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Elezioni 2013, Erasmus: diritto di voto violato - Federico Del Giudice - Il Fatto Quotidiano

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Elezioni 2013, Erasmus: diritto di voto violato


di Federico Del Giudice | 17 gennaio 2013

Pubblico qui di seguito una lettera di uno studente senese attualmente in Erasmus che si fa portavoce di un appello a cui personalmente sia come studente che come portavoce della prima organizzazione studentesca di questo paese mi sento di sostenere. Il 24 e 25 febbraio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei nostri parlamentari, prevista la possibilit di poter scegliere i propri rappresentanti a tutti i cittadini italiani con pi di 18 anni di et residenti in Italia e tramite il decreto del Presidente della Repubblica numero 226 del 22 dicembre 2012 tutti gli italiani residenti allestero. Peccato che da questi siano esclusi gli oltre 25.000 studenti italiani in Erasmus. Questi studenti purtroppo non potranno neppure utilizzare le agevolazioni sui trasporti previste per tutti quegli italiani, residenti nel nostro paese che volessero tornare a casa per votare. Insomma questi 25.000 studenti rischiano di essere dimenticati da tutti.

Utilizzo il mio blog sia per diffondere questa notizia, sia per lanciare un grido dallarme alle forze sociali, alla politica, al parlamento e in primis al Presidente della Repubblica. Indipendente dalle convinzioni politiche di chi scrive o dellautore della lettera in questione, credo sia giusto per una questione di civilt che chi ne ha le competenze si adoperi o per permettere a questi studenti di votare dallestero o per garantirgli delle agevolazioni per tornare in Italia. Se crediamo veramente che unesperienza come quellerasmus sia fondamentale per tutti gli studenti italiani e che sia uno strumento di conoscenza e di integrazione europea, allora oggi serve finanziare quel progetto ma allo stesso tempo non privare chi lo utilizza dei suoi diritti civili. FDG La storia della democrazia da sempre anche storia di suffragio e di diritto al voto. Lestensione progressiva del suffragio fino ad arrivare al suffragio universale, prima maschile e poi senza distinzioni di genere, ha marcato le tappe dello sviluppo delle democrazie cosiddette occidentali, quelle che per prime hanno raggiunto, indicativamente nel secondo dopoguerra, il traguardo di democrazie rappresentative. La democrazia per come la conosciamo oggi democrazia rappresentativa e si basa sulla delega che i cittadini decidono di consegnare a politici da loro scelti attraverso il voto, quale simbolo dellespressione della sovranit popolare, principio cardine degli Stati contemporanei, anche in un contesto sempre pi globale, sempre pi europeo, nel nostro caso. In Italia il suffragio universale maschile e femminile stato un traguardo raggiunto per la prima volta nel 1946 e il diritto al voto quale elemento fondante della cittadinanza stato inserito nella nostra Costituzione, seguendo il percorso gi tracciato dalle altre democrazie occidentale. [...]

Nonostante la chiarezza dellarticolo 48 della Costituzione, il riferimento al fatto che la legge stabilisce i requisiti e le modalit per lesercizio di tale diritto allestero crea non pochi problemi.
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Infatti in base alla legge 27 dicembre 2001, n459, e ai sensi del Decreto-legge 18 dicembre 2012, n233, oltre ovviamente ai cittadini con doppia nazionalit o agli italiani che dichiarano congiuntamente a certificati il soggiorno allestero per un periodo superiore ai 12 mesi, possono votare per corrispondenza, previa apposita dichiarazione, le seguenti tipologie di elettori temporaneamente ( meno di 12 mesi ) allestero per motivi di servizio o missioni internazionali:

appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia temporaneamente allestero in quanto impegnat nello svolgimento di missioni internazionali;

dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneament allestero per motivi di servizio, qualora la durata prevista della loro permanenza allestero, secondo quanto attestato dallAmministrazione di appartenenza, sia superiore a tre mesi e inferiore a dodic mesi, ovvero non siano comunque tenuti ad iscriversi allAIRE ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n 470, nonch, qualora non iscritti alle anagrafi dei cittadini italiani residenti allestero, i loro familiar conviventi;

professori e ricercatori universitari di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi dellarticolo 1, comma 12, della legge 4 novembre 2005, n 230, e di cui alla legge 30 dicembre 2010, n. 240, che si trovano in servizio presso istitut universitari e di ricerca allestero per una durata complessiva di almeno sei mesi e non pi di dodic mesi che, alla data del decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi, si trovano allestero da almeno tre mesi, nonch, qualora non iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani allestero i loro familiari conviventi. Vengono praticamente esclusi dallesercizio del diritto di voto per corrispondenza circa 22.000 altri italiani e italiane allestero: coloro che soggiornano allestero presso istituti universitari per un periodo tra i 3 e i 9 mesi ma che non sono n professori n ricercatori, gli studenti.

