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Corso di Tecnica delle Costruzioni 2

Prof. Luigi Cedolin


Dimensionamento e verifica
delle piastre in c.a.
a cura di Patrick Bamonte

Introduzione
Le piastre in calcestruzzo armato rappresentano una soluzione molto diffusa nelledilizia
civile, soprattutto al di fuori dellItalia (Figura 1). La monoliticit`a, la possibilit`a di limitare
gli spessori e il comportamento statico bidirezionale con la conseguente riduzione del
regime statico e deformativo sono i vantaggi principali di questo tipo di strutture.
Gli usuali metodi di dimensionamento utilizzati per i sistemi di travi non sono applicabili, ma vanno opportunamente adattati per tenere conto in maniera adeguata delle peculiarit`a delle piastre e fornire cos` al progettista strumenti affidabili, ma anche semplici.
Tra questi rientra il metodo del momento normale, che sar`a illustrato nella prima parte
della dispensa.

F IGURA 1: Esempio di solaio a piastra: getto di un impalcato del nuovo stabilimento Rolex
SA a Ginevra (settembre 2004).

Si proceder`a quindi allillustrazione del metodo con riferimento ad un esempio applicativo, dove si evidenzieranno anche i principali vantaggi delle strutture a piastra, in termini
di riduzione del regime sia flessionale che di spostamento.
Tutti i momenti (sollecitanti e resistenti) saranno caratterizzati dal pedice u, a ricordare che il metodo illustrato si applica per le situazioni di stato limite ultimo.

Il metodo del momento normale

1.1

Aspetti teorici

Si introduce di seguito il metodo del momento normale, utilizzato per il dimensionamento


locale dellarmatura a rottura [1]: in questo esso si differenzia da altri metodi, detti globali, nei quali larmatura viene dimensionata e verificata sulla base del comportamento dellintera struttura a collasso (e.g. il metodo delle linee di rottura). Allintroduzione teorica
del metodo seguir`a un esempio applicativo relativo ai punti maggiormente significativi di
una struttura. La trattazione qui presentata e` tratta da [2].
Myxucos

Myucos
x

M yxu sin

t
Mxyusin

M yusin
M xucos

Mtnu

M nu

Mxusin

Mtu

M xyu cos
M ntu

1
y
(a)

(b)

F IGURA 2: Convenzioni di segno per i momenti sollecitanti e resistenti per la giacitura (a)
avente normale n, e (b) con normale t.

Con riferimento alla Figura 2 ed alle giaciture aventi normale uscente n e t, le azioni
interne Mnu , Mntu ed Mtu assumono le seguenti espressioni:
Mnu = Mxu cos2 + Myu sin2 + 2Mxyu sin cos

Mntu = (Mxu Myu ) sin cos + Mxyu sin2 cos2
Mtu = Mxu sin2 + Myu cos2 2Mxyu sin cos

(1a)
(1b)
(1c)

Si osservi che la giacitura con normale t - coincidendo con la giacitura avente normale +
/2 - rientra comunque nella famiglia di giaciture con normale n, e non verr`a nel seguito
considerata, cos` come verranno in generale ignorati i momenti Mtu ed mtu . Sempre
con riferimento alla stessa giacitura, i momenti resistenti mnu , mntu ed mtu sviluppati
dallarmatura valgono:
2

mnu = mxu cos2 + myu sin2


mntu = (mxu myu ) sin cos
mtu = mxu sin2 + myu cos2

(2a)
(2b)
(2c)

dove mxu ed myu rappresentano i momenti resistenti sviluppati rispettivamente dalle armature orientate secondo le direzioni x ed y; landamento del momento resistente in
funzione della giacitura (individuata dallangolo ) e` mostrato in Figura 3.

mx
my
mn = mxcos2() + mysin2()

=0
(asse x)

= /2
(asse y)

F IGURA 3: Momento resistente in funzione della giacitura .

I momenti possono essere calcolati facilmente facendo uso delle formule tradizionali per il calcolo a rottura di sezioni rettangolari soggette a pura flessione; nel caso di
una piastra, la base e` rappresentata dallunit`a di larghezza e laltezza dallo spessore. In
prima approssimazione, per sezioni debolmente armate, valgono le seguenti espressioni
semplificate:
mxu = zx fyd ax 0.9dx fyd ax
myu = zy fyd ay 0.9dy fyd ay

(3a)
(3b)

ove zx e zy indicano il braccio della coppia interna in direzione x ed y rispettivamente,


dx e dy le rispettive altezze utili, ax ed ay le rispettive aree di armatura per unit`a di larghezza, e fyd la tensione di snervamento di progetto dellacciaio darmatura. In base alle
(3) il momento resistente in una assegnata direzione risulta direttamente proporzionale
allarmatura orientata secondo la direzione stessa. Si osservi come nelle (2) non compare a secondo membro alcun momento torcente, in quanto le barre (immaginate come fili
tesi) risultano prive di una significativa rigidezza flessionale e sono pertanto in grado di
sviluppare - con il calcestruzzo compresso - solo un momento flettente.
3

Per qualunque giacitura e quindi per qualunque orientamento di n, il calcolo dellarmatura deve rispettare le seguenti condizioni:
Mnu mnu

(4)

Mntu mntu

(5)

