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Edgar Morin, Luomo e la morte

Umanit: lavvento dellumanit pienamente intesa testimoniato da:


- Utensile: luomo propriamente detto nasce con lhomo faber. Lutensile espressione del
dominio delluomo sulla natura;
- Sepoltura: indica la preoccupazione per i morti e dunque per la morte; la sepoltura una
delle prime pratiche non pi legate allistinto. Essa una specie di rivolta contro la morte,
cio una rivolta alle leggi della natura.
Utensile e sepoltura sono specifici umani ed esprimono ladattamento delluomo al mondo.
Lutensile segnala laffermazione dellindividuo nellambiente e ne prolunga la presenza nella
dimensione spaziale. La sepoltura ha lo scopo di prolungare la presenza delluomo nella dimensione
temporale (dopo la morte).
La sepoltura una pratica universale: il cadavere umano suscita nelluomo primitivo emozioni che,
socializzandosi, si trasformano in pratiche funerarie. La conservazione del cadavere implica un
prolungamento della vita e il non abbandono dei morti presuppone la fede nella loro sopravvivenza.
Ovunque i morti sono stati oggetto di pratiche riconoscibili riguardanti la loro sopravvivenza e la
loro rinascita.
La sepoltura il prolungamento della vita per un periodo indefinito, ma non necessariamente
eterno. Essa anche:
- negazione della morte in quanto annientamento;
- riconoscimento della morte in quanto evento particolare e pregnante.
Questi due elementi della sepoltura indicano una concezione della morte contraddittoria: una
consapevolezza ed insieme una negazione della morte. Il trauma della morte evidenzia ed esprime
tale contraddizione.

Trauma della morte
Funerali: pratiche che contemporaneamente sanciscono e determinano il cambiamento di stato del
morto, ma istituzionalizzano anche una serie di emozioni. I funerali sono il riflesso dei profondi
turbamenti che una morte provoca ai vivi. Le cerimonie funebri a volte terrorizzano pi della morte
stessa, ma proprio il terrore a dar vita a queste cerimonie. Le cerimonie eccedono il fenomeno
della morte, sono una sua esaltazione collettiva. In alcune popolazioni le emozioni vengono
ostentate: lostentazione del dolore da parte dei vivi ha lobiettivo di mostrare la propria afflizione
per assicurarsi la benevolenza del morto; lostentazione della gioia serve a mostrare a se stessi e al
morto che questultimo sar felice.
Lutto: legato alla decomposizione del cadavere; dallorrore per la decomposizione del cadavere
traggono origine tutte le pratiche per la decomposizione del cadavere
Accelerare (cremazione, endocannibalismo)
Evitare (imbalsamazione)
Allontanare il cadavere
La decomposizione considerata contagiosa e queste pratiche hanno lo scopo di evitare tale
contagio.
Il periodo del lutto corrisponde infatti alla durata della decomposizione del cadavere (Hertz 1905).
Il morto in putrefazione impuro.
Ossessioni e angosce per la morte non sono relative alla morte del singolo, ai funerali e al lutto ma
si estendono allintera vita umana:
- Esistenza degli spiriti;
- Costruzioni e monumenti per i morti.
Langoscia della morte provoca fin dallinizio reazioni magiche e la comparsa di tab. Al culmine
dellangoscia compare la fede religiosa che promette limmortalit dellanima e la resurrezione
della carne (cristianesimo).
Angoscia per la perdita dellindividualit: la morte traumatica perch si teme la perdita
dellindividualit. Infatti il dolore provocato da una morte esiste solo se lindividualit del corpo era
presente e riconosciuta: quanto pi il morto ci era vicino, tanto pi il dolore sar intenso.
Il terrore della decomposizione non altro che terrore di perdere lindividualit. Luomo
preoccupato di salvare la propria individualit al di l della morte. Lidea della morte coincide con
il terrore di perdita della propria individualit.
Inconoscibilit della morte: la morte priva di contenuto; il suo contenuto un vuoto indefinito,
impensabile, inesplorabile.

Contraddizione del trauma della morte:
- Negazione della morte in quanto annientamento: rifiuto di perdita dellindividualit e orrore
della decomposizione;
- Consapevolezza della morte, riconoscimento di essa in quanto evento reale.
Limmortalit laffermazione della propria individualit al di l della morte. Essa non nasce dal
rifiuto della realt biologica (della finitezza della vita), ma da un suo riconoscimento, attraverso i
funerali.
Consapevolezza della morte Trauma Richiesta di immortalit
Coscienza della morte significa dunque coscienza della propria individualit (se manca
laffermazione del S, la morte viene accettata senza angoscia). Laffermazione incondizionata
dellindividuo una realt umana primaria, la quale per si scontra con laffermazione del gruppo
sociale sullindividuo.
Langoscia di morte apre alla speranza nellimmortalit.

Triplice dato antropologico della consapevolezza della morte:
- Fatto reale;
- Trauma;
- Immortalit.
Questi tre elementi hanno una coesistenza originaria e dialettica.

Il timore della morte meno forte nei popoli arcaici, dove la pressione sociale molto pi intensa.
La percezione che lindividuo ha di s comprende lidea di simbiosi con altri membri del gruppo.
Laffermazione del gruppo sociale pervade le parti pi intime dellindividuo, dissolvendo la
presenza traumatica della morte.
Stato di guerra: esempio universale della dissoluzione della presenza della morte causata dal
prevalere della societ sullindividuo. Esso determina una mutazione generalizzata nella
consapevolezza di morte. La societ torna a stringere a s lindividuo e questi preda della
partecipazione. La morte non pi vissuta in modo traumatico: latteggiamento magico-sacrificale
(morire da eroi) determinato dal regresso generale della coscienza indotto dalla guerra.
Con il ritorno alla pace i legami sociali si distendono e ricompare langoscia di morte in ogni
singolo uomo.
Vita civica: nella vita quotidiana , la societ offre al cittadino una compensazione alla morte; il
cittadino trae proprio dalla partecipazione alla vita civica una forza in grado di dominare la morte.
Fra individuo societ si stipula un tacito contratto sociale: la societ provvede ai bisogni del
cittadino, questultimo partecipa alla vita sociale. Ad esempio: la gloria esaltazione della vita
individuale da parte della societ, la quale fa s che il cittadino individuo al servizio della patria -
venga sempre ricordato e sia cos immortale. una vittoria laica sulla morte.
Suicidio: lindividuo slegato dalla societ non nemmeno legato ad una vita che sa essere destinata
allannientamento (scomparsa totale dopo la morte). Langoscia estrema della morte si realizza in
suicidio, il contratto sociale fallisce.

