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com/MenteSuggeSostanza grafica ed impaginazione: Ivan Rusciano in copertina: La Mlancolie de Tristan Tzara di Niklas Nenzn
Pubblicato con Licenza Creative Commons 3.0 Attribuzione, Non Commerciale, Non Opere Derivate
Poesie
Tristan Tzara
a-versi in-versi
Indice
Biografia Introduzione
Cinema calendario del cuore astratto Proclamo senza pretesa Il grande lamento dellalbero dellamia oscurit Vegetale ingoia Avant dada Per fare una poesia dadaist Chanson dada Acqua selvaggia Amica Canzone antica Dubbi Elegia
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Biografia
Tristan Tzara, nome reale Samuel Rosenstock, nato a Moineti il 16 aprile 1896 e morto a Parigi il 25 dicembre 1963, stato un poeta e saggista rumeno di lingua francese e rumena. Il suo nome legato a vari movimenti davanguardia artistica, ma soprattutto alla nascita del Dadaismo che ha contribuito a diffondere da Zurigo a partire dal 1916. Fu protagonista, con artisti del calibro di Andr Breton, Philippe Soupault e Louis Aragon, di attivit artistiche con lintento di scioccare il pubblico e di disintegrare le strutture del linguaggio. Fu anche uomo politico, entr nel Partito Comunista Francese nel 1937, combatte per la repubblica spagnola contro i franchisti e fu un attivo partigiano francese nella Seconda Guerra Mondiale.
Introduzione
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e di una sensibilit incantevole, bench incompreso dal volgo . (Per fare una poesia dadaista) Il genio si sa di difficile comprensione, forse perch non v compreso, ma sentito, percepito, quasi come una sorta dilluminazione, una luce istantanea che incendia il cuore e disintegra il pensiero, che lascia senza parole, senza concetti, senza significati, ma un gran senso di complicit squarciato da un sorriso di realizzazione, una s-composizione che sattorciglia alla lingua per sputarsi insensatamente in sillabe dal suono apparentemente irriconoscibile. Il mezzo linguistico, strumento occasionale, viene privato dei suoi regolamenti spenti e atrofizzanti e cos la lingua pu palpitare nuovamente scagliando dal palco orale la distruzione della logica. Il poeta dada deve declamare i suoi versi al pubblico prendendosi la responsabilit del suo gesto contro ragione e per testimoniare il fluire incessante e vivo della poesia: sprigionare la gioia della distruzione, abbattere ogni tentativo di comunicazione forzata, avviarsi al sogno lasciandosi esplodere in pluralit di senso. Perch limitarsi a quello che il poeta voleva intendere, cercare forzatamente quello che sarebbe potuto o dovuto essere il senso ai suoi versi, perch invece non gioire delle sue
parole e lasciarsi introdurre in canali semantici dai risvolti inaspettati, alla ricerca di nuovi meandri dietro le lettere, sperimentando suoni e ritmi ipnotici. Come Tzara, dovremmo profanare, contraddire, attraversare, decostruire tutto ci che irrigidisce la magia dei versi poetici, senza costringere i propri fiumi interiori in margini stabiliti da altri e che ne addomesticano limpetuosit. Ed cos che il poeta rumeno riunisce i piani disparati dellessere in livelli poetici non facilmente scindibili se non ad uno sguardo attento che sappia valicare il senso piatto della superficie di un pensiero monologico per addentrarsi in cunicoli dalle volte stellate.
