da padrona.

La notte mangiai particolarmente leggero e mi addormentai presto. Il giorno dopo avrei iniziato finalmente il mio primo giorno come agente a tutti gli effetti. Ero abbastanza nervoso ma questo non mi tolse il sonno per la notte.

Arrivai in centrale verso le 8.30 del mattino e feci la conoscenza del sergente Clarke,e con me c’erano gli altri agenti che erano riusciti a superare l’esame come candidati per il corpo dei MET (Metropolitan Police Service).

<< Buon giorno a tutti. Sono il sergente Clarke e sono qui per farvi i miei più sinceri complimenti. Siete risultati i migliori candidati della città e spero sarà per tutti voi l’inizio di un lungo e bel percorso qui all’interno della polizia londinese. Raccomando subito di tenere un comportamento diligente e corretto sia all’interno che al di fuori del posto di lavoro >>

<< Allora siete pronti per iniziare? >>

Tutti applaudirono felici e risposero di si all’unisono.

Due

Il primo periodo fu per me un periodo di assestamento. Facevo da casa-lavoro, lavoro-casa ogni giorno, e non c’erano quasi mai casi da svolgere ma solo qualche giro di pattuglia per controllare se era tutto apposto, o magari qualche piccolo furto di qualche ragazzino in alcuni negozi. Dovevo ammettere che come inizio non era stato molto esaltante.

La mia vita personale non andava di certo meglio, e dovevo ascoltare le preoccupazioni di mia madre quasi ogni giorno per telefono. Da quando sono andato via da Weymouth è diventata molto ansiosa nei miei riguardi, vuole sapere se mangio (sarei già morto se non fosse così), se va tutto bene a lavoro, e se mi ero trovato addirittura qualche ragazza. Non mi dispiacevano tutte queste attenzioni, però stiamo parlando sempre di mia mamma.

<< Ciao tesoro,come stai? Tutto bene? >>

<< Si tutto bene mamma grazie,e voi? >>

<< Si stiamo bene..Hai mangiato oggi? >>

<< Mi sono preparato una bistecca e poi un po’ di patate >>

<< Così poco? Ma non è che mi stai diventando secco? Guarda che inizio a preoccuparmi se no >>

<< Ma no mamma non c’è bisogno, sono apposto così >>

<< Lo spero davvero. Mio figlio deve essere forte e robusto >>

<< Come fai se no a salvare le persone e aiutarle >> continuò la madre

<< Si al massimo sto salvando un gatto che si è arrampicato sopra un albero e non riesce più a scendere >>

<< Dai tesoro arriverà il tuo momento non devi demoralizzarti >>

<< No si chiama sarcasmo mamma >>

<< E voi invece tutto bene? Non mi racconti nulla? >> chiese Joy cercando di cambiare discorso.

<< Mah le solite cose. Tutto bene comunque >>

<< E..lei l’avete vista per caso? >>

<< Ancora Joy? Quando la smetterai di crogiolarti nel tuo dolore? >>

<< Sto solo chiedendo mamma. Sai per curiosità >>

<< Sii curiosità certo >>

<< Comunque certo che l’abbiamo vista >> disse la signora Shay

<< E vi ha detto qualcosa? Ha chiesto di me per caso? >>

<< Non voglio ferirti Joy, mi metti in una situazione scomoda così, meno ne sai meglio è per tutti >>

<< Sono già in questa situazione, puoi dirmelo >>

<< No non