Individuo Specie: la consapevolezza della morte produce una rottura interna al rapporto individuo
specie: lindividuo prende il sopravvento sulla specie e la specie di conseguenza si indebolisce.
Nel regno animale la specie che conosce la morte, non lindividuo: per questo motivo una certa
razza animale utilizza mezzi e comportamenti specifici per difendersi dalla morte (da cause
esterne). Listinto di conservazione uguale in tutti i membri della stessa specie. La specie,
conoscendo la morte, fa di tutto per difendere se stessa:
- No cannibalismo;
- Lotta sessuale interna alla stessa specie o razza per una selezione a vantaggio della specie;
- Morte degli individui inutili per la specie.
Lanimale singolo non cosciente della morte poich totalmente adattato sottomesso alle leggi
della specie. Lanimale non si concepisce come individuo e dunque non ha coscienza di morte. Il
suo un istinto di conservazione della specie.
Lindividuo cieco nellambito della specie, al contrario della specie, che si sviluppa per
combattere la morte.
La morte appare solo quando lindividualit prende il sopravvento sulla specie.
Nelluomo la coscienza della morte un atto individuale e non una caratteristica della specie. La
coscienza della morte non ha base innata ma empirica. La coscienza umana della morte si basa
sullesperienza individuale (apprendimento da fenomeni esterni).

La tendenza a spogliare la morte di ogni carattere di necessit, considerandola un evento puramente
accidentale espressione e conseguenza dello stupore ogni volta nuovo che la coscienza
dellineluttabilit della morte suscita in noi. Perci la morte umana si mostra come incidente,
castigo, errore e traumatizza cos profondamente.
Ognuno inconsciamente convinto di essere immortale: non si concepisce la propria morte (Freud).
La comunicazione della morte fra Io e S dialettica:
Io: coscienza umana della morte (coscienza, trauma, immortalit): individuo;
S: specie, animalit (rifiuto, incoscienza della morte).

Assassinio: specificatamente umano e universale. Esso espressione della legge (taglione);
stimolato da essa (guerra); vietato da essa (crimine). Con lassassinio il tab dellautoprotezione
della specie smette di funzionare: con lassassinio luomo non solo vuole uccidere, ma vuole anche
affermarsi attraverso la morte dellaltro. Lassassinio infatti affermazione della propria
individualit negando quella dellaltro: un momento fondamentale per lautocoscienza ed
espressione massima dellaffermazione dellindividuo sulla specie.

Rischio di morte: assassinio e guerra implicano il rischio di morte. La corsa gregaria al
combattimento e alla morte implica un venir meno degli istinti di protezione individuale che sono
caratteristici della specie. Decadenza della specie significa avvento dellumanit. Gli istinti ancora
presenti di conservazione della specie (aggressione e difesa) sono subordinati al rischio che bisogna
correre per poter uccidere.
Nella battaglia sono in gioco due impulsi contrari:
- Impulso animale: voglio sopravvivere;
- Impulso civico: eseguo gli ordini rischiando la morte.
Morte partecipata: kamikaze, martiri. Il rischio di morte ha origine dalle partecipazioni ludiche
(avventura, gioco, media), morali (onore, verit), sociali (patri, rivoluzione). Cos lindividuo
afferma se stesso ma anche che ci a cui partecipa merita leventuale sacrificio della sua
individualit.
Il rischio di morte porta allesaltazione del S, dellio e del Super-Io.
Non appena luomo si afferma come realt irriducibile sulle rovine della specie viene alla luce
lorrore della morte; quando il suo universo si apre allinfinit delle partecipazioni, emerge il rischio
di morte.
Luomo lunico ad avere coscienza della morte, ma anche lunico a procurarla ai suoi simili e a
ricercarla.
Luomo ha atteggiamenti contrastanti nei confronti della specie:
- Apertura alle partecipazioni (legame con la societ) rischio di morte;
- Ricerca di autodeterminazione (individualit) paura della morte.

Regressione della specie per laffermazione dellindividuo sono caratteristiche anatomiche e
fisiologiche dellindividuo. Luomo un antropoide che ha perduto i suoi caratteri anatomici e
fisiologici specializzati, ritrovando i caratteri indeterminati generalizzati e non specifici -
caratteristici dellinfanzia della specie. Luomo non ha dunque nessuna specializzazione e nemmeno
nessuna abitudine ereditaria: egli deve apprendere sia le attivit tipicamente umane, sia quelle
animali.
La decadenza della specie non colmata dalla societ, anzi: la societ che fa emergere
lindividualit e fa regredire gli istinti.
Cervello, mano e linguaggio sono specifici umani, ma sono anche gli organi stessi della non
specializzazione in quanto permettono un adattamento generico al mondo. Essi hanno
paradossalmente provocato la regressione della specie.
Con il progredire di scienza e tecnica il corpo umano si de specializza sempre di pi. Esse non sono
solo strumento di adattamento: scienza e tecnica sono anche un bisogno. Luomo disadattato
allambiente. Non pi legato allistinto della specie. Perci si de specializza per adattarsi a tutto. Il
suo disadattamento provoca un adattamento al disadattamento.

