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GIUSEPPE GROSS! ATLANTE PRATICO PER TUBISTI-TRACCIATORI -TECNICI COSTRUZIONI E SVILUPPI DI TUBI, LAMIERE E PROFILATI SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA, AGGIORNATA E AMPLIATA 27 figure nel testo © 482 figure in 134 tavole HOEPLI i Nota dell'Autore. 6 oe ee pe tans ae Avetenro Figure. Suddivisione di un segmento in due parti uguali .. 2... 0.2.0.0. Tracciare la perpendicolare ad un segmento da un punto esterno E Determinazione della perpendicolare alla estremita di un segmento. . . . . Tracciare la parallela ad una retta da un punto esterno.ad essa... . Tracciare la bisettrice di un angolo dato. . . . Dividere I'angolo retto in tre parti uguali Raccordo circolare fra due punti estremi di uno squadro a lati disuguali. . Tracciare la circonferenza passante per tre punti dati (non in linea retta). . Disgensle'd| uni quadracc ee Diagonale di un rettangolo 2... ee Costruzione di un'ellisse conoscendo i due asi... 2 ee ee Costruzione di una circonferenza di lunghezza 360m la quale associa 1* ad OEM Cece ees Dividere una circonferenza in un numero qualunque di parti ugu Angolo supplementare Spirali di Archimede Pogino Figura xt ae awEEennDD OY K OHO on 02 03 05 06 07 08 010 011 012 013 014 O15 016 017 org. INDICE Pogina Figura Viste assonometriche (sketch) per tubazioni . 6... 1 ee ee 9 019 Schema di una tubazione . 0. ee 10 020 Sketch di una tubazione 2. ee eee 1 ou Sviluppo di'angoll in pendewrs (A) 2° on Sviluppo di angoli in pendenza (BJ)... 2. ee eee eee 3 03 Syiluppo ol angoll in: pendenza (CG) 14 004 Sviluppo di angoli in pendenza (D) .. 2 ee ee ee 15 025 Sviluppi di angoli in pendenza (E)...-.----- 16 026 Sviluppl di sngoll in pendena (i) 7 (07 Tavole. Pogina Tovola Innesti pratici di tubi (A)... ee ee 2 1 Innesti pratici di tubi (B). 2... ee 2 2 Innesti pratici di tubi (C). 6... ee B 3 Metodo per preparare le dime per gli innesti 24 4 Determinazione geometrico-pratica di una sezione a fischio........ - 25 5 Raccordo di due tubi di ugual diametro.. 2. 2. ee 26 6 Raccordo a tre vie con tubi di egual diametro a 7A) Raccordo a quattro vie con tubi di egual diametro 27 7B) Recodo ss 00 28 8 Raccordo a T a 90° con smussi ee ee 29 9 Metodi di preparazione per saldature di tubi di spessori maggiori . . - - - 30 10 Piastre di rinforzo a T a 2 12 Raccordo a T fuori asse Posing Raccordo ai croce! (uotl eesetstse sc aeien tear u tegen eae ected acne 33 Raccordo inclinato (diametri dtsuguali Be 34 Raccordo inclinato’ fuori asse (diametri disuguali) ©. 2... ee ee 35 Raccordo a sezioni quadrata e rettangolare inclinata . . . . . sie 36 Innesti cilindrici su parallelepipedo. . 2-2 2-2 eee eee 37° Costruzione pratica per accoppiamento di tubi prefabbricati (tubi cilindrici) 38 Costruzione pratica per accoppiamento di tubi prefabbricati ..... . 39 innesto pratico-di cilindro su tramoggia 2... ee 40 Reccordo a squadra con invite 2 0 “1 Raccordo a squadra con doppio invito..-..--- eee eee eee a Raccordo con invito e diametri disuguali. 6... 2 ee eee a3 Dicieecuea: Wuidhiede SO AOR cee cce scree eee y cae crecee tage ese iaeagengasersestsg 44 Raccordo su curva a 90° 4 Esempio pratico di innesto 46 lnneste a:000 di curva su cllindro 0 ee 47 Aust Cenk Ws eee eee eee ee eee eae eee eeee Eee Eaee Es EeaaaauaEG a7 Cavescoppae 8B Forcella a tre vie con innesto su diametro maggiore .-. 1... . oe 49 Costruzione di curva a 90° (4 elementi) 2 2. 2... ee ee ee 50 Scatolato a T con doppia curva st Raccordo di una curva a spicchi. 2... ee 582 Staffaggio di una curva a spicchi. . 2... pee eee 33 Curva a 90° api elementi (per raggi molto gran 54 S obbligata... 2.0... 55 Tubi con percorsi circolari 56 Spicchi tracciati col sistema della falsa squadra. . 2. 2 ee Ls Modo di calcolare gli ingombri 58 S semplice a 45° . : 59 $ semplice con attacco a 45° 59 Metodo pratico per la costruzione di una curva con spostamento. ... . - 60 Tracciamento pratico di curva con spostamento 6 Curva con spostamento obligato a spicchio . 2... ee 2 Curva con spostamento in pendenza.. 0... ee 683 Sviluppo di un percorso con curve, spostamenti e sua costruzione . . . . 64 Metodo per ottenere le misure di una tubazione da assemblare. . - . - - 65 Dimensionamento e calcolo di tubazioni da assemble... . 1. . + + 66 Assemblaggio di tubazioni con elementi a spicchio. .. . - 1 +s = 67 Tracciatura e assemblaggio di tubazioni 2. 2... ee ee 68 Sviluppo di una tubazione in pendenza (sketch) e sua costruzione (A)... 69 Tovota B He 15 16 7 18 19 20 a 2 B 24 25 2% WA) 27 B) 28 2 30 31 32 33 34 35 36 38 39 A) 39 B) a a2 4B 45 46 47 48 49 Pogina Sviluppo di una tubazione con innesti a T € sua costruzione (8)... . . . 70 Sviluppo di una tubazione (sketch) e sua costruzione (C) ........~- n Sviluppo di una tubazione in pendenza (sketch) € sua costruzione (0)... 72 Sviluppo di una tubazione in pendenza (sketch) e sua costruzione (E). . . 73 Sviluppo di una tubazione in pendenza (sketch) € sua costruzione (F) ... 74 Percorso di tubazioni in pendenza con tubi incamiciati e sua costruzione (G) 75 Sviluppo di una tubazione in pendenza (sketch) e sua costruzione (H) ... 76 Simulato per costruzione di una tubazione in pendenza (a spicchi) . . . . 7 Tubazione ‘con passaggio obligato... ee ee ee 78 Tubazione con pendenza costante . 2... ee tee eee 9 eforcliia due Vie 80 Curva ad $ inclinata e spostata.. 2... ee a1 Applicazione della tavola 61.2... 2.220 a Attacco forcella su tramoggia.. 2. ee 83 Riduzione di un tubo a diametro minores 2... eee eee a4 Riduzione a due tagli eccentrica. ee as Costruzione e sviluppo di un tronco di cono... 1... ee ee eee 86 Costruzione e sviluppo di un cono 2.2... 2 eee ee eee 86 Tronco di cono con estremi bordatl. 2. - 2-1 ee ee ee ee ee 87 Tronco di cono interno di un cilindro. 2. ee 87 Tronchi di cono eccentrici . 2... ee 88 Tronco di cono sezionato da un piano verticale . . a9 Innesto di tronco di cone su 90 Innesto di tronco di cono su cilindro fuori asse nm Innesto di tronco di cono obliquo su cilindro . eee ee 2 Innesto di tronco di cono oblique su cilindro con dlametro minore uguale Squllodel lindo 93 Attacco a due vie coniche 6... ee 4 Attacco a tre vie coniche 6 ee 95 Spicchi con attacco ad un cono oblique... 2. ee ee 96 Curva conica con raccordi, di partenza ed arrivo, cilindriei 7 98 9 Innesto di cilindro su cono fuori ase... 1 ee ee ee 100 Innesto di cilindro su fondo bombato ad assi perpendicolari....... 101 Innesto di cilindro su fondo bombato, fuori ase... 2-2 ee 102 lonesto- dl Uni ellindra|obliquo suicong 103 innesto. vercicale: di cilindro su conc) ae 104 Innesto di cilindro su fondo bombato (assi parallel). . 2... -- +. 105 Tavola 31 532 53 54 55 56 s7 58 59 61 62 63 65 66 A) 66 8) 67 A) 67 B) 69 70 nn 74 75 76 80 81 83 85 Modo di tracciare un fondo ellittico . . Dilsccore per Cubl in amiers Serpentino a spirale su fondo bombato. 2.2... ee ee Tramoggia a base maggiore rettangolare e minore circolare Tramoggia a base maggiore circolare e minore rettangolare Tramoggia con base maggiore circolare e base minore rettangolare fuori asse Tramoggia con basi rettangolare e circolare a squadra fra di loro Tramoggia con basi circolari e rettangolari oblique .. 2... 0... Tramoggia a forcella con basi rettangolari ed innesto circolare. .. . . . « Tramoggia a basi rettangolare e circolare fuori ase... ee Tronco di cono eccentrico sviluppato senza vertice .. .. . . Vaschetta ovale (base superiore circolare) Vaschetta ovale (base superiore circolare) su cilindro.... 2. 22. Riduzione conica con innesto su cilindro Costruzione di una tramoggia in elementi Tramoggia con basi rettangolari non paraliele. .. 2... ee Tramoggia in 4 elementi fuori asse Forcella fuori asse rettangolare. . . Tramoggia con basi piane e parallele...... 22... ‘Tramoggia con basi parallele e rettangolari . Tramoggia rettangolare obliqua Tramoggia con basi oblique e fuori asse Forcella a sezione rettangolare Collegamento di due canali fuori asse Curva a squadra con basi rettangolari disugual Pogina 106 106 107 “108 109 110 11 112 113 14 15 116 7 118 119 120 11 12 123 124 125 126 127 128 ng Tovolo 86 A) 86 B) a7 88 oe 90 n 2 B 4 9S 96 7 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Pogina Curva e spostamento di una tubazione. . 2... 131 ‘Tramoggia a’ campana con basi rettangolari 132 Simulato di un raccordo fra la flangia rettangolare e il cilindro (fuori asse) . 133 Simulato di un caso particolare di tramoggia.. 2... 1. ee 134 Simulato e costruzione di una forcella da collegare ad un cilindro. . . . 135 Innesto pratico di tramoggia su fondo bombato. . . . 136 Costruzione di elica cilindrica. 2... ee 137 137 138 Staffe per sostegno di tubazioni (B) ... 2... .. 139 Sostegni scorrevoli per tubazioni ..- 2... 2... 140 Sostegni per tubazioni senza saldatura al montaggio (A) . 141 Sostegni per tubazioni senza saldature al montaggio (B) . 12 Sostesni dicurve e(orcelle ges: 1483 Sostegni per fondi bombati 144 Sostegni di coni e cilindri. . . 145 Accoppiamento di profilati a 90° 146 Innesti di profilati (A) 147 Innesti di profilati (B) 148 Taglio ed accoppiamento di profilati (A)... 1... 2 eee eee 149 ilaslio ed, accopplamento:diiproilatl (G) 150 Cosrisione duns 151 Riduzioni e giunture di profilati 152 Girve di ceuolad e prota 153 Metodo per la realizzazione di appoggi per profilati mobili... ..... . 154 Tavola m1 112 113 114 115 116 117 A) 117 B) 118 119 120 121 12 123 14 125 126 17 128 129 130 131 132 133 134 AVVERTENZA Per la corretta interpretazione delle tavole che seguiranno, si ritiene opportuna qualche preci- sazione. E noto anzitutto che per ottenere fa misura di una circonferenza si moltiplica il suo diametro per il numero fisso 3,14. Per ragioni pratiche e quando cid sia permesso dalla simmetria delle raffigurazioni geometriche, si usera considerare solo meta della circonferenza, o anche solo un quarto di essa: Il numero fisso sara allora 1,57 per il quale andra moltiplicato rispettivamente il diametro o il raggio, come da tabella qui sotto riportata: Cc =Dx 314 Cc =Rx 628 © px 157 = Rx 1,57 nella quale C= circonferenza; D = diametro; R = raggio. Quando poi si dovra suddividere una circonferenza in un numero arbitrario di parti uguall, st sceglier’ la suddivisione in 8 - 12 - 16 ~ 24 - 32, ecc. parti, cid risultando motto semplice. Sulle tavole seguenti si trover’ spesso la parola « fascia». Essa non @ altro che una linea da tracciare sul tubo o sullo sviluppo in plano, che serve come riferimento alle sezioni di taglio per riportarne le misure reali. A tale proposito, quando si parler’ di tubi, si fa notare che verra considerato sempre il loro dia- metro esterno, perch le operazioni di tracciatura su di essi vengono eseguite esclusivamente all’esterno. Seguono ora alcune costruzioni geometriche elementari e alcune considerazioni generali pre- paratorie, utili a facilitare il lavoro del tracciatore. Figg. 01 - 04 Fig. 01. Suddivisione di un segmento in due parti uguali (fig. 01). Si centri il compasso in A e con apertura maggiore della meta del segmento da divideré si tracciano due archett! in punti esterni al segmento. Si passi a-puntare in B e si esegua la stessa operazione. Uintersezione fra gli archetti precedenti con centro in A @ quelli con centro in B, daranno luogo a due punti (H, K) 1 quali congiunti individueranno una retta che divide a meta il segmento AB. Tracciare la perpendicolare ad un segmento’ da un punto esterno E (fig. 02). Sia AB il segmento dato. Con centro in Ae raggio AE si traccia un arco di cerchio. Analogamente con centro in B e raggio BE si traccia un arco di cerchio che incontrera in F quello descritto precedente- mente. Unendo £ con Fi ha la perpendicolare richiesta, Determinazione della perpendicolare alla estremita di un segmento (fig. 03). Sia AB il segmento dato. Con centro in B e raggio qualsiasi si traccia un arco di cer- chio che incontra AB nel punto C. Sempre con lo stesso raggio e puntando successivamente in C si ottiene D, e in D si ottiene E sull’'arco di cerchio tracciato prima. Centrando poi in D e in E si individua F, che unito con B ci da la perpendicolare richiesta. Tracciare Ia parallela ad una retta da un punto esterno ad essa (fig. 04). Sia r la retea data e K il punto esterno, Preso un punto A qualsiasi su r, con centro in A e raggio AK si traccia un arco che incontra r nel punto B. Con lo stesso raggio ¢ centro in K si traccia un arco passante per A. Ora con centro in A e raggio BK si descrive un arco che individua il nuovo punto P. Tale punto, unito a K, da la parallela richiesta. Fig. 02. ase Fig. 05. Tracciare la bisettrice di un angolo dato (fig. 05). Sia AOB I’angolo dato. oa gentro in 0 € raggio qualunque si determinano i punti eD. Sempre con raggio qualsiasi e centro