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PERIODICO DI INFORMAZIONE, ATTUALITÀ E CULTURA MUSICALE A CURA DEL SAINT LOUIS COLLEGE OF MUSIC
PORNO OF MIND
di Eugenio di Flavio Fabbri
Vicedomini
Periodico di informazione, attualità e cultura musicale a cura del Saint Louis College of Music
Come arrivare un
Il «Genio» è un giorno ad esibirsi di
progetto musicale fronte al pubblico del
ideato agli inizi del grandioso Carnegie Hall
2007 da Gianluca di New York? Come
De Rubertis (che ottenere un’audizione
era tastierista degli per provare, finalmente
Studio Davoli) e al mondo intero, il talen-
Alessandra Contini to di cui siamo forniti?
alla voce e al Chissà quanti aspiranti
basso. musicisti o studenti di
di Romina Ciuffa Il loro improvvi- conservatorio si saranno
Mi sento ribelle anche oggi, mi sento sessantot- so successo è fatto fatti tali domande.
tina ogni qualvolta apro il giornale, mi stendo su di canzoni dal Eppure la risposta
un prato, uso i bagni dell’università e m’innamo- sapore di zucchero potrebbe venire da dove
ro. Il Sessantotto era la margherita in bocca, una filato che riportano meno te la aspetti e cioè dalla rete. «Practice,
canna rock, la confusione di una generazione in mente la Parigi practice and practice, then download your per-
stanca e sesso di gruppo. Oggi come ieri, ma al tempo di Brigitte formance video on YouTube», recitano gli amba-
meno di ieri. Perché muore anche la politica, cre- Bardot e la swin- sciatori del progetto sponsorizzato dal social
pano le ideologie, sesso si fa in chat. Il ging London di network proprietà di Google. Insomma, niente
Sessantotto rollato, appicciato, tirato, et voilà tutte Marianne Faithfull. di più semplice, fare tanta pratica e immortalare
le illusioni tossiche son più reali che mai. (...) (...) l’esecuzione giusta su un video. (...)
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Ppop&rock
OPCK OASIS FEED
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GRACE JONES
Direttore
ROMINA CIUFFA
Direttore Responsabile
SALVATORE MASTRUZZI
Redazione
Romina CIUFFA redazione@musicin.eu
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Contributi di rubrica
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Progetto grafico
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BALLET BEY&further
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Marketing e Pubblicità
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QUELLA D’ARTISTA
Ansa esordisce con «l’indiscutibile signora della musica ita- rietà che permette loro di mangiare a ufo nei ristoran-
Tipografia
Ferpenta Editore Srl
L ’ liana» riferendosi all’intervento di Mina che, con un tocco
da Re Mida, dovrebbe far recuperare credibilità e nobiltà al
ti in cambio della classica foto da esporre, ci pense-
rà Checco Zalone (dal barese «Che cozzalone»),
Via R.G. di Montevecchio - Roma Festival di Sanremo. Controcorrente, avrei da dubitare sulla parodia di un cantante neomelodico napoletano:
indiscutibilità di chiunque, quindi anche di Mina, che con la fatevi un giro su Youtube, sarà lui il vero protago-
Contributi sua impalpabilità è ormai assurta a dea di un Olimpo che, pro- nista di Sanremo 2009.
Elisa Angelini, Lorenzo Bertini prio in quanto furbescamente imperscrutabile, sembrerebbe a Quanta perversione c’è nell’attirare gli spettatori
Nicola Cirillo, Giosetta Ciuffa
Stefano Cuzzocrea, Cristina D’Eramo prova di critica. La rispettabilità e la longevità della sua carriera con colpi bassi? A sufficienza. Pensate a che
Alessandra Fabbretti, Clara Galanti non possono indurci, come pecore, a bere a priori qualunque affluenza di pubblico ci sarebbe in un seminario su «Il
Gianluca Gentile, Eugenio Vicedomini cosa faccia o dica; ricordiamoci sempre della Merda d’artista di logaritmo neperiano e il calcolo della massa del
Livia Zanichelli Piero Manzoni. Bosone di Higgs» se solo il relatore fosse introdotto
Se Mina rappresenta la vetta del Festival, nelle stalle troviamo dalle conigliette di Playboy. Abbiamo però, oggi, una
Maria De Filippi e la banale ovvietà delle sue proposte, ora anche in grande opportunità, che è lo zapping: sintonizzarci su
Rai. L’italiano medio (ma sempre più basso) guarda a queste e alle tra- Raiuno per gli starnazzi delle conigliette, poi tornare in
Anno III n. 8 smissioni di Simona Ventura come alla fucina dei nuovi progetti tempo per il finale di «Dr. House», meno scontato di una
Inverno 2009 musicali italiani per un unico motivo: possiede una cultu- canzone di Al Bano. Il messaggio è chiaro, gli
ra sottosviluppata. Di questo eviterei di dare la colpa sponsor comunque contenti, il direttore Del
Registrazione presso il Tribunale di Roma alla scuola, troppo comodo. Tutt’altro: la colpa è Noce ancorato alla poltrona. Del resto, il
n. 349 del 20 luglio 2007
come la responsabilità penale - personale - ed è lega- Bosone di Higgs continuerà pure a non esse-
ta alle difficoltà crescenti dell’italiano a sviluppare sufficienti sinapsi nelle re visibile a occhio nudo (al giorno d’oggi l’ipotetica particella non è mai
proprie cellule encefaliche. stata osservata, a differenza di questo Festival), ma l’occhio vuole sempre la
STEFANO Dal canto loro, Paolo Bonolis e Luca Laurenti fanno ridere e lo fanno sua parte.
MASTRUZZI - a differenza di alcuni cantanti - di proposito; se non dissacreranno que-
EDITORE sto crogiuolo di pseudo-artisti a caccia di diritti Siae e della facile noto- Stefano Mastruzzi
RIVISTA inverno.QXP 9-02-2009 17:30 Pagina 2
J AZZ
& blues MARCELLO ROSA Amo parlare di PRENDIAMO FIATO Saint Louis
Music In Inverno 2009
ANGELI-DRAKE Il Dialogo
a cura di ROSSELLA GAUDENZI me come di un suonatore di trombone: la Un’iniziativa che fa prender fiato a tromboni, Tra la chitarra sarda preparata e
definizione di musicista è troppo gravosa. clarinetti, sassofoni, trombe, bassotube e flauti le percussioni afro-cubane
crive Marcello Rosa: «Il jazz ha circa un secolo di vita, ma il «The Blue Room Jazz Club», con tanto di Jazz «à la carte». È data da un profondo
S rimane ancora sotto molti aspetti una musica misteriosa;
molto del suo fascino dipende probabilmente anche da que-
sto. Il jazz è una musica seria, ma non seriosa; impegnata ed
All’epoca il progetto incontrò qualche difficoltà e non venne rea-
lizzato, così è rimasto a lungo tra i pensieri e i cassetti di
Marcello. Poi l’Alexanderplatz ha aperto le porte, il lunedì sera,
affetto che nutro per
essa, sono pronto a met-
termi sempre in discus-
impegnativa, ma che sa al momento giusto disimpegnarsi; ludi- al menu firmato dal celebre trombonista. sione, filtrando con
ca e al tempo stesso profonda, di una semplicità a volte così com- «L’idea è in fondo semplice e nasce da una sorta di pigrizia: esperienze ed ascolti.
