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AUTOSTRADA PEDEMONTANA IN VALLE AGNO E MALO

SI ELENCANO LE MOTIVAZIONI PRINCIPALI CHE CI HANNO PORTATO A


COMBATTERE IL PROGETTO.

1) La cittadinanza non è stata adeguatamente informata sul progetto e sulla


reale portata di esso. E' stato comunicato sostanzialmente che si tratta di
un'opera tipo superstrada che smaltirà il traffico locale, cosa poco veritiera
come si può dedurre dai punti seguenti.

– si tratta di un'autostrada a pagamento


– per usufruirne bisognerà accedere dai caselli, quindi poco funzionale per le
distanze brevi del traffico locale
– il traffico locale va prevalentemente in direzione nord/sud, lungo la vallata
dell'Agno, e non est/ovest
– per il traffico est/ovest è già disponibile il Traforo dello Zovo, già
sottoutilizzato e ultimato da pochi anni
– è in realtà un'opera che servirà a smaltire il traffico dell'autostrada A 4 verso il
Friuli e anche il Tarvisio e quindi tutto l'Est Europa (come si deduce dal fatto
che è già stato progettata un'autostrada che congiunge l'autostrada per Belluno
e quella verso il Tarvisio).
– gli stessi progettisti hanno calcolato infatti 30.000 veicoli al giorno (auto,
– camion, tir, ecc.) che si riverseranno sull'Autostrada Pedemontana.
– L'autostrada impedirebbe la circolazione nella Valle dell'Agno in quanto dato
che si raggiungerebbe spesso il limite per la concentrazione di polveri sottili,
(come è noto l'alta Valle Agno essendo chiusa verso Nord è già moltocolpita
dal fenomeno) si dovrebbe bloccare il traffico locale per rimanere dentro i
limiti di pericolosità previsti dalla Legge.

2) L'opera avrebbe un impatto paesaggistico ed ecologico molto grave sulla


Vallata dell'Agno in quanto

– la Valle Agno è morfologicamente stretta e chiusa ed è già fortemente


caratterizzata dal consumo intenso di territorio essendo presenti in zona in gran
numero industrie anche molto inquinanti e pericolose (es. Miteni., concerie)
strade, abitazioni, opere viarie come ponti ecc.
– l'Autostrada correrebbe per un lungo tratto parallela alla pista ciclabile della
Valle Agno (Trissino, Castelgomberto, Brogliano), appena costruita e in
mezzo a territori naturalistici appena recuperati, come le Rotte del Guà
riportando la cementificazione e l'inquinamento
– l'opera avrebbe un forte impatto di inquinamento acustico e gassoso costante
nonché pericolo di incidenti (anche con mezzi con carichi pericolosi)
– l'opera impedirebbe la libera e agevole circolazione attuale da una parte
all'altra della Vallata (es. per accedere all'abitazione di amici o parenti, o al
paese vicino bisognerebbe passare per i ponti e i sottopassaggi disponibili,
magaria km di distanza).
– lo scavo del doppio tunnel verso Malo di 6 km avrebbe un impatto devastante
(anche in termini di perdurare dei cantieri)
– il tunnel essendo in pendenza avrebbe l'effetto di 'canna fumaria' portando i gas
di scarico verso la Valle dell'Agno e contribuendo ancor più al già forte
inquinamento previsto (oltre ad essere un doppione del traforo dello Zovo)

3) Assai discutibile è anche la modalità affaristica e finalizzata al profitto


privato dell'opera stessa per come è stata concepita. Già il recente ricorso
accolto ha messo in luce come non sia stata corretta la modalità di svolgimento
degli appalti. Le opere pubbliche per essere tali devono avere una finalità
sociale.

4) In un momento di crisi economica i grandi costi dell'opera sono assolutamente


da mettere in discussione. Abbiamo bisogno nel Veneto e ovunque di un nuovo
modello di sviluppo, con meno e non più inquinamento. Serve piuttosto
aumentare il traffico su rotaia, metropolitana di superficie, ecc.. non nuove
autostrade.

Fto: Comitato Difesa Salute Territorio Valle Agno e Malo

Cornedo Vic., 12/5/09

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