nei punti C e D si tracciano due archetti la cui intersezione (punto £) unita ad O da la bisettrice richiesta. Dividere langolo retto in tre parti uguali (fig. 06). AOB I'angolo retto dato. Con centro in O e raggio qualunque si determinano i punti Ce D. Con lo stesso raggio e centro successivamente In C € D si tracciano gli archi passanti per 0, che individuano i punti E e F, . Unendo tali punti con if vertice O si ottengono due rette che dividono Iangolo retto in tre parti uguali. Raccordo circolare fra due punti estremi di uno squa- dro a lati disuguali (fig. 07). Con centro in A ed apertura pari al lato maggiore dello squadro si tracci un arco a partire da 0. Con'la stessa aper- tura e centro in B si traccia un’altro archetto sul precedente. La loro intersezione da origine al centro del raccordo cer- cato di raggio R. N.B. ~ L'arco di cerchio cost costruito non é I'unico otte- nibile, in quanto al variare del raggio scelto varia anche la circonferenza passante per i due punti. Si osservi ancora che, mentre non esiste i limite massimo della misura del raggio da scegliere (per R= infinito, l'arco AB = segmento AB) esiste invece quello minimo, dato dalla meta del segmento AB. Tracciare la circonferenza passante per tre punti dati (non in linea retta) (fig. 08). Si tratta di individuare il punto O equidistante dai tre punti dati A-B-C, tale che avendo OA = OB = OC, sia 0 il centro della circonferenza. coe Si tracciano pertanto gli assi dei due segmenti AB e BC secondo il metodo della fig. 01; tali assi concorrono a de- terminare il punto O richiesto. N.B. ~ Tale problema & analogo a quello di determinare it centro di un arco di cerchio dato. In tale cerchio si prendono tre punti qualsiasi A, B, Ce si procede come sopra. Fig. 06, Figg. 05 - 08 Figg. 09 - 012 LATO LATO Fig. 09. Diagonale di un quadrato (fig. 09). La misura della diagonale di un quadrato @ data dalla misura del Jato moltiplicato per 1,41. Diagonale di un rettangolo (fig. 010). Se a €b sono le misure dei lati del rettangolo, la misura della diagonale & data da: C= \'a? +b (teorema di Pitagora). Costruzione di un’ellisse conoscendo i due assi [d = asse minore; D = asse maggiore] (fig. 011). Si tracciano due cerchi concentrici aventi come diametri gli assi dell'ellisse da costruire. Si dividono le due circonferenze in un numero qualunque di parti uguali (12 nel nostro caso). Dai punti A-B-C... N dalla circonferenza minore si tracciano delle rette verticali che si incontreranno con le rete oriz- zontali provenienti dai corrispondenti punti 1-2-3... 12 della circonferenza maggiore nei punti 1A-2B-3C... 12N delt'ellisse richiesta. Costruzione di una circonferenza di lunghezza 360 cm la quale associa 1° ad ogni cm (fig. 012). Questo & molto utile, ai fini pratici in quanto prescinde dall’uso di appositi attrezzi. La costruzione della suddetta circonferenza & operata esclusivamente mediante la cono- scenza della misura del raggio R = 57,3 cm. Cid ci fa otte- nere una circonferenza di 360 cm. Volendo aprire lo squadro di un certo numero di gradi, basta riportare sul cerchio fondamentale, di raggio 57,3 cm il metro e misurare il numero di centimetri corrispondenti ai gradi voluti. Esempio. Si voglia aprire lo squadro a 125°. Si misuri col metro, sempre sul cerchio fondamentale, una quantita pari a 125 cm. L’apertura dello squadro corrispon- dente alla misura trovata col metro ci dara il numero di gradi voluto, ovvero 125°. Fig. 012. Fig. 010. MISURATO COL METRO. SQUABRO FALSO Dividere una circonferenza in un numero qualunque di parti uguali (fig. 013). Si traccia un diametro della circonferenza e lo si divide in un numero di parti uguale a quello voluto per la circonfe- renza (nel nostro caso 11). Con centro in Ae B e raggio uguale al diametro si descrivono due archi che si intersecheranno in C e D. Da tali_punti si tracciano delle rette passanti per i punti pari delle suddivisioni sul diametro: tali rette determinano sulla meta circonferenza opposta (rispetto al diametro) al punto dal quale provengono, i punti di divisione richiesti. Figg. 013 - 014 Fig. 014, Costruzione di un cilindro (fig. 014). La costruzione del cilindro in figura, con spessore S, viene operata tenendo conto che bisogna aggiungere © togliere lo spessore alla misura del diametro, cioé: per trovare la cir- conferenza sviluppo del cilindro bisogna moltiplicare: ( i+5) x 3,14 oppure (@ e—s) x 3,14 Figg. 015 - 016 Rx1.57= 90° Fig. 015, Indicazione di una curva a 90° mediante divisioni in parti uguali sull’asse del tubo (fig. 015). Le linee di taglio sono quelle marcate in figura. Dopo il taglio si inverte il pezzo 1 di 180°, Di conseguenza I'angolo di inclinazione di 15° diver’ di 30°, Essendo tre le inversioni da farsi si avra 3 x 30° = 90: N.B. ~ Per un tubo conico, rappresentato a tratto in figura, il ragionamento rimane lo stesso. Nota: detta figura non & tracciabile in quanto & indicativa, Angolo supplementare (Fig. 016). X- = angolo acuto; Y> = angolo ottuso; X+-+ Y = 180+ (angolo platto). Si noti l'eguaglianza fra gli angoll di fig. a. Gli angoli formati dalle semirette tratteggiate sono gli stessi angoli formati fra le semirette a tratto intero, Cid é spiegabile tenendo conto che le rette sono perpendicolari fra di loro. La fig. b mostra I'utilit’ di questa nuova posizione degli angoli. Si tenga presente la dimensione H. Si noti che gli squadri falsi riportati sulla figura a tratto intero sono gli stessi di quelli della figura tratteggiata. L'uguaglianza vale anche per i triangoli. a) i Fig. 017. Ali Spirali di Archimede. A) Si disegni il quadrato di lato pari alla quarta parte del passo. Si prolungano | lati come in figura. Centro in A ed apertura pari al lato si disegna il primo arco (fig. a). Centro in B ed apertura doppia si disegna il secondo arco. Centro in C ed apertura tripla si traccia il terzo arco. Si continua fino ad ottenere la larghezza voluta della spirale. B) Si vuole adesso far notare che per ottenere il primo arco della spirale con curvatura pid costante, ¢ opportuno avere come base una figura geometrica con numero maggiore di quattro. Nella fig. b @ esposto questo principio. Questa figura pud servire da guida per la costruzione di ventilatori o di cicloni. Fig. 018 500 1200 300 150} 220 270° ESEMPIO CALCOLO DELLA LUNGHEZZA IN MM DELL'ARCO. XY = (50°: $7.3) x 2000 = 1745,2 MM. PIANTA ORIENTAMENTO BOCCHELLI 180° | | | Fig. 018. Modo di calcolare l’arco di un cilindro senza tracciato. Per le costruzioni di caldereria, notevole importanza ricopre fa vista in pianta, in quanto essa @ unica che determina il giusto posizionamento delle eventuali flan- ge e bocchelli, Ne consegue la necessith di conoscere i valori dei vari archi. Infatti, dividendo Vampiezza dell’angolo (in gradi) per 57,3, si ottiene un numero fisso che moltipli- cato per il raggio ci di la misura della lunghezza dell'arco di circonferenza com- preso in tale angolo. Fig. 019 Viste assonometriche (sketch) per tubazioni. In fig. a @ riportato lo schema assonometrico a 30° con piani orizzontali, verticalt e laterali. Inoltre sono riportati schemi di percorsi di tubi sempre in vista assonometrica (A, B, C). Le altre figure servono per individuare con precisione quali sono gli angoli formati fra I vari piani ed I vari percorsi. Le squadrette, marcate nelle figure della tavola, servono a determinare | rettangoli paralleli ai tre piani dello spazio, nei quali giacciono 1 percorsi dei tubi. Nota. Nel part. X, sono evidenti le 12 squadrette: esse indicano sempre l'angolo a 90%; le 4 squadrette di A’ indi- ano angoli orizzontali, mentre quelle B’ a sinistra eC’ a, destra indicano angoli verticali sempre a 90° cioé a squadra. Fig. 019. Fig. 020 yy 9200 VISTA DA SUD f DN100 9 Sl Fig. 020. —1 Schema di una tubazione. DN8&0. RC100/80 DN 100 Le figure 020 e 021 mostrano come sia possibile ricavare un disegno assonometrico (in gergo sketch) per mezzo di due viste. Nel caso in esame si hanno a disposizione la vista da sud e la 400 600 200 |}200] 229 ||180]| 229 || 200 || 200 500 1000 pianta, 2 ean E importante osservare che men- PIANTA tre le due viste sono in scala, la vista assonometrica non lo é. 300 10 Fig. 021 Fig. 021. Sketch di una tubazione. Questo sketch & stato ricavato dalle due viste dello schema della fig. 020 avendo avuto tutte le misure,"le quote, gli ingombri di valvole ecc., e i diametri delle tubazioni. 11 Fig. 022 n VISTA F Fig. 022. Sviluppo di angoll in pendenza (A). La fig. a mostra qualitativamente il tracciato da eseguire. Per individuare gli angoll nei vertici Ae B bisogna immaginare di vedere il tracciato secondo due viste, E ed F, nelle quali il triangolo tratteggiato verra ribaltato su piani di vista, La fig. b spiega come & possibile ottenere la vista F con il triangolo ribaltato. Detto triangolo verra ribaltato secondo fa sua dia- gonale BC vista da F. Per Ia vista E il ragionamento & analoga, con il ribaltamento del triangolo ADB di fig. a, effettuato secondo la diagonale AD vista sempre da E. F Fig. 023. Sviluppo di angoli in pendenza (8). Conoscendo le dimensioni di fig. a & possibile individuare I’angolo in V. Si esegue il tracciato in scala della fig. a vista dall'alto (vista F). Si centra in Ve si riporta il lato minore sul maggiore (VA viene portato su VB) e si individua it punto A’ (fig. b). Quindi si centri in Ae si riporti il vertice V sulla retta AA’ (punto 1). Per il segmento VB, invece, si deve centrare in A’, per riportare il vertice V sulla retta AA’ (punto 2). Si riportino i punti di AA’ su di una retta ad essa parallela. Sempre con centri in A ed A’ si individua il vertice V (fig. c). Si faccia attenzione che il punto A va riportato non sulla parallela ad AA’ ma distante da questa della misura H posta a 90° in quanto Anon é sulla stessa quota di V. In fig. ¢ rimane individuato il reale valore dell’angolo in V. Fig. 023 ¢) 13 Fig. 024 14 ANGOLO REALE VISTA PROSPETTICA Fig. 024. Sviluppo di angoli in pendenza (C). Si immagini la fig. a vista dall’alto, si effettul poi il tracciato di fig. b (vista F). Quindi s! centri in Ve si riporti sempre il lato pid pic- colo sul pit grande, Si individuino successivamente i punti 1 e 2 sulla retta B-B’ e si riportino su dl una retta ad essa parallela (fig. c). Si noti che al punti A e B bisogna dare le ri- spettive dimensioni H e Z in quanto essi sono ad altezze diverse rispetto al vertice V. L’angolo di questo vertice sara l’angolo reale. La vista prospettica mostra le rotazioni rela- tive ed Ideali dei triangoli per mezzo dei quali si individua il vertice V e quindi I'angolo reale di inclinazione fra le due diagonall, Fig. 025. Sviluppo di angoli in pendenza (D). Questa tavola riprende il ragionamento gia fatto nella precedente. Si tiene a precisare che & sempre Il lato minore che deve essere riportato sul_maggiore. Si & cercato di mettere in evidenza le rotazioni relative dei triangoli se- gnandoli a tratto continuo. Un triangolo ruota attorno al punto A mentre Paltro attorno ad A’. A questo modo vengono individuati, I'angolo reale in V ed i valori reali delle diagonali AV e VA’. N.B. II tracciato di fig. ¢ pud essere effettuato anche sulla fig. b, come i triangoli tratteggiati stanno ad indicare. b) Fig. 025 15 Fig. 026 vista F Fig. 026. Sviluppi di angoli in pendenza (E). U tracciato & perfettamente analogo a quello delle tavole precedenti. Si faccia attenzione che & sempre il lato minore che va 2 sovrapporsi al maggiore. E da notarsi che il tracciato viene effettuato in scala per poter utilizzare le diagonali reall. Naturalmente oltre all'angolo in V vengono individuate anche le diagonali come evidente da fig. ¢. 16 °) Fig. 027. Sviluppi di angoli in pendenza (F). Lo schizzo di fig. a mostra il percorso con diversi angoli. Lo sviluppo viene operato solo per gli angoli in B ed in D in quanto dell’angolo in C si é gia detto in tavole precedenti. Per quanto riguarda lo sviluppo dell’angolo in B & da notarsi che esso @ minore di 90°. Cid non toglie che si possa eseguire i! tracciato nel consueto modo presentato nelle tavole pre- cedenti. Per lo sviluppo dell'angolo D bisogna solo tener presente che le basi dei due triangoli si trovano su uno stesso piano e per questo motivo | due triangoli verranno ribaltati, sul tracciato, dalla stessa parte, tutto il resto rimane analogo a quanto gid detto, 17 TAVOLE Tav. 1 SEGMENT! PERPENDIC APERTURA mene 20 ~~ CIRCONF: 4 an APERTURA Fig. 7 INNESTI PRATICI DI TUBI (A) Si appoggia il tubo C su D nella inclinazione voluta (vedi fig. 5); il punto superiore | della Divisa fa circonferenza in quattro parti uguali, si segnano | segmenti perpendicolari, a distanza suddivisione, gia divisa per quattro si misura col metro fino a toccare il punto O del tubo di raggio r (meta tubo) si segnano due punti /-I’ opposti fra loro cioe a 180° (vedi fig. 1). orizzontale De si ha la lunghezza L. Detta lunghezza L, sempre col metro, si inverte verso ‘Con una fascia appoggiata al tubo nelle due posizioni, si ottengono due segni ellittici (fig. 2) l'alto da met& tubo orizzontale D verso C, e si individuano | punt! 2-2" sui lati. Il punto 3 si arrotondano le due punte di 2-2’ e si effettua il taglio (fig. 3) inferiore & facilmente individuabile come le freccette stanno ad indicare. Lelemento A si appoggia su B e si ottiene il segno di taglio dell'apertura del tubo orizzon- In fig. 6 & mostrato come appoggiare la fascia in posizione 2-1-2’: la stessa successivamente si tale B, parte da asportare e si completa il lavoro (fig. 4). inverte su 2-3-2' per attenere I'intera linea di taglio, Arrotondati gli spigoli di 2 e 2’ si effettua Nelle figg. 5-6-7 & mostrato un innesto inclinato. il caglio. Si appoggia C su D e si ottiene l'apertura per effettuate linnesto (fig. 7). 