Si osservi che nel calcestruzzo armato e fessurato sono presenti vari modi di resistere a
torsione, riconducibili
(a) alla continuit`a del materiale in zona compressa;
(b) allazione di spinotto sviluppata dallarmatura tesa in corrispondenza delle fessure;
(c) allingranamento delle facce fessurate.
Ladditivit`a di tali modi, pur non presenti simultaneamente con le rispettive massime
resistenze, unitamente al contributo delle armature di cui alla (2b), permettono di ritenere
la disuguaglianza (5) sempre verificata. Rimanendo la sola (4), si pu`o parlare di criterio
del momento normale nel calcolo dellarmatura nella piastra inflessa.
Il primo passo del metodo consiste nellindividuazione della giacitura pi`u critica cr ,
alla quale cio`e occorre fare riferimento in fase di progetto dellarmatura. Tale giacitura e`
quella per cui il momento sollecitante ultimo pi`u si avvicina al momento resistente ultimo, pur rimanendone minore (Figura 4). Essa pu`o essere identificata tramite la seguente
relazione di stazionariet`a:
d/d(mnu Mnu ) = 0

con

d2 /d2 (mnu Mnu ) > 0

(6)

Lo sfruttamento ottimale delle risorse della sezione in esame suggerisce poi di imporre
luguaglianza tra momento sollecitante Mnu e momento resistente mnu in corrispondenza
della giacitura critica cr (Figura 5):
mnu (cr ) Mnu (cr ) = 0

(7)

La terza equazione si ottiene imponendo che la (6) e la (7) siano soddisfatte con il
minimo quantitativo di armatura. Tale condizione si scrive, analogamente alla (6):
d/d(asx + asy )|cr = 0

con


d2 /d2 (asx + asy ) cr > 0

Ricordando le (3), che stabiliscono una proporzionalit`a tra i momenti resistenti nelle
due direzioni e le rispettive armature, si ottiene:
d/d(mxu + myu )|cr = 0

con


d2 /d2 (mxu + myu ) cr > 0

Osservando infine che risulta mxu + myu = mnu + mtu si ottiene:

mx

mn - Mn > 0

mn

my
Mn

Mx

My

=0
(asse x)

= cr

= /2
(asse y)

mn - Mn

F IGURA 4: Individuazione della giacitura critica cr .

mn - Mn > 0
mx

mn

Mx

Mn

my
My

=0
(asse x)

= cr

= /2
(asse y)

F IGURA 5: Imposizione delluguaglianza tra momento sollecitante Mnu e momento


resistente mnu sulla giacitura critica cr .

d/d(mnu + mtu )|cr = 0

con


d2 /d2 (mnu + mtu ) cr > 0

(8)

Le tre quantit`a incognite mxu , myu e cr vanno determinate risolvendo il sistema costituito
dalle (6), (7) e (8), nel rispetto delle condizioni sulle derivate seconde ivi enunciate.
Si pu`o dimostrare che per Mxu , Myu > 0 (lembo inferiore teso) le espressioni per il
progetto dellarmatura si presentano nella seguente forma:
5

mxu = Mxu + |Mxyu |


myu = Myu + |Mxyu |

(9a)
(9b)

e comportano la necessit`a di avere una disposizione darmatura che sviluppi, in ambedue


le direzioni, un momento resistente positivo. Al contrario, per determinare le armature da disporre al lembo superiore (caratterizzato per convenzione da momenti resistenti
negativi), si hanno le seguenti espressioni:
mxu = Mxu |Mxyu |
myu = Myu |Mxyu |

(10a)
(10b)

Le (9) e (10) devono essere sempre applicate congiuntamente ad ogni punto della struttura: vi sono infatti punti nei quali si ha una debole flessione (positiva o negativa) e una
forte torsione. Tale condizione si verifica fintanto che valgono le seguenti diseguaglianze:
|Mxu | < |Mxyu |
|Myu | < |Mxyu |

(11a)
(11b)

In tali casi le armature tese (rispettivamente nelle direzioni x e y) sono richieste dalla
torsione.

Esempio di calcolo

Oggetto dellesempio e` il solaio di un edificio, la cui pianta e` schematizzata in Figura 6,


con lindicazione degli elementi portanti principali. Il solaio e` costituito da una soletta
piena in calcestruzzo armato gettato in opera, insistente su muri portanti perimetrali e
collegata su uno dei due lati lunghi ad un solaio appoggiato su due pilastri.
Nellanalisi del campo principale di piastra il vincolo offerto dai muri perimetrali pu`o
essere ragionevolmente modellato come semplice appoggio, in ragione della loro esigua
rigidezza flessionale e conformemente alle indicazioni della normativa ([3], 5.3.2.2 (2)),
mentre in corrispondenza del lato lungo di destra, per tenere conto opportunamente della continuit`a strutturale con il campo secondario a sbalzo, si assume la presenza di un
incastro.
Lo schema statico cui si far`a riferimento nel seguito e` pertanto quello di piastra rettangolare appoggiata su tre lati e incastrata sul quarto. Tale schema, pur nella sua semplicit`a, unisce ad unadeguata interpretazione del comportamento strutturale la possibilit`a
di sfruttare soluzioni analitiche disponibili in letteratura, molto utili per il controllo degli
altri metodi di analisi strutturale che saranno utilizzati.
6

7.00 m

muro portante

pilastro

campo principale

sbalzo

5.00 m

3.50 m

F IGURA 6: Schema strutturale della piastra oggetto dellesempio.