Cosmomorfizzazione dellumano e antropomorfizzazione della natura: la tecnica permette
alluomo di aprirsi al cosmo sempre di pi, di parteciparvi; essa apre il mondo alluomo e luomo al
mondo. Luomo si trasforma con la tecnica e tramite essa trasforma a sua volta il mondo,
umanizzandolo.
Linguaggio: Consente lo sviluppo della cultura, della comunicazione e della societ. La parola
domina oggetti e natura; in grado di rappresentare il referente e al tempo stesso trasformare
questultimo in segni di stati danimo e mentali. Perci, il linguaggio crea simboli astratti a partire
dalla natura (si astrae dalla natura). Attraverso il linguaggio luomo diventa individuo (Benviste).
Mito: esprime virtualit umane che non giungono a realizzazione pratica, ma solo fantastica.
Luomo anima in forma fantastica le tendenze della vita delle specie animali. Il mito esprime
lirruzione nel cosmo delluomo. cosmomorfizzazione delluomo, ovvero partecipazione
delluomo al mondo. Inoltre, il mito prevede una serie di favole in cui la natura si umanizza.
antropomorfizzazione del mondo, ovvero un processo di appropriazione del mondo, di riduzione
delluniverso a dati intelligibili per luomo. Il mito realizza laspirazione umana allimmortalit.
Magia: uso della partecipazione al mondo per modificare la realt. Essa compenetrazione di
umano e di naturale. LIo entra a far parte dellanalogia universale del cosmo per piegare
questultimo a proprio vantaggio. I riti sono imitazioni (analogie) astratte e simboliche dei desideri
delluomo. Il rito ha forza mimetica e dunque ha la capacit di appropriarsi del reale. La magia
esprime laspirazione allidentit fra io e mondo.

Attraverso le specifiche umane luomo oggettiva luniverso a cui partecipa. E quanto pi il mondo
diventa oggetto, tanto pi luomo si sente soggetto. Si arriva cos alla produzione dellindividuo:
lindividuo il risultato delle sue specifiche umane, che hanno fatto s che diventasse un essere
sociale. Esse consolidano, arricchiscono, fanno evolvere lindividualit e la coscienza di s.
Con la partecipazione - dovuta a mito, magia, linguaggio e tecnica lindividuo viene a
consapevolezza di s, si conosce oggettivamente e soggettivamente.
La tecnica umanizzazione del mondo sul piano materiale; la magia umanizzazione del mondo
sul piano mentale e affettivo. Il risultato che luomo il soggetto del mondo. Ma nonostante
lappropriazione umana del mondo, luomo non ha potere alcuno sulla morte: non pu modificarla,
ma solo ritardarla e umanizzarla attraverso il mito

Doppio (anima?): lindividuo si conosce anche come realt corporea e mentale autonoma. Il doppio
ha un potere magico, immortale (= Io che si afferma al di l della morte) ed sia oggettivo che
soggettivo.

Esistono due sistemi della morte a volte in armonia fra loro, a volte in conflitto e dunque una
dialettica della morte:

Morte-Luna

- Morte-Sopravvivenza del doppio.
- Sopravvivenza individuale.
- Desiderio di salvarsi dalla distruzione
totale di se stessi (individualit,
opposizione al mondo);
- Antropomorfismo: individualit,
distacco dal mondo e ripiegamento su se
stessi.
- Riconoscimento di s come essere finito;
- Esclusione della rinascita delluomo in
Morte-Albero

- Morte-Rinascita per trasmigrazione.
Concezione cosmomorfica primitiva
della morte
- Desiderio di fusione totale e intima con
il mondo (partecipazione al mondo);
- Cosmomorfismo: partecipazione al
mondo;
- Affermazione di rinascita (attraverso il
doppio, trascendente e magico).
- Il morto, prima o poi, rinasce sotto
un altro essere vivente. sembianze di un nuovo essere vivente.


Questi due sistemi della morte si dissoceranno, trasformeranno, e rifonderanno senza posa nel corso
della storia. Si ricongiungeranno ad esempio con le religioni della salvezza (es cristianesimo).
Universalit della Morte-Rinascita: la rinascita del morto universalmente diffusa, non solo nei
gruppi arcaici, ma anche in quelli moderni e contemporanei. La morte arcaica si presenta come un
universale della coscienza (arcaica, onirica, filosofica, poetica, ). La Morte-Rinascita esprime la
necessit di protezione dellindividualit dopo la morte, ovvero la preservazione dellIo del morto.
La Morte-Rinascita dunque una forma di immortalit. Ne consegue la fecondit della morte: la
morte feconda. Il sacrificio esprime tale fecondit in quanto un meccanismo sistematico e
universale con cui utilizzare e sfruttare la forza fecondante della morte. Fare un sacrificio come
seminare.

Iniziazione: lesatto contrario della Morte-Rinascita in quanto passaggio ad una nuova vita. Ogni
morte chiama una nascita e ogni nascita chiama una morte. I riti di iniziazione sono vere e proprie
imitazioni simboliche della morte e della nascita. Infatti, i passi del rito di iniziazione sono:
- Esclusione degli iniziati;
- Torture e operazioni rituali traumatiche;
- Assunzione di un nuovo nome;
- Inclusione in un altro nuovo gruppo, ingresso ad una nuova vita.
I riti di iniziazione sono simbolo della Morte-Rinascita: i riti funebri iniziano il morto alla vita
postuma garantendogli il passaggio sia alla nuova nascita, sia alla vita di doppio.

Terra materna: la terra lelemento in cui la morte si trasformer in nascita. Il mito della terra
madre universale (a partire dalle civilt agrarie, che sono legate alla terra). Ci si collega al
concetto di terra natale: terra che ci fa rinascere perch nostra madre. (I morti viventi sono legati
alla terra in cui sono stati seppelliti: cfr Dracula di Stoker 1897, che fa trasportare a Londra casse di
terra putrida derivanti dal cimitero del suo castello).
Sonno eterno (e notte): il sonno in rapporto analogico con la morte, anche visto come
immersione nel mondo degli spiriti.