21 Tav. 2 1 ee 10. id commit aa: : ay oS i Ze, A % He Y Uy ( N\ Fig, 5 Fig. 6 INNESTI PRATICI DI TUBI (8) Si pud conoscere la penetrazione P del tubo N diametro minore, su F maggiore senza effet- tuare alcun tracciato. Sulla squadra, fig. 1, dal vertice punto O col metro si da il valore di f min. (raggio del tubo minore) e si ottiene il punto 1, in diagonale col raggio maggiore R si conosce il punto 2, con questa stessa lunghezza, sempre col metro facendo perno sul punto 2 si raddrizza la stessa misura (vedi tratteggio 1-3) e si ottiene il punto 3. La distanza 0-3 & la penetrazione P del tubo minore sul maggiore. La fig. 5 da la glustificazione del metodo descritto con la fig. 1. In fig. 2 & visibile la suddivisione in quattro parti uguali e | numeri 1-1" a distanza P da 2-2', il taglio viene effettuato per i punti stabiliti. In fig. 3 si appoggia N su F e si ottiene I'apertura. Le figg. 6, 7, 8 mostrano un innesto pratico inclinato di tubo minore sul maggiore, il procedi- mento & analogo alla tavola precedente. In fig. 9 & mostrato ché, pid misure si danno attorno alla circonferenza, a distanza L, e pls com- pleta sara la linea di taglio. 22 Fig. 3 Fig. 4 apertura Fig. 8 LINEA DI TAGLIO Fig. 9 Tav. 3 INNESTI PRATICI DI TUB! (C) Innesto a croce di tubi (fig. 1). Divisa la circonferenza in quattro parti uguali, si segnano le rette perpendicolari, a distanza r (uguale al raggio) si segnano i punti 1-1" opposti fra loro di 180°. Con la fascia messa nelle due posizioni, seguendo | numeri visi- bili in figura si ottengono'i due segni ellittici e di conse- guenza i taglio (il procedimento € analogo per gli altri element). Sempre con Ia fascia, si ottlene.un angolo a gomito a 90" (fig. 3) dividendo la circonferenza in quattro parti uguall (fig. 2), si segnano i quattro segmenti paralleli. Dal punto 1 superiore si segnano i due punti laterali 2-2’ a distanza r, mentre il punto 3 inferiore @ a distanza del diametro @ dal punto 1. Con fa fascia messa nelle due posizioni (vedi fig. 2) si ha Il taglio a fischio, Si inverte di 180° uno dei due elementi e si ha il lavoro finito come in fig. 3. Con lo stesso procedimento delle figg. 1 € 2, € con la fascia, si ottiene un lavoro completo come in fig. 6 (ele mento G) tenendo conto della suddivisione per quattro e del punti numerati a distanza r (fig. 4). Per | due ele- menti P da ricayare in fig. 5, per completare la fig. 6 il procedimento non cambia; le dimensioni dell’elemento P sono pari al diametro @ e met8 circonferenza. Nota. L’elemento G di fig. 6 con i due elementi P pud sostituire dei recipienti con fondi bombati; in particolar modo quelli di aria compressa. 2B Tav. 4 METODO PER PREPARARE LE an DIME PER GLI INNESTI ig. Conoscendo il metodo pratico delle tre tavole precedenti e volendo costruire pid pezzi, sar’ opportuno preparare delle dime. Esempio: il tubo di fig. 1, viene tagliato ainnesto aT superiore e inclinato inferiore. Si appoggia nella gola un pezzo di guarni- zione o lamierino e con la matita si segna Intorno al tubo, Si taglia e si ottiene la dima di apertura B; si segnano nella stessa | due assi a croce e fe numerazioni. La dima di apertura B & la parte da asportare (vedi fig. 2). Essa ud essere segnata e tagliatd, prima del montaggio dei due tubi di innesto a T. Naturalmente bisogna tener conto della CIRCONFERENZA DIMA DI APERTURA B misura voluta, degli assi e delle numera- zioni proprio come in fig. 2. Per la dima A, si avvolge un pezzo di VISTA IN . lamierino o guarnizione; all'interno con PIANO 1 Fig. 2 la punta della matita si ottiene ill segno della linea di taglio (parte inferiore di fig. 1). La vista in piano indica le suddivisioni in quattro parti uguali e la circonferenza ricavata intorno al tubo. In fig. 3 & mostrato come le dime A, vengono utilizzate, volendo costruire pid pezzi. Si mettono le dime in posizione sia di rotazione intorno alla circonferenza, sia di misura voluta sul tubo; si segnano e si effettuano | tagll. DUE CALDE Nota. Nel particolare sono mostrati dei ferri provvisori; essi servono per evitare il ritiro della saldatura, e vengono toltl solo a saldatura fredda, DIMA DI APERTURA B Fig. 3 PARTICOLARE Tav. 5 787 Fig. 1 tet FeAe 47 1 ae%s 4 aoa! iy, a7, | | a ! io i A ely a ' j \ ; at i ‘el Laie | | ey \ ~ Mey ! | fe [eel fel : ' iy ! | | a iy I ! 1 ily 1 ' | Ly L J 1 [ tly 1 T IFASCIA a 1 1 1 1 ' ! ! ! : U2 Hot db | ! | I iy 1 H 1 ' t ; It 1 1 (circONFERENZA) ee eee DETERMINAZIONE GEOMETRICO-PRATICA DI UNA SI Si suddivide la circonferenza in parti uguali (ne! nostro caso 12) fig. 1. A partire dat punti di suddivisione 1, 2, 3 ecc.... si alzanole per- pendicolari fino ad incontrare la linea det profilo del fischio. Det- te perpendicolari, intersecandosi con la linea di profilo, indivi- duano i punti 1-1, 2-2', ecc. (fig. 2). Sitraccia una linea retta (fascia) sull’esterno del tracciato ad una distanza generica dal profilo del fischio (diametro AB). Lloperazione successiva @ quella di sviluppare in piano il profilo DIAMETRO EZIONE A FISCHIO del fischio. Percid in corrispondenza del diametro AB si traccia il segmento CD avente lunghezza pari a quella della circonferenza del tubo. Si divide ta fascia CD in 12 parti uguali corrispondenti alle parti in cui era stata suddivisa la circonferenza di fig. 1, dagli estremi delle suddivisioni si alzano le perpendicolari (fig. 3). Le intersezionl fra le orizzontali partenti dat punti 1-1’, 2-2', e sul profilo del fischio, e le perpendicolari per i punti di suddivi sione della fascia, individueranno i punti della linea di taglio (fig. 3). 25 Tay. 6 26 1/2. ciRCONFERENZA RACCORDO DI DUE TUBI DI UGUAL DIAMETRO Si suddivida la fascia in 12 parti uguali. Lo stesso vien fatto per l'altra circonferenza (tubo orizzontale) Cid da origine ad una costruzione come in fig. 1. A partire dai punti di suddivisione si tracciano le parallele ai bordi dei tubl (rette a,b, c..) (xX yn). Vintersezione delle suddette rette di origine ai punti 1, 2... 1’, 2’... 1 quali individuano la linea di taglio. In fig. 2 @ riportata la vista dello sviluppo in piano della sezione di taglio da operare sul tubo, ove il segmento AB é pari a mezza circonferenza. Si traccia un segmento CD pari alla misura della circonferenza (fascia) (fig. 3) e'si divide in 12 parti uguali. Dai punti di suddivisione si fanno partire le perpendicolari al segmento stesso. Queste si intersecano con le rette di riporto provenienti dai punti 1", 2’... € danno origine a punti luogo della linea di taglio Si faccia attenzione che le rette di riporto provenienti dai punti 1, Quy 1, By devono essere a squadra con il bordo del tubo sul quale si & segnata la fascia. In fig. 4 & indicato il metodo pratico, come da tavole precedenti. N.B. Si noti bene che nel caso del tubo orizzontale si & considerato un quarto di circonferenza (ma lo sviluppo di fig. 2 & tracciato per inter) e che nel caso del tubo inclinato si @ considerata meta circonferenza (in fig. 3 & perd tracciato Mintero sviluppo). Cid é fatto per semplicita e perché nelle tavole successive si incon treranno casi simili (sviluppi simmetrici). Tav. 7 A) RACCORDO A TRE VIE CON TUBI DI EGUAL DIAMETRO. $i suddividono le circonferenze in parti uguali e per i punti di suddivisione si riportano le paral- lele ai bordi dei rispettivi tubi (rette a, b, c,... a's b,c’, ..) (fig. 1). Le rette di suddivisione si intersecano fra loro e danno luogo al profilo di taglio (punti 1, 4, 7). Per il disegno dello sviluppo piano si procede con lo stesso metodo delle tavole precedenti, ¢ che viene illustrato nella tavola 7B per il caso analogo del raccordo a quattro vie. In fig. 2 @ riportato un'operazione pratica per effettuare il taglio del profilo in esame. od FASCIA Si traccia la fascia, sul tubo da tagliare, dopodiché, a partire da essa e secondo le rette a, b, ¢,... ze si riportano le misure dei segmenti misurati sulle stesse rette del tracciato (fig. 1). Il ragionamento vale per entrambi gli elementi. 2 6 B) RACCORDO A QUATTRO VIE CON TUBI DI EGUAL DIAMETRO a ‘Questa costruzione prende ancora in considerazione quella del raccordo a tre vie. 6 Voperazione di costruzione del profilo di taglio viene effettuata come gia fatto nella stessa. Si suddividono le circonferenze in 12 parti uguali e si tracciano le parailele ai bordi dei tubi. Viintersezione delle rete da il profilo cercato. Le figg. 2 e 3 mettono in evidenza le linee di taglio da operare sulle lamiere, sviluppate con il metodo delle tavole precedenti: si tracciano cio’ dei segmenti pari alla lunghezza della circon- ferenza (fascia), che vengono suddivisi in 12 parti Da tali suddivisioni si innalzano delle rette perpendicolari, i cui punti di incontro con le rette di riporto provenienti dai punti 1-2... € 1/-2!... individuano il profilo di taglio. eae RACCORDO A TRE VIE RACCORDO A QUATTRO VIE 27 L Ccinconrenenza) FASCIA CIRCONFERENZA / 2 wy . “aS 28 L (cIRCONFERENZA) RACCORDO A T A 90° Sulla tavola compaiono due viste del raccordo da costruire. In genere si tiene sempre presente la fig. 1. Per avere la possibilit& di vedere le cose sotto un aspetto pil pratico si é creduto opportuno tracciare anche la fig. 2. Questo é molto utile, in quanto ci da la facolt& di conoscere il profilo della linea di taglio. Si suddividono sempre le circonferenze in 12 parti uguali quindi si tracciano le rette a, b, c, ecc., a’, b’, c’, ec. Naturalmente l'incontro fra queste rette da origine ai punti 1, 2,3, ecC.n 1’, 2, eC. | quali individuano il profilo di taglio (fig. 1 e 2). Lo sviluppo della lamiera tagliata é riportato in fig. 3. In fig. 5 & evidente la vista dall’alto dello sviluppo in piano della parte da asportare, E da notarsi che la costruzione non cambia se si considerano tubi di diametro diverso. Questa costruzione tipo é riportata inferiormente nelle figg. 1 2. In fig. 4.8 iportato inolere lo svluppo della laiera ta- gliata, La fig. 6 & la rappresentazione assonometrica del raccordo. Tav. 9 UL (ciRCONFERENZA) e s & o PART A e @ & PART. B 2 & % a 3 RACCORDO A T A 90° CON SMUSSI Il tracciato viene effettuato come la tavola precedente. iD 7 7 7 ; : © sviluppo in piano dell’elemento Q & analogo a quello di fig. 5 della tavola precedente. Dopo aver ricavato lelemento P nel piano (fig. 2), si arrotondino gli spigoli vivi. Fatto questo si sovrappone I'elemento Q al tubo orizzontale, tenendo conto dell’asse NM e della L’elemento cos! ricavato (in gergo dima serve per poter ottenere I’elemento S. La dima verra sovrapposta all'elemento S e quindi si operera il taglio lungo i bordi della stessa. Leelemento Q é ricavabile mediante adattamento del lamierino nella sede dell'elemento § (Aig. 3) Noto. E consigliabile una preparazione di smussatura degli elementi come si mostra nei due tagliando le punte. particolari Ae B. fascia. 29 Tav. 10 METODI DI_PREPARAZIONE PER SALDATURE Di TUBI DI SPESSORI MAGGIORI 1 punti 1-2-3-4 sono presi lungo la curvatura del raccordo. Per ogni punto si hanno due angoli caratteristici di smusso. 30 joe mm2 Tav. 11 FOR! 01 SFIATO oN POLLICH L(mm) 401% 20 50 2" 25 65 2% 31 80 3 36 100 aN 46 125 se s7 150 6" 68 200m ae es PIASTRE DI RINFORZO A T 250 10" 110 ae ee) Sovrapponendo l'elemento P sul tubo orizzontale si ottiene la ea di taglio interna della plastra di rinforzo (fig. 3) iportando le distanze L intorno alla linea di taglio si ottiene pee ee un’ulteriore linea di taglio che ci dara la plastra di rinforzo. Ot- $00 20" 204 tenuta questa sara possibile effettuare il montaggio come in fig. 1 e fig. Nella fig. 4 @ visibile il modo di ottenere piastre di rinforzo a collarino mediante imbutitura a caldo. Nota. Nella tabella allegata vengono riportate le larghezze L della piastra di rinforzo in funzione di DN. 31 Tav. 12 RACCORDO A T FUORI ASSE Per questo raccordo, il discorso rimane analogo a quello di una semplice T. Viene operata la suddivisione della circonferenza (fascia) in 12 parti uguall. L (cinconrerenza) es FASCIA Fig. 1 Fig. 3 Questi punti sono quelli che originano il profilo di taglio (fig. 1). La fig. 3 mostra lo sviluppo della lamiera tagliata; si noti che un procedimento analogo pud es- sere applicato direttamente su di un tubo per ottenere il profilo di taglio, come evidente dalla parte inferiore delle figure. Le rette verticali, riportate a partire dai punti di suddivisione, individuano altrettanti punti sul La fig. 2 rimane solo indicativa. cerchio di base (tubl di diametro magglore).. 