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SCAFFALE San Paolo Reloaded, edito da Transeuropa

Paolo di Tarso, quasi un Lenin mediterraneo


Un libro che un parco giochi teologico e filosofico, in cui Zizek asserisce che il cristianesimo troppo prezioso per essere lasciato a fondamentalisti e agguerriti conservatori
Claudio Canal

ome si fa a recensire il libro di un filosofo come Slavoj Zizek, star mondiale del pensiero pre/post/trans? Uno che, vivo e vegeto, a colazione pu godersi la lettura dellInternational Journal of Zizek Studies? Che dalle prime righe di un qualsiasi suo libro ti trascina su un ottovolante speculativo da cui atterri stordito? Se non sei un lettore ben temperato il rischio di venire sballottato tra idee e contro idee e di sentirti, alla fine, un verme. Non mi risulta che tra le tipologie dellargomentare filosofico ci sia la civetteria, anche se Georg Simmel gli ha dedicato un acuto saggio centanni fa. Zizek ti strizza locchio, poi ti volta le spalle e di nuovo ti prende per mano per abbandonarti subito dopo. Qualche volta sembra stupirsi da solo della propria arditezza intellettuale o della trita banalit che gli appena sfuggita. Se poi ci mette di suo anche la meritoria casa editrice che traduce laccademico titolo del libro qui in questione Pauls New Moment. Continental Philosophy and the Future of Christian Theology con San Paolo Reloaded. Sul futuro del cristianesimo, si capisce che non c solo Zizek a zizekkare (Transeuropa, Massa, a cura di Alice Gonzi e Damiano Bondi, euro 19,90). Se dobbiamo dunque fare download tra le nostre reti neurali delle 192 pagine di questo straordinario parco giochi filosofico- teologico e se vogliamo stabilirne la reciproca compatibilit, sar meglio partire dal pi breve e pi veemente dei cinque saggi che compongono il libro (due appartengono a John Milbank, teologo anglicano fondatore della Radical Orthodoxy): Una meditazione sul Cristo sulla Croce di Michelangelo. Interpretando il disegno del Crocefisso per Vittoria Colonna Zizek si concede la pi esplicita dichiarazione di fede politica: Il legame tra la comunit cristiana e il movimento progressista crucialeuna comunit che segua il modello della comunit cristiana originaria: una comunit di emarginati Ecco perch io e molti altri filosofi di sinistra siamo cos interessati a rileggere, riabilitare, e riappropriarci delleredit di PaoloIo sostengo che se perdiamo questo momento cruciale il momento della realizzazione dello Spirito Santo come una comunit di credenti noi vivremo in una societ davvero triste, in cui lunica scelta sar tra il volgare liberalismo egoistico o il fondamentalismo che lo contrattacca. Ecco perch io esattamente un radicale di sinistra penso che il cristianesimo sia una cosa troppo preziosa per lasciarlo ai fondamentalisti conservatori. Dovremmo lottare per esso. Il nostro messaggio non dovrebbe essere, Potete tenervelo, ma No, nostro. Voi lo state rapendo. Dunque, una dose di cristianesimo da iniettare in una sinistra anemica e impotente, affetta da un relativismo, che, quando va bene, si impegna a correggere le storture dei modi di vita, invece di criticarli alla radice, immersa com in una universale compassione multiculturale in cui tutto pu essere decostruito, anche i rapporti di produzione e lo sfruttamento che generano.

Michelangelo rappresenta il Dio mio, Dio mio, perch mi hai abbandonato? gridato da Ges sulla croce come un gesto di ribellione e di accusa. Cristo-Dio diviso dal Dio-Padre, la sua fede vacilla, per un momento diviene ateo. Dio abbandonato da Dio, Dio che non crede in s stesso. Zizek vede in questo Dio michelangiolesco un Dio impotente (un Michelangelo influenzato in realt da Vittoria Colonna e non viceversa, ma questo Zizek sembra non saperlo) e lo traduce, affidandosi al suo adorato Lacan, come il grande Altro, che muore sulla croce e con lui muore la garanzia di significato globale su cui contare e avere fiducia. Il Pezzo Grosso sistemer alla fin fine tutto, dice la religione, lui sa cos meglio per noi e come sia la vera armonia del mondo e il suo destino. Niente di pi falso, ribatte Zizek, il Garante supremo non garantisce niente, ha dubitato di se stesso, l, appeso ai chiodi, per ha fiducia in noi, manda lo Spirito santo, e Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, l sono i mezzo a loro e cos la comunit si costituisce e agisce. Nel nostro tempo, obietto io, il Paraclito deve essere in pausa pranzo, ma per Zizek questa leredit del cristianesimo, unistanza etica che ci carica dellonere di organizzarci, perch la spinta del nostro sviluppo storico, leconomia sacrale, il mistico mercato, la sragione del capitalismo, se non labbiamo ancora capito, porta alla catastrofe. La storia non dalla nostra parte, come sosteneva il marxismo classico con il suo proletariato salvatore atteso, predestinato e necessario dellumanit, ci tocca invece andargli contro, agire di puro volontarismo contro la necessit storica. Non c nessun grande Altro su cui fare affidamento, c solo la nostra libert radicale di contrastare o no la grande marcia della storia verso il disa-

