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"^

ANTONIO DE GREGORIO
OR. IX se.

NAT

FOSSILI
DEI

DINTORNI
E TERZIARI dell' ORIZZONTE

DI

PACHINO
MBGALODON Ag.'

(CrF.TACEI dell'orizzonte a IIIPPLRITES (^ORNL'COPI AE DeER.

A CarCIIARADON

Dicembre

PALERMO
TIPOGRAFIA DEL GIORNALE
Diretta da Pietro Hontaina

IL

TEMPO

1882

mimimimmmmmmmmmmmmmAmmMmi

ANTONIO DE GREGORIO
DR. IN 8C. NAT.

FOSSILI
DEI

DINTORNI
E terziari dbll'

DI

PACHINO
Ag
)

(Cretacei dell'orizzonte a hippurites Cornucopiae Defr.


orizzonte a Carciiaradon megalodon

Dicembre

JUN

21998

PALERMO
TIPOGRAFIA PKL GIORNALE
Dirotta da Pietro Montaina

IL

TKMPO

1882

/^

INDICE
Prefazione
Fossili di Porto Palo a hip. cornucopiac Dcfr

pag.

6
5

Fossili probabilmente cretacei

Foscili probabilmente terziari

i9

Elenco delle citazioni


Spiegazione delle tavole

23

24

PREFAZIONE

Senza dubbio una delle pi interessanti


Sicilia quella

Provincie

geologiche

di

compresa

fra

Ragusa, Sortino e Capo Passare.

Comprende
la

essa una formazione terziaria assai


la stratificazione.

importante
si

per
dal

potenza che per

Nel percorrerla

sorpresi

ritrovare dappertutto una roccia tufacea calcarifera stratificata ^

sempre

orizzontalmente.

In taluni tratti,

specialmente a Ragusa assai bitum"iiifera,

in

altri

ha subordinati rimarchevoli strati di gesso come a Noto e Giarratana


In talune

ec.

contrade contiene gran quantit di denti di squali come nei ma generalmente scarseggia di fossili. Passa alle pressi di Modica
;

argille e alle

marne

(p. e. nei pressi di

Giarratana e a M. Lauro), alla


io

pietra saponacea (Monte Rosso). La sua potenza

credo giunga sino

500 metri calcolandola

col

mio aneroide.
vi

La rapida escursione che uno studio generico,


documenti
tutt'altro

ho

fatto

mi ha dato occasione

a farne

che definitivo

ma

preparatorio a un la

vero pi esteso e dettagliato.


I

finora raccolti

li

ho esposti nella miscellanea paleon


,

lologica terziaria sull'Egitto, Malta, Sicilia eco


qui
il

che sto pubblicando; non

caso di farne parola. Dir solo ci che di pi rimarchevole ho


il

osservato, cio

cretaceo stratificato orizzontalmente senza alcuno stacco

dal terziario. Parrebbe che dall'uno all'altro sia continuata una

calma

sedimentazione.
II

cretaceo

si

trova molto

sviluppato

Capo Passero non molto

lungi da Porto Palo, nei dintorni di Augusta a S.

Gusmano (come me

ne
11

fa

fede un blocco ippuritico esaminato


lo

nell' universit di Catania).

signor barone Cafici


1

ha anche

rinvenuto nei dintorni di Modica.


li

fossili descritti in

questa

memoria parte

ho raccolti
il

io stesso

in

un banco ippuritico della spiaggia di Porto Palo sotto

Gozzu Spa-

_4
laru, parte
fiirtio
li

ho avuto dalla persona mandatavi da

me espressamente
il

ricerca.
nei dintorni di

Or

Pachino non
varii

esiste

solamente

cretaceo.
al

11

si-

gnor Gcmellaro ha descritto

fossili

rapportandoli

nummulitico
io visto in

(Acc. Gioen. 1559 GO). Di vero terreno nummulitico


situ, ci

non ne ho

per che ho osservato


Pachino,

si

che

il

cretaceo non continua

al di

qua
si

di

ma

sostituito

da una roccia tufacea calcarifera che


la

continua sino a Spaccaforno,

quale

in talune

contrade ra.-sembra a
a suo luogo.

quella di Modica, in altre a quella di Noto.

Ne parler
num.

Lo spaccato da me
il

studiato quello appunto ch'ebbe a esaminare


le

signor Constant Prevost (Note S.

terr.

Sicile).

Esso

consta
subcri-

inferiormente di un
stallino, in cui

/j'rosso strato di calcareo bianco, fittissimo,


fossili,

non ho trovato

ma che potrebbe

contenerne. Pog-

gia su di esso uno strato non molto spesso di roccia bianco-giallastra

cminenlemente frammentaria quasi

terrosa, ricchissima di un

nuovo ge-

nere di orbitoliti che ho chiamato simplorbUes, e di qualche ippurite. Uno


strato spesso circa
di

un metro

di

un calcareo bianco, tenace, ricchissimo

enormi

\\)ur\[i

{Ihppnrites coriucopiae Defr.) q (U grosse simplorbiti


strato di

(Sim. pachiniana

De Greg.) Uno

un calcareo bianco simile

al

precedente, spesso circa due metri, nel quale abbondano pure

le ippuriti

ma meno
presso
il

che nel precedente.


e perci pi in alto e

Procedendo verso Gnzzu Spataru


faro, si trova

precisamente
fitta

un

calcareo
di

bianco a grana

uguale e

di

bella frattura

che ha l'apparenza

un biancone.
polipai.

Ho

descritto inoltre due interessanti

L'uno

fu

raccolto da
a

me

in

un muretto

secco lungo un viottolo che conduce

Grotta Fa
(Z). J'(?-

rina [Isastrea pachiniana

De

dKEa.), l'altro una bellissima dania


dalla

ivardsi

De Greg.)

fu

rinvenuto

mia guida. Quest'ultimo somi-

glia assai alla

Dania huronica

Edvv. Io per non credo che

provenghi da

un piano pi antico del turuniano.


La nij)purites cornucopiae Depr.

una specie assai poco conosciuta.


le

La definizione datane da Defrance imperfetta. Secondo

due opinioni
ostata

emesse dal signor


generalmente
biociUata.

D'Orbigny

(Pai. crt.

Brach. Prod.

str., un.)

ascritta nella sinonimia

eW Ilippurltes
lo

organisans o della

Non

figura

neppure
p.

nel catalogo delle ippurili fatto dal celebre

signor Stoliczka {Pelecipoda

240).

sono per tanto

lieto di

poterne


dare esatte figuro
Intorno
al

e quasi

completa diagnosi, almeno della valva inferiore.

gcn. Iliffuritcs molti autori hanno scritto pregevoli lavori;


altri

per non citarne

ricorder qui solamente quelli di Desmoulins (Meni.

fam. rud.), di Pictet e Campiche (Mat. Pai. Suisse 5 serie, \ parto\ di


Zittel (Denk.

