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1.

La tecnica narrativa
Lo stile catalogico
Il catalogo rappresenta una delle forme pi antiche del genere epico: mediante il catalogo, infatti,
lepos esprime una delle sue funzioni primarie, ossia la conservazione e la trasmissione della memo-
ria mitica collettiva nello sforzo di dare ordine al complesso mondo delle divinit e degli eroi. Nono-
stante ci siano notevoli esempi di narrazione catalogica anche nellepos omerico (si pensi al Cata-
logo delle navi nel II libro dellIliade), il principale modello di questo tipo di poesia fu considerato
proprio la Teogonia di Esiodo, che accosta lunghi elenchi di nomi spesso senza soluzione di continuit.
La genealogia delle Nereidi
(Teogonia 233-264)
Nel catalogo delle Nereidi Esiodo organizza il complesso quadro delle divinit
marine riconducendone la genealogia a Ponto e a suo figlio Nereo, definito il vecchio del mare.
Ponto gener Nereo
1
, sincero e verace,
il pi vecchio dei figli; per questo lo chiamano vecchio
235 perch non inganna, ed benigno; n il diritto
dimentica e sa giusti e buoni pensieri;
e poi Taumante grande e il vigoroso Forci,
unitosi a Gaia, e Ceto dalle belle guance,
ed Euribie che tiene nel petto un cuore dadamante.
240 Da Nereo poi nacquero figlie, invidia alle dee,
nel mare infecondo, e da Doride
2
dalle belle chiome,
la figlia di Oceano, il fiume compiutamente perfetto
3
:
Proto e Eucrante e Sao e Anfitrite
4
,
Eudore e Teti
5
e Galene e Glauce,
245 Cimotoe e Speio veloce e lamabile Talie,
10
t
1. Nereo uno dei nomi con cui veniva chiamato il Vecchio
del Mare, una divinit marina anonima diffusa nel culto greco
(nel IV libro dellOdissea prende il nome di Proteo, lindovino
che predice il ritorno in patria a Menelao); da qui la definizio-
ne di vecchio a cui si accenna nel verso successivo.
2. Attraverso Doride la genealogia delle divinit marine viene
ricondotta, per via femminile, fino a Oceano, il grande fiume
circolare che secondo gli antichi delimitava le terre emerse.
3. Oceano, nella concezione greca, era rappresentato come
un fiume che circondava tutta la Terra.
4. Altre fonti di et arcaica fanno di Anfitrite la madre delle
Nereidi.
5. Teti la madre di Achille; insieme ad Anfitrite la divinit
pi nota e importante del catalogo delle Nereidi.
Antologia
ESIODO
Le unioni di Zeus
(Teogonia 886-929)
In questa sezione finale del poema la narrazione presenta uno spiccato anda-
mento catalogico: vi si raccontano le diverse unioni di Zeus e le generazioni di divinit che ne se-
guirono. In questo modo Esiodo completa il quadro del pantheon divino iniziato nelle sezioni pre-
cedenti del poema.
Zeus, re degli di, per prima prese in sposa Meti,
che sa pi di tutti gli di e degli uomini mortali.
Ma quando costei la dea glaucopide Atena fu sul punto
di partorire, allora ingannando il suo cuore
890 con parole astute, la inghiott nel suo ventre
dietro i consigli di Gaia e di Urano stellato.
Cos ambedue lavevano consigliato perch il regale potere
nessun altro avesse, al posto di Zeus, fra gli di sempre esistenti;
da essa infatti era fatale che nascesse una prole assai saggia:
895 per prima la fanciulla glaucopide Tritogenea,
dotata di forza uguale a quella del padre e di saggio volere,
poi un figlio, re degli di e degli uomini,
partorire doveva, dal cuore violento;
ma prima Zeus la inghiott nel suo ventre
900 affinch la dea potesse consigliarlo sul bene e sul male.