plicata da sbalordire anche il più attento e preparato musicolo- fare la scaletta richiede fatica, e presentare al pubblico un reper- Citando Ellington, in
go. E tante, tante altre cose…». torio quasi sterminato, comprendente brani originali composti sintesi si potrebbe dire
Non solo: «Il jazz è però, soprattutto, l’espressione del proprio da me e brani classici, per un totale di ben cento composizioni che la modernità è gior-
stato d’animo (di chi suona e di chi ascolta) ed è questa sua da poter scegliere sul menu, è una sorta di uovo di Colombo. In no per giorno, facendo
peculiarità che ne fa una musica sempre nuova e imprevedibile, più, ci sono i ‘piatti del giorno’. Ci ho messo dentro tutto ciò che riferimento al quel suo
coinvolgente, unica. La scelta del repertorio dipende quindi dal- so fare, la scelta specifica spetta di sera in sera agli spettatori. concetto che afferma:
l’umore del musicista, ma non c’è da meravigliarsi se alcuni cele- Una pecca è che le richieste prediligano la maggior parte delle ‘Noi (l’orchestra) non
bri temi possano a volte essere serviti a gentile richiesta per sod- volte i classici, rimangono un po’ in sordina le preferenze per i lavoriamo per la poste-
disfare quei palati affezionati a particolari sapori, sensazioni, brani originali», (tra i quali i pregevoli pezzi tratti dal suo ulti- rità, va bene che la
ricordi». mo album, A Child is Born, ndr). nostra musica sia di
Sarebbe impossibile introdurre più efficacemente l’ultimo pro- «In una serata quanti brani si riescono ad eseguire, quante gradimento oggi’. Ciò
getto musicale ideato e realizzato dal suonatore di trombone, così richieste si riescono a soddisfare? Circa 10, 12. Ebbene, talvol- che conta è dunque essere attuale. Io vengo spesso citato come
ama definirsi, Marcello Rosa («… Amo parlare di me come di un ta ci si scontra con un pubblico che dimostra una certa mancan- musicista Dixieland, perché con questo stile ho iniziato, essendo,
suonatore di trombone: la definizione di musicista è troppo one- za di cultura jazzistica. Il punto è: se suono un classico non lo sulle prime, apparentemente più facile. Poi però si va avanti.
rosa, gravosa…»). Eppure il suonatore di trombone in questione, suono diversamente da come suonerei un pezzo be-bop o funky. Non si deve restare ancorati al passato, per me è stupido senti-
oltre ad avere un’esperienza di mezzo secolo come arrangiatore Sono io. C’è la mia personalità in qualsiasi mia esecuzione mentalismo».
e compositore, ha diffuso la musica jazz nel nostro Paese a par- musicale, affronto i temi che mi piacciono». «Io suono il Dixieland talmente bene da non suonarlo più. Non
tire dal 1963 attraverso indimenticabili programmi radiofonici e Il lunedì, cadenza quindicinale, è il giorno dedicato a queste trovo oggi la mentalità giusta per farlo. Ho vissuto sino ad oggi
televisivi dei quali è stato autore e conduttore. serate. Sembra essere una scelta azzardata, come giorno della e vivo grazie alla mia passione. Se nella vita non mi fossi realiz-
Jazz «à la carte». L’idea di inserire brani jazz in un menu è di settimana, eppure il progetto piace, permette una forte interazio- zato nel suonare uno strumento, mi sarei dedicato al giornalismo
vecchia data, risale a circa venti anni fa, ai tempi in cui Marcello ne tra musicisti e pubblico. Jazz «à la carte» si è rivelato un modo musicale, così come ho fatto per molti anni, a partire dal 1963».
Rosa suonava regolarmente presso un ristorante romano dall’af- nuovo di far musica che fa presa, vincente. Merito dello spirito, «Non amo il giornalismo odierno, e proprio per questo mi pia-
fascinante atmosfera Art Déco di Via Palestro, Il Pavone. della predisposizione e del modo di far jazz di Marcello Rosa. cerebbe dire la mia e fornire la mia esperienza per un giornali-
Entrare nel salone blu era come fare un tuffo in pieno stile «Chi mi conosce, mi vede sempre e ovunque. Questo perché la smo qualitativamente ed eticamente migliore. Di cose da dire ne
Liberty; ebbene, in quel luogo, era nato il proposito di realizzare voglia di ascoltare musica per scoprirla per me è fondamentale. avrei un’infinità. Ma questa è un’altra storia».
IN
bassotuba, di tutti i livelli, dai principianti ai professionisti. Da sempre attento ad offrire sbocchi
lavorativi nel tortuoso mondo musicale, il Saint Louis ha «imposto» negli ultimi due anni Il più prestigioso è l’Umbria Jazz Winter, che
sul mercato nazionale oltre 400 concerti con i migliori nuovi talenti fioriti e matura- si tiene dal 30 dicembre al 4 gennaio nella splen-
ti al suo interno. L’iniziativa oggi mira a dare linfa vitale ad un vivaio di musicisti dida cornice di Orvieto. La sedicesima edizione
specializzati negli strumenti a fiato, offrendo nuove e appassionanti occasio-
ni di lavoro sia con la Saint Louis Big Band diretta da Antonio
Solimene, che si è già esibita su palchi importanti in tutta Italia, da
Atina Jazz a Villa Celimontana, sia con una nuovissima Marching
JAZ di questo incontro è dedicata al Brasile e alla
Bossa Nova per i suoi 50 anni, con ospiti del
livello di João Gilberto e Duduka Da Fonseca.
Questi musicisti unici hanno suonato al Teatro
Band diretta da Michel Audisso, che sfilerà ogni mese per le vie
della capitale. Non solo: i nuovi iscritti potranno partecipare ad
altri gruppi combo e piccole orchestre con il medesimo inten-
to lavorativo, come quello diretto da Stefano Mastruzzi -
Z Mancinelli, inaugurato nel 1886, con il suo sug-
gestivo sipario realizzato dal Fracassini che rap-
presenta Belisario che libera Orvieto dai Goti.
Ci saranno anche le grandi voci gospel del The
che esegue e riarrangia le colonne sonore di film e tele- Harlem Jubilee Singers, Stefano Bollani con
film che hanno accompagnato i nostri ultimi trent’anni Il jazz d’inverno Martial Solas e Antonello Salis e l’imperdibile
- e altre formazioni dirette da Massimo Pirone e si accende Roberto Gatto Italian All Stars.
Marcello Rosa. La scuola offre a tutti i fiatisti la come legna Anche il Sud ha la propria fetta di qualità. Il
possibilità di partecipare a costo zero o quasi ai pro- di un caminetto: Lamezia Jazz Festival sfoggia concerti di gran-
pri corsi ed ensemble, cosicché i principianti possano Umbria, Lamezia, de rispetto. Dopo Astor Piazzolla, per febbra-
maturare le prime esperienze di orchestra e i musicisti già io, il Tenor Legacy, quartetto caratterizzato
avviati possano trovare nuovi stimoli e reali occasioni di lavoro.