Akad. Wien.

vjI.

XXV),

di

Bayle (Bull. soc. gol. Francc Redi. Pai), D'Orbigiiy (Pai.

2 serie XII), di Matheron

(Gat.

Hhone

Frane, cret \ Stoliczka (Pelecypoda

cret.), Goldf. (Peti*, gerni.) etc. eie.


il

Fra noi se ne sono occupati


col

maggiormente
il

signor

Pirona

(!p;>.

Medea. Sopra

ap. card, ippur.) e

signor Guiscardi ("Studi famiglia

ridiste); altri
fliiO

per hanno pubblicato interessanti opuscoli, che supcr-

qui ricordare.

Intorno alla sincronizzazione della formazione ippuritica da


diala, dir

me
di

slu

che parmi non

sia di

epoca molto diversa


,

di quella

Caa

stelcivita a Iliffurites corniqmstoris

alata, e organisans; di

Alburno

Hip. sulcata, cornuvaccimon, organisais (Di Giorgi App. geo!, e


lerno Com. Geol. n. 1-2 1880
Ili^p.
p. 49, 51) e perci
il

idrol. Saa

anche

del

calcareo

cornuvaccinum

di

Gnsau rappresentante

vero turoniano, di quelli

di Lisbona, Bilbao, Biscaglia, Sattander.

anche coeva
si;

al

calcare

orbitoliti di

Biscaglia?
al

Probibilmente
inferiore
ri-

ma

questo riferito dal

professore

Mayer

scnoniano
al

(Tabi. terr. crt).

Che debba anch'esso


di

ascriversi
criteri

turoniano? La

sposta da
In

me

non pu darsi mancado


ai

per giuilicarne.

questa memoria oltre

fossili

dello strato di Porto Palo a Hip.

corimcopiae Defr. ne ho

citati altri raccolti dalla

mia guida

in vari

luoghi

del circondario di Pachino.

Di essi taluni mi paiono indubbiameiitc cretacei, altri dubbiamente


cretacei, altri infine terziari!. Di questi

mi riservo

a parlare

pi detta-

gliatamente nella mia Miscellanea paleontologica, tanto pi che attuai

mente ho adibito una persona de! luogo per farmene una buona
Se ne ho citato qui qualcuno non
gli strati terziari di col llnora
ln

culleziotie.

l'ho

fatto

che per sincronizzare


a

poco studiati. E

proposito posso dire

d'adesso

che

la

specie

predominante,
di Biaritz.

VJkhnoampas sthnmilis

D'Arch. proprio dell'orizzonte

Non mi

resta in ultimo che ringraziare

il

signor Barone Tasca,


lui

il

quale mi colm di ogni sorta di cortesie; accompagnandomi


nell'escursione, ed ospitandomi
in

stesso

csa sua

Pochino.

FOSSILI

DI

PORTO PALO

Dell' orizzontk a Hippuiutes gornucopiae Defu.

Hi|>j>uHtes cornucopiae Dcfr.


Tav.
Ili,

lig

5; tav.

IV,

fig.

7,8; tav, V,

fig.

16,

19; tav. VI,

fig.

39, 31.

1803 Cornucopiae

Thomps.
tav.
B

Bibl. hist.

XIX Journ.

d.

Phys.

54.
Dict. tom.
i.

1809
1825
182 6

5>

Karst. Beri.
fig.

1821 Ilippuiitcs cornucopiae Dekr. Defr.

Mag. tav. 3. XXI. p. 192.


p.

tav.

1)

Blainv.Man Mac.

Dcsm Mm.

s.

1.

517, tav. 58, fig. i. lam. rudist. p. 291.

1830

1848

Bui. S. Lin. Bord Desh. Enc. meth. vcrs. t. 3, p. 282. Gemm. Un.n.gen. polip.foss.tav.2.fig. I

-3.

1847-49 1850

Bronn. Index, voi. 1. p. 1,90. organisans Dcs.m D'Orb. Pai. Frane, tav- 529. flg. 1-4. bioculata LAmi. (partim ) D'Orb. Prodr. Et. H. pag. 198.

Conchiglia grande, bislunga, cilindro-conica quasi dritta, terminata

non

in

punta

ma

a cui di

sacco munita di due pilastri sporgenti, late

ralinente profondamente

scannellali, e

che determinano uno spazio


qiiello

in

lerposto fra essi di forma biovala

come

nella //. florkla

Matil

(Rech. Pai. Sixiem. Par.

tav.

F, 4oj.

La parete

di rimpetto ai

medesimi non

irregolare

come

nella

citata uia equilatera e piuttosto


coni'jhiglia
sa.

regolarmente arcuata. Lo spessore della


la la

abbastanza considerevole,
la

sua
si

struttura cellulo lamellotrova tutta

A guardarne
Le
iauello
a

sezione trasversa

serratamente

la-

mellosa e spugnosa.

non sono per

tutte deiristessn ordine.

Infatti di

tanto

1"

tanto

spazii quisi equidistanti vu ne ha

una pi grossa delle altre

che
le

pilastri

d un bell'aspetto. La seziono trasversa dei

mostra una

struttura lamellosa raggiante ai contorni e nel


(fig. 31).

mezzo [spugnoso alveolare

La

superficie interna ornata di strie trasversali minute e dense,


si

e di strie longitudinali obliterate. Vi

osservano inoltre

(ig.

19) a spazi

subequidistanti delle specie d'interruzioni o per cosi dire di articolazioni

come

nella //. Zitteli Matii. e nella florida dello stesso. Nella nostra per
la

sono pi larghe, pi regolari, pi equidistanti, sicch paro che


glia sia

conchi-

formata di altrettante placche. Questo

fatto

mi sembra

sia

causalo

anzi dipenda

unicamente da uno sviluppo non

continuo
le

ma

intcrmit

tento. Verrebbero cos in certo

modo

rappresentare

varici dei ga-

steropodi.

Separando Tuna placca

dall'altra

per osservare

la

superficie di arri-

ticolazione, ho trovalo nella superficie della


lievi

placca inferiore alcuni

trasversi (credo corrispondenti alle lamine primarie sopra esami


,

nate) equidistanti

el

altri

rilievi

minori, forse corrispondenti alle

la-

melle secondarie. La superficie di articolazione della placca superiore


porta l'impronta dei suddetti. Questo fatto di qualche rilievo
cosi che l'articolazione
si

perch

rafferma e rinsalda.
cosi distinte
si

Le dette placche per non sono


farebbe credere
:

come questa descrizione


guardando

esso, ripeto

non

osservano bene che

l'interno della valva inferiore.