Morte-Sopravvivenza del doppio. Fede nella sopravvivenza personale sotto forma di spettro.
Lindividuo esprime la sua aspirazione a salvare la propria integrit e individualit al di l della
decomposizione. Tale concezione universale quanto quella della Morte-Rinascita. Il doppio il
nucleo di qualsiasi rappresentazione arcaica che riguarda i morti. Il doppio non semplice
riproduzione, copia post-morte del deceduto. unentit che lo condiziona nella vita (e nella
morte).
Ombra: manifestazione permanente del doppio. una delle prime tracce mediante le quali la
persona ha percepito se stessa, pertanto indica il soggetto stesso.
Riflesso: manifestazione del doppio. Lo specchio evoca infatti il mondo degli spiriti, lal di l dello
specchio un vero e proprio regno dei doppi, sede degli spiriti, del risvolto magico della vita.
Eco: manifestazione sonora del doppio.
Pupilla
Il doppio dunque un alter ego allo stesso tempo estraneo e legato allindividuo (Io un Altro,
Rimbaud).
La vita dei morti immagine della vita dei vivi: Il doppio non muore, leidolon del vivo resta in
vita. Il doppio conserva le fattezze del suo ultimo giorno; ha gli stessi bisogni dei vivi.
Qualsiasi uomo non riconosciuto come tale sar privato del diritto alla sopravvivenza sotto forma di
doppio.

Diversi modi di trattare il cadavere, un unico significato:
- Cremazione: accelerazione del processo di liberazione del doppio per riuscire ad eliminare
lo stadio impuro della putrefazione in cui il ghost non ancora se stesso;
- Imbalsamazione: blocco della putrefazione;
- Endocannibalismo: smembramento della carne;
- Abbandono dei cadaveri agli animali: smembramento della carne.
La paura del contagio portata dallimpurit del corpo in decomposizione (non solo batterica, ma
anche a livello spirituale, in quanto il doppio non si ancora liberato pienamente dal corpo umano)
espressa dalle pratiche dei riti funebri. Nella decomposizione, doppio e corpo sono ancora uniti.
Durante il lutto il morto si trova fra due vite. Vampiri, fantasmi, zombi ecc. sono cadaveri posseduti
dal doppio. Lobiettivo delle pratiche rituali quello di garantire serenit al doppio, ma anche
localizzarne materialmente il culto. I morti hanno una propria dimora vicina alla realt quotidiana
dei vivi attestata dalla presenza dei residui del cadavere che vengono conservati (ossa, ceneri) e da
un segno che ne indichi la presenza (tomba, effigie). I residui e i segni dei morti indicano una
presenza-assenza del morto.

Dimore dei morti
Quanto pi la societ si sviluppa, tanto pi lo spazio sociale dei vivi si allargher e lo spazio dei
morti si dilater di conseguenza, fino alla comparsa dellidea di un regno dei morti, posto ai confini
del regno dei vivi. Per raggiungere il regno dei morti, il doppio dovr compiere un viaggio (verso
una reincarnazione, una dimora fissa o entrambi). Il morto un presente-assente. proprio la vita
quotidiana ad essere proiettata dopo la morte: la vita dei morti intrecciata a quella dei mortali e la
natura corporea del doppio analoga a quella del mortale.
Inferi: la dimora dei morti pi diffusa. Una dimora sotterranea che richiama il buio (assenza di
ombre-doppi perch tutto ombra), e la terra (grembo materno). Allinizio gli inferi era considerato
un luogo di pace desiderabile. Con la svalutazione del doppio il regno dei morti diventer un posto
triste, cupo e notturno.
Luna: astro pallido e notturno, stata spesso indicata come dimora dei morti.
Regno dei cieli: credenza tarda. I regni dei cieli si sovrappongono ai cattivi inferi diventando
paradisi (cristianesimo) o li negano in modo puro e semplice (Egizi). Essi sono il risultato di
unevoluzione sociale e ideologica in cui le nozioni di divinit e di doppio sono spiritualizzate e gli
ostacoli che si frappongono nel corso del viaggio si sono gi trasformati in espressione di giudizio
morale. Nel regno dei cieli luomo non pi determinato n dominato da nulla di terrestre: le scorie
di questo mondo vengono respinte: la lotta contro il mondo si esaurisce.

Paura: sentimento umano dominante nei confronti dei morti (gelosi della vita, desiderosi di
vendetta nei confronti dei vivi, devono risolvere dei conti in sospeso, oppure sono stati assassinati o
suicidi, o ancora i riti di sepoltura sono falliti).

Come dio. Il morto appare allora essere unentit che detiene del potere sovrannaturale sui vivi e
sul mondo: appare superiore alla verit e conosce lavvenire, ha potere sul fato. Il timore che il vivo
riserba per il morto, il potere onnipotente che ha questultimo e il culto che ne deriva sono i tre
motivi per cui il morto considerato una semidivinit. Il potere sovrannaturale del morto deriva
dalla stessa essenza della natura del doppio: essa rappresenta infatti il sapere, il potere, la coscienza
morale. Il doppio rappresenta il Super-Io.
Il doppio:
- Ossessiona, in quanto le cattive tendenze vengono proiettate su di lui;
- Perseguita, perch anche superiore, rigido e pignolo ( Super-Io).
Nel folklore religioso delle civilt evolute, il doppio si sdoppier in angelo custode e genio
malvagio.
La morte porta alla divinizzazione del morto (ad esempio i capi di una certa societ) e alla
infantilizzazione del vivo, che si considera colpevole della morte dei padri (Freud).
Il culto la fissazione istituzionalizzata dellinfantilismo umano di fronte alla morte.