Piacenza e ovunque dall’incontro dei due tenori più interessanti del
Questa proposta ha tutta l’aria di voler durare nel tempo, proprio per vi sia un fuoco panorama jazzistico italiano, Daniele
sostenere una categoria di strumentisti che trova mille difficoltà di Scannapieco e Max Ionata con una sezione
sopravvivenza per la carenze di orchestre e di iniziative a suo sostegno. ritmica formata dal contrabbassista Reuben
Rogers e dall’incredibile batterista Clarence
Penn.
La stagione invernale sarà chiusa dal
Piacenza Jazz Fest, dal 28 febbraio al 4 aprile.
RITMICA AFRO-SARDA
La sua sesta edizione sarà dedicata al grande
Charles Mingus, scomparso a Cuernavaca il 5
gennaio del 1979.
Non solo grandi concerti: dalle consuete
Quando la Sardegna dialoga con gli Usa e l’Africa, Paolo Angeli suona con Hamid Drake masterclass, seguitissime dai musicisti in erba,
alle presentazioni di libri e progetti per le scuo-
le con la finestra Jazz & Grande Schermo incen-
ella tradizione della sua Sardegna Paolo Angeli, grazie al chitarrista Fred Frith. Ci si sposta focalizzando l’attenzione sugli Usa e sulle velo- trata sul lavoro del regista Stanley Kubrick.
D Giovanni Scanu, ha accolto, amato, studiato ed approfondito forme e
moduli del canto a chitarra gallurese e logudorese. Della musica con-
ci ritmiche afro-cubane ed orientali per incontrare Hamid Drake, il
musicista chiamato al Dialogo con Paolo Angeli. Batterista e percussio-
Piacenza sarà la culla del talento, affermato e
ancora da scoprire. Confermati, infatti, i concor-
temporanea e di avanguardia è assetato da sempre: indaga e ricerca dai nista dalla lunga e prestigiosa carriera, influenzato sin dalla fine degli si Chicco Bettinardi e Note di Donna.
tempi dell’università a Bologna con studi di composizione e improvvi- anni Settanta da musicisti quali Ed Blackwell e Adam Rudolph, segna- Si abbassano le temperature ma i motivi per
sazione, che lo hanno portato in giro per i più importanti festival inno- to dalla collaborazione con Don Cherry in primis, e a seguire con Herbie scaldarsi il cuore in questo lungo inverno non
vativi europei. Hancock, Wayne Shorter e molti altri. mancano di certo.
Le due anime, quella tradizionalista e quella sperimentale, s’incontra- Dialogo: la rassegna dell’Auditorium Parco della Musica metterà Corinna Nicolini
no nella chitarra sarda preparata, strumento articolato a 18 corde - ibri- faccia a faccia il mondo musicale del giovane Paolo Angeli con i suoni
do tra chitarra baritono, violoncello e batteria - dotato di martelletti, percussivi ad alte velocità del grande Hamid Drake, per un incontro che
pedaliere, eliche a passo variabile. Il risultato è musica non del tutto si prospetta altamente suggestivo, ricco di interesse e spunti curiosi. In
definibile, sospesa tra il free jazz, il folk ed il pop minimale: tra i pro- programma il 7 febbraio.
getti discografici Linee di Fuga (1997), Bucato (2003) e Tessuti (2007);
tra le collaborazioni importanti quella con Antonello Salis, Pat Metheny, Rossella Gaudenzi
BLUES Mud Morganfield Il blues nasce quando il negro è triste, quando è lontano da casa, PINO FORASTIERE
J AZZ
& blues
lontano dalla madre o dall’innamorata. Allora pensa a un motivo o a un ritmo preferito e su quel Praticamente l’erede di TOLLAK OLLESTAD
motivo scandaglia le profondità della sua immaginazione. Questo gli fa passare la tristezza: il blues Michael Hedges Folgorazione armonica
«Il blues nasce quando il negro è triste, esso, che mosse poi su una strada
quando è lontano da casa, lontano dalla autonoma.
madre o dall’innamorata. Allora pensa a un La città di New Orleans
motivo o a un ritmo preferito e prende il (Louisiana), situata sul Golfo del
trombone o il violino o il banjo o il clarino o il Messico, rappresenta un buon
tamburo, oppure canta o semplicemente si punto di partenza per risalire alle
mette a ballare. E su quel motivo scandaglia origini del jazz: porto di mare,
le profondità della sua immaginazione. dunque ottimo centro di incontro
Questo gli fa passare la tristezza: è il blues». per le varie popolazioni che vi si
avvicendarono, sede dello stori-
Ernest Ansermet co quartiere a luci rosse di
Storyville, luogo di convivenza
PINO FORASTIERE
LUCANIA PERCHÉ NO
T ra il Big Mama, ufficiale home of the blues romana e Pino
Forastiere c’è un legame forte e saldo, fatto di esperienza e di con-
tinuità, tale da rendere ogni suo concerto caldo e avvolgente, un vero e
proprio godimento per il suo pubblico di affezionati. Il talento lo ha reso
uno dei migliori chitarristi acustici del nostro tempo, la critica lo definisce
l’erede del grande Michael Hedges, e non è a caso molto amato negli Stati
Uniti e in Canada. Si è fatto conoscere per la dimestichezza con la chitar-
ra a dieci corde (con la quale ha sostenuto l’esame di diploma in chitarra
classica al Conservatorio di Santa Cecilia) per imporsi poi e scavare la sua
nicchia di celebrità con la chitarra acustica.
Dopo Overcrossing (1999), Rag Tap Boom (2003) e Circolare (2005), il
2008 è stato foriero di un nuovo disco da solista, dedicato quasi intera-
mente alla sua terra, la Lucania, dal titolo Why Not? per l’etichetta ameri-
cana CandyRat Records. Il titolo è legato alla registrazione fatta nel gen-
naio 2008 del concerto, in prima assoluta, di chitarra elettroacustica e
orchestra d’archi presso il Teatro Palladium. L’anno nuovo gli riserva un
paio di date in Italia (in Lucania e nel Lazio) e sul finire dell’inverno sali-
rà su un volo per gli Stati Uniti, dove lo attende una primavera densa di
appuntamenti musicali. Non va perso di vista, né va perso il suo concerto
del 25 febbraio al Big Mama. La primavera è lunga e l’America lontana.
BIG MAMA - Mercoledì 25 FEBBRAIO 2009 - ore 22:30
Vicolo San Francesco a Ripa, 18 - Tel: 065812551 - www.bigmama.it
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PO PCK
pop&rock Music In Inverno 2009
ei è l’oro di Napoli. La conturbante personalità di Meg torna ad amplificarsi nella capita- più partecipe all’insieme è il dj Stefano Fontana
L le, il 30 gennaio, per un live che promette ritmo e poesia al Circolo degli Artisti di via
Casilina, cui si abbina la transartisticità del personaggio. Maria Di Donna, classe 1972, è
infatti dotata di una teatralità talmente connaturata da averle concesso incursioni nella
aka Stylophonic, che firma la maggior parte
dei brani.