Armando Liccardo
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naturale esattamente nel modo in cui piscio nel modo in cui mi ammalo LARTE HA BISOGNO DI UNOPERAZIONE Larte una pretesa riscaldata dalla timidezza di una bacinella per urina, listeria nata in uno studio Siamo in cerca della forza che pura diretta sobria UNICA siamo in cerca del NOTHING affermiamo la VITALIT di ogni ISTANTE Lantifilosofia degli acrobati spontanei In questo momento odio luomo che sussurra prima dellintervallo acqua di colonia sul teatro. IL VENTO GIOIOSO Se ogni uomo dice lopposto perch egli giusto
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Preparatevi allazione del geyser del nostro sangue -Sottomarina formazione di transcromatici aeroplani, metalli cellulari numerati nel volo delle immagini sulle regole del. e sul suo controllo BELLO Non per il demonietto troncato che ancora adora il suo ombelico
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Vegetale ingoia
Due sorrisi si incontrano nel il bambino-ruota del mio zelo il sanguinoso bagaglio delle creature crea carne in legende-vite fisiche i cervi svelti tempestano le nuvole sulla pioggia che cade sotto le forbici dell oscuro parrucchiere-furiosamente nuotando nello stridio arpeggiante nella macchina c linfa vitale derba che cresce intorno con occhi affilati ecco qui la condivisione delle nostre carezze morte e abbandonate alle onde dona se stessa al giudizio del tempo diviso dal meridiano dei capelli non colpo nelle nostre mani le spezie dei piaceri umani
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Avant dada
Sul far della sera Tornano i pescatori con le stelle marine spartiscono il cibo coi poveri, infilano corone ai ciechi gli imperatori escono nei parchi a questora che sembra la vecchiaia delle incisioni e i servitori fanno il bagno ai cani da caccia la luce indossa i guanti apriti finestra e poi ed esci notte dalla stanza come il nocciolo dalla pesca, come il prete dalla chiesa, dio : pettina la lana agli amanti sottomessi, colora gli uccelli con linchiostro, cambia la guardia alla luna. - andiamo a prendere i maggiolini mettiamoli in una scatola - andiamo al ruscello facciamo vasi dargilla - andiamo alla fontana e ti bacer - andiamo nel parco comunale fino al canto del gallo che si scandalizzi la citt - oppure adagiamoci nel soppalco della stalla dove ti punge il fieno e senti le mucche ruminare e poi desiderio di vitelli partiamo, partiamo.
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Chanson dada
questa la canzone di un dadaista che aveva il dada nel suo cuore fece il suo motore a pezzi aveva il dada nel cuore lascensore trascin un re egli era una grumosa debole macchina si tagli il braccio destro fino allosso e lo mand al papa a roma ecco perch pi tardi lascensore non ebbe pi dada nel suo cuore mangia il tuo cioccolato lava il tuo cervello dada dada ingoia un po di pioggia questa la canzone di un ciclista che amava il dada dallinizio
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lei era per questo motivo una dada come tutti col dada nel cuore ma suo marito il primo giorno dellanno nuovo impar ogni cosa & in una crisi mand al vaticano immantinente i loro due corpi in due astucci n il ciclista n luomo furono felici o tristi ancora
bevi un po di latte duccello lava le tue delizie dada dada mangia la tua carne
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Acqua selvaggia
I denti affamati dellocchio coperti da fuliggine di seta aperti alla pioggia tutto lanno lacqua nuda oscura il sudore della fronte della notte locchio chiuso in un triangolo il triangolo sostiene un altro triangolo locchio a velocit ridotta mastica frammenti di sogno mastica denti di sole denti carichi di sogni il rumore ordinato nella periferia del bagliore un angelo che serve come serratura di sicurezza alla canzone una pipa che si fuma nel vagone fumatori nella sua carne le urla filtrano attraverso i nervi che portano la pioggia e i suoi disegni le donne lo usano come collare e risveglia la gioia degli astronomi