32 Tav. 13 RACCORDO A CROCE FUORI ASSE In questo caso la traccla non viene pid presa a piacere, ma dev’essere Presa come in figura tenendo conto della distanza $ fra gli assi. Il procedimento segue, logicamente quello gid fatto per Ia tavola 6. La costruzione ricalca il solito sche- ma. Si divide la fascia in 12 parti uguali (fig. 1). Le rette verticali partenti dai punti di suddivisione, individueranno sul : cilindro di base I punti h, 3, 4, | | ; ao x Gz gual danno il profilo della sezione di taglio. ' In fig. 2 & neice la vista dall’alto owero la parte da asportare al tubo 1 di diametro minore. 1 La fig. 3 rappresenta lo sviluppo in ' 6 7 piano del tubo tagliato, | 5 Questa mette in evidenza che non I 7 sempre i! bordo estremo del cilin- 1 | I | Ne 5 Py dro maggiore (retta r) coincide con una retta di suddivisione. Cié non 3 @ un problema in quanto basta tener conto dello spostamento X preso Fascia halt i FASCIA h da fig. 1. : eee Fig. 3 Per ottenere la linea di taglio {apertura) sull'elemento B, basta sovrapporre l’elemento A gia tagliato (fig. 4). 7 ! 1 1 \ 1 I i 1 ' 1 i 1 1 | I I ®) ® L_(ciRCONFERENZA) 33 Fig. 1 Tav. 14 RACCORDO INCLINATO (diametri disuguali) Eseguita la traccia della fascia sul tubo da tagliare, la si divide nelle solite 12 parti uguali (fig. 1). Le rette a, b,c, d, e, partenti dai:punti di suddivisione, indi- viduano con le orizzontali dalla fig.2, la traccia della parte da tagliare sull’elemento A. Per attuare Il taglio dell’elemento B, basta sovrapporvi elemento A, gia tagliato(fig. 4) In fig. 3 rappresentato lo sviluppo piano dell'elemento A, ottenuto con il solito metodo. AW, ea deb c 721 226 ane ie Fig. 2 . 34 Fig. 1 Fig. 3 Fig. 4 Tav. 15 = st S « a . eG 8 zy é rd 2 8 = S : = be) RACCORDO INCLINATO FUORI ASSE (diametri disuguali) Tenendo conto della corrispondenza fra | numerini in figura, il ragionamento rimane analogo alla tavola 14. La costruzione geometrica & visibile in fig. 1 fig. 2. In fig. 3 & riportato lo sviluppo piano. Nella parte inferiore delle figure & mostrato come detto procedimento 2 applicabile per ottenere il profilo di taglio su tubi, Naturalmente bisogner’ prendere le distanze volute sempre a partire dalla fascia. 35 Tav. 16 oe RACCORDO A SEZION! QUADRATA E RETTANGOLARE INCLINATA In fig. 4 si nota la suddivisione in parti uguali di un lato del raccordo. Le verticali condotte fino al cilindro di base individuano i punti doppi 1-1"; 2-2', ecc. Questi riportati in orizzontale in fig. 2 individuano coppie di punti separate tra loro (1, 2, ect... 2 1, 2, ece....) | quall uniti cl danno il profilo della sezione di taglio. Nella parte inferiore delle figure 1 ¢ 2 2 riportato un raccordo analogo al precedente. Viene messo in mostra nella fig. 3 lo sviluppo in piano dello scatolato. 36 Fig. 4 Tav. 17 INNESTI CILINDRICI SU PARALLELEPIPEDO Il procedimento geometrico & analogo a quello di tavole precedenti. Si noti che per l'innesto in alto della figura (elemento P) non.occorre Il riporto det punti sulla fig. 2. Questo é possibile in quanto in una vista da F (fig. 2) I'asse del tubo risulta perpen- dicolare all'asse del parallelepipedo. Cid non & possibile nell'innesto in basso della figura (elemento Q) proprio perché esso risulta inclinato di Y* sull'asse del parallelepipedo. In fig. 3 & mostrato lo sviluppo plano dell’elemento Q. 37 SCARTO. SCARTO, H = DISTANZA FINALE FRA L'ASSE EO IL BORDO SUPERIORE K= DISTANZA INIZIALE FRA L'ASSE ED IL BORDO SUPERIORE SCARTO. 38 COSTRUZIONE PRATICA PER ACCOP- PIAMENTO DI TUBI PREFABBRICATI (tubi cilindri Nel caso in esame (fig. 1) bisogna tener conto delle misure prefissate (angolo di inclinazione reciproco e distanza H tra gli assi). Si mette il tubo, che va inserito sullaltro (punto di contatto A), in posizione tale che la distanza fra i due assi sia K (fig. 1). La differenza fra la distanza iniziale degli assi K quella finale H ci da il cosiddetto scarto, Di cid é indispensabile tener conto. Si divide la circonferenza del tubo da tagliare in parti uguali (12 nel nostro caso) e si tracciano le parallele all’asse del tubo passanti per i punti di suddivisione (rete 9, b,c, d, ¢). Si riporta il valore dello scarto come in figura perpendicolarmente al tubo orizzontale (punto ©) in modo tale che I'altro estremo F tocchi il tubo inclinato. Si misuri la diagonale corrispondente. La misura di detta diagonale viene riportata su di una riga. A partire dal punto F, si sposta fa ciga sulle rette di suddivisione a, b,c ecc. individuate sulla 3 ee || _-—~ VERTICALE 4 ~24 co ee \ io | oA a ORIZZONTALE is Fig. 1 Fig. 3 SALDATURA Fig. 2 Tav. 69 vista F Fig. 5 TRONCO DI CONO SEZIONATO DA UN PIANO VERTICALE Disegnata la fig. 1 si esegue I'intero sviluppo come in fig. 2. ll punto A viene individuato, sullo sviluppo, mediante riporto della misura dell'arco di cerchio A-O di fig. 3 sulla fig. 2. I! punto C, invece, viene individuato mediante riporto del segmento B-C (fig. 1 verticale) e del segmento AC (fig. 3 orizzontale). Nota, II figurativo (fig. §) mostra i Jue triangoli ABC ricavati dallo sviluppo in piano fig. 2 uniti insieme fra loro e separati dal cono; si ha cosi una maggiore comoditi di calandratura (curvatura). 89 Tav. 70 ‘S v, . XY 3 deh! QW ° 2] 4 zZ 1 a rs a e Zz 9 9 .. yw oS \ Olo 90 INNESTO DI TRONCO DI CONO SU CILINDRO La fig. 1 mostra il tracciato del lavoro da eseguire. Si suddivide la circonferenza, corrispondente al diametro maggiore, in parti uguali e quindi si riportano in verticale i punti di suddivisione fino alla retta orizzontale r. Si noti che la r non @ altro che la base maggiore del tronco di cono. Le rette che passano per gli estremi de! diametro maggiore e di quello minore individuano il vertice V. Quindi si uniscono i punti, individuati su r dalle rette di suddivisione, con il vertice V. A questo modo risulta divisa anche la circonferenza di diametro_minore. Le rete a, b, cd, per i punti di suddivisione, incontrano il profilo del cilindro in punti i quali sono riportati in orizzontale sulla retta estrema a (punti 1 = 1"... 4= 4’). Questi con centro in V sono ribaltati sullo sviluppo in piano (fig. 2). Gli archi di ribaltamento, intersecandosi con le rete di suddivisione provenienti da V (fig. 2), danno origine ai punti luogo della linea di taglio. La fig. 3 rimane solo indicativa. N.B ~ Il riporto sulla retta a viene fatto con retta a 90° rispetto all'asse del cono. Fig. 2 INNESTO DI TRONCO DI CONO SU CILINDRO FUORI ASSE Dopo aver suddiviso la circonferenza mag- giore in parti uguali, si tracciano le rette a, b, c, ecc., per i punti di suddivisione (fig. 1). Queste incontrano il profilo del cilindro in punti I quali sono riportati in orizzontale sulla retta @ (punti 1, 2, 3, 4, 5, 6 7). Liintersezione fra gli archi di riporto e le rete di suddivisione dello sviluppo in piano ci danno i punti che individuano fa linea di taglio (fig. 2), con lo stesso procedimento usato nella tav.70. Si noti che Ia costruzione dello sviluppo in piano pud essere fata anche a parte come é evidente dalla tavola. : La fig. 3 @ indicativa. cil ' Tav. 71 Fig. 3 Tav. 72 236 S85] Fig. 2 INNESTO. DI TRONCO DI CONO OBLIQUO SU CILINDRO Sono dati l'angolo di inclinazione x e la distanza H. La suddivisione della semicirconferenza maggiore del cono awiene come in fig. 1 in modo che le rette di suddivisione sono riportate in verticale e quindi si congiungono al vertice. Le rete partenti dai punti di suddivisione indivi- duano, con le orizzontali dalla fig. 2, la traccia della parte da tagliare sul cono. | punti cosi trovati sono riportati sulla retta esterna fino ai punti 1, 2, 3, 4, ecc. e poi, con centro in V nello sviluppo in piano (fig. 3). Allo stesso modo della tav. 71 si di taglio sullo sviluppo (fig. 3). Per ottenere fa linea di taglio sul cilindro basta sovrapporre il cono gia finito(fig. 4). \dividua Ia linea Fig. 4 Tav. 73 Fig. 4 INNESTO DI TRONCO DI CONO OBLIQUO SU CILINDRO CON DIAMETRO MINORE UGUALE A QUELLO DEL CILINDRO La fig. 1 mostra il tracciato da eseguire. Si conoscono I'altezza H ed il diametro maggiore D, mentre il diametro minore é quello del cilindro. Data Ia fig. 1 si costruisce la fig. 2, come mostra la tavola, conoscendo I'inclinazione x dell'asse del cono. | punti 1-7, 2-6, 3-5, 4 (fig. 1), vengono riportati in orizzontale sulla fig. 2 fino ad incontrare le rete di suddivisione. La loro intersezione da luogo alla linea di taglio. | punti Iuogo della linea di taglio vengono riportati sulla retta estrema A, fig. 2. Le aperture a compasso, da riportare sulla fig. 3, saranno prese sulla retta estrema A partente da V (fig. 2). Le aperture di compasso 1’-2' ferenza divisa in 12 parti. '-3' eee. che ci danno la linea di taglio (fig. 3) sono pari alla circon- 93 Tav. 74 ATTACCO A DUE VIE CONICHE Si considerino due coni attaccati dei quali sono dati altezza H e distanza S. E possibile eseguire il tracciato per uno solo dei.due, in quanto essi sono uguali. Il procedimento @ analogo a quello delle tavole precedenti. Si tenga conto solo che i due coni sono tagliati in modo da coincidere secondo Vasse del cilindro. 94 Tav. 75 ATTACCO A TRE VIE CONICHE Date le inclinazioni degli assi, I'altezza He i diametri per la simmetria dell'insieme si pud co- struire solo meta del tracciato e considerare uno solo dei coni da tagliare. Infatti si nota che l'e- Jemento B é uguale all'elemento A; inoltre la met dell’elemento C @ pari ad una parte di A (cioé quella individuata dai punti in m-t, 1'-4' segnata in grassetto in fig. 4). Per quanto riguarda lo sviluppo in piano degli elementi A e B, si ricorda che le aperture di com- passo da riportare sulla stessa, sono prese sempre sulla retta esterna. Il valore det segmenti da riportare con origine in V & individuato dai punti 1-2-3-4-5-6-7. Si tenga ben presente che i punti 1, 7, 4 sulla retta esterna del cono non sono quelli che indi duano it profilo della sezione di taglio, ma sono solo i punti che occorrono per le aperture di compasso da riportare sulla fig. 2. Da cid & evidente che I punti 1-2-3-4 dell'elemento A coincidono con quelli 1’, 2', 3, 4” dell'ele- mento C. Per fo sviluppo di C si veda Ia fig. 3. ve Vv im \t. Es © t “Mi D 6 Seah, 3 4 : 431; G ® 2 ij Z & ‘S 3 Fig. 1 4 Z Fig. 2 5 & 95 Tav. 76 SPICCHI CON ATTACCO AD UN CONO OBLIQUO Dati laltezza H, lo spostamento $ e gli ingombri dei due elementi A e C, si opera il tracciato come in fig. 1. Mediante I'asse della figura si indi- viduano | piani di taglio P1 e P2. Su questi le rette di suddivisione di Ae C individuano i punti i quali sono riportati sulla retta estrema come in fig. 1. Fatto cid, per la costruzione dello sviluppo in plano (fig. 2), si opera come gid fatto in precedenza. Si consiglia di effettuare per primo la costruzione degli elementi A e C. NB. - Le aperture di compasso z da riportare sulla fig. 2 saranno prese sulla linea di taglio dell’elemento C. 96 PIANI! Dt TAGLIO 150 2Rx1.57 H 45° .. divisa in 6 parti (doppio degli elementi da ottenere). Si parla di 3 elemeni 150 Fig. 1 Tav. 77 CURVA CONICA CON RACCORDI, DI PARTENZA ED ARRIVO, CILINDRICI : Si esegua il tracciato come da fig. 1. da tenersi ben presente che l'altezza H é data dal valore del raggio di curvatura della curva moltiplicato per 1,57. L’altezza H viene ‘Ae D sono da considerarsi solo per meta. | piani di taglio sono inclina Vorizzontale di 15* con centro in m, n, s sull'asse del tracciato. Per lo sviluppo (fig. 2) si procede come in tavola 70, tenendo sempre conto delle aperture di compasso, z, da riportare sul profilo di taglio. La fig. 5 rimane indicativa e di un'idea del lavoro finito. N.B. - Per ottenere la disposizione degli elementi come in fig. 5 si devono ruotare Ae C di 180°, 7 H=Rx1.57 yeg° H/8 ny aI CURVA CONICA A 90° Conoscendo il raggio R della curva si pud risalire al valore dell'al- tezza H mediante H = R x 1,57. Quindi sapendo ancora i diame- tri, iniziale e finale, del cono si pud costruire il tracciato come in fig. 1. Si noti che in questo caso gli elementi sono 4 ¢ quindi la divisione di H dev‘essere fatta in otto parti uguali. Di conseguenza i piani di taglio saranno inclinati, rispetto all'oriz~ zontale, di 90°:8= 11° 1/4°, Lo sviluppo in plano (fig. 2) viene effettuato secondo norme gia viste in molti casi preceden Si consiglia di adottare lo stesso sistema di numerazione qui adot- tato, in quanto evita eventuali confusioni nella lettura del trac- ciato e da la possibilita di effettuare un controll visivo sullo sviluppo in piano, Questo controllo consiste nel verificare che numeri uguali cadano sulla stessa retta di suddivisione. N.B. - In questo caso si pud fare a meno di riportare i punti di suddivisione sulla retta estrema. Le aperture di compasso possono essere prese direttamente sui punti di suddivisione stessi (punti 1, 2, 3 ecc.), appartenenti ai piant di taglio. Tav. 79 INNESTO DI CILINDRO SU CONO Data I’altezza H si disegna un tracciato come in fig. 1 (vista di fronte). Si divide il cilindro in parti uguali e quindi si riportano le rete di suddivisione sulla fig. 2 (vista in planta). Su di esse vengono presi i Gli archi di cerchio, tracciati per gli estremi dei raggi individuano, con le rette di su la linea di taglio. La fig. 3 mostra lo spicchio cilin valori dei raggi (fig. 1) da riportare, con centro in V sulla fig. 2. ivisione, ico sviluppato in piano. 