L'esterno del guscio non ho potuto osservarlo bene giacch molti


dei miei esemplari sono impiantati nella roccia, che molto tenace, e,
quelli

che ne sono isolate hanno subito qualche alterazione.


,

giudivi

carne per da questi e dalla sezione trasversa

parmi

che non

aia

alcun solco n strangolamento, solo numerose e dense


tudinali.

striature longi-

La forma come ho detto conico-cilindrica


p svasata (Fig.
7). ci

verso

1'

estremit un

Molti caratteri interessanti

il

nodulo interno
35

Neil'

esem-

plare che

ho

fatto

figurare
ai

dista

dall'apertura
quali
lobi
in
la

millimetri, prepi largo,


il

senta due lobi dirimpetto


l'altro pi

pilastri; dei

uno

stretto

pi

lungo

suddiviso

due,

A guardarsi
posteriore

nodulo
p.

interno

da

una sezione che ne mostri


(fig.

faccia

es.

quello raffigurato

8)

si

trova che esso non aderisce al guscio


ma
lo
i

lasciando
dei

tocca in taluni tratti, ne rosta distaccato in altri

vani,

quali sboccano nei lobi sopra descritti.

Tali vani servivano certo per lasciare scorrere delle

appendici

fi-

brose dell'animale,
con
detti
la cavit

che avea

cosi un impianto pi fermo e comunicava

interna. Un' altra prova di quanto

dico

1'

ho

in

ci

che

vani hanno qualche striatura bislunga.

Tra

essi si

elevano dei

rilievi

pilastriformi,

quali quasi toccano

il

guscio fparlo scm|)rc del nodulo interno). Di

questi

generalmente ne
il

ho osservato quattro

Uno interposto
pi
vicini

fra

grandi

pilastri,
(fig. 14)

quale

in

taluni tratti forse quelli

all'apertura

prende uno
spazio inter-

sviluppo cosi considerevole da occupare completamente


posto fra essi, ed altri tre
lutti

lo

minori e a spazi presso a poco equidistanti

dal lato sinistro del pilastro sinistro ^supposto

che

lo

si

guardasse

internamente).

La figura 14 mostra un nodulo


molto slargato
a

tratto fuori
si

dal

guscio.

desso

destra (sempre
i

supposto che

guardassero interna-

mente

pilastri), s'interna fra


lo

pilastri,

che

vi

restano impiantati, e no
e atpila-

riempie

spazio interposto.

sinistra ha

una forma irregolare,


sol

teso l'erosione non lascia

discernere che un
fig.

lobo. Dei rilievi

striformi che
traccia.

si

distinguono nella

4 non vi se ne vede che qualche

Le figure 16
nel quale
si

!29

mostrano un nodulo interno delle facce


la

laterali,

vedono distintamente

dimensione,

la

forma e

l'inclina

zione delle logge.

La
resta

fig.

^9

fa

vedere

il

lato

corrispondente

ai pilastri

di cui
la

ce ne

attaccato un pezzo. Nella


a

medesima

si

vede

che

parte

del

nodulo contigua

questo manca. Dovea essere certo sporgente essendo


i

quella che dovea restare interclusa fra

pilastri.

sinistra di questi si
le

avanza una specie di parallelepipedo verso cui pendono tutte

logge.

L'angolo di questo prospiciente al pilastro sinistro piuttosto acuto,


lo ai

logge
lati
s

vi

terminano

in

una piccola appendice subimbricata


i)izzicata (fig. 29).

compressa
smussato

da parere quasi
in

L'altro angolo

(fig. IG), e

entrambi

le

faccette contigue solcato da


di quelli

un avvallamento
di

che (lolermina un rilievo pilastriformc (uno


sopra).

che osservanimo

Lo segue una depressione quadrangolare che costituisce uno dei

vani sopra notali


(fg. 4(>)

si

e nella quale

vede qualche sogno


il

di slriatura.

Quindi un altro rilievo pilastriforme, dopo


piuttosto regolare sino al pilastro destro

quale

il

nodulo

fa

una curva

(sempre

di chi

guarda inter-

namente con

la

faccia rivolta ai pilastri).


si

Generalmente questi specie


plari

trova in gruppi di parecchi

esem-

non per

uniti fra loro

come

dice

il sig.

Defrance. Ne ho esami-

nato moltissimi assolutamente isolati e autonomi.

La

fig.

5 mostra

un grosso blocco

calcareo
.\

di

cinquanta

chilo-

grammi
si

tutto traforato dalla detta specie.


le

guardarlo

dall'altra ficcia

vedono

estremit non contingue l'una all'altra,


fu

ma

distaccate.
d.
se.

Questa specie

descritta dal

sig.

Defrance nel Dict.

nat.
li-

Egli per ne d una descrizione non solo incompleta

ma

falsa.

Le

gure sono per ben

fatte e

mi pare

ci

rendano sicuri dell'identificazione.


la

Questa specie ha molta analogia con

cornuvaccium

Bronn.

la

Giordani

Pir.,

ma

pi ancora con la comiculum, Zitteli, florida


Pai.

e iiiier-

media Math. (Rech.

France

Six. tav.

F.

42 43J
la
Il

delle quali

si

as-

somiglia maggiormente per a\h florida per


Zitleli per la

sezione trasversa, e alla


sig.

forma dell'estremit inferiore.

D'

Orblgny

1'

avea

ascritto nella sinonimia della sulcata, dalla quale differisce in vero spic-

catamente per

la

mancanza

del terzo

pilastro

rudimentale.
io

Poi

per
questa

l'ascrisse alla bioculata, e pi a

ragione perocch

credo che

rappresenti

il il

vero capo gruppo.


sig.

Siccome

Defrance

cita

la

//.

cornucopiae

come un

fossile dei

dintorni di Napoli, ho scritto all'illustre prof.Guiscardi chiedendogli se ne

possedesse qualche esemplare. N' ebbi una cortesissima risposta


quale rilevai che di questa specie non
si

dalla

pi trovato alcun

esemplare.

La Hippurites cornucopiae Depr.


in

si

rinviene

come ho

detto di sopra

uno scoscendimento della roccia calcarea avanti Porto Palo. Nell'Usi

niversit di Catania
di

conserva un grosso blocco calcareo tutto zeppo


parsa la stessa, e
S.

una ippurite, che mi

che, se ben rammento,


Si

il

prof. Silvestri

mi disse provenire da
di

Gusmano.
ultima

troverebbe allora

anche nei dintorni


ponevo esplorare

Augusta. Nella mia

escursione

mi

pro-

e studiare questa localit.