2.1

Geometria

lato lungo:

ly = 7.00 m

lato corto:

lx = 5.00 m

rapporto tra i lati:

ly /lx = 1.4

altezza della sezione:

h = 18 cm

snellezza minima della piastra:

lmin /h = lx /h 28

altezza utile della sezione:

d = 15 cm

momento dinerzia della piastra:

J=

1
12

100 183 = 48600 cm4

Il rapporto tra i lati e` tale da evidenziare adeguatamente i benefici del comportamento


bidirezionale dellelemento: per valori di rapporto pi`u elevati ( 2) il comportamento
monodirezionale nel senso del lato corto risulta prevalente.

2.2

Materiali

Calcestruzzo di classe C30/37 (per la soletta):

resistenza cilindrica caratteristica:

fck = 30 MPa
Ecm = 9500 (fck + 8)1/3 = 32000 MPa

modulo elastico:

Acciaio FeB500 (per lacciaio darmatura):


tensione caratteristica di snervamento:

fyk = 500 MPa

Ai fini progettuali le resistenze caratteristiche cilindriche vanno abbattute tramite opportuni coefficienti parziali, pari rispettivamente a c = 1.5 per il calcestruzzo e s = 1.15 per
lacciaio ([3], prospetto 2.1N), per tenere conto delle inevitabili incertezze e imprecisioni
nella realizzazione dei materiali. I valori delle resistenze di progetto dei due materiali
valgono pertanto:
fcd =

fck
= 20 MPa
c

fyd =

fyk
= 435 MPa
s

Nel calcolo della resistenza di progetto del calcestruzzo si introduce generalmente unulteirore riduzione dovuta allapplicazione di carichi di lunga durata (con coefficiente =
0.85); nel seguito tale riduzione non e` stata applicata per rendere lapplicazione numerica
confrontabile con quella presentata in [4].

2.3

Carichi

I carichi agenti sulla struttura sono uniformemente ripartiti sul campo principale; la possibilit`a di disposizioni a scacchiera non sar`a considerata nel seguito, come anche la
possibile presenza di carichi concentrati.
carico permanente: Gk = 5.5 kN/m2 (somma del peso proprio della soletta in
calcestruzzo, pari a 4.5 kN/m2 , e del carico permanente delle finiture, pari a 1
kN/m2 )
carico accidentale: Qk = 7.0 kN/m2
Per le verifiche allo stato limite ultimo si deve considerare un carico complessivo pari
a:
qu = g Gk + q Qk = 1.35 5.5 + 1.5 7.0 = 17.93 kN/m2
ove i coefficienti parziali di amplificazione dei carichi sono desunti dalla normativa ([5],
tabella A1.2(A)). Per le verifiche di deformabilit`a illustrate nel seguito e pertinenti agli
stati limite desercizio, si considera un carico:
qe = Gk + Qk = 5.0 + 7.0 = 12.00 kN/m2
8

Tali coefficienti si riferiscono alla cosiddetta combinazione di carico rara, che costituisce la situazione pi`u gravosa per le verifiche in esercizio. In genere le verifiche di
deformabilit`a vengono invece svolte con riferimento alla combinazione di carico quasi permanente, ove il carico e` pari alla somma del carico permanente pi`u unopportuna
quota del carico accidentale.

2.4
2.4.1

Considerazioni sul comportamento bidirezionale


Riduzione delle sollecitazioni

Lanalisi del solaio prende le mosse dalla considerazione della striscia maggiormente sollecitata in direzione dellasse x, ossia lasse di simmetria del campo principale (Figura 7).
Su di essa si effettueranno alcune considerazioni preliminari volte ad evidenziare i benefici derivanti dalla rigidezza bidirezionale, caratteristica peculiare del comportamento a
piastra, sia in termini di sollecitazioni che di spostamenti.

incastro

appoggio

7.00 m

appoggio

appoggio
5.00 m

3.50 m

F IGURA 7: Porzione di piastra di larghezza unitaria in corrispondenza dellasse di


simmetria.

Modello a trave Le sollecitazioni sullasse di simmetria vengono calcolate ipotizzando


un comportamento a trave in direzione x. A tale scopo si considera una striscia di piastra
di larghezza unitaria e se ne trascura la portanza orientata come la direzione y: si suppone
pertanto che tutto il carico gravante sulla striscia venga trasferito ai vincoli nella sola
direzione x. Lo schema statico che ne consegue e` quello di una trave di luce L = 5.00 m
vincolata a terra da un appoggio e da un incastro.
9

Il carico per unit`a di lunghezza del modello a trave e` pari al carico per unit`a di superficie
della piastra moltiplicato per una larghezza unitaria:
pu = 17.93 kN/m
Tale schema statico comporta i seguenti valori estremi delle sollecitazioni flettenti:
Mmax = M (x = 3/8L) = 9/128pL2 = 31.51 kNm
Mmin = M (x = L) = 1/8pL2 = 56.02 kNm
Questi valori di momento sono riferiti ad una striscia di larghezza unitaria e pertanto
possono essere considerati momenti di piastra a tutti gli effetti.
Modello a piastra: soluzione numerica La struttura in esame e` stata analizzata per
via numerica, mediante una modellazione ad elementi finiti di piastra sottile a 4 nodi,
di dimensione 25 25 cm. Tale metodo di analisi e` in genere molto utilizzato, ove le
condizioni al contorno e la geometria della piastra siano pi`u complesse del caso in esame.
Il momento massimo e minimo ricavati dal modello valgono rispettivamente:
Mmax = 24.82 kNm/m
Mmin = 48.12 kNm/m
Si osservi come la messa in conto del comportamento bidirezionale comporti una riduzione del regime flessionale pari al 21% in corrispondenza del momento massimo e del
14% in corrispondenza del momento minimo. In Figura 8 e` mostrato il confronto tra
landamento dei momenti Mx valutato con i modelli a trave ed a piastra.
-60

-40

M x [kNm/m]

trave

-20

piastra
20

40
0

punto A

x [m]

punto B

F IGURA 8: Confronto degli andamenti di mx per i modelli a trave e a piastra.

