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18 Giugno 2005 Laltro e la soglia, perch riflettersi costitutivo della coscienza, e riconoscersi il movimento di uesta riflessione, che costituisce

ce il s! "l ri# che ricorre in ueste note la ripresa, nel senso cinematografico e prospettico, e nel segno della ripetizione! $gni sapere, di s e dellaltro, presuppone lessere, ma uesto presupposto non ne il fondamento% nella coscienza, la precede, la contiene! Lessere si piega e nel curvarsi su se stesso o nel riflettersi nellaltro conosce ed potenza, d&namis di essere s e altro 'cfr! (latone, "l sofista, 2)*e+! Lo sfondo contingente, il limite e il limite, il confine separa ci, che non sta, non ha facolt-, non esaurisce la coscienza. uesto sfondo aldil- dellintenzionalit-, lessere che implicito e non saputo nella coscienza. la piega una passione originaria che si sottrae allintenzionalit-, e che per, la coscienza, lintenzione, dispiega! /ai totalmente% non siamo mai a casa nostra e lo sfondo una propriet- disappropriante '0eidegger+. 1ello sfondo, sullo sfondo ci si dispone, e si sente, si attende, si ascolta! La coscienza sempre coscienza di. sapere, sentimento, attesa di altri! "l riconoscersi, e il conoscersi, passano attraverso il riconoscimento dellaltro, che ci mette in una posizione determinata e ci dona del tempo. del tempo che ci segna, ci impone una dura necessit- e ci logora. nello sguardo dellaltro diventiamo vecchi e cam2iamo, non ci si riconosce, e non lo riconosciamo. stupiti ci si accorge che continuiamo a vivere senza di lui o di lei, e che uesto tempo segnato da assenze e nuove irruzioni. che donano altri riconoscimenti, e di uesto si dovre22e essere grati, e portare umilmente riconoscenza

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