Ma

noi potei

dovendo fare

un

tragitto per

mare che

era in forte burrasca. Preferii invece portarmi

a S. Paolo,

ove rinvenni un'interessante spaccato, che far conoscere nella


:2

mia miscellanea paleontologica.

10

Spliacrulites sp.
Di forma conica un p ailiinca

come

taluni

Ilipponix con

la

supcricic

esterna profondamente longitudinalmente striata.

Siiuplorbites n. ^eu.
Propongo questo nuovo genere per
non hanno assolutamente
infatti
1

taluntj specie di oritoides,

che

caratteri tipici del genere. La

struttura

essenzialmente semplice, cellulare, spugnosa,

e soniglia

alquanto
p.

a quella del

gen. fatelina di Garpenter. (Intr. stud.

Foram

229)

pi lontanamente al gen. tioporus.

Partecipano anche
del gen. hymenocyclus
fhautl
voi.

del
(l), di

gen. orbitolites e oritoides


cui cinque specie son

e pi

ancora

descritte da Sclia2.

(Kressemberg.
p.

p.
)

10G 107) e cinque da Eichwald (Leth. Ross.

Per. moy.

185

Hanno

infine

qualche somiglianza con talune Eeptomnltiva


E. simplex D' Ore. (Pai. ter cret. tav. 793,
discoidea schiacciata e

e
fg.

prin
5.)

cipalmente con

la

La loro forma

molto variabile.

Ve
da

ne ha

taluni larghi a guisa di veri orbitoidi, altri assai sottili, altri da un lato

conici e assolutamente identici per

la
fig.

forma
38
p.

alle figure

che

Gar

penter pel gen. PatelUna (Loc


dall'uno all'altro.
(\q[

cit.

233).

Vi

sono passaggi
orbitoliti
tav.

Ve ne ha che sono quasi

affatto simili alle

Pirenei illustrate dal sig. Leymerie

(Descr.

geol. pai. Pyren.

n.lg. 8 II).

La superficie esterna
si

in tutti
tale.

pi o

meno

spugnosa, per

all'occhio

nudo non

mostra sempre

A guardarsi invece

con

la

lente

si

trova tutta cosparsa di forellini ramificati. In taluni esemplari


alla

hanvi delle rughe irregolarissime. In quanto poi


la
si

sezione orizzontale

trova pure tutta spugnosa piena, di ramificazioni incerte e di fori


senz' ordine.
Strati concentrici

disposti

non se

ne vede

in

alcuno di

(i) Moltissimi autori identificano


io in

il

gen. hymenocyclus

a!

gen. orbitoides;
vi

vero ritengo, che quantunque

tali

generi

si

confondano,

sono pure tale

lune specie che non possono entrare nel ciclo di quest'ultimo.

Non
porto
tal

credendomi qui in caso di rettificare quali sono date dai vari autori.

le

determinazioni citate,

ri-

_
quelle da
G senza

11

_
non
(lispostc

me esaminate; ma

cellette

attorno

al

centro
certa

alcun' ordine. Solo in qualche esemplare mostrano una


(fig.

disposizione simmetrica attorno a un diametro

24).

La sezione trasversa
spugnosa.
(lig.

fa
si

vedere una

struttura

pure eminentemente

In

quasi tutti
a,

nota una zona


in in

centrale

mediana spalizzata
che
da una
di-

23

25 a, 26
,

30

),

qualcuno non segnata


essa qualche

scontinuit

in altri si

vede

raro

sepimenlo. La delta

zona rammenta molto quella delle orbitoidi.La struttura, come ho detto

spugnosa,

ma

pi

regolarmente che nella orizzontale;


raggianti
;

vi
,

si

vedono

infatti

delle discontinuit

dalla

zona
a

suddetta

non

da un

centro
letti

ma

dall'intiera linea

vengono esse

formare altrettanti cana-

dall'interno all'esterno

Sene
In

trova qualche traccia in tutti gl'inoltre ai

dividui pi

meno

distinta.

taluni,

suddetti

caratteri, la

sezione trasversa lascia vedere

dei veri strati concentrici


[ig.
'2,^).

come

nelle

nummulites
pieno,

(i*^

per/oraiaeformis,

GQnerOi\ir\enle

il

centro sembra

ma

in

qualche

individuo ho trovato

una

cella

mediana vuota

(lig. 21).

La struttura spugnosa
,

in taluni individui pi risentita e svia

luppata

da

vedersi distintamente anche

occhio nudo

(f.*

spongians).

Sia pure che

non
io

si

veglino considerare quali vere specie distinte


li

ma

quali

forme

ho credulo designarle con nomi particolari e


tipi.

ho

ordinato sotto sette

Provengono

tutti

da uno spaccato presso Porto

Palo, ove si trovano in

grande abbondanza insieme a\h Ilippuriies cor


genere da me proposto l'Orp.

micopiae Defr.
Oltre delle specie seguenti riferisco
al

Mtolites macroi^ora (specialmente la {.crassa Quenst. Kor.


lig. G7, G8.)

3G1 tav, 155

Siinplorbites cupuliiius
Tav. VI, Fig.
2
1

De

Grej^.

a, b, 22. a, h.

Ha una forma molto

caratteristica,
la

una

faccia

regolarmente con-

vessa, l'altra alquanto concava,

struttura finamente spugnosa.


tav.

Somiglia molto v^WOrbitolites parmula Rut. (Eichw.

XV,

fig. 14,

non

cito la pagina,

perch manca

tale citazione nell'indice;

n ho potuto

trovarla nel testo), per ha una dimensione assai minore, prescindendo


dalle altre differenze. Somiglia ancor \
^\\x wWdi

OrhitoUtes secans

Lwh..


(Pyron.tav. 22
li,^-.

12

(g.

11.)

Moltissima somigl"anza ha nlmecoW OrtioiUes


18-19.)

Creplin? (Qiienst. Kor. p. 205 lav. 153

8imilorbitcs pachiucnsis
Tav. VI, Fig. 27.

De

Greg.

Soiniglinntissimo nella forma esterna alla Oriitolites


Ila
la

expansa^ow.
,

faccia superiore piana

alquanto convessa nel


ha
la

mezzo

non

cos

(lelinitamente

come

la

citata;

superlcie munita di irregolarissime

piccole rughe e di forcllini. La faccia inferiore un p convessa.

Nell'insieme ricorda molto


liczka Cret.
si

la

OrMtoides Fanjasi Depr. (Spec. Slolg. 3-5).