Per seconda poi spos la splendida Temi, che fu madre dellOre,
Eunomie, Dike e Eirene fiorente,
che vegliano sullopera degli uomini mortali;
Pasitea e Erato e Eunice dalle braccia di rosa,
e Melite graziosa e Eulimene e Agave,
e Doto e Proto e Ferusa e Dinamene,
e Nesea e Actea e Protomedea,
250 Doride e Panope e Galatea la bella
6
,
Ippotoe amabile e Ipponoe dalle braccia di rosa,
e Cimodoce che i flutti sul mare nebbioso
e i soffi dei venti divini, insieme con Cimatoleghe,
facile placa, e insieme ad Anfitrite dalle belle caviglie;
255 e poi Cimo e Eione e Alimede dalle belle corone,
e Glauconome amica del riso e Pontoporea,
e Leagora e Evagora e Laomedea,
Pulinoe e Autonoe e Lisianassa,
Evarna, damabile natura e di figura perfetta,
260 Psamate dal corpo grazioso e la divina Menippe,
e Neso e Eopompe e Temisto e Pronoe
e Nemerte, che al padre immortale simile ha il cuore.
Tali da Nereo, il dio senza biasimo, nacquero
cinquanta figlie, che sanno opere perfette.
(trad. di G. Arrighetti)
6. Galatea, che viene qui definita bella, diviene poi nella letteratura di et ellenistica lamata del Ciclope Polifemo (vedi gli Idilli
6 e 11 di Teocrito).
11
t
Esiodo La tecnica narrativa 53
Antologia 54
1. Al v. 217 della Teogonia le Moire, de regolatrici del desti-
no, vengono presentate come figlie della Notte. Nel poema,
dunque, convive una doppia genealogia di queste divinit.
2. Le Cariti, corrispondenti nel mondo latino alle Grazie, erano
le divinit della bellezza.
e le Moire
1
, a cui grandissimo onore diede Zeus prudente,
905 Cloto, Lachesi e Atropo, le quali concedono
agli uomini mortali di avere il bene ed il male.
A lui partor le tre Cariti
2
dalle belle guance Eurinome
figlia dOceano, che ha gradevole aspetto,
Aglaia e Eufrosine e Talie, lamabile;
910 attraverso alle ciglia di loro spirava, insieme allo sguardo,
lamore che scioglie le membra perch bello il loro sguardo sotto le ciglia.
Poi ascese il talamo di Demetra, generosa nutrice,
che partor Persefone dalle bianche braccia; Adoneo costei
rap da sua madre: a lui la concesse Zeus prudente.
915 Poi am Mnemosine dalle belle chiome
dalla quale nacquero le Muse dallaureo diadema,
nove, che traggon diletto da feste e dalla gioia del canto.
Leto gener Apollo e Artemide arciera,
bellissima prole fra tutta la stirpe di Urano,
920 allegioco Zeus unita in amore.
Per ultima Era fiorente egli fece sua sposa,
che Ebe e Ares e Eiletuia partor,
unita in amore al re degli di e dei mortali.
Egli dalla sua testa gener la glaucopide Atena,
925 tremenda eccitatrice di tumulti, guida invitta di eserciti,
signora, che ama i clamori e guerre e battaglie;
Era, senza unirsi in amore ad alcuno, Efesto illustre
gener, perch da ira fu presa e contese contro lo sposo,
lui che valente nelle arti fra tutta la stirpe di Urano.
(trad. di G. Arrighetti)
Sezioni alternative e varianti funzionali
Anche se Esiodo il primo poeta greco a parlare di s, permettendoci cos di afferrarlo nella sua in-
dividualit storica, la valutazione della sua figura non affatto semplice: le domande senza rispo-
sta su di lui, sul contesto socioculturale in cui visse e sulla finalit delle sue opere sono molte.
Le nostre difficolt derivano dal fatto che Esiodo visse in un periodo di passaggio tra una cultura in-
teramente fondata sulloralit in fase di composizione, pubblicazione e trasmissione dellopera, e una
cultura aurale, nella quale la scrittura veniva usata solo in fase di composizione e di trasmissione.
Due vistose caratteristiche dellepica esiodea, le cosiddette sezioni alternative e le varianti funzio-
nali, sono tipiche della prassi epica e devono la loro presenza a queste modalit culturali.
La presenza di sezioni alternative (T12), cio di sezioni di significato equivalente e confluite en-
trambe nella tradizione, dovuta alla precoce trasmissione scritta dei poemi esiodei, diversamen-
te da quanto avvenne per i poemi omerici che circolarono a lungo oralmente e poterono cos pas-
sare attraverso una lunga fase di depurazione.
