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Estratto da 2014 PAOLA BRANCATO Paola é una musicista € una liutaia. Musicista per vocazione, per scelta, per corso di studi, liutaia per riflessione iniziale e poi per passione. Diplomatasi in con- trabbasso presso il Con- servatorio Cantelli di Novar: si specializza in Didattica della Musica. Per un certo periodo, si dedica anche all'insegnamento e alla traduzione di metodi didattici dall'inglese, dal finnico e dallo svedese, senza ab- pero, l’attivita concertistica. All’inizio si tratta di cameristica e orchestrale “classica”, poi é viene attratta dalla bandonare musica medievale. Inizia col repertorio vocale all’interno di diversi ensembles di musica antica, passando, in un secondo tempo, alla pratica esecutiva degli strumenti dell’epoca, quali l’arpa gotica, la viella, la ribeca e vari tipi di salterio. La scelta del repertorio medioevale richiede al musicista di essere un polistrumentista, perché nel Medioevo non e: steva il “virtuoso” nel senso che gli diamo oggi. Il musico era tenuto a suonare l’uno o laltro strumento, a seconda del contesto e quindi a conoscerli tutti. Paola non aveva studiato musica antica. Sono pochissimi i conservatori italiani che si spingono pitt indietro del repertorio barocco e, quando lo fanno, prendono in considerazione Medioevo e primo Rina- scimento solo nel corso di prepolifonia ¢ solo dal punto di 98 - vista vocale. Per la pratica strumentale é, purtroppo, necessa- rio far riferimento a istituzioni private oppure ai conservatori specializzati all’estero. Procurarsi un numero cosi elevato di strumenti avrebbe richiesto disponibilita economiche superior alle sue possibi- lita, percié Paola rispolvera una delle passioni ereditate dal nonno: la lavorazione del legno. Aveva imparato, durante gli anni passati al conservatorio, la manutenzione ordinaria del suo strumento, quindi ha una base da cui partire, ma decide di approfondire le sue conoscenze, recuperando gli studi di organologia. Non frequenta una scuola di liuteria e non va a bottega da un maestro, ma riesce comunque, per passione, a realizzare parte degli strumenti che usa in concerto. Dopo al- cuni anni di esperienza costruttiva strettamente legata all’uso personale, sceglie di dedicarsi anche professionalmente alla liuteria, affrontando questo lavoro con la serieta che la con- traddistingue in ogni cosa. Ricostruisce, nel suo atelier di Casalmonferrato, in pro- vincia di Alessandria, strumenti antichi medioevali e rina- scimentali, a corda, a pizzico o ad arco. Studia moltissimo, esplorando tutto cid che la trattatistica antica propone in materia e tutte le testimonianze iconografiche: affreschi, bas- sorilievi, miniature. Seguendo questo metodo, Paola arriva non solo ad approfondire la tecnica di costruzione ma anche ad affrontare il suo lavoro con l'indispensabile approccio fi- lologico. La liuteria antica non si limitava, nella costruzione degli strumenti, al classico abbinamento abete-acero, ma utilizzava anche altri legni come il faggio, il pero, il noce, il ciliegio. Paola Brancato spazia nella scelta. Ma un pezzo di legno ha in sé la qualita della materia vulcanica, che é informe, ep- pure viva, che é oscura e sa far presagire la luce ¢ lei avverte 99 - gia la musica racchiusa dentro il pezzo di legno che iniziz lavorare! “Costruisco i miei strumenti seguendo in modo quasi ma- niacale le informazioni che mi vengono fornite dai trattati dell’epoca — sostiene — ma se non intuissi gia, mentre lavoro, la loro potenziale voce, darei vita solo a qualcosa di esteti- camente apprezzabile. E il momento della prova quello piti emozionante. Saper suonare tutti gli strumenti che costrui- sco é il mio punto di forza, C’é un legame intenso e appassio- nato tra la mia attivita di musicista e quella di liutaia.” Anche per i coloranti fa riferimento alla liuteria antica, usando terra, torba, fuliggine. Tl suo laboratorio, in certi mo- menti, potrebbe far pensare all’antro di una strega buona. o di una fata cattiva!! Le rosette che applica sono, in genere, dipinte con china ed estratto di robbia, a volte in olio con fo- glia d’oro. Ma Paola ama sperimentare anche antiche ricette per le sue decorazioni. Ce n’é una che le da ottimi risultati e che ottiene miscelando caseina, miele e tuorlo d’uovo. A volte, per le decorazioni fa uso di metalli come l’argento, il rame, il bronzo, altre volte ricorre al corno, all’avorio di re- cupero, a legni esotici come l’ebano o il bois de rose 0 a ma- teriali preziosi come la madreperla o il corallo. Non si tratta solo di aggiungere a uno strumento, di cui ha curato con attenzione quasi spasmodica la fattura e l’acustica, anche un valore estetico; ha fatto ricerche accurate in materia e sco- perto che la decorazione sugli strumenti antichi giocava un ruolo altamente simbolico e cerca di recuperarlo sui suoi. Ha una vita fitta di impegni, ma di grande soddisfazione. La sua attivita prevede quattro sezioni, distinte, ma stretta- mente collegate fra di loro: quella costruttiva, quella, indi- spensabile, di studio e approfondimento, quella concerti- stica e quella divulgativa. Non ha mai smesso di suonare il - 100+ contrabbasso in varie formazioni sinfoniche e cameristiche, ma alterna la musica colta con il folk. E convinta, infatti, che sia necessaria una rivalutazione di realta musicali considerate minori, come la musica popolare, intesa nel senso pitt ampio del termine. L'ultima (ma non ultima per importanza) delle attivita di Paola Brancato é il progetto di divulgazione dello stru- mentario e del repertorio antico che ha messo in pratica insieme ad alcuni amici musicisti. L’intento é quello di ri- uscire a raggiungere un numero sempre pit alto di poten- ziali fruitori per mezzo di conferenze-concerto strutturate in modo da unire narrazione, musica, esempi, aneddoti e testimonianze sull’attivita musicale, in una chiave di lettura ironica e leggera. -10L- Ha anche pubblicato un volume metodologico nel 2012 “II salterio ad arco: origini, tecniche, reperto- rio”, che é il primo, dedicato a que- sto strumento, in lingua italiana e ha collaborato, per le parti storico- organologiche, a quello di Marco Pasquino “Manuale di pacifica con- vivenza con la vostra arpa”, un lavo- ro-pilota nel panorama della stampa specialistica, in cui si spazia dalla co- noscenza storica alla catalogazione e alla manutenzione delle arpe, sia antiche sia popolari. Si occupa anche di fotografia di scena, con particolare attenzione all’ambito musicale, adottando stili visivi diversi per i vari ge- neri di musica. Inoltre, nel suo laboratorio non costruisce solo strumenti musicali, ma si dedica anche a lavori d’inta- glio ¢ alla creazione di vari oggetti in legno e in pietra. Che dire? E infaticabile, ma é anche credibile e autorevole in ogni campo in cui si cimenta. Attenta ai dettagli fino alla pignoleria, esperta di strumenti antichi, ma moderna per la liberta con cui ama esprimersi, sofisticata nelle scelte musica- li e desiderosa di cambiamenti culturali... + 102+

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