Uocks
all'

India, p. G tav. 12

Ma

pi che a ogni altro


8).

assomiglia

Orhitohtes Leym. (Pyren., tav. N. p

Siinploil)ites cxj>ansopsis
Tav. VI, Fig. 25, 24.
Alla

De

Greg-.

forma esterna

difflcilissimo distinguerlo dalla


lascia

Orhitodes ex-

pansa Sow. Alla regione orizzontale per non

vedere alcuna spira,

ma

solo ramificazioni spugnose.

Somiglia immensamente agli orMlolites maonmilaris Leym. e sociaNs

Leym. (Pyren.

tav. N. lg. 0, 20).


p.
fig.

Somiglia pure
17)

alla oriitolites coicava


in
(le.

(Qucnst. Ilandb.
p. 350. tav.
fig. 0),

7G4tav. 73
G5).

fig.

ma

specialmente

(Quenst. Kor..
zooph. tav.3,

155

La figura che ne da Michelin


al

ne per differente e somigliante

cupulinus nobis.

Simplorbites uiiiconicus
Tav. VI, Fig. 2

De

Greg.

a, b, e.

Dalla facc'a inferiore assai convessa a guisa di cupula. Somiglia alla


nrhtoliles lenficularis figurata in

Quenst. (Iland.p.

76-i

tav.

73

fig.

IGj.

Simplorbites

iiuuiuiulitiiius
a, 6.

De

Greg.

Tav. VI, Fig. 28

Di forma schiacciata, regolare, pochissimo spessa.

Somiglia molto nWoriitoIiles secmis Leym.

13

De
Grog-.

Siniplorbites perforalaciorinis
Tav. VI, Flg. 25 a,
b.

Ila

una forma

nlTalto idonlica a quella della


la

Nummulites pcrloraln,

solo ha la superlicic (a guardarla coi

lente per eccellenza spugnosa).


in cui

La sezione trasversa da una linea mediana spalizzata,

non

si

discerne struttura, d essa per, s'irradiano verso l'esterno dei canaliculi


irregolari, negli interstizi dei quali

decorrono

strati piuttosto tenui

con-

concentrici.

Siiiii>loibites
Tav.

spongians De
fig.

Grej?.

\'l,

30

a,

/'.

e.

Della forma della


stinta ed

NummuUles

perforata
t

ma

struttura affatto

di-

eminentemente spugnosa,
Oi-hi lolite s
f.

Somiglia alla
fig.

onacropora (Quenst.
crassa.

Hand.
p.

p.

474

t.

78,
fg.

14) e specialmente alla

Quenst (Kor.

301, tav. 155,

7G8), della creta superiore di Ma.4richt.

Caleariiia
I)n solo

'?

eteromorfa

De

Greg.
Presenta
caratteri

esemplare di dubbia

determinazione.

singolarissimi. di forma schiacciata come quella di una grossa num-

mulite, coi bordi un po' ondulati

come

quelli della
fig.

Semmulticara menmuniti
a grossi

donensis D'Orb. (Pai. terr. cret. tav. 779,


di

5 8), e troncati e

una serie

di grossi e profondi fori conici,

come d'impianto
Orb.

aculei, alla guisa di quelli della clavicava compressa D'


tav. 790, fg. 13).
altri

(Pai. cret.

La

superfcie

inferiore tutta spugnosa


la

come

negli

Simplorbites' so\)rn

descritti, e

superficie superiore

appena

convessa e pel logoramento lascia vedere una struttura interna formata


(li

tubicini raggianti

un po'

ramificati.

Per questo carattere


Diastopora simplex D'Orb

richiama
).

molto

talune

Diastopora

(p.

la

t4

n. s.

Escharopsia
Propongo questo soltogcnerc
scrivere.

gen.
che son per de-

pel fossile singolare

Eschara ? (Escliaropsia) Stevensoni De


Tav. IV,
fig.

Greg*.

IO a,

b,

e,

tav.

V,

fig.

i8 ingr.

Di forma subcilindrica, schi.iccinta lateralmente,

dendroida

este-

riormente
aderenti
095-69(5 j.

munita
in

di

tante

placchelle

ellipticopoligonali
Pai.
ter.

irregolari

come

molte Bijlustra (D'Orb,

Gret.

Bryoz

tav.

Nella sezione

trasversa

si

osservano

circa
il

strati concentrici,

separati da spazi vuoti larghi quasi quanto

loro spessore, e disposti

attorno ad una laminetta centrale e tramezzali da molti strati paralleli


fra

loro e nel senso

del

minore spessore,

il

frammento che ne ho

largo 7 mm., spesso 5

mm.
?

E una vera Eschara


eolle quali

La ho ascritto
la

pr

modo

fra le

escharidae,

ha molta somiglianza per

struttura

interna.

Per

questa

ha pure qualche analogia con talune Cidiastopora.


Loc. Parjni di averlo raccolto io stesso nello strato asimplorbites,

ma non
guida.

sicuramente. Potrebbe essere stato raccolto

invece

dalla

mia

La struttura interna rassembra molto quella


p. e. la

di talune

Golumnastrea:
lg. 1).

C,

Thomi (Emery Rep.

Unit. Stai. Mexic. tav. 30,


all'

Ded. Ho dedicato questa interessante specie


sig.

eminente geologo

Stevenson dell'Universit di

New

York, dal quale ho ricevuto molte

cortese.

Sx^ongia

sp.

Diversi frammenti digitiformi, dendroidi, d'incertissima determinazione.

FOSSILI

PROBABILMENTE CRETACEI
HOOOSK

Ccritliium vereincertuui
Tav. 4, Fig, 9.

De

Grej?.

Molli modelli lurriculali, cilindrici, a spira mollo

svolta.

Non
cui

mi

dilungo a descriverli trattandosi di specie incertissima


caratteri
si

pociii

rilevano bene dalla figura.

Log. Calcareo biancastro alterato.

IVatica sp.
Moltissimi modelli lunghi circa 20

mm.
(g.

del

ti[)o

della

N. oostomn

ScuAFH. (Kressemberg

p.

181, tav. 4G,

IO).

Loc. Cnlcareo bianco litografico.

Lithoclomus cypreinus
sp. club.
Tav.
5,

De

Grej?.

Fig.

5,

20.

Un modello
prominenti,

di

forma di una ghianda r'gonfia

umboni pochissimo

ma

uncinali, situali proprio airestrcinil.

Crassatella sp.
Tav. 4, Fig. 6.

ln

piccolo modello d'incertissima idcntincazionc.

16

n. g'en.

Proteobulla
Quantunque
paruii
assai

tomerario

proporr

un

genere per un
presenta

fossile allo stato di

modello, pure quello di seguilo deseritlo


a

un carattere peculiare cos distinto che non so farne

meno.