Le varianti funzionali (T13) sono invece trattazioni differenti, allinterno dei due poemi esiodei,
di uno stesso mito. La loro compresenza dovuta alluso della scrittura in fase di composizione:
quando si trova a narrare il mito nelle Opere, Esiodo allude solo velocemente ai dettagli citati nel-
la Teogonia, perch circola gi un canto da cui il pubblico pu apprenderli. Inoltre, la diversa fi-
nalit delle due opere (religiosa nel caso della Teogonia, etica nel caso delle Opere) provoca alcu-
ne differenze di prospettiva nella trattazione del mito.
Esiodo La tecnica narrativa 55
1. Il termine (in greco xoip) in altri passi indica il luogo dove
viene immagazzinato il grano. Qui si deve riferire invece alle
capanne dove trovavano alloggio e riparo i servi durante lin-
verno.
2. Plutarco (I-II secolo d.C.) osservava che nel calendario
beotico non esiste un mese di Leneone, che invece attesta-
to in area ionica. Questa osservazione non autorizza per a
espungere o a correggere il verso: si sar trattato probabil-
mente di un opportuno adattamento a un pubblico ionico,
forse a opera dello stesso Esiodo.
3. Vento del nord che porta la stagione fredda.
4. La qualit dei cavalli traci era proverbiale: si confrontino,
per esempio, i cavalli di Reso in Iliade 10,436.
5. Si tratta del polipo, qui indicato attraverso un indovinello
(kenning). Secondo una credenza antica, questo animale si
rodeva il piede durante i mesi freddi per mancanza di cibo;
pi razionalmente, Aristotele (Storia degli animali 591a 4) attri-
buiva gli arti rosicchiati dei vecchi polipi allattacco dei gran-
chi. Osservazioni scientifiche moderne hanno confermato la
credenza, negando per che i polipi si comportino in questo
modo per mancanza di cibo: pare che la causa siano deter-
minate condizioni di stress. Nominare gli animali attraverso le
loro caratteristiche proprio della lingua popolare, forse per
un antichissimo tab religioso: il divieto di pronunciare il nome
degli animali che venivano cacciati o pescati.
Le sezioni alternative: i due inverni
(Opere 493-563)
Un esempio clamoroso di sezioni alternative quello dei due inverni nelle
Opere. Leggendo di seguito questi 71 versi si notano diverse ripetizioni, tali da far pensare che si trat-
ti di due sezioni sullinverno (rispettivamente di 31 e 40 versi, con saldatura al v. 524) con contenu-
ti simili (effetti dellinverno sugli uomini, sulla natura, sugli animali).
Non ti fermare alla panca del fabbro o al passeggio assolato,
anche se il freddo, dinverno, allontana la gente, dai campi.
495 Luomo tenace pu sempre giovare di molto alla casa.
Non ti sorprenda in miseria la disperazione dinverno,
che con la mano scarnita ti stringi la gamba ingrossata.
Chi se ne resta inattivo e si adagia su vuote speranze,
quando ha bisogno del pane, non pu che insultare se stesso.
500 Uninfelice speranza compagna delluomo indigente
che simpigrisce al passeggio e non ha da mangiare abbastanza.
Fin da met dellestate comincia a esortare anche i servi:
non sar sempre lestate, mettetevi a fare i capanni
1
.
Di Leneone
2
ogni giorno cattivo, che scortica i bovi.
505 Guardati bene da lui e dal gelo feroce che in terra
con le sue raffiche provoca Borea
3
, quando ti arriva
dalla regione di Tracia che alleva cavalli
4
, sabbatte
sullaltomare, lo agita, e rombano il bosco e la terra;
esso rovescia sul suolo, che d nutrimento per tutti,
510 molte gran querce ramose e solidi abeti, piombando
dentro le valli, tra lurlo di tutta la folta foresta.
Tengono stretta la coda alla pancia le bestie tremanti,
anche se hanno la pelle coperta di pelo, ma il soffio
gelido passa, non trattenuto dai fianchi lanosi.
515 Passa attraverso il cattivo riparo del cuoio del bove,
come attraverso lo spesso pelame di capra; soltanto
lana di pecora folta resiste e non traversata
dalla violenza di Borea, che piega la schiena dei vecchi.
Anche la tenera pelle di vergine il vento non passa:
520 ella sta dentro la casa, vicino alla madre che ama,
senza conoscere ancora le cose dellaurea Afrodite.