Lo scorso novembre la meritata consa-
recitazione. Dopo l’esordio musicale con i 99 Posse, dà vita al progetto Nous insieme a Marco crazione del Mei, dove Psycodelice con-
Messina, con cui realizza l’album La Tempesta, colonna sonora dello spettacolo Dentro la tempe- quista il premio come miglior album
sta, visionario e insolito adattamento del regista Giancarlo Cauteruccio e del suo gruppo Krypton solista del 2008; mentre attraverso il
de La Tempesta shakespeariana, all’interno del quale Meg è Ariel, spiritello dell’aria imprigionato sito di Radio Deejay viene data la possi-
dalla strega Sycorax. Le tracce la congiungono al più dirompente rock italiano degli anni 80, quel- bilità agli utenti di Internet di poterne
lo dei Litfiba, che per la stessa compagnia teatrale hanno musicato L’Eneide. Una breve incursio- remixare un pezzo.
ne nel cinema è d’obbligo e Meg recita nel progetto Tree’r Us, film prodotto da Spike Lee. Un’inventiva, quella di Meg, che si
Ma il suo campo è la musica. Il primo singolo solista, Simbiosi, arriva nel 2004. Segue Meg, omo- evolve ancora di più nelle sue perfor-
nimo album di debutto; canzoni intriganti su cui si incrociano melodie mediterranee e toni glaciali mance dal vivo, in cui c’è spazio per
ammiccanti a Björk, che diviene così cruccio e delizia del percorso intrapreso da Maria. inedite versioni dei brani incisi con i
L’impegno politico degli esordi rimane una costante, tanto che il brano Parole Alate viene inclu- 99 Posse, per canzoni melodiche
so nella compilation GE-2001, a sostegno finanziario del Genoa Legal Forum per i processi inten- intrise di poesia e per un’idea di dance
tati dopo i fatti del luglio 2001 al G8 di Genova. intelligente che guarda Oltremanica. Il
Lo scorso aprile l’artista napoletana realizza il suo secondo album solista, Psycodelice. La prima tutto condito da una teatralità brillante,
hit estratta è Distante, motivetto ritmato con movenze lo-fi, che non si priva di un’introspezione di una voce duttile e malleabile e un aureo
fondo capace di fondere piglio filosofico e dance, contemporaneità sociologica e musicale. talento partenopeo.
Dietro le tracce ci sono mani sapienti, come quelle dell’amico Marco Messina; ma il produttore Stefano Cuzzocrea
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he rumore fa la felici- Se i punti di forza di questo gruppo sono sempre stati la ricerca ritmica e l’inconfondibile timbro
C tà? Con questo inter-
rogativo tornano i Negrita
vocale di Pau, con l’ultimo album i Negrita dimostrano una evidente evoluzione e una continua
ricerca musicale sostenute non dalle mode del momento, ma da una serie di significative esperien-
con un nuovo album, che ze personali e artistiche. Nell’aprile del 2004, infatti, il gruppo da il via ad un interessante proget-
sembra proprio destinato al to internazionale: un mini-tour in Sud America in collaborazione con gli Istituti italiani di cultura
successo. Dopo tre anni di del continente. Questo viaggio ispiratore getta le basi per le sonorità di L’Uomo Sogna di Volare
silenzio, la band toscana si (2005) e per la realizzazione del film-documentario Verso Sud (2006).
riappropria della scena rock Le numerose collaborazioni con artisti sudamericani e il coinvolgimento diretto in alcuni proget-
italiana ed Helldorado, dopo ti solidali comportano una definizione di stile e di tematiche nelle loro nuove produzioni. I testi di
una sola settimana dall’usci- Helldorado sono ricchi di riflessioni sul mondo contemporaneo, sulla società e sul ruolo che l’uo-
ta, conquista il disco d’oro. mo ricopre in essa, rafforzate dall’utilizzo di ben cinque lingue differenti, che si mescolano nei
Se il mondo è un inferno pezzi ampliandone il respiro. Dalla politica estera al lavoro nero, dall’integralismo islamico al
dorato, i Negrita lo racconta- Vaticano e alla decadenza della politica italiana.
no con poesia, lo affrontano I Negrita cantano con disincanto di tutto ciò che sta sotto la superficie, di un sottobosco scomo-
con ritmo e lo vivono con do che non trova corrispondenze negli ideali, nei valori, o in un futuro possibile. Sono brani che
animo libero e vitale. denunciano, che ricordano, che dipin-
Alla ricerca di una bellez- gono con le parole una realtà a tinte
za offuscata, oltre le appa- forti. Non si tratta di semplice schie-
renze, la band aretina conti- ramento politico, come afferma il
nua a perseguire le ispirazio- gruppo, ma piuttosto di libera espres-
ni sudamericane che si ritro- sione del pensiero poiché «spesso,
vano nei colori dei testi e per vedere le cose, devi allontanarti
nella ricchezza del sound. da esse». Anche i ritmi si fanno più
Registrato tra Buenos Aires caldi e trasversali, con un’anima
e la Toscana, Helldorado rock, tributi al sound dei Clash e ai
mantiene le promesse di ritmi reggae in stile Bob Marley.
L’uomo sogna di volare Così, la forza creativa della band
(2005) sviluppandone, in «libera, non barricadera» si concre-
modo ancor più profondo e impegnato, tematiche e motivi. Agli esordi, negli anni Novanta, tizza nell’entusiasmo del viaggio -
le ripetute collaborazioni con Ligabue, dapprima negli arrangiamenti e successivamente interiore, geografico e musicale - che
come gruppo di supporto, hanno contribuito a diffondere il nome della band tra il grande riesce a contagiare l’ascoltatore.
pubblico. Una fama consolidata anche grazie al trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo e Ottime premesse per l’Helldorado
alle colonne sonore dei due film Tre uomini e una gamba (1996) e Così è la Vita (1998). Tour, che passerà da Roma il 27 feb-
Quest’ultimo permette ai Negrita di lanciare il singolo Mama Maé, anticipazione del fortu- braio all’Atlantico live.
nato album Reset (1999) che, con 100.000 copie vendute e un sound più elettronico, ottie-
ne il disco di platino. Clara Galanti
P oi vennero gli aeroplani e le astronavi. L’uomo toccò la luna con i piedi e viaggiò da casa gra-
zie al web. Eppure il fascino di una locomotiva, «La locomotiva», è restato invariato. I ragaz-
zi partono ancora all’avventura con l’Inter-rail e gli universitari bruciano ancora di ideali nelle loro
esistenze pendolari e fuori sede. La storia bella e misteriosa del gesto di libertà dell’anarchico Pietro
Rigosi è ancora attuale, è troppo attuale. Questo è quello che succede quando un cantautore cattu-
ra la vita nei suoi versi e Francesco Guccini di vita ne ha rac-
contata molta.
Gli esordi del modenese classe ‘40 risalgono al 1967, quan-
do la CGD gli pubblica l’album Folk beat n. 1. È un’opera
notevole, di spessore, e infatti vende pochissimo. «Appena per
pagarmi gli studi», commenta l’artista. Ma è una fortuna; che
lui studi si nota infatti dai suoi versi e dall’album L’isola non
trovata, che sfoggia canzoni come Un altro giorno è andato.
Il successo arriva nel 1972, con il disco Radici, che racchiu-
de la già citata La locomotiva e la splendida Il vecchio e il
bambino. Sono anni magici in cui gli italiani si svegliano dal
loro torpore mediatico e vanno alla ricerca della poesia. Sono
anni in cui l’interesse comune è orientato a capire cosa sta
spaccando la nazione più di quante donne abbia Mastroianni.