Preteobulla prima
Tav. 4, Fig.
1

De
2.

Greg-,

Il

modello

elio

ne ho lungo 28

mm

ed ha una forma di Cylicna.

Ci che presenta d'interessante di avere tre grosse pieghe nella parte


intorna anteriore del labro esterno decorrenti per tutto l'interno della

conchiglia e lascianti perci

lo

impronte

nei

modelli interni.

Dania Ed\varclsi De
Tav.
I,

Grej-. (I)
3.

ilg.

2,

Tav.

2, fig.

Polipaio semplice, massiccio, tabulare, elegantissimo, lungo 70


largo 35

mm.

mm., spesso

80
a

mm.;
I

polipicriti

prismatici, irregolari, col

diametro che non arrida


con pareti cimuni
fra

mm.

senza alcun sopimento n columella,

loro e non forate, traversate solamente da solidi

strati orizzontali paralleli

decorrenti in unico piano a traverso tutto


distanti
in gli

il

polipaio. Tali strati

sono variamente

uni

dagli

altri

in

taluni tratti sino quasi a

un centimetro,

altri

uno

due millimetri
,

solamente. L'estremit calicinare dei

|iolipieriti

semplice

irregolar-

mente orbiculo poligonale.


Ilo

dato

la

dimensione dell'unico frammento che ne ho; se intiero


io

potrebbe essere stata ben maggiore, forse 2 decimetri. Allora


clic

credo

forma
i

della

faccia supcriore

sarebbe apparsa alquanto convessa,

perch

polipicriti

hanno una leggera curvatura.

(i)
F^al.

Edw. Conu Rend. T. 29,

p.

I,

Idem Cor.

Pai. p.

225,

Zitt.Hand.

p.


La specie cui pi
si
t.

17

la

assomiglia senza dubbio

Dania huronica
tav.

Edw.

II.

(Gompt. rencl
I).

XXIX

p.

2GI. Poi palaeoz. p. 275

18

fi-

gura 2 a
le

Ilist.

nat. voi. 3 p. 281.)

Non
1;

se ne distingue quasi che per

traverse pi irregolarmente distanti

une dalle

altre.

Se

il

nostro

fossile

provenisse da un piano molto pi antico, non metterei

in

dubbio

l'identiUcazione.
Il

sig. M.

Edwards crede riconoscere

nella D.saxonica iQZcnli^x


(p. G43),
la

ul'\

1852 da Quenstedt nel suo Ilandbucli Petr.


il

stessa specie; pero


p.

sig.
Ila

Quenstedt

la

reputa distinta (ISSI Petr. Dcuts. Kor.


la

G).

pare moltissima somiglianza con


Bryoz.
Ant.

Siringi'pora ? Jlahellata Cvr.

(Cat. ter. sed. sup. e foss.

Spong. png.

78 tav, 17

lig.

7)

del cretaceo dei sette comuni.


Il

rinvenimento

di

un'altra specie di un

genere cosi scarso


stia

di specie

di

grande importaiiza.il genere che parmi


gen. reptomidticava D' Oiib
il
,

assai

vicino a questo
nel

il

che

assai

sviluppato
tliriicile,

cretaceo.

Se non fosse conosciuto


babile, che
si

gcii. D.ini.i,
a

non

anzi assai pro-

ascriverebbe

prima
ci

vista al suddetto.

Non intendo per dire con


saggio
tutto
il

che

il

nostro fossile mostri un pasesso


anzi

dall'

un genere
sig.

all' alli'is

mentrecch
il

riproduce del

genere del

M Edwards. Ma
la

ritrovarsi nello stesso orizi

zonte gi un fatto di molto rilievo. Delle analogie fra


in discorso infatti (atteso

due generi
si

diversit degli
Io

orizzonti)

non

tenuto
e tale

conto da nessuno ch'io sappia.

per credo ne esistano e molte,


fossile. Io

opiDione convalidata dal rinvenimento del nostro


del gen. reptomuUicava tipo, perch gli
di talune reptomidticava, quali per.
es.
si

non parlo

data troppo latitudine,

ma

la
fig.

R.

micropora

IIoem.

(1851

D'Orb. Pai. cret.

t.

V.

p.

1035

tav. 791

10-12,

18G2 De Lor.
Pai.
Suiss.

Neoc.
p.

moy.
tav.

Sai. p.
fig.

145
9),

tav. 19

fig. 2,

18G8

Idem

Et. vai.

G7

la

R. Serpens Eicnw. (Geriopora Leth. Ross. Liw. p.2l7

tuv. 8 lg. 5 Per.


Il

moy.) del grs verde

di

Batrak in Grimea
la

....

sig.

Schafhautl cita due


p.

Reptomulticave
ij

suhsimplex

D' Orb.

(Kressembrg

53 tav. 2 Hg. 1^ a

che
p.

affatto distinta dalla nostra


tav. 3 fig. 5 a e)

e la irregolaris D'Orb.

(Kressemberg
l'ossile.

52

che

molto

somigliante
11

al

nostro

sig.

Quenstedt parlando della Memhranipora cognata (Kor.

p.

300) 3

cita

il

gen. Reptomulticava D'Orb.

Il

18

al

sig.

Haimc

riferisce
Il

il

genere reptomuticava D'Orb.


suo

gen. He-

teropora Blainv.

sig. Zittel nel

Handbuh

p.

611 riporta e accetta

tacitamente tale opinione.

Come ho

detto nella prefazione io non ho trovalo questo polipaio in


le

stu,ho per tutte

ragioni per credere che provenga dal turoniano.

Del genere Dania ho gi descritto una specie nuova del giura delle

Madonie
il

(Coralli giuresi di Sicilia p. 4).


(Intr. et. poi. p.

Tanto

il

signor Edwards

che
?

signor Fromentel

270) riferiscono al gen.


in

Emmonsia
al

il

Favosites cyUndricus Micu.

A me

vero sembra che non

genere

Dania ma ad un genere
Ded.
Fio
il

assai vicino ad esso


al

debba

riferirsi.

dedicato questa specie

grande Naturalista signor Milnc

Edwards,
che
egli

cui

nome

resta legato indissolubilmente a quello dei coralli,

ha studiato per tanti e tanti anni con tanto amore, contribaendo

pi di ogni altri all'avanzamento della scienza dei medesimi.

Isastrea Pacliiniana
Tav.
I,

De

Greg-.

fig.

1,

tav. 2, fig. 4.

Un
le

bel polipaio massiccio, tabulare,

formato di polipieriti saldati per

pareti.