99 Tav. 80 FASCIA ey INNESTO DI CILINDRO SU CONO FUORI ASSE ‘Questo caso é analogo a quello di tav.79. Perd si tenga conto, necessariamente, dello spostamento $ (fig. 2) (vista in pianta). Per quel che riguarda la costruzione del tracciato (fig. 1) il riporto dei raggi e l'individuazione dei punti luogo della linea di taglio (fig. 2), si veda la tavola precedente. La fig. 3 mostra il tubo, da applicare sul cono, gid tagliato. La fig. 4 mostra lo sviluppo dello spicchio cilindrico. Fig. 4 FASCIA 100 Fig. 1 r=D/10 Fig. 4 Tav. 81 INNESTO DI CILINDRO SU FONDO BOMBATO AD ASS! PERPENDICOLARI La fig. 1 mostra il tracciato del lavoro da eseguire, mentre in fig. 2 & ripor- tata la pianta. Per I'individuazione della linea di taglio si opera come nelle tavole precedenti, Si noti che i raggi RS, R6 ed R7 sono uguali fra loro e pari al raggio del ci- lindro. La fig. 3 mostra lo sviluppo in piano del raccordo cilindrico, In fig. 4 @ riportata la costruzione geo- metrica di un fondo bombato. Si faccia solo attenzione che il raggio di curvatura del fondo dev'essere pari al diametro del cilindro, mentre il rag- gio r di bordatura @ uguale ad un 1/10 del diametro del cilindro. 101 Tav. 82 x : ae Y Fig. 2 RE Fig. 1 OLE PA get Ry ee & Ra? 2 ft 7 er 4 R4 1 / 5 as oH Rs 2, “ “ 7 Re eee R7 Fig. 4 102 FASCIA INNESTO DI CILINDRO SU FONDO BOMBATO, FUORI ASSE In questo caso il problema rimane analogo alle tavole precedenti. Si consiglia di rivedere le tavv. 79-80-81 prima di effettuare questo lavoro. Si noti che i raggi R4, R5, Rb, R7 sono uguali al raggio del cilindro. ka fig. 4 mostra il lavoro portato a termine. Si faccia attenzione a costruire la semicir- conferenza di suddivisione all'interno del fondo bombato. La fig. 5 mostra lo sviluppo della fascia cilindrica. Tav. 83 INNESTO DI UN CILINDRO OBLIQUO SU CONO Si disegna fo schema di attacco cilindro-cono, prescindendo dal profilo di taglio che ancora non si conosce, Suddiviso il cilindro in parti uguali si tracciano le rette di suddivisione le quali incontrano il profilo del cono in punti che sono riportati in orizzontale mediante le rete m,n, p (fig. 1). Sulle rette m, n, p si prendano le aperture di compasso corrispondenti ai raggi R2, R3, R4. Questi saranno riportati con centro in 0, come in fig. 2. Si faccia attenzione che il centro 0 cada sull'asse del cono. Gli archi di cerchio riportati con aperture pari ai raggi, incontrano le rispettive rette di suddivisione nei punti 2, 3, 4. : F punti 2, 3, 4 sono riportati dalla fig. 2, in verticale, sulla fig. 1 fino ad incontrare le rette m,n, p. I punti di intersezione ci danno il profilo di taglio (punti 2, 3, 4 sulla fig. 1). N.B. Nello sviluppo in piano di fig. 3 si riportano le misure di fig. 1 (fa- scia 1, 2, 3 ecc.) ottenendo cosi lo sviluppo della parte da innestare al cono. Partendo sempre dalla linea della fascia si portano verso |'alto le misure del mezzo spicchio della curva (punti 1’, 2', 3° ecc.). 103 104 FASICIA L(cIRCONFERENZA) FASCIA INNESTO VERTICALE DI CILINDRO SU CONO Si effettua il tracciato come in fig. 1. Le suddivisioni della fascia incontrano il profilo del cono e danno luogo a dei punti che vengono portati in orizzontale fino ad incontrare |'asse del cono stesso. Quindi yengono riportati in verticale e individuano dei punti sulla recta r, Con aperture di compasso R2, R3, R4, & possibile conoscere i punti 1, 2, ecc. di fig. 2 i quali vengono riportati in verticale verso I'alto fino ad individuare Ia sezione di taglio. Tav. 85 L (CIRCONFERENZA) FASCIA | je particovare X INNESTO DI! CILINDRO SU FONDO BOMBATO (assi paralleli) Il procedimento rimane identico a quello della tavola prece- dente. Si tenga ben presente la differenza riscontrabile in fig. 2, fra le linee di suddivisione della circonferenza, a tratto, e le linee di riporto verticali per l'individuazione della sezione di taglio. Nota. Procedimento pratico per I'innesto di tub! sul fondo bombato. Effettuato il foro si'applica la flangia sagomata, part. X, la quale serve per sbordare verso l'esterno la lamiera. Naturalmente I'apertura da praticarsi deve risultare di diametro inferiore di quello del tubo. Detto diametro sari dato dalla differenza fra il diametro della flangia pit) la lunghezza di sbordatura. 105 Tav. 86 -+ SEPARATOR! | ! I | | | I | | Fig. 4 B) DILATATORE PER TUBI IN LAMIERA A) MODO DI TRACCIARE UN FONDO ELLITTICO ; ; ' : : ‘ep i Si pensi di far ruotare i due punti A eB fino a raggiungere 1 corrispondenti ; : A’ eB sulla retta a-a'. Noto il diametro D (fig. 1), il raggio di bombatura del fondo si prende pari Cosi fatto si ottengono i diametri interno d’ ed esterno D’ della lamiera da a R= 0,8 x De si raccorda alle pareti col raggio r= D : 6,5. tagliare (fig. 4). E possibile poi costruire i setti separati da adattare alla bombatura. Si noti che rispetto ai diametri di fig. 3 d’ risulta minore di de D’ risulca mag- giore di D 106 SERPENTINO A SPIRALE SU FONDO BOMBATO Si precisa innanzitutto che & indispensabile effettuare il tracciato di fig. 1 affinché sia possibile effettuare quello di fig. 2 (vista dall’alto). da notarsi che le distanze dei punti 1-2, 2-3, ecc.... non rimangono pili uguali ma su- biscono un restringimento procedendo verso esterno del bombato. In fig. 3 & riportata la costruzione geometrica di una spirale. Si prolungano | lati del triangolo ABC. Un lato del triangolo misura la terza parte del passo. Puntando nei vertici A, B e C € con aperture di compasso Ri, R2, R3, ecc. si esegue la costruzione della spirale fino alla dimensione, voluta. Occorre adesso mettere in evidenza il modo di ottenere le diminuzioni subite dal passo (Ch = chiusura). Ci riferiamo ora alla fig. 4. Volendo ottenere la diminuzione del passo subita nel passare da D a D’ si opera nel seguente modo. Si punta D e con apertura DB si traccia un archetto di cerchio. Con fa stessa apertura si punta in D' e si individua il punto V. . Puntando in V avremo I'andamento della spirale con chiusura (D'D"). Si noti che il punto D’ @ noto in quanto si conosce di quanto diminuisce il passo (Ch = chiusura). Tav. 87 Ch=CHIUSURA 107 Tav. 88 Fig. 3 TRAMOGGIA A BASE MAGGIORE RETTANGOLARE E MINORE CIRCOLARE a. Si operi la tracciatura come in fig. 1 (vista in pianta). Si suddivide la circonferenza in parti uguali- per i punti di suddivisione si trac dei segmenti fino ai vertici Ve V’. Con centro in ¥, si riportano i punti di suddivisione sul lato V-V' del rettangolo. Per il punto V, si traccia la perpendicolare al lato W' fino alla misura dell’altezza (punto'H). Dal punto H, estremo dell'altezza, si tracciano dei segmenti fino ad incontrare i i numeri 1, 4, 2, 3, gid riportati sul lato WW’ del rettangolo. Questi segmenti saranno quelli da riportare sullo sviluppo in fig. 2. Si riporta il segmento W' come in fig. 2. Con apertura di compasso H-1 (fig. 1) e centro in Ve V’ si individua il punto 1. Si punti adesso il compasso in 1 quindi si tracciano due archetti di cerchio pari al- apertura di compasso 1-2 presa sulla circonferenza. Ora con apertura di compasso H-2 (fig. 1) si centra sempre in Ve V’ e quin tengono | punti 2-2. Si continua centrando in 2 con apertura pari a 2-3 presa sulla circonferenza. Quindi a partire da Ve V’ si riportano le misure H-3 e si individuano i punti 3-3. Per i punti 4-4 si opera nello stesso modo. Con centri in Ve V’ si tracciano due archetti pari a meta lato del rettangolo V'-Z di fig. 1. Ora con centro in 4-4 si riportano le aperture di compasso H-Y (fig. 2) e si indivi- duano i punti Ze 2’. 1 segmenti che partono da V fino ai punti 1, 2 ec quali avviene la piegatura della lamiera. La fig. 3 rimane solo indicativa. E da notarsi che la costruzione dello squadro, per success pud essere effettuata a parte (fig. 4). si ot- (fig. 2) sono le linee lungo le riporti di segmenti, TRAMOGGIA A BASE MAGGIO- RE CIRCOLARE E MINORE RET- TANGOLARE Lo sviluppo di questa tavola & analogo alla tavola precedente ed a quella suc- cessiva. Si vuole mettere In evidenza Mutilita della costruzione effettuata in fig. 4 per il calcolo delle diagonali. Per semplicita si @ riportato un esem- plo (fig. 5) relativo alla diagonale del punto 2. Si noti che la diagonale 0-2, 2 tratto intero, ricavato dalla costruzione geo- metrica conoscendo la larghezza e I'al- tezza, & uguale alla diagonale 2-0 trat- teggiata. Adesso si meta in relazione la fig. 5 con la fig. 6 e risulta evidente che le linee di piegatura rappresentano le diagonali dei diversi retcangoli. Naturalmente le diagonali rappresen- tano le aperture di compasso da utili rare nella fig. 2 con centri in Ve V’. ALTEZZA Tav. 89 \ MV \\ ‘ iN Ni XN A AN aN Nt e AN \N N "a ALTEZZA 109 Tav. 90 110 TRAMOGGIA CON BASE MAGGIORE CIRCOLARE E BASE MINORE RETTANGOLARE FUORI ASSE Si suddivide la circonferenza sempre in parti uguali e quindi dai punti di suddivisione, si tracciano i segmenti fino in V e P (fig. 1). | punti 1, 2, 3, 4, con centro in P sono riportati in orizzontale sulla squadra in fig. 3. Lo stesso si fa per i punti 4, 5, 6, 7, con centro in V. Si costruiscono i segmenti che portano al punto H come nella fig. 3, Per quanto riguarda lo sviluppo di fig. 2 si opera nel seguente modo. Si riporta i lato del rettangolo RP come in fig. 2 e quindi con apertura di compasso H-1 (fig. 3) si individua il punto 1 con centro nei punti Re P. Fino all’in- dividuazione del punto 4 si opera nello stesso modo della tavola 88. Con centro nel punto 4 si traccia un arco di cerchio con apertura pari a H-4" (squadra a destra nella fig. 3). Quindi facendo centro in P si riporta la mi- sura del lato PV. E cosi individuato il punto V. Con if solito metodo di tav.88: si esegue I'individuazione dei punti fino al 7. Bisogna individuare ora il punto Z. Questo viene fatto riportando il seg- mento HY con centro nel punto 7. Con centro in ¥, si riporta la meta del lato del rettangolo VZ e si individua Z. La fig. 4 & solo indicativa. Tav. 91 1234 Fig. 3 Fig. 2 Fig. 5 TRAMOGGIA CON BAS! RETTANGOLARE E CIRCOLARE A SQUADRA FRA DI LORO In sostanza per questa tavola ci si pud riallacciare alle88 e 90. La differenza fra questa e le pre- cedenti sta nel fatto che bisogna considerare diverse altezze, in quanto la base superiore della tramoggia non & pil orizzontale, ma @ verticale. Suddivisa la circonferenza in parti uguali (fig. 1) si portano le orizzontali dai punti di suddivisione, sulla squadra in fig. 3. L'intersezione fra que- ste e la verticale della squadra da origine ai punti che individuano le altezze hf, h2, h3, h4, h5, hb, h7. Sull'orizzontale della squadra si riportano i valori dei segmenti A-4, A-3, A-2, A-f (fig. 2) quindi il valore dei segmenti B-4, B-5, B-6, B-7. E evidente che trattandosi di segmenti che non sono tutti dalla stessa parte della figura, devono essere riportati su squadre opposte con vertici 0-0". II va- lore dei segmenti individuati da numeri uguali (fig. 3) sono riportati sulla fig. 4 per lo sviluppo in piano. Non si crede opportuno ripetere quest’ultimo in quanto @ esaurientemente spiegato nelle tavv. 88 € 90. La fig. 5 mostra il pezzo finito visto di fronte. 411 Tav. 92 TRAMOGGIA CON BAS! CIRCOLARI E RETTANGOLARI OBLIQUE Disegnata la vista laterale (fig. 1), si esegue il tracciamento della vista in pianta, Si tenga presente che in questo caso la circon- ferenza superiore, vista dall'alto risulta un'ellisse. La costruzione del tracciato di quest’ultima pud essere effettuata come da fig. 5. Per il procedimento riguardante lo sviluppo in piano ci si pud riferire senz’altro alle tavole precedenti. NB. - Si tenga presente che le aperture di compasso 1-2, 23, ecc., sono prese sulla cir- conferenza di suddivisione e risultano uguali fra di loro (fig. 1). 