10

Modello a piastra: soluzione esatta Per le condizioni di vincolo ipotizzate esistono in


letteratura soluzioni in forma tabellare ottenute tramite opportuni sviluppi in serie. Nel
caso in esame si fa riferimento a quella proposta da Timoshenko [6], che, per ly /lx = 1.4
prevede i seguenti valori per il momento massimo e minimo, espressi in funzione del
carico uniformemente ripartito:
Mmax = 0.050qu lx2 = 23.30 kNm/m
Mmin = 0.103qu lx2 = 48.40 kNm/m
I valori ottenuti confermano quelli calcolati tramite la soluzione numerica e dunque la
bont`a della discretizzazione adottata. Anche le consistenti riduzioni dei momenti massimo e minimo rispetto al calcolo a trave (rispettivamente 26 e 14%) risultano confermate.
2.4.2

Riduzione degli spostamenti

Modello a trave Gli spostamenti sullasse di simmetria vengono calcolati sullo schema
statico a trave illustrato al paragrafo precedente, ossia una trave di luce L = 5.00 m vincolata a terra da un appoggio e da un incastro. Per la determinazione degli spostamenti si
pu`o sfruttare landamento dei momenti determinato in precedenza e ricavare, tramite integrazione della corrispondente linea elastica e imposizione delle condizioni al contorno,
landamento della deformata:


px x3 3Lx2 L3

+
v=
EJ 24
48
48
ove il calcolo andr`a per`o effettuato con il carico p = qe = 12.00 kN/m, valutato in
precedenza per le verifiche in esercizio.
Lo spostamento massimo, valutato in corrispondenza di x = 2.00 m, vale:
vmax = 2.71 mm

L
1850

Modello a piastra: soluzione numerica Gli spostamenti lungo lasse di simmetria possono essere determinati mediante il modello ad elementi finiti usato in precedenza. Anche in questo caso si e` considerato un carico ridotto pari a qe . In Figura 9 e` mostrata la
deformata del campo principale.
Lo spostamento massimo, valutato in corrispondenza di x = 2.25 m, vale:
vmax = 2.01 mm
Nella Figura 10 e` mostrato il confronto tra i due modelli.

11

appoggio
incastro

appoggio
appoggio

F IGURA 9: Immagine bidimensionale della deformata.


-2

vt , vp [mm]

-1

piastra

trave
3
0

punto A

x [m]

punto B

F IGURA 10: Confronto degli andamenti di v(x) per i modelli a trave e a piastra.

Modello a piastra: soluzione esatta La soluzione tabellare [6] utilizzata al paragrafo precedente per valutare i momenti massimo e minimo, viene utilizzata anche per
controllare gli spostamenti calcolati in precedenza per via numerica. In particolare lo
spostamento nel punto centrale del campo esaminato vale:
v(x = 2.50 m) = 0.0040

qe lx4
= 1.93 mm
D

ove
Eh3
D=
= 16200 kNm
12(1 2 )
e` la rigidezza di piastra. I valori ottenuti, molto vicini a quelli ottenuti tramite la soluzione
numerica, sono unulteriore conferma della bont`a della discretizzazione adottata.

12

La riduzione degli spostamenti, pari a circa il 26% rispetto al calcolo a trave, e` dovuta
principalmente a due cause concomitanti:
1. la ripartizione del carico nelle due direzioni x e y;
2. la contrazione trasversale della sezione, che nella trave (dove la deformazione e`
proporzionale a 1/E) e` libera di avvenire e risulta al contrario impedita nella piastra
(dove la deformazione e` proporzionale a (1 2 )/E), in ragione della continuit`a
della struttura in direzione y che impedisce ad una striscia di piastra di larghezza
unitaria di deformarsi in direzione trasversale.
E importante osservare come il precedente calcolo degli spostamenti, effettuato nellipotesi che la struttura sia in stadio I (sezione interamente reagente), sia perfettamente lecito
nel caso in esame. In Figura 11 sono mostrate le zone del campo principale soggette a
fessurazione, ovvero le zone in cui il massimo momento principale, sia esso negativo o
positivo, eccede il momento di prima fessurazione: si pu`o notare come tale fenomeno
interessi solo zone limitate del campo principale.

fessurazione al lembo inferiore

fessurazione al lembo superiore

F IGURA 11: Zone del campo principale soggette a fessurazione.

2.5

Dimensionamento e verifica

Si proceder`a ora al dimensionamento dellarmatura della piastra nei punti ritenuti maggiormente significativi, la cui posizione e` riassunta in Figura 12:
punto A: massimo momento positivo in direzione x;
punto B: massimo momento negativo in direzione x;
punto C: massimo momento positivo in direzione y;
13

x
B

incastro

C
appoggio

7.00 m

2.25 m

appoggio

2.00 m

appoggio
5.00 m
F IGURA 12: Punti maggiormente significativi del campo principale.

punti D ed E: zone dangolo, con forti momenti torcenti.


