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Ehi, tutto bene???? gli scrisse lei, via sms, mentre tornava da un viaggio in Austria.

Era una sportiva, ed era reduce da un weekend di gare con la squadra; ora, in pullman, era sfinita e messaggiava con la testa leggermente inclinata verso il finestrino, il Brennero che sembrava salutarla e ricordarle che quei due giorni erano stati solo una parentesi paradisiaca tra la fine del suo ultimo anno di liceo e l' inizio della maturit. * era una ragazza seria, di quelle che sanno quello che vogliono e non hanno paura a dirlo perch tanto, lo sai, alla fine ce la fanno. Viveva con semplicit, divertendosi il giusto e studiando forse troppo, senza ostentare questa attitudine perch lo studio era ci che le piaceva. Aveva mille progetti, sogni, paure, desideri ma la principale caratteristica che balzava agli occhi quando la si guardava era la voglia di fare che traspariva da ogni suo gesto, atto di volont assoluta e prorompente: era capace di trasferirti una sua passione e fartene innamorare, e poi instillarti il pensiero che no, non puoi prescindere da essa. Cos era stato per #, suo compagno di classe e occasionalmente anche di banco, quando nelle ore di italiano l' unico modo per sentire ci che il soporifero professore diceva era mettersi al primo banco, di fianco a lei. Accadde che un giorno di maggio la classe si dovette sorbire due lunghe ore di spiegazione sul teatro di Pirandello e non se ne poteva fare a meno, perch nel pomeriggio si sarebbe dovuti andare a teatro per la messa in scena dei sei personaggi in cerca d' autore; guai a vedere qualcosa senza una adeguata esegesi di ogni simbologia recondita o contestualizzazione dell' opera! Questa almeno era l' opinione del prof., che quindi riempiva i suoi studenti di vuote nozioni circa il Pirandello. Durante questa tortura, che ovviamente per * era un' interessantissima lezione mentre per #, da sempre interessato pi alla scienza che alle persone, era un parlare vano e immotivato, i due parlarono scoprendo dopo quattro anni e mezzo di conoscenza di avere qualcosa in comune. A lui non era ben chiaro il tutto, ma credette di amare Pirandello e cos fin per parlare tutto il tempo con lei di letteratura italiana del Novecento. Le ore di italiano, che il ragazzo aveva sempre posto in fondo nella sua scala di preferenze (in cima c' erano fisica e matematica), cominciarono a farsi sopportabili, poi gradevoli, infine quasi indispensabili nell' economia della settimana scolastica. I due parlavano, e non pi solo di letteratura ma anche di sogni e speranze, di buoni e cattivi propositi per il futuro; quell' ultimo mese di scuola vol via come un foglio bianco in una giornata di vento, con leggerezza e senza una meta precisa. # credeva di piacerle almeno un pochino, * si trovava bene a passare le ore con lui e ci le bastava per non pensare ad altro e godersi gli ultimi momenti da liceale. Successe anche che, quasi fisiologicamente, i loro discorsi si spostarono dai banchi di scuola alle virtuali frequenze del cellulare, nella banale forma dell' sms e talvolta, quando lui doveva (e voleva) spiegarle qualche arduo concetto di fisica, in vista dell' interrogazione finale, con lunghe chiamate serali. Poi tutto fin. Inaspettatamente per #, anche se in realt lo sapeva da tempo, arriv la gara in Austria che gli sottrasse * per gli ultimi due giorni di scuola, quelli in cui succede di tutto e l' euforia rende tutto pi facile. Lei non era sicura di andare, per le pressioni della madre e per una spalla malconcia risultato della sua infaticabile voglia di non fermarsi mai ed allenarsi duramente; questa incertezza diede non pochi problemi al ragazzo, in cui il forte senso morale faceva a pugni con il desiderio egoistico della mente che, in un gioco perverso di presunzione e piacere, si sentiva in diritto di possedere intellettualmente ogni parola che lei proferiva e che doveva essere indirizzata a lui. Non era un addio, perch ci si sarebbe rivisti la settimana dopo per gli esami, e poi c' era quella forma di comunicazione degenerata che il messaggio scritto, sia esso via telefono o facebook; tuttavia quell' affinit che si era creata grazie alla disposizione a due a due dei banchi di scuola sarebbe inevitabilmente venuta meno, e senza quell' apposizione di 'compagni di banco' che definiva un rapporto di intesa a pi livelli ai due sarebbe rimasta la semplice amicizia, che si concede con un click su un social network o con una risata davanti a una birra. A # questo non poteva andar bene, e il solo pensarci lo faceva incazzare; la sua mente complessa e

capricciosa, la stessa che aveva tifato per il dolore alla spalla, gli diceva che lui doveva fare qualcosa per evitare che ci accadesse. D' altro canto, lei non sembrava tenere pi di tanto a lui, anche perch i suoi progetti le riempivano la vita e i pensieri di puro e luminoso ottimismo; ma era stato proprio questo a far s che quel machiavellico pensatore pessimista e apparentemente apatico si avvicinasse a lei. Sisi tutto bene! Dev' essere stato tutto questo studio di Leopardi...ci sentiamo dopo ok? era stata la pronta risposta di # a quel messaggio cos banale eppure cos forte che lei gli aveva mandato in quella domenica; era bastato un nonnulla, mentre i due stavano messaggiando, perch un pessimismo cosmico entrasse in lui e gli ricordasse come il piacere (mentale) che sussisteva nelle loro conversazioni stesse finendo: Lei si era addormentata per la stanchezza di un sabato sera con la squadra, senza continuare cos una sterile conversazione che il ragazzo tentava con tutte le sue forze di tenere viva, usando tutte le armi della retorica che aveva appreso filosofando in classe con lo scopo di darsi un tono intellettuale ma con l' effetto di farlo sembrare un cretino ai propri occhi. Cos lui, pi o meno inconsciamente, le aveva instillato nella mente il dubbio che qualcosa potesse star andando storto grazie a un sapiente uso dei punti di sospensione...ed ecco spiegata la preoccupazione di lei per il suo stato d' animo. # poteva forse dirle tutto, scaricarle un mese di elucubrazioni su di loro due in soli centosessanta caratteri, ma non aveva la determinazione per farlo. Era sempre stato debole, lui, risultava simpatico a molti ma non era mai entrato nel cuore di nessuno perch non aveva la minima idea di come fosse fatto, un cuore; poteva descriverti il funzionamento dell' organo 'cuore', ma non quello dell' ente astratto che sede di passioni e, pi spesso, indifferenza. curioso come molti luoghi comuni e frasi fatte abbiano un alto valore di verit; chiunque le pronunci sa benissimo che sono solo di circostanza, che sono solo onde sonore atte ad evitare quell' uniformit di pressione tipica del silenzio, ma a guardar bene certe banalit sono ci che di pi profondo si possa dire, se estrapolate dal contesto sociale in cui sono pronunciate e magari battute a computer dopo che i bit di cui sono costituite sono stati pi volte cancellati e riformati. La scuola era finita, la classe attendeva ora ormai solo quell' inutile cerimonia di solennit che sono gli esami di stato, ultima parvenza di seriet in un sistema scolastico al collasso; i ragazzi sembravano saperlo, vista la leggerezza con cui se ne parlava: formalit, si diceva, e tanto quello che conta il dopo. Dopo, appunto, due sillabe tremanti di incertezza e febbrile agitazione per qualche cosa che deluder le aspettative dei pi...

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