Nella vita quotidiana, lidea di morte-annientamento viene continuamente rimossa e proiettata
altrove, trasformata. Le due concezioni della morte (Morte-Rinascita e Morte-Sopravvivenza del
doppio) sono mantenute in vita dal folklore e dalloccultismo.
Folklore: ravviva e aggiorna continuamente le concezioni della morte. una conservazione
dinamica.
Occultismo: il contenuto preistorico magico viene trasmesso e sistematizzato in una scienza
segreta stabile e dalle molteplici ramificazioni. Fonte essenziale delloccultismo la mentalit
arcaica e infantile. Loccultismo stato trasmesso da sette parasociali. Ogni societ occultista tende
infatti ad essere segreta perch:
- Conserva e trasmette un sapere esoterico imbevuto del tab che avvolge la scienza sacra;
- I suoi simboli sono chiavi per linterpretazione del cosmo e devono essere interiorizzati da
una lunga iniziazione;
- sempre perseguitato dal sapere religioso ufficiale.
Le sette occultiste sono gruppi chiusi e fanno rivivere il contenuto antropologico arcaico.
Loccultismo una nevrosi sociale ovvero un compromesso regressivo con il mondo - , un fuoco
permanente alimentato dagli squilibri e dai disadattamenti delle societ evolute. Esso si basa sui
principi di cosmomorfizzazione e antropomorfizzazione: ha al suo centro principi analogici e
simbolici (tutto simbolo, tutto serve per linterpretazione del mondo).
Spiritismo: si costituisce come dottrina proprio con le prime crisi della societ borghese (1848). E
assume le fattezze della scienza recuperando le tematiche consolatorie e le speranze di una vittoria
sulla morte. Lo spiritismo punto di riferimento di credenze su spettri e fantasmi: non altro che
teoria e sperimentazione pratica dei rapporti con il doppio, con o senza medium. interno al
folklore. Con lo spiritismo, spirito e doppio diventeranno la stessa cosa:
- Essere incorporeo che popola lo spazio dei vivi;
- Ha influenza sugli uomini;
- Svolge un ruolo attivo nel mondo fisico;
- Ha percezioni pi alte in quanto non ostacolate dalla materia.
La sede del mondo dei doppi sono gli specchi, le effigi, le fotografie.
Il doppio/spirito infelice, tormentato e cattivo. Ha poteri sovrannaturali che pu usare a beneficio
o a maleficio, la sua dimora il regno notturno.
La credenza nella vita dei doppi pi universale della fede in Dio.
I casi di sdoppiamento della personalit hanno origine dal carattere profondamente indeterminato
della nostra vita subcosciente. In un certo senso i doppi si identificano con le fantasie alienate dei
vivi che li evocano, ma sono anche prodotto dellalienazione dei defunti (ricordati dai vivi). Lo
spiritismo non una dimostrazione della sopravvivenza dei morti: al contrario prova della
sopravvivenza dellumano in forme alienate e del desiderio dellindividuo che aspira ad una vera
vita dopo la morte.

Il doppio svolge un ruolo di capitale importanza allinterno della letteratura e della filosofia. Il
doppio e le sue manifestazioni specchio, ombra, riflesso rinvia alla morte: La morte lo
specchio in cui il nostro spirito si contempla: la morte il riflesso, leco del nostro essere
(Feuerbach). Lempirico e il metafisico si coniugano davanti allo specchio. Specchio amore e
morte (cfr i miti del narcisismo).
Il doppio romantico (moderno) reca nuovamente con s la morte: ha perso la sua virt primitiva,
diventando simbolo stesso di morte.

Formazione delle concezioni storiche della morte
Ascesa degli dei: gli dei sono il prodotto di unestensione e di una differenziazione che si realizza
lungo due dimensioni che dipendono dallevoluzione delle societ arcaiche:
- Espansione progressiva del regno dei morti, che si allontana sempre pi dal mondo dei vivi;
- Nel regno dei morti emergono sempre pi i grandi morti, che si distinguono dagli altri e il
loro potere aumenta nellambito delle comunit immortali.
Il mondo dei morti si allontana da quello dei vivi. I grandi morti (si sviluppa una vera e propria
gerarchia dei morti: prima gli antenati della civilt, poi dei creatori dellintera umanit) assumono
caratteri divini, mentre gli altri sono solo morti.
In tal modo, con la divinizzazione dei morti, nascono gli dei e dunque le religioni. Gli dei
esprimono la dialettica della coscienza umana: Sono cosmomorfi, e ci significa che gli oggetti
della natura che indicano gli dei sono antropomorfizzati.
La grande ascesa degli dei alla regalit cosmica in parte collegata alla grande ascesa del
sentimento di angoscia per la morte. Pi la societ si evolve, pi si angosciati per la morte. Cos
cresca anche la devozione per gli dei, la preghiera per la richiesta della loro benevolenza. Con la
paura di morte si sviluppa la religione.
Svalutazione del doppio: Lascesa degli dei corrisponde alla svalutazione dei doppi: il morto non
nulla in confronto al dio. Lanima con lo sviluppo delle civilt urbane e dellautocoscienza-
prender lentamente il posto del doppio, sempre pi esteriore ed estraneo. Lanima doppio
interiorizzato, principio di vita e interiorit soggettiva. Il problema della morte e dellimmortalit
viene posto sotto nuovi termini:
- Lanima considerata il nucleo immortale dellindividuo che aspira alla salvezza;
- Lanima umana diventa analoga allanima del mondo: si aspira allimmortalit per mezzo
della fusione dellanima umana con quella cosmica.
Eroi: in origine essi sono gli spiriti dei defunti, simili agli dei; come gli dei dunque discendono dai
doppi. Gli eroi parteggiano sempre per gli uomini e partecipano alla loro rivolta contro la morte. La
loro vita una lotta continua contro la morte. Leroe rifiuta la sopravvivenza del doppio: vuole
sopravvivere e resuscitare per intero (a unanima il proprio corpo, come nel cristianesimo). I
residui della mitologia del doppio si intrecciano qui con la nascente mitologia dellanima: leroe
rifiuta di separarsi dal proprio doppio perch la vita del doppio, da sola, non che simulacro della
vita stessa.
Gli eroi visitano gli inferi: ci significa che prendono coscienza dellorrore della morte. Ma leroe,
anche se riuscito a guardare in faccia la morte, viene ucciso a tradimento: il trionfo del male
riempie il mondo di immensa tristezza. Ma gli eroi non muoiono: entrano nel mondo
dellimmortalit. Leroe che ottiene limmortalit diventa tramite fra dei e uomini, tracciando la via
della salvezza e mettendo in luce la svalutazione del doppio.
Il dio che muore e risuscita aprir la strada alla risurrezione agli uomini.