Un bel risveglio dura poco. E così l’orgoglio di Modena si
appanna a favore dei miti anni novanta e i giovani lo riscopro-
no per caso in un suo cameo come barista-allenatore di calcio
nel film Radio Freccia di Ligabue.
Il 23 gennaio al Palalottomatica un buon motivo per alzarci dal nostro comodo letto mentre la
nazione, o forse il mondo intero, ricominciano a scricchiolare. Un’opportunità per ascoltare chi da
più di quarant’anni ci ricorda che in mezzo alle orecchie c’è una testa pensante.
Corinna Nicolini
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ALTER
NATIVE
Music In Inverno 2009
ADAM GNUDE Scrittore e cantante. Se dovesse scegliere tra EVANGELISTA La voce s’insedia, gli
a cura di VALENTINA GIOSA un foglio bianco e una chitarra, non sceglierebbe nessuno dei due: GIANT SAND strumenti rispondono come personaggi di
farebbe il contadino nel Kansas e sarebbe perfettamente felice. Stato d’animo uno scenario gotico-nichilista-espressionista
record] begins very dark but I hope people parlate ma il mio non è qualcosa di molto diver-
can see the light at the end». (Adam Gnade) so dal cantare. Ci sono ritornelli e strofe e a cura di Valentina Giosa
Valentina Giosa
RIVISTA inverno.QXP 9-02-2009 17:31 Pagina 7
S ono i Mojomatics, la band italiana scelta dall’Italia Wave Love Festival per rappresentare l’Italia
a Eurosonic, festival di musiche europee di Groningen (Olanda) finanziato dalla Comunità
Europea conclusosi il 17 gennaio. The Mojomatics si sono già esibiti lo scorso luglio sullo Psycho
Stage di Italia Wave 2008, a Livorno, approdando poi ad agosto in Sud Africa per un tour di 5 date
P O P IL GENIO P O R N O Perché Pop e Porno sono parole riconosciute a livello internazionale.
organizzato dalla fondazione Arezzo Wave Italia.
Formatosi nel 2003, il duo veneto si è imposto all’attenzione del pubblico europeo dopo soli due anni (...) Con la loro Pop Porno hanno sbancato: Il vostro disco d’esordio nasce in un’epoca in
di attività, grazie all’album d’esordio A Sweet Mama Gonna Hoodoo Me pubblicato dalla label tedesca il testo accattivante e la melodia di cui la deregolamentazione del download
Alien Snatch. La conferma è arrivata nel marzo 2008 con l’uscita di Don’t Pretend That You Know Me, immediata percezione rimandano ad illustri spinge ad ascolti superficiali ed abusi fram-
disco prodotto dalla Ghost Records, presentato con un tour europeo e uscito poi in Usa il 23 settembre. ricordi, da Je T’Aime di Serge Gainsbourg a You mentati di mp3 sparsi a centinaia tra PC,
La band esce protagonista dalla tre-giorni olandese del Noorderslag Weekend, tra gli eventi musicali Really Got Me dei Kinks; da Satisfaction degli iPod e chiavette USB. Contrariamente a que-
europei più importanti degli ultimi tempi. La manife- Stones a Fade to Grey dei Visage. Eccoli. sta tendenza, il disco è un’opera compiuta e
stazione è divisa in due sezioni: Noorderslag Seminar, segue la più bella delle tradizioni dei dischi
la conferenza europea dell’industria discografica per la di musica rock: un collage composto da deli-
musica dal vivo, ed Eurosonic, festival in cui si esibi- ziose canzoni su cui spicca una intrigante hit
scono i nuovi talenti europei proposti dai festival di single di rara potenza, Pop Porno.
Yourope e dalle radio pubbliche d’Europa associate in Pensate che, in altri tempi, Pop Porno sareb-
EBU (European Broadcast Union). be stato un 45 giri di sicuro successo?
Sullo stesso palco del Deubeurs, Frank Turner Probabilmente. Ma avrebbe subito la cesura
(Gran Bretagna), The Moood (Romania) and The della censura. Oggi, invece, risulta anche fin
Kilians (Germania) in una serata sponsorizzata dal troppo pudico, e nessuno storce il naso.
magazine tedesco Visions. L’Italia è stata rappresentata Tranne quelli, ovviamente, a cui la canzone
ad Eurosonic anche dai Baustelle e dai Jennifer non garba per nulla.
Gentle. Una grande vetrina per la band, se si pensa che Il Genio non è solo Pop Porno: nel disco si
proprio ad Eurosonic anni fa sono stati lanciati i Franz avvertono influenze electro-pop mescolate a
Ferdinand e l’ennesima conferma per la «fAwi» - suggestioni retrò del periodo fine Cinquanta
Fondazione Arezzo Wave che continua a distinguersi inizio Sessanta, in una linea ideologica che da
per le numerose iniziative volte a valorizzazione la Parigi arriva fino a Tokyo. In particolare, si
musica italiana all’estero. (Valentina Giosa) respira la spensieratezza dei film francesi ed
inglesi dell’era «swinging London» e l’ironia
delle sigle dei cartoon giapponesi: questa
serena attitudine a non prendere le cose trop-
MUSICALL SESSANTOTTO Il Musical È questo l’unico vero HAIR I capelloni POVERI MA BELLI NOTREDAME DE
Music In Inverno 2009
a cura di NICOLA CIRILLO musical, è questo l’unico vero ‘68. Ed è dove Freud del ‘68 e i freak del Un’isola (tiberina) PARIS La storia del
cerca sicurezze in un atto mancato di ribellione. nuovo millennio dei famosi Gobbo raccontata da lui
(...)
QUI SUCCEDE UN
Su una bandiera gli altri della tournée. Il
multicolore un hip- musical nasce proprio con
pie aveva disegnato speranze loro: il soggetto, infatti, è
e ucciso John Lennon. Come stato scelto durante il
quando da un incubo ci si sveglia e si sa che tor- corso e non fa parte di un progetto preesi-
nerà - freudianamente camuffato in lapsus, in stente. Per questo c’è qualcosa, qui, che con-
atto mancato, in un’altra metafora dell’incon- tiene il germe del talento ma anche quello di
scio - così il Sessantotto torna, nelle nostre un’intuizione.
delusioni, nella solitudine e nel dolore caroselli Innazitutto, le voci. Guardi i protagonisti e
dei nostri mattini, nell’amare Obama, nel mae- pensi che non li vedresti mai sul palco del
stro unico, nel fumare e nello smettere di fuma- Sistina: non sono parenti di nessuno e li con-
re, nell’essere precari. E in un musical, ma non fondi con studenti della Facoltà di
uno qualunque. Psicologia. Poi aprono bocca e Freud sussul-
C’è chi pensa che in Italia la qualità si ritrovi ta: primo tic (ecco, entra dritto al cuore).
solo nelle grandi produzioni. Ma io ho visto Davanti al protagonista - un silenzioso
Freud seduto a guardare il Sessantotto del Saint «Johnny» che rappresenta il rock, la confu-
Louis College of Music e battere il tempo con sione, il non schieramento - e la sua chitarra
la testa, come un tic. Perché è questo l’unico, (per tutto il musical suonerà e basta, dal vivo,
vero musical che è oggi in scena e che vale la accompagnando i pezzi), inizia un carosello:
pena di vedere, un musical in cui i cantanti - «guarda com’è bello, guarda il Carosello
diversamente che negli altri - sanno cantare, mentre tuo fratello muore in piazza, Johnny
muoversi, comunicare. Questo «Sessantotto» nasce al termine del perde sangue, il padre sta in mutande...».