Bene lavata, col giovane corpo spalmato di olio
denso, si stende a dormire in un angolo interno di casa
quando, nei giorni dinverno, il Senzosso
5
si rode la zampa
12
t
525 dentro la casa sprovvista di fuoco, la squallida tana:
ora non glindica il sole a che pascolo deve recarsi,
mentre sul popolo e sulla citt degli uomini neri
compie i suoi giri e ritarda a portare la luce agli Elleni
6
.
Tutte le bestie selvatiche, ornate o mancanti di corna,
530 stridono lugubremente fuggendo per valli selvose;
pensano tutte soltanto a una cosa: trovare il riparo
desiderato, una tana protetta, una grotta di pietra.
Ora i mortali somigliano a quello che va su tre piedi
7
,
con la sua schiena spezzata, la testa che guarda per terra:
535 simili a quello si aggirano, e schivano il bianco nevischio.
Per ripararti dal freddo, tu vestiti come ti dico:
metti un mantello imbottito, una tunica fino ai talloni.
Sopra un ordito allentato si tesse una trama compatta.
Stringila bene sul corpo di modo che il pelo tremante
540 non ti si rizzi nei brividi, alzandosi lungo le membra.
Legati ai piedi calzari di cuoio di bove ammazzato
8
,
giusta misura, con dentro la rivestitura di feltro.
Quando fa il gelo, a suo tempo, tu cuci col nervo di bue
pelli dagnello di prima figliata: ti copri le spalle,
545 sei riparato dallacqua. Un cappuccio di feltro trapunto
devi portare sul capo, cos non ti bagni le orecchie.
Sono giornate di freddo, se Borea si leva al mattino.
Queste mattine discende dal cielo stellato un vapore
pregno di grano, e si spande per terra sui campi felici.
550 Nasce dai fiumi che scorrono eterni, si leva lontano
sopra la terra, soffiato dal turbine, poi qualche volta
cade piovendo di sera, altre volte si muta in tempesta,
quando da Borea di Tracia sconvolta la massa di nubi.
Non laspettare, interrompi il lavoro, va subito a casa,
555 che non tavvolga una nuvola nera dal cielo e ti lasci
fradicio fino alle ossa, con tutti i vestiti ammollati.
Abbi timore di questo che il mese pi duro fra tutti,
porta tempesta, pericolo alluomo, pericolo al gregge.
Ora per luomo ci vuole di pi da mangiare, alle bestie
560 basta una mezza razione; la notte pi lunga rimedia.
Fare attenzione, fintanto che lanno finisce il suo giro,
che si pareggino i giorni e le notti, e alla fine la terra,
madre di tutti, ci porti di nuovo i suoi frutti assortiti
9
.
(trad. di F. Codino)
Antologia 56
6. A causa del moto annuale del sole, che durante linverno
europeo pi vicino allemisfero australe.
7. Un altro kenning: si tratta del vecchio, secondo unespres-
sione popolare che si ritrova anche nel famoso indovinello
che stando alla leggenda la Sfinge pose a Edipo (Qual la-
nimale che cammina al mattino con quattro gambe, di giorno
con due, di sera con tre? Luomo).
8. La pelle del bue ucciso nel pieno del vigore pi resisten-
te di quella di un animale morto per cause fisiologiche.
9. Gli ultimi tre versi sono espunti da molti editori perch gi
respinti come non autentici da Plutarco e non presi in consi-
derazione nei commenti pi antichi.
Esiodo La tecnica narrativa 57
Le varianti funzionali:
la creazione della donna nella Teogonia
(Teogonia 570-612)
Tra gli aspetti pi originali dellepica esiodea si annoverano le cosiddette va-
rianti funzionali cio narrazioni differenti dello stesso mito nei due poemi esiodei. Il caso in que-
stione riguarda il mito della nascita della prima donna. Per punire Prometeo, che ha rubato il fuo-
co agli di e lo ha dato agli uomini, Zeus invia tra gli uomini Pandora, progenitrice di tutte le don-
ne, il dono rovinoso ricevuto dai mortali. Nel passo qui riportato della Teogonia la prima donna
anonima e non si chiama ancora Pandora, come nelle Opere (vedi volume 1, p. 190, T9). Nel poema
dedicato alle genealogie divine e mortali, la prima donna considerata liniziatrice della stirpe del-
le donne, ed di per se stessa lorigine di un male atavico a cui luomo non pu sottrarsi.