112 Fig. 4 Tav. 93 Fig. 5 TRAMOGGIA A FORCELLA CON BASI RETTANGO- LARI ED INNESTO CIRCOLARE Dato lo spostamento S, il raggio R dello spicchio a base rettango- lare e l'altezza H si esegue il tracciato della fig. 1 (vista di fronte. Si suddividono le semicirconferenze verticale ed orizzontale in parti uguali. Riportando le rette orizzontali per i punti di suddivisione, si ot- tengono le diverse altezze sulla squadra gia tracciata a lato (fig. 3). Si noti che le orizzontali delle squadre sono sfalsate fra di loro perché la base rettangolare non figura in piano (fig. 1). Ora si traccia, mediante la fig. 1, fa vista in pianta (fig. 2) ¢ quindi si effettuano i soliti riporti sulla squadra. Lioperazione di sviluppo in piano risulta (fig. 4) perfettamente uguale alle tavole precedenti, La fig. 5 mostra il lavoro 0. 113 TRAMOGGIA A BAS! RETTANGOLARE E CIRCOLARE FUORI ASSE Sono dati I'altezza, lo spostamento oriz~ zontale ed 1! diametro della base circo- are, mediante questi dati si pud costruire il tracciato come da fig. 1 (vista laterale). Ora si costruisce il rettangolo di base aventei lati noti (fig. 2). A partie dal centro di questo rettangolo si riporta lo spostamento laterale (fig. 2). Quindi f'intersezione fra la retta o, estre- mo dello S.L. e la verticale per D danno luogo allo stesso punto D visto in pianta (0 = centro ellisse). La retta per Ce D & lasse minore del- Vellisse. Le rette di suddivisione (fig. 2) dovranno essere riportate perpendicolari all'asse co. La costruzione dell’ellisse avviene come nel caso di fig. 5, tav. 92. Si consiglia di partire, per la costruzione della linea di piegatura, dal punto della ellisse pill vicino al lato sinistro del ret tangolo. Si noti infatti che si & partiti dalla retta 12-G invece che 1-G. Questo é indispen- sabile in quanto, se cosi non fosse, ne verrebbe un lavoro con basi non piane. | riporti sulla squadra sono fatti come in tavole precedenti. Lo stesso vale per lo sviluppo in piano (fig. 4). evidente che bisogna individuare per primo il punto 12 e quindi andare avanti nel tracciato seguendo numerazione e lettere come da figura. E da tener presente che la lunghezza della circonferenza di suddivisione rimane invariata nello sviluppo in piano. TRONCO DI CONO ECCENTRICO SVILUPPATO SENZA VERTICE Tracciate le due circonferenze di base s: sud- dividono in parti uguali (12 ne! nostro caso). Innanzitutto si numerano i punti di suddivisione facendo attenzione a dare i numeri pari all'una e quelli dispari all'altra circonferenza. Ul segmento K-1 viene riportato sullo squadro con vertice in O. Lo stesso si fa per tutti i segmenti a tratto in- tero di fig. 2 facendo attenzione a farli cadere tutti da una stessa parte dello squadro. Questi segmenti interi preferiamo chiamarli generatrici, mentre quelli a tratteggio li deno- miniamo diagonali. Sullo squadro si riportano anche le diagonali, perd dalla parte opposta dello squadro sul quale sono gia riportate le generatrici, Unendo il punto H con i punti delf‘orizzontale di fig. 3 si ottengono i valori dei segmenti utili per la costruzione dello sviluppo in piano. Dal punto K si riporta la generatrice a e si indi- vidua 1 (fig. 4). Con centro in K e apertura x si traccia un ar- chetto il quale incontrer Ia diagonale presa sulla fig. 3 cosi da individuare il punto 2. Da 2 si riporta la generatrice ¢ e questa Incon- tra V'archetto con centro in 1 e apertura w, individuando il punto 3. D’ora in poi la costruzione prosegue tenendo conto dell’ordine di numerazione. Tav. 95 115 Tav. 96 116 VASCHETTA OVALE (base superiore circolare) In sostanza qui si ripete lo stesso ragionamento della tavola_prece- dente. Disegnata la pianta (fig. 2) con le misure date, si pud eseguire il riporto dei segmenti sulla squadra. Innanzitutto si noti, nella fig. 2 che vi & una simmetria rispetto all’asse m,n € quindi questo semplifica molto il lavoro. Di conseguenza sulla squadra sa- ranno riportati solo i segmenti re- lativi ad un quarto della fig. 2. Il riporto sulla squadra fig. 3 viene effettuato come in tavole precedenti. Per quanto riguarda la fig. 4 & in- teressante osservare che vi @ una stretta relazione fra gli sviluppi piani di questa tavola e della pre- cedente, Si noti che in questo sviluppo vi in pit solo la costruzione del trian- golo K-1’-2' il quale serve da base di partenza per individuare gli altri punti. Tav. 97 Fig. 5 VASCHETTA OVALE (base superiore circolare) SU CILINDRO Si presenta, in questo caso, un'utile applicazione del lavoro fatto nella tavola precedente. Si tratta di applicare fa vaschetta ovale di tav.96, sulla superficie laterale di un cilindro. Si esegue il tracciato e fo sviluppo della vaschetta (fig. 2, 3, 4) come nella tavola precedente. Per cercare i punti della linea di taglio, & necessario ricorrere alla vista di fronte del cilindro sormontato dalla vaschetta. | punti della base inferiore della vaschetta (punti p,. 2, 4, 6, 8), individuati dalle generatrici, sono riportati in verticale fino ad incontrare la base della vaschetta vista di fronte (fig. 1). Sulla fig. 1 i punti, partenti dalla base, non sono pit riportati in verticale ma bensi se- condo le rette di suddivisione della stessa vaschetta. Per evitare confusioni nella lettura della figura si & creduto opportuno porre sulla sinistra, rispetto all'asse m, n, i punti che sono riportati verso l'alto. Il riporto dei punti si fermera in corrispondenza del profilo del cilindro (fig. 1). | punti cosi trovati, su di esso, sono fatti cadere in verticale fino ad incontrare le rispettive gene- ratrici. Questi punti sono a destra della figura. Sulle generatrici si individueranno i punti della linea di taglio (punti p,’, 2', 4’, 6, 8’). Per individuare la parte da asportare sullo sviluppo in piano della vaschetta (fig. 4) si opera il riporto dei tratti di generatrici sullo squadro di fig. 1. Sull'o- rizzontale della squadra vengono riportati i tratti di generatrice presi dalla fig. 2. Sulla verticale si riportano, invece, le altezze, come @ ben visibile dalla figura stessa. 117 H j 7 ih wh a a Sf b Fata th fe Au } HE ae ao ay, _ d 864 7:35 TO 6842 - Fig. 3 { } Fig. 5 Fig. 2 RIDUZIONE CONICA CON INNESTO SU CILINDRO Si esegue il tracciato come in fig. 1. Rimangono cost individuati i punti a, b, ¢, d. Detti punti vengono riportati in verticale sulla fig. 2 fino ad intersecare le rette di sud- Sea b--e- divisione 7-8, 5-6 ecc. e quindi individuano Ia sezione di taglio (a, b, ¢, d ecc.). 4 e247 76 ig. Per individuare le quantita da asportare in fig. 4, bisogna riportare i segmenti 0-8, b-6 ece. come in fig. 1 sulla orizzontale della squadra a partire dal punto 0. Restano cosi individuate le diagonali da riportare sulla fig. 4. La fig. 3 serve da guida per la costruzione della vaschetta ovale (vedi tav. 96). 118 TRONCO DI CONO CON VERTICE NON INDIVIDUABILE Eseguito il tracciato fig. 1, mediante i diametri 21 e @4; si pud conoscere il valore dei diametri intermedi 2 e B3 e quindi delle relative circonferenze. Per semplicit’, consideriamo solo la costruzione dell’elemento P. La vista In pianta (fig. 2) di P mostra come sono tracciate e riportate su squadra le diagonali e le generatricl. Per lo sviluppo in piano (fig. 3) si procede riportando le generatrici e le diagonali, come gla fatto in tav.95. In questo caso si pud ben notare che le diagonali sono tutte eguali, come anche le generatrici. Questa facilita la costruzione di fig. 3. Per costruire l'elemento Q si pud fare uso dello stesso elemento P, gia tagliato. Si disponga I'ele- mento P come in fig. 4 ¢ tale che il bordo estremo coincida con I'asse mediano m, n del pezzo Q da ottenersi. Dopo di che si prolungano le generatrici fino ad una misura K. A questo modo ri- mangono individuati i punti luogo della linea di taglio di meta dell’elemento Q. Per ottenersi Valtra meta si sposta P verso sinistra, sempre facendo coincidere l'altro bordo con I'asse mediano, quindi si procede come prima. Per ottenere l'elemento R si procede come in precedenza, te- nendo solo presente che si deve usare "elemento Q gia tagliato e non quello P. Questo metodo & stato qui adottato affinché si possano ottenere le saldature invertite. La fig. 3 mostra, inoltre, come vengono disposti, in piano, i pezzi in attesa di piegatura e saldatura. 119 Tav. 100 120 COSTRUZIONE DI UNA TRAMOGGIA IN ELEMENT! Note le misure dei lati superiori, inferiori e delle altezze H e K, si eseguono i tracciati di fig. 1 e 2 che rappresentano le due viste. | profili laterali delle suddette viste hanno il medesimo valore delle altezze reali di ogni elemento inclinato da sviluppare in piano. ‘Ad esempio, per I'elemento A tracciato in piano, il valore dell’altezza MS & uguale al profilo inclinato di fig. 2. Cosi anche gli elementi B e B’ poiché l'altezza RD tracciata in piano risulta dello stesso valore del profilo RD di fig. 1. L’elemento C non essendo inclinato, ha lo sviluppo perfettamente uguale alla vista di fig. 4. In fig. 3 & visibile la composizione di tutti gli elementi. vista (a) Fig. 3 Tav. 101 TRAMOGGIA CON BAS! RETTANGOLARI NON PARALLELE Date le dimensioni si esegue il tracciato delle fig. 1 € 2. Le altezze reali si individuano mediante proiezioni a squadra con i lati della tramoggia. Le proiezioni vengono fuori dalle figg. 1. 2 come é ben visibile dalle stesse. Si tenga presente che alle proiezioni dei lati vengono aggiunti i bordi da piegare in un secondo tempo, Detti bordi misurano X nelle figure. In fig. 3 si mostra la composizione di tutta la tramoggia e della flangia di profilato angolare. 121 Tav. 102 TRAMOGGIA IN QUATTRO ELEMENT! FUORI ASSE. Il procedimento di questa tavola & analogo alle due precedenti; dai profili delle due viste di figg. 1 e 2 si ricavano le aperture degli squadri falsi visibili nella tavola. E opportuno notare come nell’elemento / la piega della lamiera cada nel punto P ottenibile me- diante riporto da fig. 1 (angolo in P). Tale piega infatti risulta nel profilo tronco-conico anziché nei vertici. La fig. 3 chiarisce Vinsieme. - 122. FORCELLA FUORI ASSE RETTANGOLARE In questa tavola & rappresentato come si pud costruire un condotto a tre vie di dimensioni € gradazioni diversi con pit elementi. in fig. 1 e 2 si possono notare le due viste, mentre la vista prospettica di fig. 3 chiarisce l'insieme. Il profilo del tracciato di fig. 1 mostra chiaramente I'angolazione della forcella. In fig. 2 & visibile lo spostamento dell’asse S che subisce I’elemento.C. Tale elemento, sviluppato in piano da il valore della diagonale d. Questo valore riportato sullo sviluppo dell’elemento A (fig. 4) consente, con Ia successiva plegatura I'accoppiamento. Tav. 103 123 Tav. 104 o 32Z Fig. 1 TRAMOGGIA CON BASI PIANE E PARALLELE Si effettua il tracciato della tramoggia come in fig. 2. Essa & la vista in pianta. Naturalmente si 2 considerata meta della tramoggia per la sua simmetria. Le generatrici 1-X, 1-2, 2-3, 3-Z vengono portate sull'orizzontale della squadra a partire dal ver- cosi trovati sull'orizzontale vengono uniti con H, estremo dell’altezza della tra il lato 1-1’ (fig. 3) mediante apertura di compasso 1-H si centra in 1 e 1’ e si trova x. da x si da il valore di meta lato del quadrato, Con centro in 1 e apertura H-2 si in- crocia larchetto con quello proveniente da x. Resta cosi individuato il punto 2. A pattire da 1 si da ancora il mezzo lato del rettangolo il quale si incrocera con l'apertura di compasso proveniente da 2 la quale & presa sulla squadra. Si individuato cosi il punto 3. Hl punto Z si individua allo stesso modo dei precedent. Tutto lo sviluppo in piano & cosi tracciato, Si noti che questo caso tavv.95 e 96nelle quali si & fatto anche uso di diagonali e generatri isulta analogo a quello delle 124 Tav. 105 TRAMOGGIA CON BAS! PARALLELE E RETTANGOLARI E evidente che rispetto alla tavola precedente cambia solo Ia forma della tramoggia. Naturalmente il procedimento da seguirsi & lo stesso della tav.104, Si crede opportuno dare ulte- riori chiarimenti riguardo al significato delle freccine e delle relative lettere sullo sviluppo in piano. Si noti che le lettere uguali vanno ad individuare uno stesso punto, Ad esempio be b’ individuano il 2 cosi come f ed f” individuano Z. Seguendo l'ordine alfabetico si é sicuri di giungere al tracciato esatto, : Risulta chiaro che le generatrici vanno prese sulla squadra, mentre le altre vengono fuori dalle reali misure dei lati dei rettangoli. Tav. 106 TRAMOGGIA RETTANGOLARE OBLIQUA I tracciato da disegnare & quello di figg. 1 e 2. Si noti che per rendere la fig. 2 pil comprensibile si é tratteggiato la parte relativa all'interno della tramoggia. In questo caso si segue sempre il solito sistema di riporto e di sviluppo in piano. senz‘altro chiaro che sulla squadra, ora, compaiono due gruppi di altezze in quanto Ia base superiore & inclinata, Tav. 107 Ha Hy Fig. 3 x2 % 3 25 O20 4S 2 8 Pe 1 3 K 1A K; x x Z - y, ? i Fig. 4 TRAMOGGIA CON BASI OBLIQUE E FUORI ASSE Il tracciato della fig. 2 si opera nel seguente modo. Sono dati gli spostamenti Sf ed S2. Mediante questi si individuano i centri delle basi Ce C’e Ora le altezze sono riportate su squadra per individuare lo sviluppo in piano. quindi si uniscono con un segmento. In questo caso é chiaro che bisogna riportare, sullo squadro, tutte le generatrici della fig. 2 in La base minore della tramoggia viene costruita in modo che i lati risultano,due paralleli e due quanto non esiste nessuna simmetria nella figura. a squadra con il segmento C e C’. La fig. 4 mostra come risulta la lamiera dopo la piegatura. Data l'altezza ed il lato reale si costruisce la vista laterale (fig. 1) in modo che la base maggiore _Si faccia attenzione al fatto che lo spigolo 2'-3' viene piegato in senso opposto a quello di tutti risulti parallela al segmento C-C’. gli altri. 