Risurrezione: sorta di morte-rinascita, ma unanima risuscita nel proprio corpo: lidentit viene
preservata da una salvezza personale, individuale. La salvezza individuale pertanto si contrappone
alla salvezza cosmica, che prevede la perdita dellindividualit per permettere la fusione con il
cosmo.
Infatti, nella salvezza cosmica morire equivale a raggiungere dio e a fondersi con lui, ovvero con
lEssenza Cosmica, il Sovrano della Natura.
Salvezza: la salvezza implica la svalutazione del doppio e la promozione dellanima che vuole
sopravvivere alla rovina del corpo, cio conquistare per s un corpo immortale. Il dio della salvezza
assume fattezze sempre pi umane: dio a immagine dei mortali, aprir la strada pi certa alla
risurrezione dei mortali.
Le pratiche e le credenze relative alla conservazione del doppio perderanno il ruolo dominante a
beneficio di quelle relative allacquisto di immortalit. La risurrezione del dio orribilmente ucciso
la prova che la morte annientatrice dellindividuo pu essere sconfitta. La salvezza mette perci
fine alla divinit che si allontanava dalluomo (vedi la differenza fra ebraismo e cristianesimo).
Estasi, iniziazione e sacrificio sono i fondamenti magici della salvezza.
La salvezza una di quelle nevrosi collettive che garantiscono la salute individuale. Lo sviluppo
della mitologia della salvezza coincide con quello delle societ storiche e con il capitalismo antico.
Il concetto di salvezza si sviluppa nelle civilt urbane, partendo dalle classi pi alte della societ ed
estendendosi progressivamente a quelle pi basse.
Con la salvezza le antiche divinit scompaiono.

Ebraismo: Javeh il dio pi universale in quanto unico, ma anche particolare in quanto legato al
popolo di Israele. un dio estremamente antropomorfizzato: non un dio astratto, ma un dio
umano. primo di rappresentazioni iconografiche e alieno a qualunque anelito di salvezza.
protettore dei figli di Israele: dio-padre. Javeh anche denominato Elohim (nelle parti pi antiche
dellAntico Testamento) e ci indica un antico legame con gli spiriti: Elo-him significa spiriti-dei:
plurale e singolare compongono ununit divina.
Javeh salva la razza dalla morte, ma ignora lindividuo dopo la morte. Inoltre maledice ogni culto
che non sia il proprio. Lebraismo si rifiuta di eliminare le angosce per la morte suscitate dalle
trasformazioni sociali. Da tali trasformazioni, con i Profeti, nasce lidea della salvezza individuale e
in seguito la credenza nella risurrezione dei morti.
Cristianesimo: Si presenta come aspirazione a lungo repressa dalla religione ufficiale (ebraismo,
culti pagani). una religione di salvezza allo stato nascente che esprime il desiderio di risurrezione
in s. Inoltre una religione vissuta e realizzatasi nel reale (Ges considerato reale). Il
cristianesimo, a differenze dellebraismo, non legato ad un popolo ma ha carattere universale;
rifiuta i tab alimentari degli ebrei e la circoincisione; la religione dellindeterminatezza.
Il cristianesimo una religione determinato unicamente dalla morte: il battesimo una morte-
rinascita, la comunione richiama il pasto totemico.
La colpa residuo dellantica maledizione ebraica (dio accusa luomo di idolatria e lo punisce).
Essa uno dei dati primari della coscienza individuale. La colpa latente (quella edipica e quella
come punizione divina) viene fissata dal cristianesimo: il cristianesimo incentrer la colpa sul
problema della morte, per poi riscattarla con il suo ideale di salvezza.
La morte non altro che il castigo del peccato, ovvero latto sessuale: il cristianesimo
approfondisce la colpa edipica mettendone a nudo la radice sessuale. La necessit intrinseca della
morte allinterno delle specie viventi compare proprio con la sessualit. la sessualit che ha creato
la morte:
Peccato = sessualit morte (castigo divino)
Ci spiega la tendenza antisessuale del cristianesimo: la Trinit virginale pu salvare dalla morte.
Tuttavia, luomo non pu sfuggire al peccato perch ne il frutto; e non pu sfuggire alla morte.
Dio dunque la risposta: la redenzione della carne il riscatto dalla morte.
Il sacrificio di Ges ha lo scopo di riconciliare dio con i suoi figli ed lo strumento per la
risoluzione del complesso edipico e il senso di colpa per aver tradito la divinit che deriva
dallebraismo. La vergine Maria e Ges vergine permettono alluomo di aspirare di nuovo
allimmortalit in quanto le sue colpe (dal peccato originale) sono state espiate.
Mai lossessione della morte era penetrata cos profondamente nelluomo come con il cristianesimo.
La risurrezione una gloriosa vittoria sulla morte in quanto risurrezione dellanima ma anche
della carne. Il doppio si riconcilia con il cadavere, lanima con il corpo. Cos si conquista
limmortalit, lindividuo integro.
La risurrezione dunque una vittoria della morte (so di essere un essere finito) ma anche una
vittoria sulla morte: sono un essere infinito perch sar salvato. La salvezza diventa anche sinonimo
dellamore di dio per luomo. La salvezza indifferenziata: sia ricchi che poveri saranno salvati: il
cristianesimo sviluppa una democratizzazione dellindividuo e della salvezza.
Il cristianesimo mostra anche unaggressivit astiosa per tutto ci che infedele: linferno
specchio dellodio per tutto quello che non cristiano.
Sviluppo del cristianesimo
Il cristianesimo si sviluppa durante la pax romana (due, tre secoli di pace sul Mediterraneo),
fondamentale per il suo dilagare. La pace fa venir meno ai richiami alle partecipazioni sociali e fa
emergere la soggettivit e lindividuo (con la sua paura di morte).
Il capitalismo fa circolare beni e ideologie. Si promuove cos unindividualizzazione dei rapporti
sociali e il progresso del cristianesimo. Dieci secoli pi tardi lo sviluppo del capitalismo porter ad
un cristianesimo pi individualizzato: il protestantesimo.
Laccelerazione dellacquisizione della cittadinanza nellimpero romano da parte dei gruppi
dominanti e lemancipazione degli schiavi sar un ulteriore fattore per lo sviluppo del cristianesimo.