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tutti lo prendono per un gioco di pieghe marine vellutato dal calore e dallinsonnia che lo colora il suo occhio solo si apre per il mio non c nessuno se non io che abbia paura quando lo guarda e mi lascia in uno stato di rispettosa sofferenza in cui i muscoli del suo ventre e delle sue gambe inflessibili si incontrano in un respiro animale di alito salino muovo con pudore le formazioni nuvolose e la sua meta carne inesplorata che bruniscono e ammorbidiscono le acque pi sottili
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Amica
Maria, non capirai per ascolta il dolore non lo posso piange in una sciarpa Le parole sono pesanti come una processione di re per la tua anima con laghi secchi e tristi Ti ho chiamato con molto amore I tuoi seni sono fiori senza vaso e perforano lamponi con sapor di latte il cuscino nube perforata dalla notte Nei tuoi capelli ci sono cascate di arance, e nel desiderio mandrie di cavalli Nei tuoi occhi c il sole, nelle labbra voglia di nutrirsi La carne odora come erba dopo la pioggia Pesca matura, miele di maggio e ristoro Ti comprerei alla cieca Gioielli ebrei Ti darei semi di fiori rari Per arricchire i tuoi gatti letterari Cosa desideri? Accarezzami, cullami se la mia compagna morta Chiedimi chi fosse
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e dimmi quando vai via Maria, non capirai Per una cosa bella essere in una poesia Sei entrata come un insetto fiorito nel mio corpo con ruggine e attrezzi di forgia
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Canzone Antica
Nelle orecchie del mare ho scritto questa canzone Ascoltala: e dicano di essa nellincontrarla alta, ha gli occhi belli e tranquilli ed bionda come lerba che ha sentito il brivido della falce Oh! Te ne sei andata, te ne sei andata, amata, in una sera dinverno e il mio cuore un fiore marcio lama di un poema vecchio che fa del tempo ruggine gettata nel cestino o sotto il tavolo Ho cercato di difenderti dal rostro della tristezza dellimbrunire collocarlo con cura in un chiodo allicona per pregare davanti ad essa quando piove in giardino o quando sentirei nella notte la canzone delloblio Prima i polli erano ammucchiati intorno a te, amata, senza chiamarli Come se fossi la loro madre e li accarezzassi con dolci parole Non pi darai loro cibo, non li condurrai verso il sonno
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Adesso il vento ammucchia cerchi di lame intorno ai tronchi secchi Oh! Amata, soffro per averti visto andare allestero I polli non avranno da mangiare sei lontana Sto leggendo linfelicit in un libro Per una strada vecchia portano allospedale le sorelle della carit Se sapessi quanto soffro per non averti ora di fianco Per chiedermi: cosa ti fa male, ti sei raffreddata, ma stai meglio
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Dubbi
Ho tirato fuori lantico sogno dalla scatola come tu togli il cappello quando indossi il vestito con molti bottoni quando afferri il coniglio per le orecchie quando ritorni dalla caccia come scegli il fiore tra le erbacce e lamico fra i cortigiani Guarda cosa mi successo quando venuta la notte lentamente come uno scarafaggio buono per molti come rimedio, quando accendo nellanima il fuoco dei versi mi sono addormentato. Il sogno il giardino preparato per i dubbi non so cosa sia vero, ci che non lo ti sembra sia un ladro e lo fucili e dopo ti dicono che era un soldato cos successo con me esattamente per questo ti chiamai per dirmi senza errore ci che vero ci che non lo
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Elegia
Lanima vecchia, amata, vuole essere come i fiori dellestate durante linverno i pappagalli sono chiusi nelle loro gabbie Ti voglio come la collina aspetta il corpo della valle o come la terra aspetta la pioggia prevista e fertile Ti voglio in tutti i tramonti della finestra, dipanando perle collocando libri, leggendo i miei versi E adesso mi rallegro quando nel patio i cani abbaiano i cani abbaiano e quando torni per stare con me fino al mattino fino al mattino La mia anima felice come la nostra camera calda quando so che sta nevicando e le strade si ricoprono di bianco
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a-versi in-versi
Novembre 2013 MenteSuggeSostanza Edizioni http://mentesuggesostanza.blogspot.it/ https://www.facebook.com/MenteSuggeSostanza grafica ed impaginazione: Ivan Rusciano in copertina: La Mlancolie de Tristan Tzara di Niklas Nenzn
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