570 Allora in cambio del fuoco ord un male per gli uomini:
infatti lillustre Anfigiee
1
form con la terra
unimmagine di vergine vereconda
2
, per il volere del figlio di Crono
3
,
lorn di cintura la dea glaucopide Atena e la vest
di candida veste; dallalto del capo un velo
575 dai mille ricami di sua mano le fece cadere, meraviglia a vedersi;
e intorno collane di fiori derba appena fiorita,
amabili, pose sulla sua testa Pallade Atena;
e intorno alla testa un aureo diadema le pose
che fabbric apposta lillustre Anfigiee,
580 con le sue mani operando, per compiacere a Zeus padre;
in esso, meraviglia a vedersi, aveva scolpite molte
belve terribili, quante la terra in gran numero nutre, ed il mare,
e di queste tante poste ne aveva, e grazia su tutte aleggiava,
magnifiche, simili in tutto agli animali dotati di voce.
585 E poi, dopo che egli fece il bel male in cambio del bene
4
,
la condusse doverano gli altri, di e mortali,
superba dellornamento della Glaucopide, la figlia del padre tremendo,
e lo stupore teneva gli di immortali e gli uomini mortali
come videro lalto inganno, senza scampo per gli uomini,
590 da lei infatti viene la stirpe delle donne.
Di lei infatti la stirpe nefasta e la razza delle donne
5
,
che, sciagura grande per i mortali, fra gli uomini hanno dimora,
compagne non di rovinosa indigenza ma dabbondanza
6
.
Come quando negli alveari ombrosi le api
595 nutrono i fuchi, partecipi di opere cattive:
esse per tutto il giorno, fino al tramonto del sole,
ogni giorno saffrettano sollecite e fanno i bianchi favi,
ma quelli restando dentro gli ombrosi alveari
laltrui fatica nel loro ventre raccolgono;
600 cos per gli uomini mortali un male, le donne,
1. Si tratta di Efesto, che nellepos viene anche definito con
lepiteto specifico di oiyupri, zoppo da entrambe le
gambe, con riferimento alla tipica menomazione fisica che
caratterizzava questo dio.
2. Qui, diversamente che nelle Opere, non viene fatto esplici-
tamente il nome di Pandora.
3. Zeus, qui chiamato con il suo patronimico.
4. Il bene in cambio del quale Zeus concepisce il bel male
della donna ovviamente il fuoco rubato da Prometeo.
5. Questo secondo verso, che reduplica concettualmente il
verso precedente aggiungendo in pi soltanto lattributo
nefasta in riferimento alla stirpe delle donne, viene espunto
dagli editori del testo.
6. La societ nella quale vive Esiodo non prevede un ruolo pro-
duttivo della donna, che non genera dunque ricchezza, ma la
dissipa, come lascia chiaramente intendere il successivo para-
gone con il fuco (vv. 594-602): le donne sono compagne di
abbondanza perch per mantenerle ci vuole ricchezza.
13
t
Antologia 58
Zeus alto tonante fece, partecipi dopere
moleste, e un altro male diede in cambio dun bene.
Colui che fuggendo le nozze e le moleste opere delle donne
non vuole sposarsi e giunge alla triste vecchiaia
605 privo di chi della sua vecchiaia abbia cura, costui non di vitto mancante
vive, ma, lui morto, i suoi beni dividono
remoti cognati; per colui invece a cui le nozze diede il destino
ed ebbe una buona sposa, saggia nel cuore,
per lui, per tutta la vita, il male contende col bene,
610 senza sosta; ma chi simbatte in una funesta gena
vive tenendo dentro nel petto incessante dolore,
nel cuore e nellanima, e il male non ha medicina.
(trad. di G. Arrighetti)
2. Altri temi delle Opere
Lautobiografismo in Esiodo
Esiodo rappresenta il primo poeta greco che fornisce indicazioni sulla sua vita allinterno della pro-
pria opera in versi. La critica ha da sempre sottolineato la rilevanza di questo dato, soprattutto se
confrontato con il caso di Omero, una figura poetica sfuggente, dai contorni indefiniti, quasi si-
curamente un mero nome dietro cui si cela una complessa e articolata tradizione di cantori. Di Esio-
do, tra le altre informazioni biografiche, sono noti il rapporto con il fratello Perse, pretesto per esor-
tazioni al lavoro e alla giustizia (T14), e un viaggio alla volta dellEubea per partecipare agli ago-
ni nelle feste in onore di Amfidamante (T15).