corso di musical «Andiamo in scena», ideato e diretto da Maria Le voci, ognuna di esse meriteremmo di ascoltarla per radio tutti
Grazia Fontana che - con Attilio Fontana, Franco Ventura, Michela i giorni, perché siamo fatti d’orecchie e di cuore e questi ragazzi ci
Andreozzi ed il regista Giulio Costa - ha scritto, durante il corso e non sanno fare con entrambi. Sanno di incomprensione, rivoluzione,
prima, i testi del musical. Accanto a loro, il coreografo Orazio Caiti, amore libero e qualche speranza, «e il pane è questa musica: i fiori
lo scenografo Davide Orlandi Dormino, l’aiuto regia e coreografia nei cannoni, le donne le scambiamo», Mao Tse Tung e il Che
Anna Gargiulo e la costumista Laura Distefano. Ma non è per loro che Guevara, Gesù e gli Intillimani, autostop e yoga, «lentamente squa-
Freud continua a battere le ciglia nevroticamente. glia-accendi-scappa-o-prendi ma non dirle di no».
È per il Sessantotto che vede negli occhi di 22 sognatori che non Freud ora i tic ce li ha tutti, perché il Sessantotto è proprio risa-
erano nemmeno nati quando le madri ruzzolavano per i prati con i lito a galla con una constatazione che non va via: «Sei solo un
padri e le zampe d’elefante. Un anno di intensa preparazione in tutti muro di incertezze che non romperai, sei solo i passi su un piane-
gli ambiti dello spettacolo (canto, recitazione, coreografia, regia, ta che non cambia mai». Quanti atti mancati per un sogno che non
backside, storia del musical) è servito a questo cast di giovani artisti si avvererà, pensa. Dice «tormenti», ma voleva dire «complimen-
per salire, assieme a una vera band, sul palcoscenico, oggi quello del ti», poi si alza e, scosso, esce dalla sala. Bravi, ma voleva dire bra-
Teatro Furio Camillo (dal 17 gennaio al primo febbraio), domani vissimi.
di Nicola Cirillo
L’AMORE È COME UN ALBERO
Spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina.
La provincia
italiana è
protagonista a
Hollywood: Rob
oon. Doon. Doon. l’amavo. Il fosse stata lei a pugnalarlo, la credettero una stre- Marshall, già pre-
D Questo suono assor-
dante è il mio lavo-
nostro colpo
venne sventato
ga condannandola all’impiccagione. Folli.
La rapii e le offrii diritto d’asilo alla cattedrale,
mio Oscar per
Chicago, gira ora
ro; Notre Dame, dal capitano ma una folla in delirio ai piedi della cattedrale l’adattamento
con le sue campane, la mia delle guardie di chiedeva la sua esecuzione. Frollo, ormai privo di cinematografico
casa. Sono qui grazie al mio Parigi, Phoebus senno per quell’amore non corrisposto, la conse- di Nine, il musical
padrone, Frollo, che mi ha e fui condannato gnò a quella gente e in preda ad un piacere sadi- tratto dal racconto
raccolto dalla strada, quando alla fustigazio- co assistette all’esecuzione. Non potevo accettar- di Arthur Kopit e
i miei genitori mi hanno ne. Esmeralda lo. Non sai cosa significa amare fino a lacerarsi: Mario Fratti scrit-
abbandonato perché sono un mi avrebbe lo uccisi. Ora sono qui, vicino al corpo inerme to da Maury Yeston, ispirato al film di Federico
mostro. La mia bruttezza odiato e avrebbe della mia Esmeralda e mi lascio morire anch’io. Fellini 8 e mezzo. Il musical, messo in scena per
spaventerebbe anche te, se amato il suo sal- Cercami. Un poeta dei tuoi tempi, Pasquale la prima volta nel 1982 nel Richard Rodgers
potessi vedermi. Ma non mi vatore. Panella, ha riscritto in versi la mia storia; un Theatre di New York, è una delle opere teatrali
vedrai perché me ne sto qui, E invece no. musicista che di certo conosci, Riccardo più premiate nella storia dei musical e il film è
solo, vicino ad Esmeralda; Lei mi diede da Cocciante, li ha accesi di musica, ed ora girano già il titolo cinematografico più atteso per il
lascio cadere le mie lacrime bere, mi conso- l’Italia. 2009. Merito anche del cast - Kate Hudson,
sui suoi occhi per farla, ai lò: ora capivo Fatti raccontare la mia storia dalle luci e dalle Daniel Day-Lewis, Penélope Cruz, Judi Dench,
miei, sembrare viva. perché Dio mi ombre di un palcoscenico, dai movimenti dei bal- Marion Cotillard e Nicole Kidman - ma anche
Era bella il giorno che è aveva lasciato lerini, dalle vibrazioni delle loro voci. Perché una rappresentanza di attori italiani, prima tra
arrivata: danzava per le vie di Parigi con gli altri nascere, anche se in un corpo così deforme. Per l’amore si canta. Il dolore si urla. La vita si danza. tutti Sophia Loren, che interpreta la madre di
gitani. Anche il mio padrone subiva il suo fasci- amare è sufficiente un cuore e per vivere è suffi- E almeno tu, ora che mi conosci, non avrai Guido Contini (l’io narrante della storia).
no. Lui era un arcidiacono, non poteva manifesta- ciente amare. E lei amava Phoebus, perciò Frollo paura di me. Riusciremo a esportare negli USA anche un po’
re i suoi sentimenti. Fu per questo che decise di tentò di ucciderlo. Per amore. Credimi. il mood della genuina provincia italiana, oltre
rapirla, chiedendo aiuto proprio a me, che già Ma le facemmo del male. Tutti pensarono che Corinna Nicolini che l’immagine stereotipata di «Gomorra»?
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CLASSICA
MENTE
Music In Inverno 2009
PROTESTA Delia Palmieri e «PIANO NOTES» di Charles Rosen. Recensione. Josef Hofmann aveva una
a cura di FLAVIO FABBRI Mathieu Muglioni L’Italia destina mano così piccola che non riusciva a prendere più di un’ottava, Glenn Gould si
allo spettacolo solo lo 0,17% del Pil. sedeva sul pavimento, mentre Arthur Rubinstein lo suonava in piedi il pianoforte.
cicli pittorici che affrescano l’Oratorio del che l’aneddotica vuole sia stata conclusa nel- Notturni per lira organizzata dedicati al re di
SOUND
tracking
Music In Inverno 2009
ragazzo indiano nato e cresciuto nelle sonoro al film offerto da Allah Rakha
C presentazione al Festival di Cannes (17
maggio 2007), lo scorso autunno è
sprofonda nella monotonia di una vita domesti-
ca, che lo porterà a tradire la moglie con Annik
Un favelas di Bombay si innamora di una
bellissima ragazza del suo slum, ma per corona-
Rahman, il più grande compositore indiano di
colonne sonore cinematografiche vivente (noto
uscito nelle sale italiane Control, primo lungo-
metraggio del famoso «fotografo del rock»
Honorè.
