Con la coda dellocchio ho incrociato una strana pubblicit di qualche
tipico servizio immateriale (assicurazioni?) in cui si vedeva un tale, in un panorama turistico, sdraiato su unamaca e accompagnato da una ragazza in biini con tanto di drin! A un certo punto per" le cose cominciano a sparire# prima via i drin, poi la ragazza, poi lamaca!!! $ino a quando non compare la headline che sussurra# %Paura di perdere il tuo tenore di vita?&! 'l pubblicitario ci ha preso! 'ndipendentemente dal $atto che noi si abbia davvero avuto tutto ci" (una vacanza da sogno, avventure erotiche, ecc!) ci" che conta ( che, prima, potevamo almeno sognarlo, ora abbiamo paura di perderlo! 'mplicitamente ci viene detto che, se abbiamo desiderato tutto questo, allora siamo parte del %sistema& ) ma chi non ha mai avuto un desiderio simile? Pubblicit come questa ci $anno ri$lettere sulla strana situazione ipermercantile che stiamo vivendo ) e in de$initiva sugli orizzonti esistenziali dei nostri stessi desideri! 'l contesto ( tale per cui %nessuno ( innocente&, nessuno pu" presuntuosamente %chiamarsi $uori& e prendere una posizione da cui esprimere un giudizio spassionato ) e la cosa vale anche per gli artisti, la cui opera, se si limitasse a opporre resistenza e a costruire una %ri$lessione critica& rischierebbe non solo di non scal$ire lesistente, ma di renderne il meccanismo pi* $luido, costituendone per cos+ dire, la %trasgressione prevista&! ,a certi artisti ) alcuni dei quali per $ortuna non sono meno scaltri dei pi* scaltri pubblicitari ) resisi conto di disporre solo di strategie interne al campo comunicativo che ci circonda, creano dei %bricolage& che usano proprio gli elementi dis$unzionali e dis-comunicativi che lo caratterizzano! Credo che il lavoro di Antonio De Pascale vada collocato esattamente in questo tipo di pratiche, volte a rimaneggiare costantemente gli scarti, gli eccessi, le protuberanze e i buchi in quello che un sociologo come Ar.un Appadurai ha de$inito il nostro %mediascape& o panorama mediale! Ci" che non cessa di colpire nel suo lavoro ( proprio li $atto che pi* che di %opere&, si tratta di %pratiche&, cio( di sessioni di lavoro le quali naturalmente sono in perpetua mutazione, alla ricerca costante del %punto debole& dove la comunicazione mediale contraddice e insieme svela se stessa! 'n una serie inedita di qualche tempo $a, Rilievi (/001203), Antonio De Pascale aveva per esempio ingrandito a dismisura i $oglietti di istruzioni per luso di una dozzina di arte$atti meccanici, palesando lenigma della loro bellezza pop, e al tempo stesso il $atto che, pur trattandosi di istruzioni di cui ci si dovrebbe sbarazzare una volta montato o utilizzato loggetto a cui si ri$eriscono, di $atto continuano a circolare per casa come un supplemento di qualcosa (il prodotto) di cui rivelano la mancanza intrinseca! 4on ( secondario il $atto che in questopera, come in gran parte del suo lavoro, per parlare di cose totalmente arti$iciali Antonio De Pascale impieghi il linguaggio squisitamente artigianale e convenzionale della rappresentazione pittorica! 5a strategia messa in atto ( in$atti insieme quella di un avvicinamento e di una distanza# nelle serie certamente pi* note, che si $ocalizzano sullimballaggio delle merci contemporanee, egli in$atti ne indaga la simulazione con la pazienza di un monaco amanuense, e, come un copista, per Andata e ritorno (/006207) si dedica a scrupolosi trompe loeil della con$ezione, ricopiandone i motivi, la gra$ica, i logo, persino le scritte con gli ingredienti del prodotto con la classica tecnica dellacrilico su tela! Daltra parte, egli $ustella il %quadro& cos+ ottenuto esattamente nelle $orme della con$ezione di un altro prodotto, diverso da quello precedentemente copiato ) producendo cos+ degli ibridi anomali, dei pacaging transgenici# 8ogurt con la %pelle& di lamette da barba, con$ezioni di birra travestite da pomodori in scatola, biscotti col loo di assorbenti igienici9! 'n unultima serie inedita, De Pascale assottiglia ancor di pi* le armi dellanalisi# qui sono le immagini televisive, le pi* atroci ma anche le pi* impermanenti e vacue, a divenire acquerelli, quasi rapidi schizzi dal diario di un pittore turista del secolo scorso!!! ,a catturata, limmagine ridiventerebbe $eticcio, se non $osse di nuovo negata dalla sua con$ezione# ed ( cos+ che i lievi guaches di apocalissi da dopocena diventano a loro volta %contenitori&, scatole, vuoti a perdere, involucri in attesa, $orse, di essere riempiti di quel signi$icato che per ora si ostina a rimanere latente!