Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Cuore dell'oceano
Cuore dell'oceano
Cuore dell'oceano
Ebook90 pages1 hour

Cuore dell'oceano

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Una storia strana si può dire.

Cristal ama il mare, l'odore che ha e la tranquillità che trasmette, ma nel suo cammino incontra una persona che inizia ad amare anche più del mare.

Cristal e Davy sono l'esempio che l'amore può nascere dovunque, anche dove non ci si aspetta.

Loro sono l'esempio che l'amore non ha limite. Loro sono l'esempio che le cose si superano, soprattutto le paure.

Cristal lavora all'Atlantic, una casa di moda molto importante, svolge il lavoro come stilista ed è proprio lì che incontra Davy.

Lui fa di tutto per attirarla a sé, ma lei sembra essere indifferente, fino a quando scatta il primo bacio e lei si rende conto di provare qualcosa per lui, ma ci sono un po' di cose da superare.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJul 4, 2019
ISBN9788831626422
Cuore dell'oceano

Related to Cuore dell'oceano

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Cuore dell'oceano

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Cuore dell'oceano - Jennifer Sorgia

    sfumature.

    Capitolo 1

    Sono Cristal ed ho 23 anni, sono alta, ho i capelli lisci, di colore castano chiaro. Come suggerisce il mio nome, ho gli occhi azzurri, mia mamma mi diceva sempre che mi aveva dato quel nome proprio per i miei occhi, perchè quando sono nata la prima cosa che ha notato sono stati i miei occhi, che sembravano due cristalli.

    Voglio raccontare una storia, una storia d' amore. Una bella storia d'amore, La mia!

    è tutto nato così all' improvviso. Abitavo in una casa vicino al mare ed ogni giorno mi dirigevo verso quel blu che mi aspettava.

    Il mare era diventata la mia ossessione, non potevo stare neanche un giorno senza andare a trovarlo. Mi sedevo lì, sulla sabbia e osservavo e ascoltavo.

    Il mare mi dava sempre le risposte che cercavo, ci parlavo tutti i giorni.

    Non conoscevo nessuno in quel posto, mi ero trasferita lì per lavoro, in quel paesino desolato. In inverno sembrava che ci abitassi solo io, perchè con il freddo che faceva non usciva quasi mai nessuno.

    Avevo deciso di trasferirmi per vari motivi, ma il motivo principale era il mio lavoro. In quel paese lavoravo per una famosa casa di moda. Ero stata davvero fortunata a farmi assumere.

    Amavo disegnare abiti, abiti di tutti i tipi, aderente al corpo, a tubino, elegante, sexy, comodo e largo, abiti da donna con la gonna a campana, oppure smanicato o a maniche lunghe, insomma, disegnavo qualsiasi tipo di abito, l'unica cosa che mi serviva quando mi mettevo a disegnare era tranquillità.

    Il mio lavoro andava perfettamente già dopo poco tempo, ero diventata molto amica del mii capo, lui si fidava di me ed io non avrei mai voluto deludere la sua fiducia.

    Tutti i compiti più importanti per le sfilate li affidava a me, perchè aveva fiducia nelle mie capacità e sapeva che non gli avrei mai fatto fare brutta figura.

    Era come un papà per me, mi era stato vicino fin dall' inizio nel bene e nel male.

    Era inverno e la e la maggior parte degli abiti che dovevo disegnare erano estivi, perchè per l'inverno gli abiti li avevo già disegnati in estate: si lavorava così, dovevamo sempre avere degli abiti pronti per la stagione successiva.

    Estate, primavera, autunno e inverno, mi occupavo io di tutte le collezioni, fino a quando non arrivò lui, un uomo presuntuoso e troppo sicuro di se e che pensava di poter prendere il mio posto.

    Il primo istante che lo incontrai è stato a dir poco spiacevole, lui stava uscendo dall' ufficio di Mark e mi era venuto addosso senza nemmeno porgermi delle scuse e la cosa più assurda era che stava attribuendo la colpa a me, ed era proprio da me che pretendeva delle scuse, ma fino a prova contraria il suo caffè era caduto sopra la mia camicia preferita, non sopra la sua!

    Da quell' episodio capii subito che persona era...

    Non capivo cosa ci facesse lì, fino a quando Mark non mi comunicò che aveva assunto un nuovo stilista.

    « Cosa, cosa? » Gli chiesi perplessa.

    "Hai capito bene Cristal! » Rispose Mark con il suo solito tono tranquillo.

    Anche se in quel momento non c'era proprio alcun motivo per essere tranquilli.

    « Chi sarebbe il mio nuovo collega? » Gli dissi, cercando di mantenere la calma, sperando che non si trattasse di quell'uomo che mi fece cadere tutto il caffè addosso.

    « Si chiama Davy! è appena uscito dal mio ufficio, ora lo faccio chiamare così te lo presento, ma a proposito, che ti è successo alla camicia? » Mi domandò Mark perplesso.

    « Niente! Uno qua fuori mi è venuto addosso e mi ha rovesciato tutto il caffè sulla camicia »

    « Comunque sono curiosa di conoscere questo Davy! » Conclusi.

    Mark mi consigliò di andarmi a cambiare la camicia! Lo ascoltai e andai alla svelta a cambiarmi.

    Dopo aver allacciato tutti i bottoni e dopo aver ritirato l'altra camicia piena di caffè, camminai con passo deciso verso l'ufficio di Mark, speravo di arrivare prima io di Davy, ma non fu così. Era gia lì...

    Bussai alla porta dell'ufficio di Mark, sentivo delle voci, ma Mark disse con tono deciso:« Avanti! »

    Dopo il suo via libera, aprii delicatamente non potevo credere ai miei occhi.

    Cosa ci faceva quell' uomo con Mark?

    Ero curiosa di conoscere Davy, non quell'uomo arrogante, pensai tra me e me...

    « Cosa fai, chiudi la porta e vieni a sederti» Mi ordinò Mark con un'aria tranquilla e allegra.

    Io scossi la testa lentamente e sospirai. Non ci stavo capendo proprio nulla. Squadrai quell' uomo con lo sguardo più cattivo che potessi fare dopo di che mi accomodai sulla sedia che si trovava davanti alla scrivania grande di Mark, quella sedia almeno mi diede un po' di sollievo, l'ho sempre trovata una delle sedie più comode in questo edificio, oltre alla sedia della mia scrivania ovviamente. Mark aveva speso una fortuna per farmela avere, dicendo che dovevo star comoda e rilassata per disegnare i capolavori che sapevo disegnare.

    Diceva sempre che la vita mi aveva dato questo dono ed io non dovevo assolutamente buttarlo via, ed io, infatti, non ero intenzionata a farlo, non volevo assolutamente buttare via questa mia passione, per nessun motivo al mondo!

    Mi presentò Davy che, per dirla tutta, era l'uomo antipatico e presuntuoso che mi aveva fatto cadere tutto il caffè addosso.

    Mark notò che nel mio sguardo c'era qualcosa che non andava, nonostante io cercassi di nasconderlo, ma a quanto pare lui mi conosceva piuttosto bene.

    La cosa che mi mandava più in bestia era il fatto che lui, Davy, faceva finta di nulla, come se non ci fossimo mai incontrati.

    « Piacere » Disse con aria da santarellino.

    Io ero stata in silenzio per qualche secondo, poi decisi di fare il suo stesso gioco e con il mio solito sguardo fulminante risposi al suo piacere

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1