Hanno

questi
,

un diametro
tendente
al

di circa 3

mm.,

una forma sub,

esagonnle irregolare

pentagonale. Lamelle 20-24


12, di

le

pri-

marie ohe arrivano

al

centro sovente

raro 10. Columella affatto

confusa, e non formata che dal loro incontro.

Dimensioni del polipaio: 95

mm.

lungli. 45

mm.

larg. 70
la

mm.

spess.
poli-

La sezione orizzontale lascia vedere con esattezza


pieriti e dei setti, quella verticale

forma dei

mostra

polipieriti per lungo.

Per

l'erosione

si

mostrano

essi a guisa di tubetti

con

le

pareti interne
lente
ci si

mupu

nite dei resti delle lamelle.

A guardar queste con


1'

la

osserva

un ricco tessuto endotecale. Per, attesa


giudicare con esattezza.
I

alterazione, non se ne

polipieriti

sono bislunghi e

dritti e

decorrenti per tutto

Io

spes-

sore del polipaio.

Non

potrei per asserire se ve ne sia


ai

qualcuno pi

giovane, che abbia origine framezzo


Nell'insieme richiama molto

polipieriti pi adulti.

la /.

oMonga M. Edvv.

del

Portulan-

diano di Tisbury, Withshire.


Loc.

Come

il

precedente.

FOSSILI

PROBABILMENTE TERZIARI

Gharcarodon me^alodon
Un grosso deote
simile agli esemplari di
in

Ag-.

Modica

e a

quelli del
p.

Monferrato e di Gassino figurati


tav.
1,

Sism. (Descr. pesci e crost.

34,

fig.

8 13).

Echinolanipas
Tav. V,

j^ubsiinilis
fig.

D'Arch.
fig.

13 a,

b,

17.
4.

D'Arch. Bayonne

p.

16 (205) tav, VI
p.

Idem Bayonne

et

Dax

179

tav.

fig.

19

Bellissima specie, di forma ovolare pi


individui giovani sono convessi

meno piramidata,

taluni
lo

ma non

conici, gli adulti

sono per

pi alquanto conici; ne ho qualcuno

che rassembra VF. Ofmanni Ag.

Tutta
colari,

la

superficie segnata delle impronte degli aculei, sono esse cir-

abbastanza larghe del diametro maggiore di li2mm. e specialquelli della base. Nel centro di esse havvi
la

mente
to,

un piccolo tuberculetfra le

che costituiva proprio

base degli aculei. Gli spazi


la

dette im-

pronte sono assai angusti; a guardarsi con

lente

si

trovano tapezzati

da piccolissimi e densi tuberculi.


molto marcati, bislunghi,
stretti,

cinque petali ambulacrali non sono


I

eleganti.

pori ambulacrali
Il

sono

di-

sposti in dieci serie di paia,

un po' oblique.

numero
la

di queste in cia-

scuno ambulacro

diffcile a contarsi,

perch

maggior parte degli

individui che ho sono alquanto alterati alla periferie, e le serie di pori

sembra che non sieno


in

limitate al petalo ambulacrale,

ma

si

continuino

una

linea pi ristretta sino alla periferie.


in tali

Sono solamente

per

ac-

cennate

prolungamenti e mentite dalla ornamentazione.


Non
mente
si

20

pori

tratta

dunque che
limitano

di
al

falsi

non

perforati.

veri

pori

sono molto

nitidi, si

petalo ambulacrale, nel quale generalpaia.


1

se ne contano un sedici

prolungamenti

delle

zone

dei

pori ambulacrali di cui parlo, sono in taluni individui


nate, in altri

appena

accene au-

mancano
la

al'Atto

e nel
si
rt);

loro sito havvi


alla

una leggera
bocca ove
si

gusta

depressione,

quale
12

prolunga sino
in taluni

spro-

fonda alquanto
affatto.

(tav. 5, fig.

individui finalmente

mancano

La forma come ho detto varia, generalmente gl'individui giovani


sono

meno

conici che gli adulti. Questi ultimi


i

hanno per
al

lo

pi una

forma pi bislunga,
11

primi tendono alquanto

suborbicolare.

foro locale alquanto rincassato in dentro

ma non mollo,

si-

tuato nel
tica.
Il

mezzo

della combiglia ed ha una forma trasversamente ellit-

foro anale abbastanza grosso, di

forma eninenlemente

ellittica,

e avvicinato assai al Iato posteriore anzi alla sua estremit. Quest'ultima

non punto rotonda ma subangolata o per dir meglio subrostrata


fig. l2Zi).

(tav. 5,

Carattere molto interessante che ho riconosciuto in

tutti gl'indi-

vidui da

me

esaminati. Lunghezza 50
i

mm,

spessore 30

mm.

largh. 45

mm.

L'identit tra

nostri esemplari e quelli di Biaritz

parmi non possa essere

contestata. Presenta analogia


tav.

coW E.Desliayesi

De^bor. (special, in
in

Wright.
Wright.

18 fig. 3 Malta
tav.
1

foss.), e collo
fig.

5cw^2/orm?5 Leske (special,

Smith Malta

4.)

Non dico

poi

coW Echinolamps
fig. 5, 7),

similis Ag. (in Sism.) Mon. Ech. foss.

Pieni, (p. 34 tav. 2


l'^, similis tipo.

che
in

il

signor D'Archiac ritiene diverso dalal

Dal similis

Sism.

nostro vi ha

una progressione
suhsimilis

dalla forma schiacciata alla piramidale:

^c^.5m?7?5

(in Sism.),

D'ARcn., silsimilis (De Greg.).

Questa specie ha infine molla somiglianza con


(Ag. Rev. Echini
scritto dal sig.
p.

l'^^.

depressa Gray.
stato deI

335, 551

tav.

IG, e che

recentemente
p.

Manzoni (Echin. molassa serpentinosa

4 tav.

fig

4 15)

Le differenze sono appena

sensibili nella specie di D'Archiac;


i

parmi

solo che gli aculei sieno pi numerosi,


lineette che
li

pori ambulacrali pi

esili, e le

cnngiungono

paio non orizzontali,

ma

oblique.

Cale,

marnoso

giallastro.


Un grosso frammento
alla

21

Conoclypeus conoideus Ag. ?


della

punte basilare

che

pare appartenente

suddetta specie.

Plcurotomaria sp.
Un grosso modello
somiglia
var,
Io
fig.

alto 65

mm

con un angolo spirale di 75". Rastav.

alla PI. daiica

Leym. (Pyren

fig.

1-2)

specialmente
conica Sow.

alla

2 del garumniatio. Somiglia molto pure


sia identica

al PI.

credo

ad una grossa pleurotomaria che ho

trovalo

nell'Asolano in uno strato a echini.