127 Tav. 108 128 particorare B FORCELLA A SEZIONE RETTANGOLARE “Il tracciato da eseguire @ quello della vista di fronte (fig. 1). Le misure D, $e dell’altezza sono gia prestabilite. Si portano in verticale tutti i vertici della fig. 1. A questo modo si pud tracciare anche la vista in pianta (fig. 2.) Questa serve per riportare in orizzontale della squadra tutti i punti che occorrono per la costruzione delle generatrici a, b, ecc. Riguardo alla squa- dra si noti bene che una orizzontale partente dalla vista di fronte va ad individuare un punto, i! quale, riportato secondo la sua gene- ratrice va ad individuare, sempre secondo l'orizzontale, i! punto successivo, Ad esempio riportando il punto 3 in orizzontale e poi secondo la sua generatrice, esso va ad individuare il: punto 4, La figura chiarisce ogni dubbio in proposito in quanto é facile se- guire il percorso del punto 3 determinato dalla serie di frecce. Lo stesso vale per il punto 12 il quale seguendo i! percorso inverso va ad individuare il 13. Si noti bene che i vertici delle squadre cadono sempre sul segmento dell'altezza. La fig. 3 & lo sviluppo in piano dell’elemento A. L’elemento B serve solo per dare un'idea di applicazione alla forcella per com- pletare un certo lavoro. La fig. 4 mostra il lavoro finito. Tav. 109 COLLEGAMENTO Di! DUE CANALI FUORI ASSE In questo caso il tracciato non va eseguito in quanto & pos- sibile misurare la distanza dal vero. Per lo sviluppo si parte dal punto 1 (fig. 1) quindi si da la la misura della diagonale che individua 2. Da questo punto si riporta la diagonale b’ dopo aver git dato il valore del lato 1-3 e si individua il punto 3. Quindi si traccia il valore della diagonale c’, dopo aver dato il lato 2-4. I ragionamento prosegue similmente fino ad esaurire gli ‘otto triangoli occorrenti. In fig. 2 é riportata la costruzione di soli quattro elementi. Come é evidente ogni triangolo viene piegato secondo un lato e quindi bisogna fare attenzione all'uso dello squadro falso come in fig. 3. Lo squadro falso & ricavato in opera, fra un lato della tu- bazione superiore e quello della tubazione inferiore, fig. 1. La prima piega 2-3 viene effertuata con lo squadro falso posto in opera tra il lato superiore 1-3 e quello inferiore 2-4; la seconda piega 3-4 viene fatta in modo che il lato 3-5 sia 2 90° col lato superiore 1-3: similmente la terza piega 45 @ facta in modo tale che risulti 2-4 a 90° con 4-6. 129 Tav. 110 130 CURVA A SQUADRA CON BASI RETTANGOLARI DISUGUALI I tracciato da eseguire & quello di fig. 4 (vista laterale). Si noti bene che per tracciare I’arco interno ed esterno bisogna trovare i centri di curvatura (vertici V1 e V2). Per trovare il centro di curvatura comune a due punti di una squadra, a distanze diverse dal vertice, si usa il metodo riportato nella introduzione. Ora si suddividono i due archi in parti uguali. Nel nostro caso Iesterno & diviso in 8 pa Vinterno in 6. Questi punti sono riportati in verticale e quindi si individua la vista in planta. Sulle linee di riporto della fig. 2 si misurano i seg- mentre menti che individuano le distanze fra i bordi come si vede dalle frecce. Naturalmente si considerano sia i punti dell'arco esterno che quelli dell'interno. Conoscendo la lunghezza dei due archi e riportando secondo lordine i segmenti della fig. 2 gia numerati, si possono tracciare in piano i due elementi da cur- vare secondo gli stessi archi (fig. 4). Per conoscere la lunghezza effettiva dei raggi degli elementi da mettere sulle fiancate, bisogna tener conto di quanto segue. Le misure KX e KY di fig. 2 saranno quelle reali da adottare per la costruzione degli elementi laterali (fi- gura 3). Tav. 111 . i LUNGHEZZA Fig. 1 CURVA E SPOSTAMENTO DI UNA TUBAZIONE Il tracciato risulta evidente dalla fig. 1. Noti lo spostamento $ e la lunghezza, si determina la diagonale AB. Questa si divide in quattro parti uguali e dai punti M ed M’ si tracciano le perpen- dicolari alla retta AB fino ad individuare I vertici Ve V'. Noti i vertici & possibile determinare gli archi x, y, z, ece. La fig. 2 mostra che per conoscere gli archi w e k é sufficiente determinare R, ed Ry. Tutti gli archi determinati dal tracciato sono visibili nella fig. 3 la quale mete in evidenza le parti da assiemare che vengono ottenute mediante i tracciati in piano (vedi tratteggio) quindi sagomate. Fig. 2 131 Tav. 112 Fig. 1 Fig. 2 VISTA PROSPETTICA TRAMOGGIA A CAMPANA CON BAS! RETTANGOLARI Sono date le due basi e i raggi di curvatura RI, R2, R3, RA. Si disegna la fig. 1 (vista di fronte) e la fig. 2 (vista laterale). Ora si divide in parti uguali (5 nel nostro caso) la linea curva che rappresenta il bordo dell’elemento A. Si facia attenzione a riportare i punti: 1, 2, 3, 4, 5, 6 in orizzontale sulla fig. 2 cosi da ottenere, su di essa, la suddivisione. svitupPO B 1 | punti sono riportati verso destra come indicano le frecce. svituPpPo A a Quindi si opera ta suddivisione de! bordo dell’elemento B, punti 2 a, b, & d, e, f. g (fig. 2), € si riportano le rete di suddivisione sull’e- lemento A (fig. 1) cosi da individuare a suddivisione inversa. Per evitare confusioni nella tracciatura si é ritenuto opportuno divi- dere il bordo di B in sei parti uguali invece che in cinque. Si segue il riporto di quest’ultimi come da frecce, in senso inverso al primo | a riporto. 7 Per lo sviluppo in piano, le aperture di compasso vanno prese sulle fig. 1 e 2, sull’asse m-n. In questo caso, I’altezza della lamiera da tagliare (elem. A) & quella ‘ottenuta misurando, lungo la curva di B. L'inverso succede per l'e- lemento B. La fig. 3 (vista in planta) rimane solo indicativa. 132 €| SIMULATO DI UN RACCORDO FRA LA FLANGIA RETTANGOLARE E IL CILINDRO (fuori asse) Sono dati Ialtezza, lo spostamento e l’inclinazione X*. Si dispone il tubo reale sul banco come in fig. 1; si taglia mezzo tubo corrispondente alla misura dell’a- pertura e quindi si dispone nella posizione ABCD. E chiaro che il mezzo tubo aderir3, periettamente al tubo reale (fig. 1), ABCD sara la feritoia da praticare sul tubo a lavoro finito per I'adattamento del- elemento P. Quindi si adatta un pezzo di lamiera * all'interno della flangia A’ B’ C’ D’ (fig. 2). Ora si effettua il collegamento in opera mediante supporti metallici (fig. 4). Per ottenere lo sviluppo dell'e! mento P, basta far ruotare il sime- lato di fig. 4 su di una lamiera. A questo modo si ottiene lo sviluppo in piano con tutte le linee di piega- tura e di taglio (fig. 5). Tav. 113 ALTEZZA i SZ SPOSTAMIO Tav. 114 SIMULATO DI UN CASO PARTICOLARE DI TRAMOGGIA Analogamente alla tavola precedente, anche in questo caso & necessario, per giungere alla realizzazione del collegamento, la costruzione di un simulato. Prima di posizionare le due flange in opera si costruiscono le lamiere col formato interno delle stesse, Si noti perd come venga lasciato tra flangia e lamiera lo spessore S (vedi particolare K). Le lamiere venguno poi collegate (sempre in opera con dei supporti metallici (vedi figg. 1 e 2). Ottenuto il simulato lo si fa rotolare sulla lamiera (fig. 3) per ottenere lo sviluppo dell'elemento, Per facilitare la piegatura, ¢ opportuno scomporre lo sviluppo ottenuto in due parti che verranno poi unite a conclusione del lavoro. In fig. 4 & mostrata l'utilita del simulato anche per la piegatura. v GE PARTIC. K 134 Tay. 115 SIMULATO E COSTRUZIONE Dl UNA FORCELLA DA COLLEGARE AD UN CILINDRO Si esegue Il tracciato in piano di dimensioni date e di raggio R come in fig. 1. Si otterranno cos! due scatolati compost! da due elementi A e due pezzt di lamiera con dimension! G e P. ‘Si costruiscono pol la flangla con fasciame in lamiera rettangolare ed Ill separatore (ele- mento B) come in fig. 2. Con i tre elementi si pud comporre il simu- lato della forcella (fig. 3). In seguito si eseguira il tracciato su di una lamiera di rag_io R pari al cilindro al quale verra poi innestata. Si da l'angolavione voluta (x* nel nostro caso) @ si posizionano | due scatolati in quota H; gualmente si proceder’ per la flangia che verra posizionata a distanza D e altezza K. Le misure ed il montaggio degli otto pezzi in lamiera componenti la forcella vengono eseguiti in opera, mentre lo sviluppo in piano di ognuno viene effettuato come in fig. 4. Noto il lato individuato dai punti 1 e 2, si procedera ad ottenere | punti 3 e 4 puntando il compasso con apertura ottenuta in opera. In fig. 3 (vedi elemento D da collegare) é visibile il modo col quale si ottengono le aperture: di compasso in opera. Le indicazioni qui riportate chiariscono quanto detto sopra. 135 Tav. 116 MISURE IN OPERA 136 INNESTO PRATICO DI TRAMOGGIA SU FONDO BOMBATO Nota la distanza L fra la flangia e l'asse del fondo bombato, si dispone Iz flangia stessa nella posi- zione stabilita, fissandola prowisoriamente rispetto al fondo bombato. Facendo perno nel vertici V e V' si muove una riga tenendola aderente al fondo bombato. Di conse- guenza il contatto progressivo fra la riga ed il fondo bombato determina una linea di taglio. Si noti bene che la riga deve ruotare lungo la cur- vatura del bombato. Detta linea di taglio sara di- visa in un numero a piacere, di parti uguali. Le distanze fra i verticl ed i punti Individuati della suddivisione presi sul simulato (fig. 1 2) in opera vengono riportati in plano (fig. 3). Si noti bene che il procedimento di fig. 3 non é altro che lo stesso eseguito per la costruzione della tramoggia. La fig. 4 indica la parte inferiore della tramoggia la quale deve essere tagliata tenendo presente della distanza Le di conseguenza il raggio R del serbatoio. MISURE IN PIANO Fix 6.28 =CIRCONF. Tav. 117 Rix 6.28 = CIRCONFERENZA __ SALOATURE Reco ss eee A) COSTRUZIONE DI ELICA CILINDRICA Noti r, ed R, (fig. 1), si dividono le rispettive circonferenze In parti uguali. La vista frontale sara anch’essa suddivisa nello stesso numero di parti uguali. Le verticali partenti dalla vista in planta vanno ad Incontrare le linee di suddivisione della vista frontale In punti { quali uniti danno I! profilo dell’elica. ta vista aperta delle due eliche d3 luogo alle costruzioni al lati (fig. 1). Mediante la conoscenza del passo e delle due circonferenze di base di raggi r, ed R, & possibile determinare la lunghezza delle diagonali le quali divise, rispettivamente, per 6,28 permettono di determinare | nuovi raggi rz ¢ Ry reali dell’elica. 8) COCLEA Per Ia costruzione di una coclea ci si pud riferire alla costruzione dell’elica. Si costruiscono dei dischi aventi il raggio interno aumentato da r, ad r,, misura uscente dal triangolo di lato uguale alla circonferenza e di altezza uguale al passo; la diagonale sara divisa per 6,28 = r, (misura reale); per il raggio esterno basta aggiungere L misura visibile in figura. 