Esortazioni al fratello Perse
(Opere 27-41)
Dopo il breve proemio (vedi volume 1, p. 184, T5) e la sezione dedicata alle due
Contese una buona, che spinge a emulare gli altri e a impegnarsi, laltra cattiva che conduce al-
la discordia e alla guerra , Esiodo riprende a rivolgersi direttamente al fratello Perse. Il fatto che
questa prima esortazione diretta a Perse sia posta subito dopo la sezione delle due Contese fa s che
lelemento autobiografico diventi esemplare: tutti devono lavorare ed essere giusti.
metro: esametri dattilici
`O Hr op, ou or tou to trm r vixo t0ro 0um ,
por o Ei xoxo oto
1
o a r you 0uo v r u xoi
vri xr o aiaru ovt o yop r aoxouo v r o vto.
Pensaci, Perse, e ricordati bene di quello che dico.
Non trascurare il lavoro, seguendo la Lotta maligna
1
,
non ti fermare curioso a sentire i litigi di piazza.
14
t
1. Il riferimento alla cattiva Contesa dei versi immediatamente precedenti (vv. 11-26).
Esiodo Altri temi delle Opere 59
2. La spiga di Demetra indica, per estensione, ogni tipo di
frutto della terra.
3. I commentatori antichi spiegano che con il termine re
Esiodo vuole indicare i giudici; forse il riferimento ai sette magi-
strati di Tespie, la citt da cui dipendeva il villaggio di Ascra.
4. La seconda sentenza fa riferimento alle propriet benefiche
di cibi poveri come la malva e lasfodelo. Questa sentenza
non sembra del tutto congruente con la situazione descritta:
probabile che abbia agito un principio di associazione men-
tale frequente in contesti proverbiali.
30 Op yo t o i yp ar rtoi vrixr mv t o yor mv tr
m tivi p i o r voov r aprtovo xoto xritoi
m oi o, to v yoi o r ri, App tro
2
o xtp v.
Tou xr xorooo rvo vri xro xoi op iv o r oi
xtp oo r a o oti oi. Eoi o ou xr ti oru trov r otoi
35 m o r oriv o ou 0i oioxivm r0o vri xo
i 0ri p oi oi xp , oi t r x Aio ri oiv o iotoi.
Hop r v yo xp ov r ooooo r0, o o tr aoo
o ao mv r o ri r yo xuooi vmv ooip o
3
omoo you, oi tp vor oi xpv r 0r ouoi oixo oooi.
40 Np aioi, ou or i oooiv o om ar ov p iou aovto
ou o o oov r v oo p tr xoi o ooor m r y o vrio
4
.
30 Altro ha da fare, che starsene in piazza tra liti e discorsi
chi non ha messo da parte per tempo abbastanza provviste,
quelle donate dai campi, il frumento che sacro a Demetra
2
.
Quando ne avrai da saziarti, allora potrai litigare
sopra la roba degli altri. Sta attento: la prossima volta
35 non ti va bene. Ma ora aggiustiamo la nostra questione
con un giudizio leale, il migliore, che viene da Zeus.
Quando ci siamo divisi il podere, tu hai profittato,
molto usurpato, adulando quei re
3
mangiatori di doni
sempre disposti a impartire cos la giustizia. Non sanno,
40 bestie, che vale di pi la met dellintero, e neppure
che lasfodelo e la malva contengono grande ricchezza
4
.
(trad. di F. Codino)
Lagone per Amfidamante
(Opere 650-662)
Questa sezione autobiografica stata a torto sospettata di essere non autentica
sia da Plutarco (I-II secolo d.C.), che scrisse un commento al poema oggi perduto, sia anche da vari stu-
diosi moderni. Alcuni ipotizzano che un interpolatore abbia voluto inserire lepisodio dellagone di Cal-
cide per dare un fondamento alla leggenda della competizione tra Omero ed Esiodo; altri addirittura pen-
sano (ancor pi a torto) che tutte le sezioni autobiografiche e in particolare i riferimenti alla Beozia sia-
no dovuti a un intervento posteriore per accreditare la leggenda biografica di un Esiodo beotico.
metro: esametri dattilici
650 Ou yo am aotr vpi r ar amv ru r o ao vtov,
ri p r Eu oiov r Au i oo
1
, p aot Aoioi
650 Io non ho mai navigato finora sul mare spazioso;
solo in Eubea, da Aulide
1
, dove una lunga tempesta
15
t
1. Aulide, in Beozia; il porto da cui part la spedizione greca diretta a Troia.
Antologia 60
ri vovtr rim vo aou v ou v oo v o yriov
Eo oo r i rp Toi pv r xoiyu voixo.