Rostellaria sp.
Un modello
lisce l'a.^petto di

fusiforme, lun. 25

mm.

assilarmente costalo, che ncn-

talune rostellarie oligoceniche.

Conus
1882.

Russeg-g-eri (Ilauei)

De

Greg".
pag. 3.

De Greg. Su

talune specie e forme nuove Malt. e Sicilia

Due

grossi modelli non dubbi.

IVatica dissuiilis Desi sp.


N. hybrida Dcsh. Coq, T.
Desh. Bassin T.
i

aff.
17,
18.

p.

172

tav.

19

fig.

N.

dissinilis

p.

76.
e canalicu-

Una
lata.

bella e

grande specie con spira bislunga, gradala


alla

Pare identica

citata,

per non son sicuro dell' identificazione

stante ralterazione subita.

Cassidaria sp.
Ne ho avuto regalalo un esemplare
Pachino. Esso allo stalo di
dal sig.

Storaci, Carnacista a

modello, mollo

simile alla Cassis

Bey-

richi Micetti, (che probabilmente una cassidaria), regolarmente lur-

biforme de! tipo dell'echinofora, munita

di cingoli

spirali

equidistanti
a

poco numerosi. assai simile ad esemplari raccolti da

me

Modica.

Peetuncvdus sp.
Di forma suborbicolarc, con sedici denti molto solidi,

umbone non

molto prominente. Non ne ho che due modelli larghi 25

mm.

Tufo calcareo frammentario.

Un modello
erg.

22

Cyrena globosa Math.?


assai simile alla fig. 12-13 (tav. 14 Malli. Calai, corps.

Rhone)

Ostrea sp.
Un esemplare
alleratssimo.

Cardium
di coste risentiate ai margini.

sp.
circa 14 impronte

Un modello con ambone molto prominente, con

Crassatella sp.
Grossi modelli molto schiacciati con

grandi

impronte

muscolari;

somiglianti molto alla Cr. Gosseleti Math. (Rech. Tal. Midi France tav.
1-13
si

lg.

IO a

Z)

hanno per

1'

umbonc
tav.

assai

meno prominente

non
la

possono affatto identificare. Hanno pi lontana rassomiglianza con

Cr. obliqua

Schaph. (Kressemberg

50

fig.

1).

Liiliodomus sp. dub.


Tav. 4, Fig.
1
.

Una grando bivalve lunga 80 mm.


la

allo stato di modello.

Ne presento

figura a tav. IV,


i

fig.

11 e mi esimo dal descriverla, rilevandosi da essa

facilmente

caratteri.

Ha qualche somiglianza con


(Cat. e. org. Bouch.
a

talune modiole del


tav. 28, fig.

tino <\q\\:\M. siliqua

Math.

Rhone

5,6}

per ha una forma pi dritta e pi che


a quello cui l'ho riferito. Ha
infatti

questo genere parmi somigli


col L. litlio-

immensa rassomiglianza

fhagus

L.

La qualit della roccia


i

simile a quella delle specie

cretacee

ma

l'ho inserito fra

ssili

terziari per l'analogia suddetta. Del resto

ha anche molta analogia con specie cretacee e soprattutto con L. ferriizzanensis Lkg. (p. 101, tav. XIV,
fig.
5.

Crei. med.).

Elenco delle citazioni.

Agas.

Spieg-azione delle Tavole.

Tav.

1.

fig.

1.

Isastrea pachniana

De Greg.

sezione orizzont. pag.

6.

2.
3.

Dania Edwardai De Greg. sezione

verticale, pag. 16.

2
>>

lo stesso esemplare sezione orizzontale, pag. 16. 4. Isastrea pachniana De Greg. lo stesso esemplare fg.l, guardato lateralmente, pag 18. d' hippnrites cornucopiae Def'r. 3. Blocco calcareo zeppo ridotto circa 4 diam a 1. pag. 6. 6. Crassatella sp. pag. 15. 1. Un frammento dell' liippurites cornucopiae Defr. visto dall'apertura, pag. 16. 8. Lo stesso visto dai lato opposto, pag. 16, vereincertum De Greg. Modello, pag. 15. [). Cerithium 10 a,b,c. Escliaropsia Stevenson! De Greg.; lo stesso esem piare visto da tre Iati. pag. 14. 11. Lithodomus sp. dub pag. 22. 12. Proleobulla prima De Greg. Modello interno, pag. 16. 18 ^ 17. Echinolampas subsimilis D'Ardi, dalla base. p. 19. -bLo stesso, contorno dell'estremit posteriore, pag. 19. 14. Nodulo interno dell'Hippurites cornucopiae Defr. p. 6. 16. Altro nodulo mostrante le logge, pag. 6.
Il

Di profilo 15, 20. Lithodomus cyprcinus De Greg faccia, pag. 15. 19. Guscio della detta ippurite visto dalla parte interna,
31.

e di

6.

VI

Altro frammento della stessa sezione orizzontale, p. 6. 21 a, b. Simplorbites cupulinus De Greg. Sezione orizzontale b gr. nat., a ingr. p. 11. 22. Idem sezione trasv. e superf. esler. p. 11. expansopsis De Greg. gr. nat. superf. ester23, 24. na, 24 sezione orizzontale ingr. pag. 12. 25 a,b. perforataeformis De Greg. a sez. vertic. ingr.
b gr. nat.

superf. esler. pag. 13.


, e gr. nat. b

26
27

a^b.

unconicus De Greg.
perf. ester, pag.
12.

ingr. su
superf.

pacliinensis

De Greg.

ingr.

di

Ii3

ester. pag. 12.


28 a/.

nummulitinus De Greg. a
pag. 12.

sez. ingr., Ztgr. nat.

SOa,b,c.

spongians De Greg. a sez. oriz. ingr.; e gr. nat.; b sez. vert. ingr. pag. 13.
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idem

7W. IV.

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SMITHSONIAN INSTITUTION LIBRARIES

3 9088 00566 8041

DELLO STESSO AUTORE:


*

Fauna eocenica di S. Giovanni Uarlone (Parisiano) con g vole di cui una colorata contenenti circa 600 figure di sili, in 4. 1880
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ta-

fos-

L. 30

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(nuovo genere

Ziczacia

Gu
I

25

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1882

e Sicilia,

882

250
3

Coralli giuresi di Sicilia,


*

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2
,

50

Po N.

Vendibili presso Ermanno Loescher in Torino via di rg, e R. Friedlandcr in Berlino, Carlstrasse, N. 11.

\''oci

nella Foresta

L.

Presso Emilio Ribolzi, Milano, Galleria

V. Em. N.

88.

lavori preceduti da

un asterisco

il

presente sono stampati a pro-

prie spese.

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