I valori utilizzati per il dimensionamento dellarmatura sono stati desunti dallanalisi numerica ad elementi finiti di cui si e` detto al paragrafo 2.4.1. I momenti flettenti ricavati
dallanalisi strutturale sono considerati positivi nel caso tendano le fibre inferiori. In
virt`u di questa convenzione le equazioni per il dimensionamento dellarmatura al lembo
inferiore sono:
(
mxu = Mxu + |Mxyu |
myu = Myu + |Mxyu |
Al lembo superiore si avr`a:
(

2.5.1

mxu = Mxu |Mxyu |


myu = Myu |Mxyu |

Punto A: massimo Mx positivo

Le sollecitazioni nel punto A valgono:

Mxu = 24.82 kNm/m


Myu = 11.84 kNm/m

M
xyu = 0
14

Tale punto giace infatti sullasse di simmetria della struttura e pertanto il momento torcente e` nullo. I momenti resistenti dellarmatura necessari al lembo inferiore hanno i seguenti
valori:
(
mxu = Mxu + |Mxyu | = 24.82 kNm/m
myu = Myu + |Mxyu | = 11.84 kNm/m
Al lembo superiore si ha:
(

mxu = Mxu |Mxyu | = 24.82 kNm/m


myu = Myu |Mxyu | = 11.84 kNm/m

Dunque nel punto in esame e` richiesta solo armatura al lembo inferiore. Larmatura nelle
due direzioni pu`o essere determinata mediante tabelle di dimensionamento disponibili in
letteratura [4]. A tale scopo si determina il momento adimensionale Sdx :
mxu
= 0.055
bd2 fcd
si ricava dalle tabelle il corrispondente rapporto meccanico darmaSdx =

Per il valore di Sdx


tura :

As fyd
= 0.0576
bdfcd
Il valore di ricavato consente di determinare il quantitativo darmatura in direzione x:
=

asx = 397 mm2 /m


Dalle tabelle e` possibile ricavare anche la corrispondente profondit`a dellasse neutro :
x
= 0.125
d
Tale valore consente di soddisfare anche i requisiti pi`u stringenti previsti per le piastre in
tema di duttilit`a (da rispettare in caso di analisi plastica), che prevedono un valore limite
per la profondit`a dellasse neutro adimensionalizzata pari a 0.25. Il procedimento pu`o
essere ripetuto in maniera analoga per la direzione y:
=

Sdy =
=

myu
= 0.026
bd2 fcd

As fyd
= 0.0268
bdfcd

asy = 185 mm2 /m


=

x
= 0.082 < 0.25
d
15

2.5.2

Punto B: massimo mx negativo

Le sollecitazioni nel punto B valgono:

Mxu = 48.12 kNm/m


Myu = 9.62 kNm/m

M
xyu = 0
I momenti resistenti dellarmatura al lembo inferiore devono avere i seguenti valori:
(
mxu = Mxu + |Mxyu | = 48.12 kNm/m
myu = Myu + |Mxyu | = 9.62 kNm/m
Al lembo superiore si ha:
(
mxu = Mxu |Mxyu | = 48.12 kNm/m
myu = Myu |Mxyu | = 9.62 kNm/m
Nel punto in esame e` richiesta pertanto solo armatura al lembo superiore. Procedendo
come per il punto A si ottiene larmatura in direzione x:
Sdx =
=

mxu
= 0.107
bd2 fcd

As fyd
= 0.1155
bdfcd

asx = 797 mm2 /m


x
= 0.190 < 0.250
d
Allo stesso modo si procede per la direzione y:
=

Sdy =
=

myu
= 0.021
bd2 fcd

As fyd
= 0.0216
bdfcd

asy = 149 mm2 /m


=

x
= 0.074 < 0.250
d

16

2.5.3

Punto C: massimo my positivo

Le sollecitazioni nel punto C valgono:

Mxu = 21.92 kNm/m


Myu = 12.05 kNm/m

M
xyu = 0.49 kNm/m
I momenti resistenti dellarmatura al lembo inferiore devono avere i seguenti valori:
(
mxu = Mxu + |Mxyu | = 22.41 kNm/m
myu = Myu + |Mxyu | = 12.54 kNm/m
Al lembo superiore si avr`a invece:
(
mxu = Mxu |Mxyu | = 21.43 kNm/m
myu = Myu |Mxyu | = 11.56 kNm/m
Anche il punto C e` allora soggetto a doppia flessione positiva. Il contributo del momento
torcente, pur essendo il punto spostato dallasse di simmetria, si mantiene esiguo. Il
dimensionamento dellarmatura nel punto considerato pu`o essere effettuato come per il
punto A.
Nei tre punti sinora considerati, in considerazione del fatto che la piastra in esame e`
simmetrica per carico e vincolo rispetto allasse A-B, i momenti torcenti sono nulli (o
comunque esigui) e dunque non vi e` alcun contributo di Mxyu nel calcolo di mx ed my . Si
osservi inoltre come si sia effettuato il dimensionamento dellarmatura anche in direzione
y, bench`e in tale direzione, in ragione dellesiguit`a dei valori di Myu , il quantitativo risulti
determinato dai minimi previsti dalla normativa e pari, per esempio, ad una opportuna
percentuale dellarea di calcestruzzo (e.g. 0.15%).
Molto spesso nel dimensionamento i momenti torcenti vengono trascurati e questo perche, nelle strutture a piastra pi`u ricorrenti nella pratica (piastre su appoggi puntiformi
= pilastri), nelle zone di campata come anche in corrispondenza dei pilastri, prevale il
contributo della flessione nei due sensi (positiva in campata, negativa sopra gli appoggi).
Peraltro, le armature disposte per la flessione in corrispondenza dei pilastri vanno sempre integrate per far fronte al fenomeno del punzonamento, di particolare rilevanza per
strutture sottili (quali appunto le piastre su pilastri).
Nel caso in esame i momenti torcenti acquisiscono importanza solo nelle zone dangolo. Il metodo di dimensionamento verr`a pertanto illustrato con riferimento alle zone
dangolo. Non si effettuer`a invece il dimensionamento dellarmatura necessaria per il
punzonamento, poich`e per la struttura in esame (che insiste su appoggi lineari e dunque
non puntiformi) il fenomeno non appare critico. Si rammenta comunque limportanza del
fenomeno, che nelle strutture reali non va mai trascurato.