137 Tav. 118 SVILUPPO ARCO 138 STAFFE PER SOSTEGNO DI TUBAZIONI (A) Lo sviluppo della staffa di fig. 1 @ meta circonferenza meno il tiro T (2 x T[2). La circonferenza si ottiene moltiplicando il diametro esterno del tubo per 3,14. L’arco indicato in figura segue il profilo del tubo stesso. In fig. 2 il procedimento di sviluppo & analogo. I bracciale pud essere co- struito asimmetricamente come in fi- gura, per l'aggancio di ferri tondi, ten- ditori, ferri piatti ecc. E opportuno, dovendo sostenere tuba- zioni verticali, procedere come in fig. 3. Si pud notare, come la battuta sul bracciale venga realizzata mediante la saldatura sul tubo di barrette di so- stegno. La fig. 4 illustra come un comune brac- ciale pud essere rinforzato con l'ap- porto di squadrette. PARTIC, ==] SVILUPPO ARCO STAFFE PER SOSTEGNO DI TUBAZIONI (8) In fig. 1 & rappresentato un altro tipo di staffaggio per mezzo di bracciale. ‘Come si pud notare, lo sviluppo é pari a meta circonferenza del tubo pid) due raggi R. A tale valore bisogner’ poi sottrarrei duetiri T(C/2 + 2R — 27). Per un primo calcolo approssimativo, lo sviluppo del bracciale @ ottenibile moltiplicando il diametro esterno del tubo, per 2,5. Il valore del tratto che subird una piegatura (arco) @ dato da meta circonferenza. Per bracciali che devono subire carichi notevoli si procedera con l'applicazione di rinforzi (fig. 2). It procedimento di calcolo in fig. 3 & analogo a quello di fig. 1. Si noti perd, che nel tondino filettato ivi rappre- sentato, la filettatura & maggiore del tiro. Nel caso di fig. 4 il tiro T & maggiore in quanto la staffa comprende plastra © profilati. Tav. 119 139 Tav. 120 140 SOSTEGNI SCORREVOLI PER TUBAZIONI Due esempi di costruzione di sostegni scorrevoli per tubazioni sono riportati in fig. 1 ¢ 2. In fig. 3 si pud notare come suddetti sostegni vengono ricavati mediante tagli di tubi e profilati. Le guide vengono realizzate saldando ai profilati esistenti delle squa- drette di profilato ad L. Gli. stessi sostegni possono ricavarsi da lamiera come in fig. 4. In fig. 5 & indicato un altro tipo di sostegno scorrevole su rullo. La sua costruzione & ottenuta con tagli di tubi di diverso diametro e piastre. Fig. 5 SOSTEGNI PER LE TUBAZION! SENZA SALDATURA AL MONTAGGIO (A) Per agganciarsi ad un profilato esistente, si possono applicare delle squadrette ottenute come in fig. 1. Lo spessore S deve essere pari allo spessore del profilato esistente. Il collegamento & ottenuto mediante imbullonatura. In fig. 2 & rappresentato un doppio ancoraggio di un sostegno per tubazioni verticall. Cid senza alcuna saldatura al montaggio. Nel caso ci si debba agganciare a dei profilati a C, @ opportuno che al sostegno siano saldate a Sistanza dovuta due squadrette, come in fig. 3. Tale accorgimento impedisce un eventuale sganciamento. Tav. 121 141 Tav. 122 142 SOSTEGNI PER TUBAZIONI SENZA SALDATURE AL MONTAGGIO (8) Nel caso di profilati verticali accoppiati (fig. 1), lo staffaggio viene realizzato mediante piastre e brac- ciali piegati a squadra. Cid vale pure per il caso di fig. 2. II procedimento di fig. 3 & analogo a quelli della tavola precedente. Lrancoraggio ad un profilato angolare si ottiene come indicato in fig. 4. Lapplicazione di sostegni per tubazioni a pilastro di cemento @ ottenuta mediante tiranti (fig. 5). Il formato della staffa pud variare ma l'impiego di tiranti e la loro funzione non cambiano. Tav. 123 PARTIC. K SOSTEGNI DI CURVE E FORCELLE Per la costruzione di sostegni per curve a spicchi si proceda come indicato nelle fig. 1, 2, 3. Gli elementi C € D si possono ricavare mediante taglio di un tubo dello stesso diametro di quello da sostenere. Per I'accoppiamento fra loro si usa la dima della curva. In fig. 4 si pud notare come si possono ricavare i due elementi B e l'elemento A da lamiera, Le loro dimensioni si ottengono effettuando dei tracciati come nelle figg. 1 e 2. La parte tratteggiata dell'elemento B, indica come si debba sago- mare secondo la curva da. sostenere. In fig. 5 & esposto un metodo per sostenere un innesto a forcella. L'elemento P é tagliato con Ia stessa gradazione della forcella. Una migliore comprensione del complessivo di sostegno si ha in fig. 6 ove si nota un elemento N {tubi tagliati) e due squadrette di rinforzo. 143 144 SOSTEGNI PER FOND! BOMBATI Dovendo costruire dei sostegni per fondi bom- & necessario eseguire un tracciato come in fig. 1. Noto infatti il diametro, il raggio raccordante di bordatura sara R, = diametro : 6,5; mentre il raggio di bombatura sara R, = diametro : 0,8. In fig. 2 sono visibili i tre elementi di un so- stegno. L’elemento A @ stato ricavato dal trac- ciato di fig. 1 mediante riporto con compasso. Il suddetto sostegno pud essere naturalmente ottenuto anche mediante piegatura di un unico foglio di lamiera (fig. 3). In fig. 4 & visibile fa realizzazione di sostegni di fondi bombati utilizzando tubi. Presentando sul bombato i! tubo in posizione voluta, si otterra la penetrazione P. Tale valore verra in seguito asportato sempre seguendo il raggio di bombatura. Ottenuto elemento C si pud procedere alla costruzione di una dima utilizzando un lamierino od una guarnizione © segnando alf'interno il profilo del taglio con una matita. Cid per procedere senza difficolti alla costru- zione di altri elementi (fig. 5). Tay. 125 SOSTEGNI Di CONI E CILINDRI Nelle figg. 1 @ 2 sono visibili dei sostegni com- posti da tre elementi. Per quanto riguarda il sostegno di coni, @ ne- cessario eseguire un tracciato come in fig. 1. Infatti linclinazione dell'ipotenusa di la sago- matura degli elementi A; mentre per conoscere la curvatura dell'elemento B, occorre sempre dal tracciato, conoscere il valore del raggio R. Per quanto riguarda i sostegni di cilindri (ad asse verticale), la curvatura dell’elemento F e la piegatura della piastra C sono di valori R, € Ry costanti. Dovendo costruire delle selle di appoggio per cilindri ad asse orizzontale (fig. 4 e 5) sari sempre opportuno eseguire un tracciato come in fig. 3. Cid per ottenere tutte le dimensioni necessarie alla realizzazione degli elementi G-L-M-N com- ponenti Ia sella. 145 Tav. 126 146 Fig. 2 Fig. 4 Fig. 5 ACCOPPIAMENTO DI PROFILATI A 90° In fig. 1 si praticano due tagli a 45*, dopo di che, piegato il ferro a caldo, si ottiene Vangolo. Nelle fig. 2 e 5 il taglio viene fatto con la penetrazione P pari all’interno del profilato, tenendo conto dello spessore 5. Fig. 6 Altri due casi si possono notare nelle figg. 3 ¢ 4 ove @ sufficiente tagliare a 45° i due elementi da accoppiare. Per ottenere I'accoppiamento bullonato all'interno, come in fig. 6 si saldano due pis- stre forate. Dovendo realizzare un telaio (fig. 7), occorre che le diagonali D risulti avere tutti gli angoli in squadra. ino uguali per Tav. 127 INNESTI DI PROFILATI (A) In fig. 1 & rappresentato un esempio di carpen- teria scomponibile. Si pud notare come per rea- lizzare Vinnesto, all'elemento B vengano tagliate tutte e due le coste mentre all'elemento C viene tagliato solo la costa superiore, cid per le dimension! diverse. La penetrazione P & an- che qui uguale all’interno del profilato al quale ci si deve innestare. Le squadrette saldate sono ricavate da profilati ad angolo. Nelle figg. 2, 3 e 4 ill procedimento di taglio per predisporre I'innesto cambia in quanto cambia linclinazione (vedi fig. 2, angolo di X*). Di conseguenza, cambia pure la penetrazione P che nel caso di Innesto inclinato risulta sempre maggiore. 147 Tav. 128 TRACCIATO. Fig. 3 SVILUPPO. INNESTI DI PROFILATI (8) In fig. 1 & rappresentato un caso di innesto a 45° di un profilato. Per quanto riguarda | tagli da effettuare, come ab- biamo visto nella tavola precedente, essi sono in rela- zione alle dimensioni dei profilati ai quali ci si deve Innestare. Infatti si pud notare, come sia sufficiente tagliare la costa superiore, per realizzare l'innesto di sinistra dell’elemento A. Diversamente, a destra, essendo i profilati di dimen- siont uguali, & necessario tagliare entrambe le coste (naturalmente sempre col valore della penetrazione). Per ottenere in modo immediato, senza tracclato alcuno, il valore della lunghezza del pezzo da innestare a 45+ (diagonale), basta moltiplicare il lato per 1,41. Un caso analogo con profilati uguali ma posti in posi- zione diversa, @ rappresentato in fig. Dovendo effettuare un innesto con angolo diverso da 45*, e quindi con lunghezza e spostamento disu- guali, si esegue il tracciato in scala ridotta (fig. 3). In questo modo si ottiene la lunghezza del pezzo (diagonale) e I'apertura degli squadri falsi; misure che opportunamente riportate al reale (fig. 4) ren- dono possibile la costruzione. TAGLIO ED ACCOPPIAMENTO DI! PROFILATI (A) Ayendo a disposizione profilati di sezione simmetrica rispetto agli assi,il taglio e ’accoppiamento si eseguono come nelle fig. 1 e 2. Si pud notare infatti, come per ottenere un accoppiamento di qualsivoglia angolo, sia sufficente eseguire un solo taglio con valore uguale alla meta dell'angolo desiderato. Effettuato cid si ribalta di 180° uno degli elementi separati ricavando I'accoppia- mento voluto In origine. In fig. 3, non essendo la sezione del profilato simmetrica, & ne- cessario operare due tagli di 22,5* per ottenere laccoppiamento 2 45°, Tav. 129 149 Tav. 130 Fig. 4 TRACCIATO “PARTIC. K LUNGHEZZA SVILUPPO TAGLIO ED ACCOPPIAMENTO Di PROFILATI (8) Dovendo effettuare dei tagli ad un profilato come In fig. 4, occorre innanzitutto conoscere le parti da asportare e cid si ottiene eseguendo un tracciato come in figura. Riportando sul medesimo lo spostamento, la lunghezza, e fa diagonale in scala, e tracciando i segmenti paralleli ad una distanza L pari alla larghezza reale del profilato, si otterranno i due vertici Ve V’ nei punti di intersezione. Unendo 2 90* | suddetti ai segmenti di partenza si delimiteranno i triangoli di base C e C’. Tali valori come in figura (sviluppo) saranno pari alla meta della larghezza delle parti da aspor- stare dal profilato. Jn fig. 2 @ rappresentato un metodo pratico per conoscere la parte da asportare da un profilato avendo l'apertura dello squadro falso. Il valore c, & facilmente ottenibile presentando due squadre a 90° all'interno dello squadro falso. Su clascuna squadra si segnerd un punto V alla distanza L pari alla larghezza del profilato (parti- colare K). La coincidenza dei due punti delimiter i due triangoli di base C. Un altro metodo per ottenere il valore di c si pud notare in fig. 3. Riportando il valore di L sul bordo della lamiera d'appoggio e segnando lo stesso valore. sullo squadro falso si pud ricavare c direttamente col metro. 150 COSTRUZIONE DI UNA SCALA Dovendo realizzare una scala con profilati e gradini in lamiera striata (uso industriale), si consiglia di eseguire un tracciato in scala ridotta come in fig. 1. Dal tracciato sono evidenti tre aperture di squadri falsi oltre alle misure da riportare al reale come in fig. 2. Si pud notare infatti la suddivisione di H nel passo P (normalmente l'altezza del gradino & di 20-21 cm). ‘Ad esempio lo squadro falso S (fig. 1) si ricava dalla diagonale con Ia verticale; ci d& quindi apertura con la quale si effettua il taglio sul profilato. Successivamente si pleghera la costa superiore come in fig. 2. Lo squadro falso M viene preso dalla orizzontale con la diagonale, e posiziona quindi il gradino. Tay. 131 Lo squadro falso N da l'apertura con la quale si effettua tun solo taglio (vedi tavole precedenti). Infatti I'elemento i& di misura si invertira su B, mentre B si porter’ ). Per il montaggio finale della scala si consiglia di posi nare e puntare con saldature i due scalini estremi. Ci per facilitare la permanenza in parallelo ed in squadra degli altri scalini ed un corretto montaggio dell'insieme. 151 Tav. 132 152 SCARTO RIDUZIONI E GIUNTURE Di PROFILATE Per ridurre un profilato come nelle figg. 1 e 2, @ necessario tagliare uno scarto pari alla dimensione ori- ginaria L meno la dimensione desi- derata R. Il profilato in fig. 2, dopo essere stato ridotto, pud venire innestato ad un altro di dimensione pari ad R (fig. 3), In fig. 4 @ visibile un esempio di modifica ad un profilato ad I. Trac- clato il raggio R, si procedera col taglio ¢ Ia piegatura della costa su- periore. La fig. 5 mostra come si pud realiz- zare una giunzione saldata tra pro- filati che dovranno sopportare ca- richi_notevoli. CURVE DI SCATOLATI E PROFILATI Dato il raggio di curvatura R si pud ottenere la lunghezza dello scatolato da considerare moltiplicando R x 1,57 (fig. 1). Tale valore diviso per cinque, come nel nostro caso, ci da la lunghezza D. La misura di larghezza dello scatolato L moltiplicata x 1,57, ci di lo scarto da togliere. Questo diviso per cinque ci da il valore dello scarto (1/5 di scarto) per ogni singolo elemento. In fig. 2 & mostrato come curvare con raggio R relativamente stretto uno scatolato di lamiera. Si traccia I'arco pari alla lunghezza della costa da piegare con raggio R uguale alla larghezza dello scatolato. In figura é visibile lo scarto. In fig. 3 si pud notare come pud venir piegato a caldo un profilato ad angolo sul banco di lavoro. La piegatura avviene attorno a dei tubi opportunamente fissati. SCARTO Tav. 133 Tav. 134 METODO PER LA REALIZZA- ZIONE DI APPOGGI PER PRO- FILATI MOBIL! Nella presente tavola é illustrato un esempio di struttura scomponibile me- diante scatolati di appoggio. La penetrazione & consentita dopo il taglio delle mensole come illustrato nelle precedenti tavole (vedi parti- colari). La larghezza delle mensole @ legger- mente superiore alla larghezza del pro- filato da inserire, cid per permettere un facile montaggio. Si noti come le piastre inferiori di appoggio siano ulte- tiormente maggiori in larghezza, in quanto le saldature vanno eseguite esclusivamente all’esterno.

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