Ev0o o r ym v r a o r0o ooi ovo Aioo ovto
2
655 Xoxi oo ri orar poo to or aoaroor vo aoo
o r0 r 0roov aoi or ryop tor
3
r v0o r pi
u vm vixp oovto r riv ti aoo m tm rvto.
To v r v r ym Mou op o Eixmvio oroo o vr 0pxo
r v0o r to am tov iyup r ar poov o oiop .
660 To ooov toi vpm v yr arari poi aouyo mv
o o xoi m r r m Zpvo vo ov oi yio oio
Mou ooi yo roi ooov o 0r ootov u vov o ri oriv.
tenne una volta gli Achei, quando larmata riunita
mosse dallEllade sacra per Troia, citt delle belle;
l per andare al concorso di Anfidamante
2
glorioso
655 presi il traghetto per Calcide, dove si offrivano premi,
molti, dai figli del forte
3
. Fu allora, ricordo, che un inno
mi procur la vittoria, un tripode ornato di anelli.
Lo dedicai alle Muse eliconidi, proprio in quel luogo
Eccoti tutta la mia esperienza di navi chiodate.
660 Se so spiegartelo, quello che Zeus egioco ha in mente,
che le Muse mi hanno insegnato a cantare di tutto.
(trad. di F. Codino)
2. Plutarco afferma che Amfidamante si era distinto nella guer-
ra sorta tra Calcide ed Eretria, le due principali citt dellEubea,
per il possesso del Ap ovtov aroi ov, la pianura di Lelanto.
3. Cio di Amfidamante.
Il lavoro nei campi: indicazioni per lagricoltura in esametri
Tra le componenti pi originali dellepica esiodea si annovera la trattazione di tematiche umili, qua-
li il lavoro agricolo e la vita contadina, nel metro dellesametro, solitamente utilizzato per canta-
re le gesta degli eroi e il mondo degli di. Esiodo valorizza le tradizioni e le conoscenze contadine
frutto dellesperienza quotidiana tramandata di generazione in generazione. La sapienza contadi-
na, quindi, esce per un momento dal suo canale di conservazione pi consueto, la tradizione po-
polare, e viene fissata in forma poetica.
Aratura e mietitura
(Opere 383-404)
Appartenente alla sezione del poema dedicata ai lavori nei campi, questa se-
rie di esametri contiene indicazioni sui tempi e modi opportuni per laratura e la mietitura. Anche
nel momento in cui fornisce notizie sulla vita agricola, chiaramente desunte da una sapienza popo-
lare diffusa e ben nota allorizzonte dattesa del pubblico, il poeta non si esime dallesortare nuo-
vamente il fratello Perse al lavoro: solo in questo modo potr liberarsi dalla zavorra del debito e vi-
vere nellabbondanza.
Quando sorgono le Pleiadi
1
figlie di Atlante, incomincia la mietitura; laratura, inve-
ce, al loro tramonto. Queste sono nascoste per quaranta giorni e per altrettante notti;
poi, inoltrandosi lanno, esse appaiono appena che si affila la falce. Tale la norma dei
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1. Le Pleiadi sono un gruppo di stelle note fin da Omero per la loro eccezionale luminosit. La loro comparsa si segnala in pri-
mavera e il loro tramonto in autunno.