17

2.5.4

Punto D: zona dangolo con prevalente torsione

Si vuole ora dimensionare larmatura nella zona dangolo contrassegnata dal punto D,
ove il contributo della torsione pu`o avere un ruolo prevalente rispetto alla flessione. La
posizione del punto considerato e` riportata in Figura 13.

0.50 m
D

0.50 m

F IGURA 13: Posizione del punto D.

Le sollecitazioni nel punto D valgono:

Mxu = 3.79 kNm/m


Myu = 3.00 kNm/m

M
xyu = 12.95 kNm/m
I momenti resistenti richiesti allarmatura al lembo inferiore hanno i seguenti valori:
(
mxu = Mxu + |Mxyu | = 16.74 kNm/m
myu = Myu + |Mxyu | = 15.95 kNm/m
Al lembo superiore si ha:
(

mxu = Mxu |Mxyu | = 9.16 kNm/m


myu = Myu |Mxyu | = 9.95 kNm/m

Si osservi come i momenti resistenti richiesti allarmatura siano positivi al lembo inferiore
e negativi al lembo superiore. Linterpretazione fisica suggerisce che:
al lembo inferiore leffetto dellelevata torsione si somma alla trazione dovuta alla
doppia flessione positiva e dunque ne aumenta lentit`a;
al lembo superiore lelevata torsione porta ad una trazione pi`u elevata della compressione dovuta alla doppia flessione positiva e dunque alla necessit`a di unopportuno quantitativo darmatura.
Si noti inoltre come la vicinanza dei valori di mxu e myu sia al lembo inferiore che al
lembo superiore suggerisca lopportunit`a di adottare due reti darmatura isostrope.
18

Al lembo inferiore si ha:


Sd,max = Sdx =
=

mxu
= 0.037
bd2 fcd

As fyd
= 0.0384
bdfcd

asx = asy = 265 mm2 /m


x
= 0.100 < 0.250
d
La disposizione di unarmatura isotropa garantisce che al lembo inferiore il momento resistente dovuto allarmatura sia anchesso isotropo, come si pu`o evincere dalle (2). Pertanto
al lembo inferiore si avr`a in tutte le direzioni un momento resistente pari a 16.74 kNm/m.
Al lembo superiore si ha:
=

Sd,max = Sdy =
=

myu
= 0.022
bd2 fcd

As fyd
= 0.0331
bdfcd

asy = asx = 228 mm2 /m


x
= 0.082 < 0.250
d
Per il lembo superiore valgono le stesse osservazioni fatte per il lembo inferiore. In questo
caso il valore del momento resistente isotropo e` 9.95 kNm/m.
Si supponga a questo punto di voler adottare una disposizione darmatura alternativa,
pi`u aderente alle direzioni di massima sollecitazione. A tal proposito si devono determinare preliminarmente le direzioni lungo cui agiscono i momenti massimo e minimo.
Con le convenzioni ricordate in Figura 2 si pu`o dimostrare che una giacitura principale e`
individuata dalla seguente equazione:
=

max =

2Mxyu
1
arctan
2
Mxu Myu

Sostituendo le sollecitazioni trovate per il punto D e ricordando che


lim arctan (x) =

si ottengono i due valori:


(

max = 135
min = 45
19

Tali giaciture rappresentano le direzioni su cui agiscono rispettivamente il massimo momento positivo ed il massimo momento negativo. Nel punto in esame ci`o corrisponde
alla possibile formazione di linee di rottura al positivo ed al negativo orientate come illustrato in Figura 14. I corrispondenti valori massimo e minimo di momento si ottengono
sostituendo nelle espressioni (1a) i valori di max e min :
(
Mmax = 16.35 kNm/m
Mmin = 9.56 kNm/m

linea di momento minimo

linea di momento massimo

F IGURA 14: Linee di rottura in corrispondenza del punto D.

La disposizione pi`u opportuna di armatura prevede allora barre darmatura al lembo


inferiore orientate ortogonalmente alla linea di massimo momento e barre darmatura al
lembo superiore ortogonali alla linea di minimo momento. In considerazione della vicinanza dei valori del momento massimo e minimo con i momenti resistenti isotropi determinati in precedenza si possono mantenere gli stessi quantitativi darmatura determinati
in precedenza. La disposizione adottata e` mostrata in Figura 15.

armatura al
lembo superiore
armatura al
lembo inferiore

F IGURA 15: Disposizione di armature oblique non isotrope.

La disposizione di armature oblique non isotrope, a differenza del caso precedente, da


luogo ad una variazione del momento resistente con la giacitura. Il calcolo del momento
resistente pu`o essere effettuato, considerando il sistema di assi x0 Oy 0 , ottenuto dal sistema
xOy attraverso una rotazione, di entit`a tale da allineare gli assi x0 ed y 0 con le giaciture
principali, individuate dallangolo (Figura 16).
20

'
y'
y

n
x'

F IGURA 16: Definizione di un nuovo sistema di riferimento allineato con le direzioni


principali.