Curtis, agli occhi di Corbijn, ci appare come
re il sogno che porterà con sé fino all’età adul- in Italia per la colonna sonora di The Darjeeling Anton Corbijn, dedicato a Ian Curtis, leader un adolescente introverso, un «giovane
ta dovrà affrontare situazioni pericolose ed Limited, 2007). Tredici brani che corrono lungo dei Joy Division, gruppo post punk passato Holden» dei nostri tempi, tenero e tragico,
estreme. Dodici fatiche, dodici momenti di una l’intero film, tra i sorrisi dei bambini di tutta come una meteora e che ha lasciato un segno esemplificato perfettamente nella copertina del
vita intera, dodici risposte per diventare ‘millio- l’India, le discariche, le fogne a cielo aperto, i incancellabile nella storia della musica. loro primo disco Unknown Pleasures: la trascri-
colori magnifici dei teli stesi nei lavatoi assola- «Avevo un debito nei confronti di Ian. Senza zione dell’urlo di una stella morente, attraverso
ti, attraversando gli sguardi affascinati e amma- la sua musica non avrei mai avuto il coraggio lo schema di linee contorte di una spettrografia
lianti dei figli dimenticati di Bombay. Anche tre- di emanciparmi (…). Curtis era un genio asso- di Fourier.
dici videoclip immersi e confusi nel film, che luto che, però non è riuscito a sopportare il
danno colore alle domande a cui il protagonista peso di vivere. Ricordo come se fosse oggi il
deve rispondere nello show televisivo più famo- primo servizio fotografico con lui sulla banchi-
so di tutto il paese: Chi vuol esser milionario. na della metropolitana a Londra. Era tutto
Una ‘concept soundtrack’, realizzata con gli incredibilmente grigio, la situazione ideale per
strumenti classici del maestro indiano, sitar, fare grandi scatti in bianco e nero».
chitarre, flauti, bassi, santoor, viole, a cui si E così in bianco e nero è la pellicola, per
aggiungono trame elettroniche, fraseggi synth- mantenere intatto lo spirito della band, ma
pop e richiami house; con i brani in successio- soprattutto quello di un’epoca di grande fer-
ne strutturale rispetto al film, complementari mento musicale.
allo svolgimento della narrazione non solo per La trama è tratta liberamente dall’autobiogra-
il tema sonoro, ma anche per i testi e i loro mes- fia di Deborah Curtis, Touching from a distan-
saggi. Tra le tante splendide track che compon- ce, e narra la storia struggente e profonda del
gono l’album, due le collaborazioni di rilievo: cantante, carismatico, epilettico: dal suo incon-
O…Saya e la hit mondiale Paper Planes (DFA tro con Debbie, al matrimonio e tradimento;
REMIX), cantate da M.I.A., Gangasta Blues e dall’unione con Peter Hook, Bernard Summer e
Jai Ho per la collaborazione di BlaaZe & Tanvi Stephen Morris per formare i Joy division, al
Shah, artisti tra i più in voga della scena dub tragico epilogo della sua morte avvenuta a soli
indiana. Un mix di sound in classiche tonalità 24 anni.
‘Bollywood’, musica Hip-hop, basi minimal- Con uno sguardo sull’uomo, sui suoi limiti e
techno e sorprese dubstep, per una miscela di drammi, non adagiandosi alla figura del mito e
suoni che non mancherà di coinvolgere il pub- del personaggio, descrive così un ragazzo che
blico nel viaggio di Boyle. cerca la «normalità» e che paradossalmente non
naire’ e ottenere il sogno di un amore eterno. Una colonna sonora perfettamente in linea può avere a causa della sua malattia.
Struggente film romantico, The millionaire, con le immagini e i ritmi, a tratti frenetici, det- È il destino che gli gioca un brutto scherzo
speziato di melodramma bollywoodiano, pieno tati dal montaggio, soprattutto per i brani Riots, perchè Curtis prima di entrare a far parte della
di azione e ricco di colpi di scena, che solo lo Mausama & Escape, Millionaire e Aaj ki Raat, band, aveva lavorato in un ufficio pubblico pre-
sguardo ‘visionario’ di Danny Boyle, regista dove però non mancano momenti romantici e posto al recupero e alla collocazione professio- Questa richiesta di aiuto è «urlata» da Curtis
inglese già autore dei celeberrimi melodici, come nel caso della sognante Latika’s nale di disabili e malati di epilessia. la notte del 18 maggio 1980, quando decide di
Trainspotting, 28 giorni dopo e Sunshine, pote- theme, per la calda voce di Suzanne. Da qui il titolo del film, che fa riferimento riprendere sotto ‘controllo’ la propria vita,
va realizzare con tanta forza emotiva e visuale. alla canzone dedicata alla vita spezzata di una impiccandosi (la leggenda dice che il giradischi
Altrettanto vitale ed esotico è il commento di Flavio Fabbri conoscente del leader (She’s Lost Control). stava suonando Idiot di Iggy Pop), ma anche
Interpretato da Sam Riley (al suo primo ruolo qui Corbijn ha la discrezione di spostare l’in-
da protagonista, scelto per la grande somiglian- quadratura di fronte alla sua morte.
za con Curtis), il film ci mostra un uomo che Da tener presente che la colonna sonora del
non sa controllare il proprio corpo da quelle film è stata cantata e suonata dagli attori stessi,
forti scosse epilettiche, che rigetta anche sul tranne Shadowplay suonata dai The Killers, e
palco. ma è anche la storia di uomo che non ha Love Will Tears Us Apart e Atmosphere propo-
più il controllo della propria vita sentimentale: ste nella versione originale.
un ragazzo che cade nell’errore di sposarsi trop-
DI MADRE IN FIGLIA
«Alla mattina appena alzata in risaia mi tocca andar»
di Flavio Fabbri
«A lla mat-
tina,
appena alzata /
folk dal gruppo musicale dei Fiamma
Fumana. Un esperimento che ha visto unire il
coro, la musica folk-popolare e uno stile elettro-
in risaia mi ethnic-pop, per un risultato tutto da ascoltare.
tocca andar / e Un coro che ha ormai trent’anni di attività
tra gli insetti e le sulle spalle, passati in tour tra il nostro Bel
zanzare duro Paese, la Francia, la Bulgaria, l’Argentina e gli
lavoro mi tocca Stati Uniti. Nel film, le belle voci di queste
far / O bella venti donne sono accompagnate dalla particola-
ciao, bella ciao, rissima miscellanea sonora prodotta dagli stru-
bella ciao… Il menti dei Fiamma Fumana: la leggendaria piva
capo in piedi / emiliana, flauto, basso, tastiere, chitarra acusti-
col suo bastone / ca, fisarmonica, organetto, basi elettro-folk e il
e noi a curve a supporto del Dj per i live elettronics.
lavorar…». Nel terzo lavoro dei Fiamma Fumana, Onda
Così inizia del 2006, il Coro delle Mondine aveva già pre-
una celebre can- stato voce in Angiolina e Mariulèina.
tata delle mondine di Novi. Donne oggi ottan-
tenni, che a dieci anni di età hanno cominciato
a lavorare nei campi di riso, nelle risaie della
Lombardia e del Piemonte, barattando la veloce
adolescenza con le poche lire di una fatica
immane, peggiorata, se possibile, dal Fascismo
e dalla Seconda Guerra mondiale.