SUPERSTAR, KAMERA SKURA, PRESSO LAMOYA DI PRAGA

stro e lapocalisse. Nel capitalismo pu ravvivarsi una religione, vale a dire, il capitalismo serve essenzialmente alla soddisfazione delle medesime ansie, sofferenze, inquietudini, cui un tempo davano risposta le cosiddette religioni scriveva Benjamin, richiamato da John Milbank e trascritto dai curatori del libro. Kapitalismus als Religion, Capitalismo come religione. Per fermarlo c bisogno di una religione altrettanto forte. Ma come si ricarica Paolo di Tarso in questa grandiosa baraonda teoretica? Guardandolo, dico io, come un Lenin mediterraneo e cristiano, e non so se Zizek questa me la passerebbe. Ma quale Paolo? La ricerca storica ed esegetica da pi di un secolo che oscilla tra Paolo come vero inventore del cristianesimo, e Paolo che non cristiano per niente, mentre quella che viene chiamata la radical new perpective si affanna a dimostrare che la teologia paolina paradossale, asistematica, incoerente, tutta legata a situazioni contingenti. Zizek non interessato a questi sviluppi di ricerca, Milbank un po di pi. Di Paolo gli importano alcuni fulcri teorici che estrae da tutto il corpus paolino, ma soprattutto scavando la lettera ai Romani che gli appare come un testo proto-psicoanalitico, avendo come spalla

con cui criticamente dialogare Alain Badiou e il suo autorevole San Paolo. Fondazione delluniversalismo (Cronopio, 1999). Senza la Legge il peccato morto, scrive lapostolo e Zizek: una legge che genera la propria trasgressione giacch ne ha bisogno per affermarsi come legge. Come uscire da questo circolo vizioso in cui latto stesso della proibizione che d origine al desiderio di trasgredirla, in cui legge e trasgressione si generano e si alimentano a vicenda? Nellanalitica del presente, come resistere al capitalismo che satura ogni cosa, i nostri desideri e i nostri sforzi di resistergli, che cattura ogni nostra cognizione e impulso? Per farla breve: non con la perversione, dice Zizek parlando in lingua lacaniana, che una trasgressione interna alla Legge (economica, politica, sessuale, religiosa), che ad essa fa comunque riferimento, specchiandosi, ma con una radicale destituzione soggettiva o isteria o separazione dallordine simbolico dominante, sospensione della Legge, disconoscimento dellAltro, fino ad accettare il vuoto della propria non-esistenza, della propria morte simbolica. da questo attracco paolino che Zizek salpa per esplorare la possibilit di un materialismo cristiano apocalittico.

SAGGI La democrazia dei beni comuni di Alberto Lucarelli per Laterza

Quando un movimento si fa legg


Ugo Mattei

sce a a ridosso delle elezioni in cui lautore ha deciso di candidarsi, e pu dunque leggersi come un personale impegno politico, questo agile volume di Alberto Lucarelli, uno dei giuspubblicisti pi innovativi ed attivi sulla scena politica ed accademica italiana (La democrazia dei beni comuni, Laterza, euro 16). Come giurista Lucarelli ha legato il proprio nome al recupero dellarticolo 43 della Costituzione; allelaborazione dei lineamenti di un nuovo diritto pubblico europeo delleconomia; allo studio teorico dei modelli di democrazia partecipativa. A cavallo fra il diritto e la politica si colloca invece il suo lavoro nella Commissione Rodot;quello di elaborazione dei quesiti referendari sullacqua bene comune; la sua difesa degli esiti referendari in Corte Costituzionale. Infine, sul piano della politica rappresentativa, Lucarelli stato eletto in Consiglio Comunale a Napoli (con molte preferenze) e ha ricoperto, fino a

qualche settimana fa quando si dimesso per candidarsi alla Camera (collegi in Liguria e Veneto) la carica di Assessore ai beni comuni e alla partecipazione, un neonato assessorato dal quale sono partiti molti impulsi innovativi. Fra questi merita di essere ricordata almeno la trasformazione di Arin Spa in Abc Napoli e la delibera destituente sui beni comuni, raggiunta in dialettica anche aspra con il collettivo degli occupanti dellEx Asilo Filangieri. Questa riflessione di Lucarelli, che viene ad arricchire un panorama di letteratura giuridica italiana sui commons ormai davvero cospicuo, non delude le aspettative generate da un simile pedigree di attivista non solo nazionale dei beni comuni (importanti sono i legami accademici e di movimento sviluppati da Lucarelli in Francia dove coltiva da anni un rapporto politico con l Assessore all Acqua Pubblica Anne Le Strat). Il taglio scelto quello di una riflessione sulla scienza del diritto pubblico italiano al tramonto dello stato sociale. Il

massimo responsabi tuale disarmo de pubblico. Il primo capitolo alla fenomenologia sionale del diritto fra politica, amminis societ. Il secondo processi di trasforma diritto pubblico con neo sotto i colpi de smo ideologico pro modello stato regola segue strutturalmen di effettivit del diritt co sociale, cui dedic zo capit Gli u Un nuovo volume si aggiunge capitoli agli scaffali dedicati ai commons. no le vi struzion Questa volta il contributo viene mo co da uno studioso e da un attivista dire del dirit interessato a innovare il diritto co. Il qu tolo si d metodo realisticamente sfugcostruzione di un di ge dalla nostalgia e immagina blico dei beni comun la costruzione di un nuovo modo si di metterne sott dello, apertamente alternativo lo lo spontaneismo allo stato regolatore (la cui loaspetti di diversit giu gica legata principalmente ai cessivamente anarch nomi di Giuliano Amato, Franlistici. Qui Lucarelli p co Bassanini e Sabino Cassestruire dal basso un se) che lautore considera il universalistico che m

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