Lespressione dei momenti resistenti sviluppati dalle armature orientate lungo gli assi
x ed y 0 pu`o essere trovata adattando lespressione dei momenti resistenti fornita dallEquazione 2:
0

mnu = mx0 u cos2 0 + my0 u sin2 0


mntu = (mx0 u my0 u ) sin 0 cos 0
mtu = mx0 u sin2 0 + my0 u cos2 0

(12a)
(12b)
(12c)

con
0 =
ed mx0 u e` il momento resistente sviluppato dallarmatura orientata in direzione x0 , ed my0 u
e` il momento resistente sviluppato dallarmatura orientata in direzione y 0 .
Nel caso del punto D, gli assi x0 ed y 0 sono allineati rispettivamente con le direzioni
individuate da = 45 e = 45 . Indicando allora con m+ = mxu = 16.74 kNm/m
il momento resistente al lembo inferiore lungo la giacitura corrispondente ad Mmax e con
m = myu = 9.95 kNm/m il momento resistente al lembo superiore lungo la giacitura
corrispondente ad Mmin , si ottengono le seguenti espressioni per i momenti resistenti al
lembo inferiore e superiore:


+
+
2
mnu = m cos +
4


2

mnu = m sin +
4
La verifica del punto considerato pu`o essere visualizzata come mostrato in Figura 17: si
confrontano il momento sollecitante Mn in funzione della giacitura (linea continua),
ricavato combinando Mx , My ed Mxy secondo lespressione (1a), con il momento resistente mn (linea tratteggiata) relativo alle armature isotrope con barre orientate come gli
assi x ed y. Si osservi come il momento sollecitante risulti sempre compreso tra le due
linee che delimitano il momento resistente. Le giaciture maggiormente sfavorite, ove cio`e
risultano minime le differenze tra Mn ed mn , sono proprio quelle corrispondenti ai valori
mx ed my utilizzati per il dimensionamento delle armature.
21

Si noti come la disposizione di unarmatura obliqua (linee tratto-punto) sia sicuramente


pi`u funzionale dal punto di vista statico, consentendo allarmatura di sviluppare momenti
resistenti che meglio ricalcano landamento del momento sollecitante. Tale disposizione
e` peraltro sconsigliata dalle complicazioni cantieristiche.
-20

momento
minimo

Mnu , mnu [kNm/m]

-15
-10
-5
0
5

momento
massimo

10
15
20
0

45

90

135

180

[]
F IGURA 17: Andamento dei momenti sollecitanti e resistenti nel punto D per le differenti
disposizioni di armatura.

In Figura 18 e` mostrata una tipica disposizione di armatura, con reti di armatura isotrope
al lembo inferiore e superiore. Le differenze di altezza utile dei vari strati, dovute alla
dimensione delle barre, sono in genere di entit`a trascurabile.
112/15 al lembo superiore = 0.37%

18

112/10 al lembo inferiore = 0.63%


50 cm
F IGURA 18: Sezione di piastra con armature nelle due direzioni ad ambo i lembi.

2.5.5

Punto E: zona dangolo con forte torsione

Le elaborazioni del paragrafo precedente possono essere applicate in maniera del tutto
similare al punto E, ove il contributo della torsione risulta ancora rilevante per il di22

mensionamento dellarmatura. La posizione esatta del punto considerato e` riportata in


Figura 19.

0.50 m
E

0.50 m
F IGURA 19: Posizione del punto E.

Le sollecitazioni nel punto E valgono:

Mxu = 5.38 kNm/m


Myu = 0.00 kNm/m

M
xyu = 7.42 kNm/m
I momenti resistenti richiesti allarmatura al lembo inferiore hanno i seguenti valori:
(
mxu = Mxu + |Mxyu | = 2.04 kNm/m
myu = Myu + |Mxyu | = 7.42 kNm/m
Al lembo superiore si ha invece:
(
mxu = Mxu |Mxyu | = 12.80 kNm/m
myu = Myu |Mxyu | = 7.42 kNm/m
Anche in questo caso, a causa dellelevata torsione, i momenti resistenti richiesti allarmatura sono positivi al lembo inferiore e negativi al lembo superiore. Procedendo come
per il punto D si ottengono i momenti sollecitanti (linea continua) e resistenti (tratteggiata
- armatura isotropa e tratto-punto - armatura obliqua) mostrati in Figura 20.

Considerazioni conclusive

Lesempio applicativo svolto consente di trarre alcune conclusioni di carattere generale:


il momento torcente (generalmente trascurato nei calcoli a trave) non sempre risulta di entit`a trascurabile: nelle piastre con vincoli non puntiformi la sua influenza
tende ad aumentare verso le zone dangolo;

23

Mnu , mnu [kNm/m]

-15
-10
-5

momento
massimo

0
5

momento
minimo

10
15
0

30

60

90

120

150

180

[]

F IGURA 20: Andamento dei momenti sollecitanti e resistenti nel punto E per le differenti
disposizioni di armatura.

i quantitativi di armatura sono molto esigui: nel caso in esame il massimo valore del
rapporto geometrico vale circa 0.50% sopra gli appoggi: tale osservazione giustifica
lutilizzo di metodi di calcolo basati sulla teoria della plasticit`a (e.g. metodo delle
linee di rottura).
Utilizzando il metodo delle linee di rottura nel caso in esame per la valutazione dello
stato di sollecitazione [7], si sarebbero ottenuti i seguenti valori per i momenti massimo e
minimo nelle due direzioni:
(
Mx,max = 26.89 kNm/m
Mx,min = 36.30 kNm/m
Come si pu`o notare, a fronte di un esiguo aumento di Mmax (+8%), si ha una notevole
diminuzione di Mmin (-25%). Tali valori presuppongono un meccanismo di collasso globale del tipo mostrato in Figura 21: le linee di plasticizzazione al lembo inferiore (che
sviluppano momenti resistenti positivi) sono indicate con tratto continuo, quelle al lembo superiore (che sviluppano momenti negativi) con un tratteggio. Le linee di appoggio
(segnate a tratto-punto), caratterizzate da valori di momento resistente nullo, non forniscono alcun contributo resistente. Si osservi come il meccanismo di collaso non risulti
simmetrico rispetto allasse verticale, in virt`u della dissimetria dei vincoli sui lati lunghi
(appoggio a destra, incastro a sinistra).