Donne che hanno tirato su famiglie, fatto la
resistenza e che, grazie al film di Andrea
Zambelli Di madre in figlia (prodotto da
Davide Ferrario e in rassegna al 26° Torino
Film Festival), sono tornate a raccontare con i
loro canti una cultura popolare, fatta di grande
dignità, amicizia femminile, rispetto del lavoro
e azione collettiva.
Ma Di madre in figlia non è solo un docu-
mentario storico-sociale, perché oltre che ricor-
dare il passato e commuovere nuove generazio-
ni, rappresenta, con la voce, il canto e i suoni
che lo accompagnano, un percorso canoro e
musicale originalissimo frutto del lavoro decen-
nale del Coro delle Mondine di Novi di
Modena, approfondito e sviluppato in chiave
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BEY&further
OND Music In Inverno 2009
Ma non del tutto. Vinicio attorno e non c’è niente del gran giorno puoi dichiarato omaggio a B. Powell di ispirazione bop Romina Ciuffa
Capossela è stavolta in compagnia del suo pregare di incontrare il gigante e il mago. E
amico più intimo, il pianoforte. noi preghiamo!
Da solo è un disco per piano e strumenti JOHN MAYER - CONTINUUM
inconsistenti. I 12 brani del nuovo lavoro spa- Gianluca Gentile
ziano tra i mille cambi di stile ed umori tipici del «Babyface», così lo chiama la ascolto l’album si presenta con 12 tracce in
cantautore italiano che si destreggia tra sug- stampa americana. Piace alle cui predomina la melodia rispetto al virtuosi-
gestioni di waltzer, tip tap, orchestrali, big mamme, alle figlie… È il giova- smo chitarristico tanto aspettato, ma dopo un
band e canzone italiana. ne della porta accanto che sta vivendo il ascolto più approfondito, i fraseggi emergono
Una serie infinita di strumenti fantastici (tra «sogno americano». Potrebbe sembrare uno senza disturbare, sottovoce, non vogliono
cui toy piano, bicchieri, theremin, optigan, mel- dei tanti ragazzini ingaggiati dalle major disco- mostrarsi e impressionare, ma accarezzarci
lotron, mighty wurlizer, ottoni, fiati e grancas- grafiche per un ennesimo disco pop, per quel- dolcemente le orecchie con un suono rotondo
sa) tratteggiano ora con delicatezza, ora con l’aspetto acqua e sapone, per quella voce così e caldo.
maestosità, i contorni luccicanti di un disegno calda e delicata. Le tracce sono quasi tutte Mid-tempo, ma non
intimo, del nucleo di un animo che riflette a Delicato: il maggior cruccio di John Mayer è per questo povere di energia; c’è vitalità nel
voce alta nella malinconia delle notti invernali, proprio quello di liberarsi da questa immagine singolo di apertura Waiting On The World To
accompagnato dalle note che soltanto i tasti da bravo ragazzo e ci riesce Change, spiritualismo in
bianchi e neri sanno plasmare. perfettamente con il suo Gravity, un groove sinuoso
È la solitudine cantata con spensieratezza terzo disco, Continuum, rila- in Vultures e malinconia
apparente, coperta dal sottile velo della meta- sciato dopo l’esperienza live acustica e delicata che ha
fora che ci mostra lo sterminato immaginario con il trio formato assieme caratterizzato la sua prima
dell’artista. La solitudine che ti permette di a Pino Palladino e Steve produzione in Stop this
mostrare la tua vera natura, la libertà dalla Jordan. train. Mayer è il musicista
clandestinità. E ancora l’unione, la guerra, la È il disco della svolta, del che conosce le proprie
distanza, l’importanza delle parole, il cielo, il cambiamento, in cui decide potenzialità ne è consapevo-
silenzio, l’America, la verità. di abbandonare la ballad le, ma non le sfoggia per
acustica che ha caratteriz- vivere delicatamente a ser-
zato i suoi primi due lavori vizio della musica.
GRACE JONES - HURRICANE per abbracciare una matri-
ce più elettrica; ad un primo Elisa Angelini
Mother’s Tears, Hurricane
ALTNATIVE
ER Ritorna
ruggente la e Devil in my Life) e reggae
pantera di (Well Well Well, Love To
H.E.R. - MAGMA
Kingston all’età di ben 60 You Life e Sunset Sunrise)
anni. Per Grace Jones è
come se il tempo non
convivono piacevolmente
creando una sorta di
CLASSICA
MENTE
H.E.R, al secolo Erma Pia
Castriotta, già violinista dei
È un disco di presentazione (si spiegano così
alcune personalissime cover, testimonianza
fosse mai passato. urban reggae, un ponte vir- Nidi d’Arac, di Teresa De Sio della sua formazione: Sweet dreams di Annie
Sembra ancora di veder- tual-sonoro fra Giamaica e e collaboratrice di numerosi altri artisti, ha deci- Lennox, Amandoti dei CCCP, Non c’è ragione
la, negli anni Ottanta, algi- Bristol, possibile anche so di svelare la sua natura più creativa e esce di Teresa De Sioe Vita Spericolata di Vasco
da e imponente, beniami- grazie alle numerose e con un CD molto interessante: «Magma». Non è Rossi), ma anche un disco sperimentale in cui
na del radical-chic di New prestigiose collaborazioni facile dare una definizione al lavoro, e già questa voce e violino duettano in maniera inusuale e
York, icona gay, sintesi come quelle di Sly & di per sé è una cosa positiva. quasi morbosa: la voce cristallina, pura (nei
perfetta fra il reggae e la Robbie, Brian Eno e Ivor timbro ricorda la voce della sua amica
disco music. Guest, Tricky e Tony Allen. Rettore) contrasta con l’immagine dark della
La classe, il talento, l’es- Se non si conoscesse il musicista, mentre il violino si impone quasi
senza «animale» e incisi- titolo del disco l’impressio- sempre sulla linea melodica, svelando quasi
va dell’artista giamaicana sono esattamente ne che si avrebbe sarebbe proprio qualla di un un’altra parte dell’anima, più timida, che la
le stesse ma la forza di Grace Mendoza sta nel uragano potente e travolgente che ti rapisce voce non riesce a raccontare.
fatto che dopo ben 20 anni di assenza (il suo al primo istante. Proprio come entrare in Gli amici che sono accorsi a sostenere il pro-
ultimo disco, Bulletproof Heart, è uscito nel un’altra dimensione. getto (Peppe Voltarelli, Momo, Alessandro
1989) ha la forza di risultare ancora meravi- Ma dopotutto, cosa aspettarsi da colei che, Castriota Scanderbeg e Petra Magoni) aiuta-
gliosamente attuale e all’avanguardia. parlando di sé sul sito ufficiale, dice: «I believe no ad alternare il ritmo di un percorso in 13
Incredibile l’impatto dell’album al primo ascolto. whatever I dream. Whatever I dream, I want tracce che altrimenti, forse, sarebbe risultato
Hurricane ha un suono metropolitano, freddo, to»? un po’ ripetitivo .
tecnologico e soul, tribale, esotico, solare al
tempo stesso. Trip-hop, dub (I’m Crying – Valentina Giosa Nicola Cirillo