Bhrama e Nirvana. La morte cosmica: analogia fra uomo e mondo.
Nella religione orientale lanima forza di vita presente in tutti gli esseri viventi. Il motore del
mondo ha la stessa natura del motore delluomo.
Estasi: frutto della partecipazione totale al mondo da parte delluomo. Yoga e ascetismo sono
pratiche volte allestasi, cio alla disindividualizzazione e alla beatitudine (lio si unisce al cosmo).
Ascesi. Liberazione del corpo fino a rallegrarsi per la morte corporea: lanima si libera dai bisogni
materiali. Lasceta vive come se non vivesse, in isolamento e ritiro, la sua vita passiva e cosmica.
Tutto porta alla piena perdita della propria individualit, che coincide con la partecipazione totale
allattivit del cosmo. Lanima libera pu partecipare estaticamente alla vita divina del mondo.
Lestasi porta alla conoscenza, la conoscenza allestasi. Lestasi di salvezza lestasi di amore nella
quale si resta se stessi diventando Altro. Lestasi totale consiste nella fusione dellanima individuale
con lanima universale (perdita dellindividualit).
Atman: anima biologica, anima umana amortale.
Brahma: essere cosmico, anima del mondo.
Atman = S = Brahma = Cosmo: armonia fra s individuale e s cosmico.
Giainismo: mortificazione fino alla consunzione del corpo.
Buddismo: reazione al brahamanesimo e al giainismo, esprime il desiderio di morte materna; non
prevede n culti n pratiche. Buddha simile a Cristo. Il vero potere allinterno delluomo. Il
Nirvana desiderio di partecipazione cosmica rivolta contro la morte.

La filosofia orientale fa della negazione dellio una vittoria dellio: sfuggire allegoismo non
sfuggire allio ma affermarlo distruggendo le determinazioni individuali dellio stesso.
Non lorrore per la vita a determinare la voglia di morire, ma lorrore della morte. Il Nirvana la
vita indeterminata ma totale: la morte cosmica desiderio di ritorno alla vita intra-uterina, la morte
materna. Dietro alla morte assoluta c la vita assoluta: la morte diviene felice integrazione
nellintimit materna dellEssere.
Luniversale pu essere raggiunto tramite il sacrificio dellindividualit.

Grecit
Il pensiero greco antico accetta la morte intesa come finitezza delluomo e nega limmortalit, la
filosofia mette da parte gli dei e guarda in faccia la morte. I commerci e la circolazione di beni e
idee rendono lAtene del V secolo una citt cosmopolita. Le idee vengono messe in piazza e
discusse. Lo sviluppo sociale porta ad uno sviluppo individuale ed emerge la paura di morte.
Le antiche credenze arcaiche non vengono soppresse dalla modernit greca: il pensiero di Socrate
permeato dallidea del doppio, dallimmortalit, dagli dei accanto alla questione nuda della morte.
Socrate: forse la morte il passaggio dellanima ad unaltra vita, forse un sonno senza sogni.
Poich non sappiamo se la morte un bene o un male, dobbiamo solo aggrapparci al bene della vita
che certo e rimanere indifferenti alla morte. La morte inevitabile, non ci si pu opporre. Socrate
mette in primo piano fierezza e serenit nellaffrontare la morte. Eroismo, sacrificio e immortalit
passano in secondo piano,
lindifferenza nei confronti della morte espressione di un ateismo convinto:
Filosofia, scienza e morale praticano un allontanamento dalla morte. Sono forme di
partecipazione intellettuale capaci di reprimere o eliminare la paura della morte. Anzi, la
allontanano due volte:
- La conoscenza disprezza il particolare, il contingente, ci che muore;
- Sono forme di partecipazione alluniversale e dunque un allontanamento dalla morte.
Socrate vuole misurare la morte con il metro dello spirito umano. Ma misurando la morte si misura
soltanto lignoranza umana. La sola cosa che luomo conosce e pu correggere la vita e
latteggiamento delluomo nei confronti della morte, ovvero assumere una condotta razionale per
vincere paura e angoscia. LIo cosciente guarda la morte e si autodetermina dinanzi ad essa.
Lintelligenza pu correggere lessere animale. Solo la razionalit pu vincere le angosce di morte.
Stoicismo: sorta di propedeutica alla morte. Similmente allascetismo disprezza la vita per
disprezzare la morte. Lo stoico indifferente agli eventi e alla sorte; tale indifferenza si estende al
corpo stesso. Spirito e corpo sono totalmente distinti affinch la miseria del corpo e della
putrefazione non intacchi lo spirito. Con lo stoicismo la morte totalmente svuotata.
Lo stoico accetta linevitabile morte spontaneamente. Elimina ed estirpa passioni e desideri per
prepararsi alla morte. La coscienza stoica diviene coscienza cosmica.
Epicureismo: Tutto un aggregato di atomi, la morte un nulla totale. La morte non niente: ci
che distrutto insensibile e ci che insensibile non esiste. Questo niente un niente che non
riguarda luomo vivo, ma il morto, cio luomo che non pi. La morte viene cos polverizzata
dallintelletto: lepicureo riduce a semplici atomi sia il cosmo che la morte: la morte epicurea non
esiste. Lindividuo che vive ed il piacere di vivere sfuggono al dissolvimento. Lepicureismo si
fonda sullenergia della vita, aderisce al piacere di vivere e riesce a disdegnare la morte.
La sconfitta della morte da parte degli epicurei consiste nellalleanza fra Io, S e Super-Io.
La morte non pu essere concepita dalluomo, cos egli la ignora. Ignorandola la nega, illudendosi
di negare la cosa negando il concetto. Se vero che la coscienza individuale in grado di
riconoscere la morte come un niente, come pu accettare di essere essa stessa destinata al niente?
La saggezza antica riesce solo a schivare la morte, non elimina il problema.

