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Essere una cosa sola con l'accettare" (Jean Klein)

Continuiamo a leggere qualche brano tratto da La naturalezza dell'essere di Jean Klein:


"Generalmente noi conosciamo noi stessi soltanto nelle percezioni, negli stati. Conosciamo soltanto
la coscienza di qualcosa, ascoltiamo un qualcosa, e cos via. Non conosciamo la pura coscienza
priva di oggetto.
...! "oich# il percipiente non pu$ mai essere percepito, nel momento in cui un pensiero o una
percezione ritornano verso colui che percepisce, essi conducono al silenzio, al puro essere, alla
coscienza senza oggetto. ...!
%sservi che dalla mattina alla sera lei & costantemente in cerca di una localizzazione. 'ei ha bisogno
di localizzarsi da qualche parte, sia in una sensazione corporale che in un(emozione o in un(idea. )a
quando lei accetta che non & possibile trovare se stesso, il suo vero *#, dentro una percezione, il
processo produttivo cessa. 'ei smette di creare delle idee, delle immagini e delle situazioni.
'ei deve vivere nell(apertura senza alcuna memoria. +uesto signi,ica che lei & allora completamente
aperto alla vita, a tutto ci$ che pu$ accadere. - poich# in questa apertura non vi & memoria n#
reazione, lei & completamente attento, in ogni istante, alla ,reschezza e alla novit. della vita. Non vi
& pi/ ripetizione. ...!
+uando voi avete veramente accettato voi stessi ...! percepirete uno spazio tra la vostra posizione
di accettazione e qualsiasi cosa accettiate. ...! 0ccettando tutto ci$ che appare, voi siete liberi da ci$
che appare. 0ll(inizio vi sentite liberi da ci$ che accettate, in seguito troverete voi stessi
nell(accettazione. ...!
"oniamo che lei sia consapevole di una particolare sensazione del corpo. ...! Nel momento in cui &
consapevole di una percezione, & automaticamente ,uori di essa, intendendo con ci$ che non vi & pi/
coinvolgimento o identi,icazione con il percepito. 1n questo stato di non coinvolgimento o di
2lasciar essere3 pu$ diventare consapevole del silenzio. )a questo stato vuoto, questa assenza di
pensiero, & ancora un oggetto del quale lei & consapevole.
0llora pu$ sorgere la domanda: 20 chi appartiene questo stato vuoto43. +uando questa domanda
sorge, vi & un arresto. - si produce spontaneamente una commutazione dell(accento, uno
spostamento dallo stato vuoto, l(oggetto, a colui che percepisce, il soggetto. "oich# il percepiente &
privo di immagine, e non pu$ mai essere percepito, lei non trova nulla a cui ri,erirsi. 'ei &
completamente aperto, aperto ad una risposta. *i trova adesso sulla soglia dell(essere.
'(accento & sulla consapevolezza in se stesso, e l(oggetto, lo stato vuoto, si dissolve nella
consapevolezza. Non vi & pi/ un soggetto, un osservatore, n# uno stato osservato, un oggetto.
"erch# questo accada deve essere presente un(osservazione non quali,icata, un(osservazione libera
da ogni reazione. ...! 0llora ci$ che chiamiamo osservatore perde i suoi attributi in quanto
osservatore, ed & puro essere.
...! 0ll(inizio, nella meditazione lei & consapevole di qualcosa. "er esempio dei suoi pensieri, delle
sue emozioni e del suo corpo. "u$ osservare di non essere completamente a contatto con il corpo, e
scoprirsi invece a contatto con una proiezione, con uno schema iscritto nella sua mente. %sserva
inoltre di essere colui che produce lo schema. Con questa visione, la produzione cessa.
"ossiamo parlare di meditazione del momento di non5inter,erenza in cui vediamo quanto siamo
a,,ezionati al produrre sensazioni pur di ,ornire un punto d(appoggio all(21o3 6pp. 7875789:.

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