Esiodo Altri temi delle Opere 61
campi, sia per quelli che abitano le pianure vicino al mare, sia per quelli che abitano
le opime terre: le valli incassate tra i dirupi, lontane dallondoso mare: semina nudo,
nudo ara e nudo mieti, se vuoi a suo tempo compiere tutti i lavori di Demetra affin-
ch tutto cresca a suo tempo, n tu in seguito, indigente, debba mendicare per le case
altrui senza nulla ottenere. Cos ancora, or non molto, tu sei venuto da me, ma nul-
la pi ti dar n ti prester; lavora, invece, o stolido Perse, a quei lavori che gli dei im-
mortali hanno prescritto agli uomini, s che tu, addolorato nel cuore, non debba an-
dare con la moglie e i figli a cercare il pane dai tuoi indifferenti vicini. Per due o tre
volte potrai avere, forse; ma dopo non combinerai pi nulla, se ancora li seccherai; in-
vano dirai molte chiacchiere e inutile sar lampiezza dei tuoi discorsi. Ors, ti esorto
a liberarti dai debiti e ad allontanare la fame.
(trad. di L. Magugliani)
vv. 609-611 Eut ... otu: Quando Orione e Sirio arrivano
nella met del cielo, e lAurora dalle dita di rosa vede Arturo,
o Perse, allora cogli verso casa tutti i grappoli. r roov...
ouovov: la costellazione di Orione appare al centro della
volta celeste intorno al 20 di settembre. Axtouov: Arturo
una stella che sorge al mattino ed visibile sin dallinizio di
settembre. oooooxtuo: appellativo tradizionale utilizzato
per caratterizzare lAurora anche in Omero, sia nellIliade che
nellOdissea.
vv. 612-614 orioi ... aouyp0ro: mostrali al sole per dieci
giorni e dieci notti, e per cinque tienili allombra, e al sesto
poni nei vasi i doni di Dioniso lietissimo. orioi ... ouoxio-
ooi ... ouoooi: mediante il ricorso a questi tre imperativi aori-
sti il poeta impartisce le indicazioni sulle modalit di tratta-
mento dei grappoli raccolti. omo Aimvuoou aouyp0ro: si
tratta delle uve. aouyp0ro: lappellativo aouyp0p riferito
qui a Dioniso gi impiegato in Omero (Il. 21,450), dove tut-
tavia detto delle stagioni.
vv. 614-617 Auto ... rip: Ma quando le Pleiadi e le Iadi e la
potenza di Orione tramontano, allora dopo sii memore del
tempo opportuno dellaratura; lannata sia adatta sotto
terra. Hpioor ... Toor ... o0rvo Oimvo: le Pleiadi, le
Iadi e Orione tramontano nei primi giorni di novembre. oo-
tou ... moiou: il riferimento allaratura chiude in una struttura
ad anello la trattazione della sezione dedicata ai lavori, che
era iniziata appunto con la descrizione dellaratura (v. 384,
vedi T16). orvo: participio aoristo II medio-passivo da
ooioxm.
TRADUZIONE
DAUTORE
(L. Magugliani)
La vendemmia
(Opere 609-617)
In questi pochi versi il poeta descrive la pratica della vendemmia, una tipica at-
tivit autunnale. Come anche in altri casi nel poema, la presentazione dellattivit agricola si ac-
compagna a indicazioni precise di natura astronomica, utili a individuare la stagione e il tempo op-
portuno per il lavoro dei campi. Lesametro, quindi, diventa ancora una volta il metro per fissare la
sapienza contadina formatasi in secoli di esperienza tramandata di padre in figlio.
metro: esametri dattilici
Eu t o v o Oi mv xoi; Eri io r r oov r 0p
610 ou ovo v, Axtou ov or i op ooooo xtuo Hm ,
m Hr op, to tr ao vto o aoor arv oi xoor o tu,
ori oi o p ri m or xo t p oto xoi or xo vu xto,
ar vtr or ouoxio ooi, r xtm o ri o yyr o u oooi
om o Aimvu oou aouyp0r o. Au to r ap v op
615 Hpio or 0 To or tr to tr o0r vo Oi mvo
ou vmoiv, to t r arit o o tou rvpr vo ri voi
m oi ou arim v or xoto 0ovo o rvo ri p.
Quando Orione e Sirio giungono a mezzo del cielo e lAurora dalle rosee di-
ta vede Arturo, allora, o Perse, spicca e porta a casa tutti i grappoli: li terrai al
sole per dieci giorni e per dieci notti, per cinque invece allombra; al sesto gior-
no, poi, porrai nei tuoi vasi i doni di Dioniso che d molta gioia. Ma come
tramontano le Pleiadi, le Iadi e Orione possente, ricordati allora che ora di
arare: e lannata sia ordinatamente completata sotto terra.
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