XVIII secolo: svolta nel problema della morte.
Con lo sviluppo della scienza, la filosofia cerca di conciliare la propria riflessione con i dati delle
scienze teoriche e applicate, andando verso una tendenza laica e scientista.
Il problema della morte diventa anche un conflitto interiore che lacera la nuova individualit
moderna. Sviluppi tecnici, economici e sociali portano a due prese di coscienza:
- Distacco estremo fra mondo umano e mondo naturale. Luomo si sente estraneo alla natura
ma allo stesso tempo vuole ritrovarla, andando paradossalmente contro il progresso della
scienza che distrugge la natura;
- Il mondo umano in un costante movimento storico; il mondo non un dato di fatto ma
un divenire.
Kant: il pensiero umano non rispecchia le strutture del reale. La nostra rappresentazione del mondo
rispecchia invece le strutture dellIo (categorie a priori). Luniverso cos com conosciuto
dalluomo screditato e ridotto a semplice fenomeno. Tutto il cosmo ruota attorno alla struttura
della individualit umana: il mondo che percepiamo, concepiamo e rappresentiamo un prodotto
umano.
Limmortalit un bisogno antropologico.
Hegel: il mondo esterno prodotto per luomo. il progresso umano che d senso al divenire
cosmico. La morte assume un significato grandioso: una funzionale razionale, biologica,
spirituale, sociale. La morte diventa parte integrante di una filosofia della natura e dellumanit. La
morte necessit del divenire di natura e societ. La morte qualcosa di concreto che accade e
trasforma, svolge un ruolo nel processo vitale. integrata alla ragione e la si comprende come
bisogno, funzione, necessit. La dialettica hegeliana ricorda anche che necessario che ogni
finitezza sia negata.
La morte dellessere particolare necessaria per soddisfare luniversale, ovvero lEssere vivente
superiore, la specie:
Individuo Procreazione Perpetuazione specie + morte individuo Progresso = Divenire

Rischio di morte: necessit della morte non da parte della specie ma da parte dellindividuo stesso,
per garantire il proprio desiderio di immortalit. Il rischio di morte necessario per conoscere la
vita e giustifica la morte in quanto accettato e scelto. Alla prova della morte lindividuo mette alla
prova se stesso, provando a se stesso la propria libert. Il rischio di morte lavventura umana
stessa.

Nella misura in cui luomo rifiuter gli imperativi culturali e li separer dal proprio imperativo
antropologico di immortalit, , faranno la loro comparsa disperazione e nichilismo.
XIX secolo: crisi di morte contemporanea:
- Crisi del mondo contemporaneo;
- Impotenza della ragione di fronte alla morte;
- Angoscia, panico, nevrosi, nichilismo;
- Crisi dellindividualit di fronte alla morte.
Filosofia e letteratura riflettono su tale crisi e assumono i caratteri particolari e universali della
crisi dellindividualit nel mondo borghese.
Romanticismo: crisi che riflette il disadattamento sociale al processo di imborghesimento. rifiuto
della vita nuova, della civilt borghese, dellurbanit, della tecnica e delle macchine. Da questa
situazione scaturisce il desiderio di vivere in unera e una verit originarie. La nostalgia per il
passato naturale pu coniugarsi allattesa profetica di un futuro radioso in cui trionfer la natura
umana.
Le crisi della borghesia del 1848 e poi per tutto il XX secolo graver sempre pi sullindividualit.
Le partecipazioni saranno sempre pi regressive:
- Prima Guerra Mondiale;
- Crisi del 1929;
- Militarizzazione della lotta di classe (1917- 1946).
Lintero mondo in regressione; lindividuo si separer sempre pi dalla societ: in tal modo
emerge nettamente lindividualit rispetto alla societ. Ma lindividuo non ha certezza alcuna: egli
si ripiega su se stesso in un vortice di solitudine, impotenza, spaesamento. Ci porta alla
irrazionalit: il venir meno delle forme di partecipazione conduce allangoscia di morte. La
solitudine evoca lossessione della morte e lossessione della morte conduce allisolamento.
Morte cosmica: emerge anche la morte cosmica delluniverso: non solo luomo destinato a
scomparire, ma lo anche il mondo intero. Lindividualit destinata al nulla: luomo non ha nulla
da costruire: il mondo assurdo, come la morte e come lindividuo.
Nichilismo: rifiuto delle forme di partecipazione. Tutto inutile e indifferente, tutto assurdo. La
morale viene cos disgregata. Ma il nichilismo si contraddice: lassurdo, la negazione estrema del
tutto insostenibile e si rifugia nellimmortalit mitica della salvezza.

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