24

F IGURA 21: Possibile meccanismo di collasso per la piastra in esame.

Il metodo del momento normale - Soluzione

Si riportano di seguito i dettagli del procedimento per la determinazione delle formule di


dimensionamento (9) e (10). Introducendo la (2a) nella (6) si ottiene:
2
2
d/d(m

nu Mnu ) = d/d(mxu cos + myu sin


Mxu cos2 Myu sin2 2Mxyu sin cos ) = 0

(13)

ovvero
mxu sin 2 + myu sin 2 + Mxu sin 2 Myu sin 2 2Mxyu cos 2 = 0
Dividendo per sin 2 si ha:
mxu + myu + Mxu M yu 2Mxyu

1
=0
tan 2

(14)

Si pu`o dimostrare che


1
1
=
tan 2
2

1
tan
tan

Ponendo k = tan , la (14) si pu`o allora riscrivere come


mxu + myu + Mxu Myu
Introducendo la (1a) nella (7) si ottiene:
25

Mxyu
+ kMxyu = 0
k

(15)

mxu cos2 + myu sin2 Mxu cos2 Myu sin2 2Mxyu sin cos = 0
Dividendo poi per cos2 e ponendo ancora k = tan si ottiene:
mxu + k 2 myu Mxu k 2 Myu 2kMxyu = 0

(16)

Mettendo a sistema la (15) e la (16)

m + m + M M Mxyu + kM
xu
yu
xu
yu
xyu = 0
k
m + k 2 m M k 2 M 2kM
xu
yu
xu
yu
xyu = 0
si ottengono le espressioni finali di mxu ed myu :






1
1
1
mxu 1 + 2 Mxu 1 + 2 Mxyu k +
=0
k
k
k

myu 1 + k

mxu = Mxu + kMxyu

Myu 1 + k


Mxyu

myu = Myu +

1
+k
k

(17)

=0

Mxyu
k

(18)

Introducendo la (17) e la (18) nella (8) si ottiene:

d/d(mnu + mtu ) = d/d(mxu + myu ) =




Mxyu
= d/d Mxu + kMxyu + Myu +
=0
k

(19)

Nellespressione precedente, lunica grandezza variabile con langolo e` k = tan ; si


ottiene allora:



1
d/d(mnu + mtu ) = Mxyu d/d k +
=
k



1
1
= Mxyu

= Mxyu 1 + tan2 1/ tan2 1 =


2
2
cos sin
(k 4 1)
(k 2 1) (k 2 + 1)
= Mxyu
=
M
=0
xyu
k2
k2
La soluzione dellequazione precedente e` fornita da:
26

(20)

k2 = 1

k = 1

(21)

Imponendo le diseguaglianze sulle dervate seconde contenute nelle (6) e (8) (che garantiscono la minimizzazione delle rispettive funzioni) si ottiene la condizione:
kMxyu > 0

(22)

Ne consegue che per Mxyu < 0 e Mxyu 0 andranno scelte rispettivamente le radici k =
1 e k = 1, di modo che nelle (9) i prodotti kMxyu e Mxyu /k divengano semplicemente
|Mxyu |.

27

Ringraziamenti
Si ringraziano sentitamente i Proff. Luigi Cedolin e Pietro Gambarova per i preziosi
suggerimenti forniti in fase di elaborazione e stesura della presente dispensa.
Un grosso ringraziamento va anche allIng. Lorenzo Lelli (Capo Progetto allo Studio
di Ingeneria Guscetti & Tournier di Ginevra, Svizzera) per il materiale fotografico e le
consulenze relative ai casi reali.

Riferimenti bibliografici
[1] R.H. Wood (1968): The Reinforcement of Slabs in Accordance with a PreDetermined Field of Moments, Concrete, Vol. 2, No. 2, pp. 69.76 (discussion by
Armer).
[2] P. Gambarova, D. Coronelli e P. Bamonte (2008): Linee guida per la progettazione
delle piastre in C.A., Patron Editore
[3] UNI EN 1992-1-1 (2005): Eurocodice 2: Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici, UNI (Ente Nazionale
Italiano di Unificazione)
[4] Deutscher Ausschuss fur Stahlbeton, Heft 425 (1992): Bemessungs-hilfmittel zu
Eurocode 2 Teil 1, Planung von Stahlbeton- und Spannbetontragwerken, Beuth
Verlag
[5] UNI EN 1990 (2006): Eurocodice - Criteri generali di progettazione strutturale,
UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione)
[6] S.P. Timoshenko e S. Woinowsky-Krieger (1959): Theory of Plates and Shells,
McGraw-Hill
[7] British Standard BS 8110 (1985): Structural use of concrete, part 1: Code of
Practice for Design and Construction, British Standards Institution

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