Decine di migliaia di ragazzi e ragazze decidono annualmente di incrementare la propria formazione beneficiando di uno dei progetti pi importanti dellUnione Europea, il progetto Erasmus. Lo scopo quello di confrontarsi con una realt culturale diversa, imparare una nuova lingua, confrontarsi con istituti universitari non nazionali, incrementare il sentimento europeo favorendo una mobilit transnazionale che dovrebbe essere una caratteristica fondamentale delle nuove generazioni.

Eppure questa scelta, tanto importante a livello formativo e culturale, presenta non poche problematiche: dallestenuante iter burocratico, ai pochi contributi che vengono forniti che nella migliore (e veramente la migliore) delle ipotesi aiutano solo (e molto spesso parzialmente) nellaffitto, allesclusione non da poco, de facto, dallesercizio del diritto al voto come italiani allestero, quindi per corrispondenza o presso gli uffici d rappresentanza.

La scelta compiuta nel lontano 2001 e riconfermata a quanto pare ogni elezione legislativa (quindi da governi di destra come di sinistra) dimostra latteggiamento fortemente discriminatorio dei governi italiani nei confronti della categoria degli studenti, una di quelle categorie che pi invece dovrebbero essere tutelate. Sulla base di quali motivazioni i professori-ricercatori e gli studenti devono essere differenziati se fanno parte di uno stesso progetto di scambi? In base a quale motivo gli studenti devono essere de facto esclusi dallesercizio di uno dei diritti fondamentali di cittadinanza alias il diritto di voto e quindi di esprimere la propria sovranit scegliendo chi delegare alla guida del Paese? La storia politica italiana degli ultimi anni storia di disaffezione politica, di astensionismo, di elezioni dove manciate di voti (25.000 circa nel 2006) determinano la vittoria o la sconfitta. Proprio per questi motivi inaudito pensare di escludere circa 22.000 persone dalle urne, in quanto impossibilitati a spostarsi o perch obbligati a dover pagare di tasca propria il viaggio per rientrare in Italia per votare nella propria circoscrizione elettorale. Pertanto lancio un appello alle forze politiche che animeranno il nuovo Parlamento nella prossima legislatura affinch si impegnino a modificare questa normativa al fine di eliminare formalmente e sostanzialmente questa discriminazione garantendo la parit di opportunit per tutti quelli che si trovano allestero per validi di motivi di esercitare il proprio diritto di voto. Lo chiedo alle formazioni di destra cos come a quelle di centro e di sinistra, perch questa battaglia non ha
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colore politico ma dovrebbe essere condivisa da tutti coloro che credono nella democrazia e nellesercizio dei diritti fondamentali.

Lo chiedo in maniera particolare a chi si dichiara progressista; a chi ha intrapreso un percorso di democrazia e partecipazione come quello delle primarie per la scelta del leader e dei componenti delle liste elettorali, come mezzo per superare la disaffezione politica in questo Paese. Lo chiedo quindi in primis a quella coalizione che si chiama Italia Bene Comune e che si dice rappresentativa dell Italia Giusta se si lotta per lItalia giusta si lotta per la giustizia sociale e lequit e allora questa un battaglia che deve essere condivisa e portata avanti. Lo chiedo ai candidati, specialmente quelli direttamente eletti tramite le primarie, affinch non rappresentino solo un cambiamento formale ma anche sostanziale attraverso la condivisione di battaglie nuove che da 10 anni sono state dimenticate, come questa del Voto allestero per gli Studenti Erasmus. Lo chiedo alle forze extraparlamentari, che siano esse le giovanili dei partiti, le associazioni o i sindacati universitari, perch credo che questa debba essere una delle tante battaglie per i giovani e dei giovani, che possiamo portare avanti tutti insieme, senza futili divisioni ideologiche. Lo chiedo infine alla societ tutta, perch spero che tutti comprendano che le problematiche legate ad una categoria socio professionale non siano solo i problemi di un gruppo ma i problemi di tutti. Si va avanti tutti insieme o tutti insieme restiamo indietro. Sperando nella pi larga condivisione, Gianmarco Capogna, studente della Laurea Magistrale in Scienze Internazionali curriculum in Studi Europei presso lUniversit degli Studi di Siena, studente visitante (Erasmus) presso lInstitut dEtudes Politiques di Strasburgo nellanno accademico (ed elettorale) 2012/2013

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